Tronchetti Provera: Lo scudetto 2006 è dell'Inter, non si restituisce.

News, 17 ottobre 2011.

Tronchetti Provera: Lo scudetto 2006 è nostro. Gazzoni Frascara: Moggi, Della Valle & C. hanno commesso illeciti e io non credo che l'Inter sia coinvolta in Calciopoli. Conte (Sky): Abbiamo sempre fatto la partita, peccato per il risultato. Conte (Rai Sport): Le altre squadre ricominciano a temerci. Oggi gli accertamenti per valutare le condizioni di Giaccherini. Niente riposo per i bianconeri: già da oggi si prepara la partita col Genoa. Disputa Sion-Uefa: deciderà il Tribunale di Arbitrato Sportivo (TAS), che si è confermato competente in merito.


Tronchetti Provera: Quello scudetto non va restituito - Tronchetti Provera. ospite di '5 minuti di recupero', condotta da Carlo Paris su Rai Uno, così si è espresso in merito allo scudetto 2006: "Non è da restitutire, assolutamente no, In tutti gli sport, quando il primo viene squalificato, il secondo diventa vincitore". A prescindere dal fatto che l'Inter arrivò quell'anno terza, a distanza siderale dalla prima, occorre sempre chiedersi se la seconda, o la terza che dir si voglia, non si siano macchiate di colpe ancor più gravi della prima. In questo caso basterebbe ricordare che la security Telecom di Tronchetti Provera, su input di Moratti, implementò un'opera di intelligence privata (pedinamenti e controlli di tabulati telefonici) ai danni di Moggi e dell'arbitro De Santis; basterebbe ricordare le inquietanti telefonate di Moratti e Facchetti, finalizzate a forzare il sorteggio sfruttando il meccanismo delle preclusioni e a smuovere, in modo imbarazzante, lo score di un arbitro con l'Inter; basterebbe ricordare i rapporti tra Facchetti e Nucini, arbitro in attività, con annesso mistero del fascicolo mod. 45. basterebbe infine ricordare che lo scudetto 'assolutamente da non restituire' fu regalato all'Inter a tavolino, da un suo tifoso, tal Guido Rossi. pare tuttavia, visti gli attuali risultati, che l'Inter (gli onesti per antonomasia) abbia deciso un gesto grandioso: scendere in B non a tavolino, ma sul campo; il penultimo posto in classifica è un indizio da non trascurare.

Gazzoni Frascara: Moggi, Della Valle & C. hanno commesso illeciti - L'ex patron rossoblu Giuseppe Gazzoni Frascara, in una sua intervista (rilasciata nel corso della trasmissione 'Tempi supplementari' su Telecentro-Odeon Tv, e riportata da Telesanterno.com) non si è lasciato sfuggire l'ennesima occasione per scagliarsi contro Luciano Moggi, del cui 'sistema' da anni si dichiara vittima: peccato che in aula a Napoli non abbia saputo portare alcun elemento concreto a supporto di questa sua tesi, fornendo una testimonianza a base di 'si dice' e di pareri personali. Già davanti alla proposta del tavolo da parte di Della Valle aveva reagito con uno stizzito "Per spiegare Calciopoli credo che gli scranni del Tribunale bastino e avanzino"; ed ora si permette pure di suggerire la sentenza a chi sta su quegli scranni, sulla base di un certezza, tutta sua personale e contraddetta dai fatti, dell'esistenza di illeciti. Il discorso ha preso le mosse dalla possibilità che a Luciano Moggi sia levata la radiazione: "C’è una questione procedurale e di merito legale sulla giustizia sportiva: Preziosi era stato radiato e poi gli era stata tolta la radiazione", ha detto, per poi virare subito dritto sul bersaglio principale: "Ma non c’entra: qui stiamo parlando di Calciopoli, che è un procedimento penale della giustizia ordinaria e il 17 novembre ci sarà la sentenza. Il problema è di aver tirato dentro l’Inter quando gli illeciti, sportivamente, erano effettivamente prescritti e la Procura di Napoli ha ritenuto che le telefonate dell’Inter, o di Facchetti, erano ininfluenti. Il problema da porsi è un altro: mettiamo pure che l’Inter sia coinvolta, e io non lo credo, ciò non toglie che quello che hanno fatto Moggi, Della Valle & C. sia un illecito. Non è mal comune mezzo gaudio: mal comune, un gaudio. Se la giustizia interpreta questo modo di pensare, Luciano Moggi dovrebbe essere condannato a Napoli: se poi gli viene riconosciuta l’associazione o la frode sportiva, questo è un altro discorso, ma che sia condannabile sì, perché gli illeciti sportivi sono venuti fuori". Peccato però che, stando alla relazione di Palazzi, gli illeciti, ed erano illeciti coi baffi, fossero a carico dell'Inter...

Conte (Sky): La mentalità c'è, ma non è andata come speravamo - Antonio Conte, presentatosi ai microfoni di Sky Calcio Show subito dopo la gara di Verona, è soddisfatto a metà, gli è piaciuto l'atteggiamento, ma gli resta un po' di amaro in bocca per i due punti lasciati sul terreno del Bentegodi, quei due punti che avrebbero consentito alla Juve di distanziare un pochetto il resto del gruppo: "C'è rammarico per il risultato ma c'è poco da dire alla squadra, abbiamo fatto sempre la partita con voglia e atteggiamento giusto, qualcuno ha pagato lo sforzo del rientro dalle nazionali ma la prova e l'atteggiamento con la voglia di vincere fino alla fine sono un dato positivo. Bisogna considerare l'avversario, il Chievo non ha 9 punti in classifica per grazia ricevuta. Io resto soddisfatto della prova generale, nel giro di tre mesi abbiamo cambiato praticamente tutto, facciamo la partita contro chiunque e la squadra sta facendo bene. Noi cerchiamo sempre di vincere ma aspettare che si riesca sempre è pretenzioso, di occasioni ne abbiamo avute pure oggi purtroppo non è andata come speravamo". Però il mister ha visto confortanti progressi, soprattutto a livello di mentalità: "Ci è mancato solo il guizzo che aprisse la gara, allora faremmo discorsi diversi. Oggi abbiamo fatto nettamente meglio rispetto a Catania dove nel primo tempo sbagliammo approccio, è chiaro che facendo la partita tutti si trovano in difficoltà quando trovi una squadra intera dietro la linea della palla, basti guardare il Napoli ieri. Le occasioni le abbiamo avute, talvolta serve anche un po' di fortuna vedi il tiro di Marchisio e il palo di Del Piero, ripeto fossero entrate si farebbero altri discorsi. Io, primo tempo di Catania a parte, sono molto contento dei progressi che stiamo facendo, è tornata la mentalità da grande squadra, ora ci manca qualche altro piccolo passo". Non poteva mancare un domanda sulle sconcertanti prestazioni di Krasic: "Io lavoro su tutti non sul singolo, tutti i componenti devono migliorare. E' chiaro che con Milos stiamo approfondendo la questione, ha qualche problema anche a livello linguistico ma sono convinto che quello che ci siamo prefissi ad inizio stagione su di lui arriverà, diventerà un giocatore importante".

Conte (Rai Sport): Gli altri hanno ricominciato a temerci - Nell'intervista su rai Sport Antonio Conte si è mostrato soprattutto soddisfatto dei frutti che il suo lavoro comincia a dare: "Se già soltanto si pensava che potessimo andare in fuga, dopo un percorso iniziato da soli tre mesi, seguìto a due stagioni in cui la squadra è arrivata al settimo posto, significa che stiamo svolgendo un buon lavoro. Mi è piaciuto l'approccio della squadra, anche nella posizione difensiva volta ad arginare Pellissier; con un po' più di fortuna e di precisione avremmo sbloccato la gara e avremmo potuto dominarla". Certo, qualche difetto l'ha notato, e c'è da essere sicuri che in settimana ci lavorerà con la squadra: "Sapevamo che il Chievo avrebbe impostato la gara su un forte impatto fisico, e ci siamo mossi anche in conseguenza di questo; siamo un po' mancati in fase di riconquista di palla, e in quelle verticalizzazioni immediate che sarebbero state necessarie". Comunque il cammino che conduce al ritorno verso una Juve 'vera' gli pare ben avviato: "Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto finora, dato che le squadre ricominciano a rispettare e temere la Juve come questo club merita". Generalmente Antonio Conte evita di parlare dei singoli, ma questa volta fa un'eccezione: "Non potrò mai ringraziare abbastanza Del Piero e Buffon, i miei ex-compagni di squadra: mi danno un grandissimo aiuto, sia in campo sia nello spogliatoio, e l'ingresso in campo di Alex a gara in corso faceva parte di una strategia ben precisa, basata sul fatto che mi serviva una formazione dal grosso impatto atletico per fronteggiare fin dall'inizio una squadra preparata e fisicamente forte come il Chievo".

Da valutare le condizioni di Giaccherini - Emanuele Giaccherini, entrato al 10' della ripresa in sostituzione di un sempre più deludente e inconcludente Krasic, ha dovuto abbandonare il campo a 12' dal termine per un problema al flessore della coscia sinistra, un guaio quindi diverso dai fastidi muscolari accusati in settimana. Le sue condizioni saranno dunque valutate oggi, per conoscere la natura e l'entità del malanno e i tempi di recupero.

I bianconeri non riposeranno - Niente riposo, si riparte a spron battuto verso il match di sabato sera contro il Genoa: così ha deciso Antonio Conte, che ha nel lavoro il suo dogma. Quindi domattina tutti al lavoro, martedì doppia seduta, poi mercoledì pomeriggio, giovedì e venerdì mattina. Sabato sera si gioca, e domenica mattina si ripartirà, perché c'è il turno infrasettimanale con la Fiorentina che incombe. Due antipasti prima della portata principale, la visita all'Inter nella sua tana.

Caso Sion: deciderà il Tas - Sarà il Tas, il Tribunale di Arbitrato Sportivo con sede a Losanna, a decidere la controversia tra Uefa e Sion per l'esclusione del club svizzero dalla Europa League. Lo ha fatto sapere l'Uefa con un comunicato in cui spiega come il Tas abbia confermato la sua competenza in materia. La decisione è stata subito trasmessa anche a tutte le parti interessate, come l'Udinese, inserita nello stesso girone I in cui era stato sorteggiato anche il Sion, poi escluso e sostituito dal Celtic Glasgow. Per risolvere la questione nel minor tempo possibile, cercando di salvaguardare gli interessi della manifestazione e di tutti i suoi partecipanti, la Uefa il 26 settembre ha presentato al Tas una petizione per eseguire una procedura accelerata. dopo aver ribadito come sembri che il Sion abbia più volte tentato di ostacolare il corso della giustizia. Il Comunicato ribadisce anche che, qualora il Tas dovesse confermare le vittorie ottenute dal Sion nei tribunali civili, il club del presidente Constantin verrebbe riammesso nel girone e tutte le altre Società dovrebbero accettare la decisione; ma si chiede perché il Sion stia cercando di ritardare le sentenze. Conclude affermando come il ritardo di una conclusione su questo caso sarà un danno maggiore per tutta l'Europa League e soprattutto per le altre squadre in gara. La questione dovrebbe essere decisa dal Tas il 19 ottobre.


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