Trezeguet: In Calciopoli pagò solo la Juve. Conte: vittoria = normalità.

News, 16 ottobre 2011.

Trezeguet e la Juve, storia di un grande amore: dal 5 maggio alla serie B, passando per l'Avvocato e il Dottore, per la Triade e la truffa di Calciopoli.  Jean-Claude Blanc ha formalizzato le sue dimissioni da consigliere di amministrazione della Juventus. Antonio Conte: Quando si è alla Juventus, la vittoria dev'essere la normalità; che l'approccio sia quello giusto l'importante non è che lo si dica, ma che lo si faccia. Per Verona son partiti in ventuno: a casa non solo Toni e Grosso, ma anche Elia. La Juventus Primavera di Baroni si è aggiudicata il derby. Cellino, adirato per un'intervista non autorizzata rilasciata da Roberto Donadoni, intende ottenere la  rescissione del contratto dell'ex allenatore dei sardi, in scadenza a giugno 2012.


Trezeguet: In Calciopoli ha pagato solo la Juve - Ha dato molto alla Juve poi, non rientrando più nei piani della Juve di Del Neri, ha fatto le valigie (un anno in Liga all'Hercules Alicante, poi retrocesso, ed ora al Baniyas di Abu Dhabi). E' rimasto comunque alla Juve, nel nuovo stadio, da titolare nella formazione delle 50 stelle: riconoscimento meritatissimo per David che, oltre al contributo di 171 reti offerto nelle sue dieci stagioni in bianconero, è sempre stato portatore di un sano affetto per la Juventus, come ha dichiarato in un'intervista a Juventusmania.net: "La Juventus è la storia di un grande amore, significa tanto per me. Ho vissuto con la Juventus i dieci anni più belli della mia carriera in una squadra magnifica di alto livello e con grandi giocatori al mio fianco". Il ricordo più esaltante è quell'inebriante 5 maggio: "E' stato un giorno meraviglioso, noi dovevamo vincere quella partita senza pensare ad altro, è stata una giornata incredibile. Avevamo un gruppo di giocatori straordinari ai tempi di Capello e la squadra fu rafforzata con altri nomi di rilievo come Cannavaro, Vieira e Ibrahimovic: in campionato siamo andati benissimo, purtroppo non abbiamo fatto lo stesso in Champions". Poi sono venuti i momenti bui di Calciopoli, con la serie B, tanti se ne se sono andati, ma lui è rimasto: "Ogni decisione va rispettata, in quei giorni in società c'erano molti problemi economici ed ha dovuto vendere dei giocatori, chi è rimasto ha lavorato duramente per portare di nuovo la Juventus in serie A. Il mio grande amore per la Juventus è nato proprio li, ci fu un patto con Del Piero, Nedved, Buffon e Camoranesi: dovevamo riportare la Juventus ai livelli che le competevano. Su Calciopoli, oggi, posso dire che la Juventus è l'unica che ha pagato. Certe cose sono uscite solo dopo, come il coinvolgimento dell'Inter. Come giudico Moggi? Una persona molto intelligente, lasciò la Juve perché quello era in quei giorni quello che voleva la società. La gestione della Triade era unica e meravigliosa, Moggi ha fatto un grande lavoro". Un ricordo per gli Agnelli: "L'Avvocato aveva una cultura ampia, una personalità molto forte e aveva un carattere speciale e sopratutto carisma, così come Umberto. E proprio il carisma era quello che volevano vedere da noi giocatori", e belle parole per Andrea: "E' un giovane ambizioso, ha una grande determinazione e una grande voglia di riportare la Juventus in alto come lo era prima e che lui ha potuto vivere: questo gli sarà di grande aiuto secondo me". Infine un arrivederci ai tifosi, che tanto lo hanno amato: "I tifosi bianconeri sono sempre stati vicini a me e li ringrazierò sempre per questo. Mi è dispiaciuto non poterci essere il giorno dell'inaugurazione del nuovo stadio, ma avevo impegni con la mia attuale squadra. Una festa per salutarmi? Decideremo il futuro, ma ho voglia di ringraziare i tifosi". Allora, a presto, David!

Blanc si è dimesso dal CdA Juve - Dal sito ufficiale bianconero: "Con una lettera indirizzata, ieri, al Presidente del Consiglio d'amministrazione, Andrea Agnelli, e al Presidente del Collegio Sindacale, Paolo Piccatti il consigliere Jean-Claude Blanc, ha formalizzato le sue dimissioni irrevocabili e con effetto immediato dal consiglio d'amministrazione di Juventus Football Club S.p.A". Finisce così l'era Blanc, una delle più buie della storia bianconera, iniziata in realtà il 21 dicembre 2004 (incontro di Marrakech con John Elkann), ufficialmente il 29 giugno 2006, appena in tempo perché l'uomo di Chambéry potesse godere della 'straordinaria avventura', così la definì, della serie B: "Ogni volta le squadre che ci affrontavano giocavano la partita della vita. Questa avventura vincente ci ha restituito la simpatia che avevamo perso. Ne siamo usciti con maggiore umanità". Per parole come queste e per la gestione a dir poco infelice del club e delle sue risorse l'uscita di scena di Jean-Claude Blanc non lascia alcun rimpianto, anzi fa tirare un grosso sospiro di sollievo, agli amanti della Vecchia Signora. Avrebbero volentieri fatto a meno di fare la sua conoscenza. Ma è stato, purtroppo, uno dei tanti frutti dell'albero avvelenato di Farsopoli. Adieu, au revoir à jamais.

Antonio Conte: La vittoria è la normalità - Una delle domande che ricorrono nelle interviste agli addetti ai lavori in questo periodo è se, stante anche la pochezza generale e il non avere impegni da Coppe, questa Juve, pur reduce da un settimo posto, sia già da scudetto. Così ha risposto Antonio Conte in conferenza stampa: "Quando si è alla Juventus è inevitabile che devi convivere con la pressione, con lo stress, con la vittoria. Non penso di dire un qualcosa di diverso. Per noi deve essere la normalità. Io ripeto e ribadisco un concetto, che siamo solamente alla quinta giornata e che il fatto che siamo partiti bene sicuramente deve far crescere l'autostima, la fiducia nei nostri mezzi; dobbiamo prendere sicuramente i lati positivi, sapendo che c'è tantissimo da lavorare da parte nostra". La vittoria e la prova contro Milan hanno un po' caricato tutto l'ambiente, ma forse il più difficile viene col Chievo, visti i pareggi con Bologna e Catania; tuttavia Conte, da una parte rivaluta i due pareggi: "Io valuto sempre la prestazione, al di là del risultato. E per me la prestazione contro il Bologna è stata un'ottima prestazione, in cui ci si dimentica che al 43' è stato espulso un nostro giocatore, abbiamo fatto la partita anche nel secondo tempo, in dieci; sembrava che fossimo noi uno in più. Quindi la prestazione col Bologna è stata sicuramente un'ottima prestazione, dove ci sono mancati i due punti e avremmo meritato sicuramente la vittoria. Di queste prime cinque partite, forse, quella in cui siamo un po' mancati è stato il primo tempo di Catania. Ma anche nel secondo tempo, a Catania, in base all'analisi della partita, abbiamo fatto un'ottima gara. Però non cambia niente, perchè abbiamo vinto contro Parma e Siena e si diceva che erano partite facili. Il problema è sempre uno: vincere. Non ci sono altre situazioni"; dall'altra mette in guardia dal sottovalutare il Chievo: "Il Chievo è sicuramente una realtà in questo momento e penso che quest'anno possieda una delle migliori squadre in assoluto da quando è in serie A. E lo dimostra il fatto che ha otto punti, che ha perso l'imbattibilità al novantesimo a Parma, altrimenti sarebbe imbattuto come noi, e quindi è sicuramente un banco di prova. Non dimentichiamo che se il Chievo dovesse vincere contro la Juve avrebbe gli stessi punti della Juve, che è stata tanto incensata in queste due settimane". Però, comunque sia, la Juve deve pensare a fare la Juve, cioè a fare lei la partita, comunque giochi il Chievo: "Noi abbiamo visionato un po' tutte le partite del Chievo, come facciamo sempre con le altre squadre. Abbiamo un'idea di come gioca il Chievo, ma l'importante è che, al di là di come giochi il Chievo, abbiamo un'idea di come giocare noi. Penso che questa sia la cosa più importante. Dico sempre ai miei ragazzi che dobbiamo avere la mentalità giusta, l'approccio giusto, la voglia di fare la partita e di andare lì a giocarci la partita, per cercare di ottenere il massimo". Approccio di cui gli stessi giocatori hanno spesso parlato nelle loro interviste: "Sì, anche se a me quello che preme è che non lo si dica, ma lo si faccia. Quella è la cosa più importante. Si possono pensare tante cose, però poi bisogna farle e da questo punto di vista, ripeto, sono molto tranquillo perchè ho trovato un gruppo di ragazzi che hanno voglia di fare delle cose importanti. Non penso che domani col Chievo l'approccio sarà sbagliato. Magari ci saranno delle altre cose che non andranno, però sbagliare l'approccio della partita a Chievo significa invece di andare avanti, andare indietro. Ma sono convinto che questo non accadrà".

Ventun convocati per Verona: Elia no, Estigarribia sì - Per la trasferta di Verona Antonio Conte ha convocato 21 giocatori, e non manca qualche sorpresa. Oltre a Grosso e a Toni, nell'elenco non c'è Eljero Elia; c'è invece Estigarribia, e ci sono anche Giaccherini e De Ceglie che hanno smaltito i rispettivi problemi fisici. Questi i ventun convocati: Buffon, Motta, Chiellini, Pazienza, Pepe, Marchisio, Del Piero, De Ceglie, Manninger, Vucinic, Barzagli, Quagliarella, Bonucci, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Lichtsteiner, Krasic, Estigarribia, Storari, Matri.

La 'Primavera' mata il Toro - Un derby è sempre un derby, anche a livello 'Primavera': e ieri il derby delle giovanili ha visto una bella vittoria dei ragazzi di Baroni, che ha giocato con lo stesso modulo e gli stessi schemi che Conte ha portato alla prima squadra. Il Toro era passato in vantaggio per primo, con Pagano, al 17': dieci minuti dopo pareggiava Ruggiero e il primo tempo si chiudeva sul pari. Nella ripresa Margiotta al 13' e poi Libertazzi (su rigore per atterramento in area di Margiotta) al 15' sancivano il successo dei giovani bianconeri.

Cellino vuole la rescissione del contratto di Donadoni - Il Cagliari chiederà la rescissione del contratto di Roberto Donadoni, esonerato il 12 agosto (gli è subentrato Ficcadenti) per divergenze sul caso Suazo. Il contratto lega il tecnico al club rossoblù scade a giugno 2012, ma il presidente Cellino ha incaricato i legali del club sardo di avviare alla Commissione Disciplina la pratica per la rescissione dello stesso. Motivo della presa di posizione di Massimo Cellino un'intervista rilasciata, senza la prescritta autorizzazione del club, a 'La Repubblica' del 5 ottobre, in cui l'ex allenatore esprimeva tutte le sue perplessità sull'esonero ("Non conosco ancora il motivo del mio licenziamento, ho parlato solo col direttore generale Marroccu ma non con Cellino") e criticava lo stesso Cellino ("La gente di Cagliari mi manifestava una stima che invece non aveva verso Cellino. Comincio a capire il perché" , "Su Repubblica Cellino ha accennato a un presunto colloquio dopo un'amichevole, in cui mi avrebbe rinfacciato un curriculum fatto di esoneri su esoneri. Beh, è una menzogna: quel colloquio non c'è mai stato" e "Se Cellino aveva di me questa considerazione, perché mi ha assunto e poi ha dichiarato che mi voleva tenere per dieci anni?"


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