Nedved: Sull'Inter esistono intercettazioni chiare

News, 3 giugno 2010.

Nedved: Lo scudetto 2006 l'ho sudato e vinto sul campo. Gazzoni Frascara: La querela di Moggi è un onore. Capello all'Inghilterra fino al 2012. Mou vuole Chiellini. Ferrara: Ho pagato colpe non solo mie. Cannavaro sceglie l'Al Alhy. Fabregas non si muove, Boateng al City.

Nedved: Le intercettazioni dell'Inter sono chiare - In un'intervista a 'Il Giornale', Pavel Nedved, conferma il suo immutato affetto per la maglia bianconera e dice di continuare a sentirsi offeso da chi mette in dubbio la legittimità di quello scudetto, vinto meritatamente dalla Juve sul campo, e poi invece da Guido Rossi appiccicato sulle maglie nerazzurre, nonostante, piaccia o non piaccia, l'esistenza di comportamenti quantomeno analoghi: "Sento mio, totalmente, lo scudetto del 2006 revocato da Calciopoli. L’ho sudato, l’ho vinto sul campo. Ero e sono amareggiato per quello che è accaduto. Io so che mi sono comportato da professionista e sono arrabbiato con chi ha buttato fango sul mio e nostro lavoro, quel campionato lo abbiamo vinto meritatamente. L’Inter non vuole restituire il titolo? Materazzi ha indossato una maglietta burla contro gli juventini, dopo la finale di Madrid? Sono problemi loro, dovranno pur farsi un esame di coscienza. Esistono intercettazioni chiare. Non commento la maglietta di Materazzi, ognuno sa e deve comportarsi come sente, credo di essere un po’ diverso da lui. Dicevano che ero un provocatore, un furbo, uno fastidioso? Sì, è vero, davo molto fastidio, perché ero forte, avevano paura di me e parlavano". E' senza dubbio un po' rammaricato per il trattamento riservatogli dalla Juve al momento del suo addio al calcio, ma ne parla quasi sommessamente, con stile: "La Juventus è stata poco esemplare con me? Non ne vorrei parlare. Nel calcio non esiste riconoscenza, non mi aspettavo di più ma mi dispiaceva vedere alla Juventus gente senza esperienza e competenza". E non dispiacerebbe certo poter essere di nuovo utile alla causa: "Rientrare nel club? Mi piacerebbe dare una mano alla Juventus ma senza la necessità di una qualifica. Se il presidente avrà bisogno di confrontarsi con me avrà la mia piena disponibilità. Team manager? Bisogna vedere che cosa vogliono da me, sarebbe un onore rappresentare il club nei rapporti internazionali, la federcalcio ceca me lo ha chiesto. Quello che potrò dare lo darò". Conferma che l'Inter lo aveva cercato: "Avrei potuto essere anche io a Madrid con loro. Premesso che ho sentito un colpo al cuore, da juventino, per la loro vittoria, ho ripensato alle parole di Mourinho. Quali? Mi aveva detto: vieni con noi, vinceremo la Champions. Aveva ragione. Rifiutai l’offerta, non ebbi un solo attimo di esitazione". I suoi sogni: "Due: andare con la mia nazionale al mondiale in Brasile. Vincere con la Juventus la Champions. Anche se non più da calciatore.".

Gazzoni Frascara: La querela di Moggi è un onore - Gazzoni Frascara l'ha presa bene, a quanto pare: per lui la querela di Moggi "Ah sì? Bene, è un onore per me - dice al 'Corriere di Bologna'. Non sono affatto sorpreso, penso che questa azione faccia parte della cortina di fumo che stanno alzando i suoi difensori in questi ultimi tempi. Fa parte della controffensiva legata alle nuove intercettazioni: sparano tutte le bordate che possono. Non ho idea a cosa possa riferirsi. Mi sembra strano perché io ho sempre detto che lui non aveva il Bologna nel mirino, ma che lui doveva solo controllare il calcio e far vincere la Juve. Nessuno gli ha imputato la retrocessione in B del Bologna, quella è stata una conseguenza di altro". E poi, secondo lui, la vera anima nera non era Moggi, bensì Giraudo: "E allora diciamo che io ho sempre sostenuto e lo sostengo ancora che Moggi era solo il braccio operativo di Giraudo: il vero stratega di tutta questa situazione era l’ad della Juve, non Moggi". Comunque, è ben lungi dal preoccuparsi: "Mah, anche Della Valle mi ha querelato e poi ha rimesso tutto. Farà così anche Moggi. Per me non c’è problema, l’ho rivisto anche in questi anni. A Porta a Porta, mi pare, mi disse: 'Oh, questo non è il mondo suo, lei è una persona per bene'. Insomma, non ho alcun problema ad incrociarlo di nuovo". Ma il Corriere di Bologna ha voluto sentire anche la replica di Luciano Moggi, cui vengono riferite le parole di Gazzoni Frascara, quelle relative alla 'mente' Giraudo: "Ah sì? Su certe radio non ha detto questo. - ribatte Moggi - Adesso dice così? Bene, gli faccia fare queste dichiarazioni, riporti quello che dice, meglio così".

Capello all'Inghilterra fino al 2012 - L'Inter si scordi Capello. La Football Association ha infatti annunciato che don Fabio resterà alla guida dell'Inghilterra fino agli Europei del 2012: Sono molto contento - ha commentato Fabio Capello - Ho sempre voluto rimanere sino alla fine del contratto. Ora siamo concentrati sulla Coppa del Mondo. Vorrei ringraziare Sir David Richards (presidente della Football Association, ndr) e la FA per il loro continuo appoggio e per le rassicurazioni circa il mio futuro". Ed è stato poi Pierfilippo Capello, figlio e legale del tecnico, a rivelare che l'Inter non è mai stata in realtà vicina all'ingaggio di don Fabio: "Mio padre ha firmato con la FA, è molto contento qui e in questo incontro abbiamo cancellato questa clausola (di rescissione, ndr) della quale si è parlato. Io personalmente non ho parlato né ho incontrato nessuno dell'Inter.o non ho avuto nessun tipo di incontro. Lui sta benissimo, è 100% focus sui Mondiali, quindi non credo che si sia poi così tanto messo nella forma mentale di sbarcare a Milano. C'era soltanto questa situazione della clausola con la Federazione inglese, ma nel momento in cui si è sistemata la situazione abbiamo deciso di proseguire insieme, Capello e FA, quindi non credo si sia nemmeno pensato all'Inter".

Mou vuole Chiellini - Mourinho ha chiesto Chiellini e il Real è pronto ad accontentarlo. E Davide Lippi, che con la società bianconera si è già fatto avanti per spuntare un sensibile aumento dell'ingaggio (da due a tre milioni a stagione). dovrebbe a breve (forse già venerdì) incontrare Florentino Perez, per poi tornare a Torino e discutere la questione con Marotta. La Juve, si dice, di fronte ad un'offerta consistente, potrebbe prendere in considerazione la cosa: in tal caso dovrebbe però rinnovare l'intera coppia centrale di difesa, affiancando a Bonucci, per il quale la trattativa pare già ben avviata, un altro difensore, e si parla di Ranocchia.

Cannavaro sceglie i petrodollari - Il capitano della nazionale, Fabio Cannavaro, ha deciso il proprio futuro: dopo il Mondiale giocherà altri due anni in Dubai. Scaduto l'accordo con la Juventus, nessuna chiamata dal vecchio amore Napoli, al centrale napoletano è stata offerta un'opportunità (prontamente accettata) dall'Al Alhy, una delle società più rappresentative degli Emirati.

Ferrara: Ho pagato colpe non solo mie - Sinora ha lealmente taciuto ma adesso, rescisso il legame contrattuale, Ciro Ferrara vuota il sacco; sa di avere le sue colpe: "Mi sento responsabile del fallimento. Nello specifico, l'ottimo inizio e la conseguente pioggia di elogi in qualche modo - dice, in un'intervista alla Gazzetta - mi hanno fatto calare la tensione. Nei primi tempi ero molto esigente, e le cose filavano lisce. Poi ho un po' mollato, inconsciamente devo aver pensato che il difficile fosse alle spalle. L'inesperienza della quale sono stato spesso accusato s'è vista lì", ma il suo successore, pur esperto, ha saputo far peggio: "L'ha ammesso lo stesso Zac, che nei mie confronti è stato corretto. Non mi fisso sulle statistiche, mese per mese le situazioni sono diverse. Esiste però un dato certo: non era tutta colpa mia". L'ha ferito l'atteggiamento dei giocatori dopo il suo esonero: "Ho letto dichiarazioni che mi hanno ferito. I calciatori sono fatti così, però frasi come 'adesso si che ci alleniamo bene' o 'Zac ci fa finalmente lavorare sulla tattica' come se io non avessi passato ore sul campo a spiegare moduli e schemi.... Diciamo che se il mio successore era così preparato, i giocatori che comunque con lui hanno raccolto una media punti peggiore sono proprio asini". Tra i singoli, due su tutti: Del Piero ("Lui vuole giocare sempre e a volte questo diventa un problema. Può esserlo anche il prossimo anno.") e Felipe Melo ("Deve imparare a farsi voler bene dai compagni. E' tutt'altro che un cattivo ragazzo, però la supponenza con la quale si allenava ha indispettito molti, e se qualcuno risulta antipatico agli altri in campo si nota"). E, proprio alla fine esce la grossa pecca di questa Juve: "E' mancata l'autorità dell'uomo di campo nei momenti di crisi, quando i dirigenti parlavano alla squadra anche in tono aspro, e ai giocatori si leggeva in viso: Chi diavolo sei per dirmi cosa devo fare?"

Fabregas resta (per ora), Boateng al City - L'Arsenal ha ufficialmente rigettato la proposta formale del Barcelona per il trasferimento della stella dei Gunners, il catalano Cesc Fabregas. Il valore dell'offerta era intorno ai 40 milioni di euro, ma non sembra essere una questione di soldi: secondo il club inglese Fabregas semplicemente non è sul mercato. Nella dichiarazione ufficiale si rivela che il Barcelona ha effettivamente fatto un'offerta ma che il rifiuto è stato netto e che i Gunners si aspettano che la questione finisca davvero qui, anche per i blaugrana.
Molto attiva la campagna acquisti del City di Mancini che guarda con attenzione alla Bundesliga: mentre cerca di accaparrarsi il bomber bosniaco Dzeko, i Citizens guardano anche alla difesa, assicurandosi le prestazioni del 21enne nazionale tedesco di origini ghanesi, Jerome Boateng. Il gigante berlinese viene da tre ottime stagioni ad Amburgo ed è stato pagato, secondo le prime indiscrezioni, poco meno di 13 milioni di euro. Il centrale, tra i convocati per i Mondiali, lascia quindi la Germania, anche a seguito delle polemiche e dell'attenzione mediatica spropositata per la sua famiglia, come ha riferito a Bild, dopo che il fratello George si è reso protagonista del fallo che è costato il Mondiale all'idolo nazionale Ballack.


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