Pardolesi e Coccia: Rossi poteva non dare quello scudetto. Coltellate? No problem

News, 22 aprile 2010.

La difesa di Moggi risponde a Gianfelice Facchetti. Pardolesi e Coccia: Rossi poteva non darlo. Capezzone: inchiesta primo passo. Disordini e coltellate? No problem per il Casms.

I legali di Moggi replicano a Facchetti Jr. Ieri Gianfelice Facchetti è tornato ad esternare in difesa della figura paterna: "La credibilità di mio padre non può essere attaccata da quattro barboni, con tutto il rispetto per i barboni.Sono giorni di attacchi vili e volgari. Quando nel 2006 mio padre morì il suo nome fu iscritto al Famedio di Milano, segno che la memoria di Giacinto Facchetti non è solo nostra ma è condivisa da tutta la città e ora va difesa insieme e con i denti". Facchetti Jr ha poi attaccato i legali di Moggi, senza nominarli, definendo il loro "un estremo tentativo, condotto in modo poco civile, della difesa di un imputato". Alla fine ha rassicurato tutti dicendo che da ora tacerà, perché ha fiducia nella giustizia: "Si stanno raccontando tante barzellette per gettare fumo negli occhi in un processo che è più mediatico che giudiziario". Sicuramente giudizi pesanti, quelli espressi da Facchetti Jr, che non potevano passare senza risposta da parte dei chiamati in causa. Su Tuttosport, in serata, la replica del pool di legali di Moggi (Prioreschi, Trofino, Rodella), che ha ricordato come il dovere di un avvocato sia quello di difendere il proprio assistito nel rispetto della legge, anche se questo può dispiacere a qualcuno: "Nel caso particolare la difesa di Luciano Moggi si è limitata a richiedere, ai sensi dell'art. 268 cpp, la trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche, sicuramente rilevanti ai fini dell'esercizio del diritto di difesa. E ciò senza alcuna nota di commento o apprezzamento nei confronti dei vari interlocutori delle telefonate, fra cui lo stesso Giacinto Facchetti. Si può comprendere che ciò abbia potuto provocare risentimento da parte del signor Gianfelice Facchetti ma questo è evidentemente dovuto al contenuto delle intercettazioni e non all'attività difensiva che merita ugualmente rispetto quanto la memoria di chiunque".

Capezzone: inchiesta è un primo passo. Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha accolto con soddisfazione l'apertura dell'inchiesta su "Calciopoli" da parte della FIGC, come riportato in una dichiarazione diffusa dall'AGI: "E' un primo passo positivo la decisione della Procura federale di aprire un'indagine sulle nuove intercettazioni emerse a Napoli, grazie alla vera e propria controinchiesta condotta dai legali di Luciano Moggi, guidati dall'avvocato Prioreschi. Per anni, eravamo stati in pochi, in pochissimi (io ho potuto ripetutamente farlo al Processo di Biscardi), a tenere una linea garantista e a tentare di spiegare che finora era emersa una verità parziale e discutibile, e che era stata condotta una vasta campagna mediatica volta a colpire solo Luciano Moggi e la vecchia dirigenza della Juve, per meglio occultare le responsabilità di tanti, troppi altri".

Pardolesi e Coccia: Rossi poteva non dare quello scudetto. Apprendiamo da quotidianonet.it che ieri a Siena, durante un convegno accademico di alto livello accademico sul tema "Gli interessi delle associazioni di tifosi nel diritto sportivo", ci sono state le clamorose dichiarazioni del professor Pardolesi e dell'avvocato Coccia, due dei tre saggi (il terzo, Aigner, aveva già detto cose simili) ai quali Guido Rossi chiese un parere su cosa fare del titolo 2005-2006.
Il Professor Pardolesi ha dichiarato: "Sulla base delle norme in vigore, nel 2006 era possibile negare il titolo in questione. Il precedente del 1927 era illuminante: il presidente della Federcalcio in carica, Leandro Arpinati, nonostante fosse dichiarato tifoso del Bologna, non attribuì agli emiliani lo scudetto tolto al Torino per un episodio di corruzione, forte della regola che lo autorizzava a comportarsi in questo modo in presenza di una situazione di diffusa corruttela".
Ancora più esplicito quanto fatto rilevare dall'avvocato Coccia, che ha citato l'articolo 49 delle Norme Federali e l'ex articolo 10 dello statuto Figc in vigore nel 2006: "Tra i poteri federali c'è quello di assegnare il titolo di campione d'Italia, o di non assegnarlo, anche senza prove certe di un campionato falsato da irregolarità. Rossi non ravvisò elementi per non consegnare il titolo all'Inter e glielo diede". Pardolesi, Coccia ed Aigner, tre pareri simili e la conferma che quella decisione non è stata figlia del parere dei "tre saggi", ma presa da Guido Rossi, commissario straordinario per poco e tifoso dell'Inter da tanto.

Viminale, ok alle trasferte dei tifosi di Roma e Lazio - Il Ministro dell’Interno Roberto Maroni ha presieduto una riunione straordinaria dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Rocco Crimi e del Capo della Polizia Antonio Manganelli. L’incontro ha consentito di fare un punto di situazione sul tema della violenza negli stadi e di verificare l’adeguatezza delle strategie di contrasto, in previsione della delicata fase finale dei campionati professionistici. Successivamente, il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) del Viminale ha dato il via libera alle trasferte dei tifosi di Roma (a Parma, il 2 maggio) e Lazio (contro il Genoa, il prossimo 25 aprile), ponendo come unica limitazione la vendita di un solo biglietto per tifoso ospite. Evidentemente, per il Viminale gli scontri in occasione del derby, con macchine date alle fiamme ed un arsenale di armi scoperto dalla Digos, non rappresentano un fenomeno particolarmente preoccupante. Sul tema di erano già espresse le massime autorità politiche di Roma e del Lazio (il Sindaco Almemanno ed il Presidente Polverini) dichiarando che eventuali restrizioni alle trasferte dei tifosi sarebbero state inammissibili. A nostro avviso, invece, è inammissibile questa impunità perenne che viene consentita alle tifoserie romane.

Verso Juve-Bari - I bianconeri continuano la preparazione verso la gara interna con il Bari, da vincere assolutamente per conservare almeno una tenue speranza di staccare il visto per una Champions sempre più lontana. Nella doppia seduta del mercoledì il lavoro svolto ha incluso una parte atletica, con un percorso ad ostacoli da superare, e una parte tecnica, con sfide uno e due contro due e ripetuti esercizi di tiro in porta. A conclusione del tutto la partitella in famiglia. Sissoko è rimasto in palestra, mentre Trezeguet e Caceres sono scesi in campo, ma hanno lavorato a parte. Cannavaro lamenta un fastidio muscolare ma i problemi saranno soprattutto a centrocampo, vista la contemporanea squalifica di Melo e Sissoko e le imperfette condizioni di Marchisio. Il Bari contro la Juve riavrà un Almiron ormai totalmente ripresosi dal recente infortunio e certamente desideroso di ben figurare contro la ex squadra, tuttora proprietaria del suo cartellino.

Lo Stoccarda vorrebbe trattenere Molinaro - Cristian Molinaro sta facendo bene in Germania e lo Stoccarda sembra desideroso di riscattarlo; questo lasciano intendere le parole del tecnico del club, Christian Gross: "Ha soddisfatto le aspettative e ha portato un sacco di esperienza in squadra. Ha inoltre stimolato il gioco di attacco. Ci sono tutti i motivi per portare a termine l’operazione". E l'operazione allo Stoccarda costerebbe i quattro milioni di euro pattuiti a gennaio come diritto di riscatto. Ma sul giocatore in ogni caso ci sarebbe anche l'interesse di altre società: per esempio, a quanto afferma il quotidiano spagnolo As, quello dell'Atletico Madrid, che già a gennaio aveva provato ad assicurarsene le prestazioni; e anche lo Zenit di Luciano Spalletti starebbe osservando con attenzione l'evolversi della situazione.


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