News Week/19 - Bettega fiducioso

news weekDOMENICA 17.01.2010 -
PER BETTEGA PRESTO TUTTO TORNERA' OK - E' un Bettega che, a dispetto di una situazione che ormai ai più appare fuori controllo, non appare particolarmente preoccupato e ritiene, come Ferrara, che si tratti semplicemente di un momento no: "La squadra in questo momento è altalenante - dice ai microfoni di Sky -e trova delle difficoltà legate all'avversario che incontra e anche alle condizioni del campo che oggi erano particolarmente difficili. Inoltre continua a pagare la situazione degli infortuni". Ma come se ne esce? "Galliani ha spiegato come il Milan è venuto fuori dalla sua presunta crisi attraverso la fiducia e la compattezza del gruppo e questo è quello che cercheremo di fare anche noi. Il gruppo è compatto e lo si verificherà nel tour-de-force importante di questo mese". E se la crisi non fosse solo presunta, ma reale, e il modello Milan non funzionasse, non si pensa a tornare sul mercato? "Noi andremo avanti così, e poi ci sarà il rientro di giocatori importanti. Il mercato? Non credo che ci saranno arrivi importanti perché crediamo di avere già giocatori importanti in campo e fuori. Quando eravamo al completo abbiamo fatto meglio degli altri. Ora speriamo di recuperare tutti gli effettivi. Piano piano torneranno tutti a disposizione. Questa Juve alla settima partita era prima in classifica. Il nostro mercato sarà il rientro di tutti gli infortunati.". La sua analisi della gara odierna: "«Oggi il Chievo era più fisico e loro sono stati bravi a "non fare" la partita, consapevoli delle condizioni del campo e della loro fisicità. Anche la Juve sarebbe una squadra fisica, ma se poi togli Amauri, Iaquinta e Sissoko diventa tutto più difficile. Queste partite si perdono come squadre, non per i singoli. Loro sono molto fisici e sono stati intelligenti a non fare una partita, molto coscienti delle condizioni del campo e delle loro caratteristiche ne hanno fatto una forza e hanno vinto la partita". E si complimenta col Milan: "Visto che Adriano Galliani ha auspicato una ripresa della Juventus, e lo ringrazio per questo augurio, io parlo del Milan, e dico che sta disputando una grandissima stagione, e merita tutti i complimenti del mondo".
FRONTE INFORTUNI: E' IL TURNO DI GRYGERA - Era scritto nelle stelle, non poteva mancare: e infatti puntualissimo è arrivato l'ennesimo infortunio. A patirlo è stato Zdenek Grygera che, dopo uno scontro con Granoche all'8', nel quale ha subìto un violentissimo colpo al naso, alla mezz'ora del primo tempo ha dovuto lasciare il campo. Sul sito ufficiale si dice che "lo staff sanitario bianconero ha ravvisato un lieve trauma cranico con sospetta frattura del setto nasale" e che "il giocatore verrà sottoposto a nuovi controlli per valutare l’entità dell’infortunio". Peraltro anche il suo sostituto, Jonathan Zebina, al 61' è stato colpito da una gomitata, sempre da parte di Granoche, riportando un taglio alla testa con abbondante perdita di sangue, e ha dovuto continuare il gioco con una vistosa fasciatura alla testa. Al 69' anche Cannavaro ha riportato una ferita al volto, e ha proseguito incerottato.
FERRARA, AVANTI COME SE NIENTE FOSSE - Dopo l'ennesimo ko, al termine dell'ennesima gara disastrosa, Ciro Ferrara, ai microfoni di SKY, non si scompone e afferma che si tratta semplicemente di un momento no: "Sinceramente è un periodo negativo. Io non voglio trovare degli alibi, delle scuse. Non voglio pensare alle assenze importanti. Oggi avevo una rosa ristretta, ma chi è andato in campo ha cercato di dare il massimo. Abbiamo subìto la rete e non abbiamo avuto una grande reazione. Nel secondo tempo abbiamo cercato di chiuderli nella loro metà campo, ma non abbiamo creato delle grandi occasioni. Abbiamo incontrato delle difficoltà. Di sicuro non ci ha aiutato giocare una partita del genere su un campo non da serie A... Però il campo era anche per loro". Già, ma alcuni giocatori sono apparsi in una condizione scadente: "Ci sono dei giocatori che non sono in grosse condizioni, ma non ho tante scelte a disposizione. Gli uomini sono abbastanza contati. Sì, qualcuno ha bisogno di rifiatare, ma non ce lo possiamo permettere. E poi ora punto di vista del morale i ragazzi sono penalizzati". Allora, per tentar di risolvere i problemi, si torna o no sul mercato? "Non posso sapere qual è l'analisi della dirigenza. Devono valutare tutto, la squadra, l'allenatore, lo staff dirigenziale. Dobbiamo cercare di trovare le soluzioni. Se il problema è l'allenatore la società me lo dirà. Ma non mi è stato riferito nulla". Lui però, di suo, non lascia di certo: "Sono convinto che la squadra abbia dei valori che non riesce ad esprimere. Dobbiamo trovare le cause. Io ci credo fortemente, credo nella mia squadra, nonostante un periodo difficile, che nemmeno io mi sarei immaginato. Io non mollo. Io mi prendo le mie responsabilità, riconoscendo i miei errori. Se il problema è il tecnico la società lo valuterà e giudicherà. Per quanto mi riguarda cercherò di trovare una soluzione ai nostri problemi, di far crescere l'autostima, di dar delle certezze ai ragazzi".
CANDREVA O GAGO? - La Juve è tornata sul mercato, lo hanno ammesso Ferrara, Bettega e lo stesso Blanc, alla ricerca di un centrocampista, vista la partenza di Tiago, constatata l'inaffidabilità di Melo e alla luce degli infortuni che si ripetono senza soluzione di continuità. Il club bianconero ha già avviato i contatti per entrambi: per Candreva c'è la conferma data ieri da Spinelli, e confermata dal dg friulano Gasparin ("La Juve è interessata, va­le pure per altre. Hanno fatto una loro proposta, ma ancora non ci siamo"), per Gago ha parlato uno dei suoi procuratori, Zoran Vekic ("La Juve ha parlato direttamente con Marcelo Lom­billa, il mio socio argentino. Il quale ha spiega­to alla società bianconera che il giocatore è ono­rato, anche se ovviamente sta benissimo a Ma­drid"). Sono due trattative comunque complicate, perché comunque la Juve intenderebbe muoversi solo per prestiti con diritto di riscatto a suo favore. Per Candreva occorre convincere non solo Spinelli, ma anche l'Udinese, un osso forse troppo duro per Secco (abbiamo visto tutti come è finito l'affare D'Agostino), e nella trattativa si è inserito pure il Napoli (che può offrire al Livorno Bogliacino come contropartita tecnica). Per Gago, anche se non è così vero che a Madrid si trovi così bene, perché ha poco spazio e rischia di perdere il Mondiale, l'ostacolo sta nell'opzione prestito; per tentare di portarlo a casa la Juventus dovrebbe accettare di acquistarlo subito per una cifra non inferiore ai 12-15 milioni, e forse il Real non direbbe di no.
MANCINI K.O., ANCELOTTI ESAGERA - Al Goodison Park l'Everton impone il primo stop al City dell'era Mancini, sconfitto meritatamente con un goal di Pienaar su punizione e un rigore di Saha. Citizens davvero deludenti, e pessima prova di Robinho che, entrato a sostituire al 4' l'infortunato Santa Cruz, è stato poi a sua volta sostituito nella ripresa (per scarso rendimento) dal tecnico italiano con Wright-Phillips. Il Chelsea invece non sembra risentire dell'assenza degli africani e divora letteralmente il povero Sunderland, proseguendo la sua corsa solitaria alla testa della Premier League. A segno per i blues Anelka e Lampard due volte, e poi Malouda, Ashley Cole e Ballack.
BARÇA CAMPIONE D'INVERNO - La travolgente vittoria dei blaugrana per 4-0 sul malcapitato Siviglia e la contemporanea sconfitta di misura delle merengues sul campo dell'Athletic Bilbao regalano alla Liga il suo primo verdetto: il Barça è matematicamente campione d'inverno. Gli uomini di Guardiola, dopo un primo tempo infruttuoso, con un Ibra piuttosto spento che si becca anche qualche fischio, dilagano nella ripresa: apre la strada ai catalani un'autorete di Escudé. Ci pensa poi il solito Pedrito a raddoppiare con un pallonetto su un bel cross di Xavi; poi arrivano due acuti di Messi, che si porta così a 101 centri col Barça, a sigillare il risultato. E i blaugrana volano così a + 5, perché il Real, un paio d'ore prima, era stato battuto a Bilbao da un goal di Llorente al 3' e dalle parate del portiere Iraizoz.
CANDREVA CONTESO - Uno dei pezzi pregiati di questo mercato di riparazione sembra essere diventato il cetrocampista Antonio Candreva, che gioca nel Livorno, ma il cui cartellino è di proprietà dell''Udinese. Il ragazzo si è messo in luce con diverse buone prestazioni, che gli hanno anche valso l'esordio nella Nazionale di Marcello Lippi nell'amichevole Italia-Olanda. Su di lui, come ha dichiarato il presidente del Livorno Aldo Spinelli, intervistato da 'Pianetagenoa1893.net', ci sono il Genoa e la Sampdoria, ma anche la Juventus: "Il giocatore piace a diverse squadre e, soprattutto, a Juventus, Genoa e Sampdoria. La situazione è molto fluida ma, per privarcene, dovremmo avere la garanzia di ottenere contropartite tecniche all'altezza. Zapater? Non è un nostro obiettivo, preferiremmo Esposito. Se dovesse trovarsi un accordo con la Sampdoria, invece, potremmo chiedere Tissone. Non è ancora stato individuato, invece, il giocatore che dovrebbe riconoscerci l'Udinese per dare il via libera sulla partenza del ragazzo già nella sessione di gennaio". Lo stesso Blanc, espressamente richiesto, non ha smentito l'interesse dei bianconeri per il giovane centrocampista: "Candreva? Stanno lavorando sul mercato Bettega e Secco, abbiamo tanti infortuni e una riflessione la dobbiamo fare".
PELLISSIER NON CI SARA' - Sergio Pellissier, il capitano del Chievo, salterà la sfida con la Juve: non ce l'ha infatti fatta a recuperare dall'infortunio di cui era rimasto vittima nello scontro aereo con l'interista Chivu, poi operato al cranio. Il tecnico Mimmo Di Carlo se ne rammarica, ma non perde le speranze in una positiva prestazione dei suoi: "Pellissier non ce la fa, il nostro capitano non ci sarà nella partita contro i bianconeri. Dobbiamo migliorare in fase offensiva, questo è indubbio. Ho un gruppo di attaccanti di valore, tocca loro dimostrare di meritare la mia fiducia. Un giocatore come Plellissier non è facile da sostituire, ma i giocatori li ho, speriamo di invertire la rotta. Per assurdo pesa di più la singola assenza di Pellissier che le tante tra i bianconeri. Però sono convinto che i ragazzi daranno il massimo. A livello di prestazioni ci siamo, ci manca il risultato, solo quello".
CLASSIFICA FORBES: MAN U PRIMO CLUB SPORTIVO AL MONDO - Il prestigioso magazine economico statunitense pubblica la usuale classifica dei club sportivi per valore economico: per il secondo anno di fila a superare i giganti delle leghe americane, è il Manchester United, il cui valore è calcolato in 1.296 milioni di euro (1,87 bilioni di dollari). La valutazione del club di Manchester è salita del 4% rispetto all'anno precedente, a fronte di un 9% di aumento delle entrate. Nella classifica i Red Devils precedono i colossi del Football Americano Dallas Cowboys e Washington Redskins, e le leggende del baseball dei New York Yankees. Per ritrovare un club calcistico bisogna scendere al sesto posto dove troviamo il Real Madrid, unico club non anglosassone tra i primi 10, valutato 938 milioni di euro (1,35 bn $), seguito dall'Arsenal, che grazie al perdurante effetto positivo del nuovo Emirates Stadium, sale a 831 milioni.
A sfondare il muro del bilione di dollari tra i club calcistici troviamo, seppur fuori dai primi 10, anche Bayern Monaco e Liverpool.
In generale il calcio europeo, annota Forbes, ha attraversato, durante la crisi economica, un periodo migliore delle ricchissime leghe americane di football, baseball, basket e hockey, grazie a contratti di sponsorizzazione e di cessione dei diritti tv a lungo termine, e a un maggiore seguito di base, oltre ovviamente al maggiore impatto della crisi negli Stati Uniti in generale. I team americani sono comunque 7 nei primi 10, lo sport più rappresentato è il football americano con ben 6 club nei primi 10.

SABATO 16.01.2010
FERRARA SODDISFATTO DEL RIENTRO DI PAOLUCCI - La nota più positiva, al momento, è per Ciro Ferrara il ritorno alla base di Michele Paolucci; nella conferenza stampa il tecnico bianconero ha infatti fatto rilevare che il ragazzo potrà dare una mano alla Juve in un momento di emergenza come questo, potendo cogliere nel contempo l'opportunità per dare una svolta alla sua carriera: "Tornare alla Juve redo sia una bellissima soddisfazione per Paolucci - osserva Ferrara - l'ho trovato molto motivato, questo è normale per qualsiasi giocatore che veste la maglia della Juve, in particolare per lui che nella Juve ha mosso i primi passi nel settore giovanile. È una bella soddisfazione per lui, l'ho trovato molto carico e molto motivato e sono convinto che potrà darci una mano, anche qualche dato a suo favore c'è, per quello che riguarda il campionato di serie A, ha collezionato diverse presenze e ha realizzato qualche gol. Ha vissuto periodi molto belli, in quest'ultimo non ha ricevuto tante soddisfazioni, al di là dei suoi numeri, questa è una grande chance per lui e per il suo futuro, con umiltà sa che può ritagliarsi lo spazio giusto". E, vista la penuria di titolari, potrebbe già giocare contro il Chievo: "Vedremo, credo che se abbiamo preso questa decisione è perche riteniamo che Paolucci possa avere determinate caratteristiche, il campo può permettere di fare una valutazione migliore. Non so se può giocare dal primo minuto, è appena arrivato ha fatto un solo allenamento con noi, è una soluzione in più, in verità non ne ho tantissime". Sottolinea poi che contro il Chievo vuol rivedere in campo quell'attenzione che ha visto mercoledì: "Chiedo quell'attenzione, quello spirito e quella mentalità che ho visto in tante partite, non per ultima quella di coppa Italia con il Napoli in mezzo a tante difficoltà, assenze, chiedo quella grande attenzione e quel pizzico di umiltà che ci vuole anche nelle grandi squadre". Perché la partita col Chievo è tutt'altro che facile, secondo lui: "È più difficile di quella di Parma, senza togliere nulla al Parma, per il sottoscritto le partite più difficili sono quelle che si vanno ad affrontare. La ritengo una trasferta molto insidiosa contro una squadra che sta bene fisicamente anche se viene da qualche risultato negativo, dell'amico Di Carlo non mi fido tantissimo". C'è tutto il girone di ritorno da disputare, con quali speranze lo affronta questa Juve? "Gli obiettivi bisogna sempre porseli, bisogna sempre cercare di migliorarsi per arrivare all’obiettivo massimo. Ci possono essere delle battute d’arresto, ma questo non ci deve fare cambiare la mentalità. Scudetto? Tanti punti ci dividono dalla vetta, l’errore più grande sarebbe guardare quelle che stanno davanti. Vogliamo arrivare in fondo e poterci giocare il campionato assieme alle altre. Dietro c’è un mischione, ma non bisogna guardare neanche lì, bisogna pensare solo a noi stessi".
VENTUN CONVOCATI, DENTRO TUTTI GLI ARRUOLABILI - Ciro Ferrara, per la gara del Bentegodi contro il Chievo, ha convocato ventun giocatori, tra cui anche Paolucci e Yago, appena rientrati (il primo da Siena, il secondo da Bari), e Gigi Buffon, che torna dopo l'operazione al menisco che gli ha fatto saltare le ultime quattro partite. Arruolati anche quattro Primavera (Esposito, Giandonato, Immobile e Rossi). Questo l'elenco completo: Buffon, Chiellini, Felipe Melo, Cannavaro, Grosso, Salihamidzic, Marchisio, Del Piero, Chimenti, Manninger, Zebina, Grygera, Paolucci, Diego, De Ceglie, Yago, Legrottaglie, Esposito, Giandonato, Rossi, Immobile).
RITORNA PAOLUCCI - L'attaccante marchigiano, in comproprietà con il Siena, tornerà a Torino fino alla fine della stagione, per rinforzare il reparto offensivo, falcidiato dagli infortuni. La comproprietà è quindi confermata: il costo dell'operazione per portare Paolucci a Torino anzitempo sarebbe, secondo diverse fonti, intorno ai 400.000 euro. Per Michele quest'anno poche presenze in Toscana e 2 goal in campionato, ma grande soddisfazione per il ritorno alla Juventus, dove nelle Giovanili aveva fatto molto bene. Intervistato da Juventus Channel, ha espresso il proprio entusiasmo nel ritrovare i vecchi compagni De Ceglie, Giovinco e Marchisio: "È una soddisfazione nella soddisfazione, perchè con loro ho condiviso tante vittorie e tante gioie. Sono felice di averli raggiunti e cercherò di meritarmi qualcosa in più di questi quattro mesi. Ho seguito questo obiettivo sin da quando ero piccolino, ma voglio che questo sia un punto d’inizio. Alla fine della stagione sarò contento se avrò segnato qualche gol importante per dare una mano a questa squadra"
E' LITE TRA LE MILANESI SUI CAMBI DI DATA - La Lega Calcio ha emesso ieri due comunicati ufficiali nei quali si annunciava la variazione delle date di due recuperi della 17sima giornata di andata e del calendario dei quarti di finale di Coppa Italia. I due recuperi (Fiorentina-Milan e Udinese-Cagliari) passano da mercoledì 27 gennaio a mercoledì 24 febbraio; per quanto riguarda la coppa Italia il Milan non giocherà il suo quarto di finale tre giorni prima del derby, cioè mercoledì 20 gennaio, ma tre giorni dopo, mercoledì 27. La motivazione, secondo Maurizio Beretta, presidente di Lega: "Serve a garantire parità di opportunità alle squadre impegnate nelle varie manifestazioni ed è stata largamente condivisa dalle società interessate". Certo, ma non dall'Inter, che probabilmente vede in ciò un escamotage del Milan per togliere di mezzo un impegno così pochi giorni prima del derby, visto visto che, a detta di Mourinho stesso, è possibile per le società richiedere spostamenti ("Noi abbiamo per deciso per tempo di anticipare a dicembre la partita di Coppa Italia con il Livorno - aveva detto il portoghese in mattinata - proprio per evitare di avere un febbraio pieno di impegni"). L'ad nerazzurro Paolillo però contesta la legittimità della decisione in quanto, tenendo conto che il quarto di finale Inter-Juve è programmato per giovedì 28 gennaio, afferma: "È inaccettabile che venga modificato e organizzato un calendario facendo giocare, a 24 ore di distanza, sullo stesso terreno, due gare e la seconda è una sfida di prestigio come Inter-Juventus. Tutto ciò è assurdo, ridicolizza la coppa nazionale e la serietà della Lega Nazionale Professionisti. L'Inter chiede ufficialmente di giocare Inter-Juventus mercoledì 27 gennaio". E' pur vero che il Meazza è attualmente in fase di rizollatura, e quindi le due gare di coppa Italia saranno solo la terza e la quarta sul nuovo manto, che dovrebbe perciò garantire una buona tenuta. Ma per l'Inter ciò non è sufficiente. Il Milan risponde alla polemica con un comunicato sul suo sito ufficiale: "L'amministratore delegato dell'Inter Ernesto Paolillo ha richiesto di far disputare il 27 gennaio la gara Inter-Juventus onde evitare che la Coppa Italia sia ridicolizzata. Pur non essendo chiarissima la ragione per cui questo evento dovrebbe verificarsi, l'A.C. Milan si dichiara ben disponibile a evitarlo e propone allo scopo di stabilire con sorteggio quale delle gare Milan-Udinese e Inter-Juventus debba disputarsi per prima". Insomma, manca ancora una decina di giorni, ma il derby Inter-Milan è già cominciato, almeno quello delle polemiche.
ANCHE IAQUINTA IN CAMPO A VINOVO - L'allenamento del venerdì, svoltosi in seduta pomeridiana, ha visto la partecipazione dei giocatori della prima squadra sopravvissuti alla valanga di infortuni che si è abbattuta sulla rosa bianconera, con il rinforzo di numerosi Primavera (Belcastro, Crivello, De Paola, Giandonato, Immobile, Rossi e il rientrante Yago). La novità positiva è il fatto che Vincenzo Iaquinta, sulle cui condizioni si erano andate diffondendo voci allarmanti che preconizzavano addiritttura la necessità di un intervento chirurgico, ha svolto buona parte del lavoro in gruppo con i compagni. Il club bianconero, a sua volta, dal sito ufficiale, informa che le condizioni dell'attaccante sono in netto miglioramento.
LA JUVE NON RICORRERA' CONTRO LA CHIUSURA DELLA SUD - La Juventus ha deciso di non presentare ricorso contro la chiusura della curva Scirea Sud, punita per 'cori razzisti' ed inibita al pubblico per la gara del 23 gennaio contro la Roma. Il club non subirà danni economici perché i 5000 della cuva Sud sono tutti abbonati: non potranno in ogni caso prendere posto nella curva opposta (Scirea Nord).
YAGO E' TORNATO - Yago Falqué Silva, il giovane prodotto della cantera del Barça approdato lo scorso anno alla Juventus, con la cui formazione Primavera aveva disputato tutta la stagione e vinto il Viareggio, farà ritorno a casa dal Bari, dove il club bianconero lo aveva mandato quest'anno a fare esperienza; visto però che Ventura mai lo ha preso in considerazione ed il talentuoso ragazzo languiva nella Primavera barese, vista anche l'emergenza infortuni in casa Juve, si è deciso di farlo rientrare alla base, perché possa dare una mano sia alla Primavera che alla prima squadra.

VENERDI' 15.01.2010
VALERI PER JUVE-CHIEVO - Paolo Valeri è il direttore di gara designato per Juve-Chievo, in programma domenica 17 gennaio alle ore 15 e valida per la prima giornata del girone di ritorno della serie A; gli assistenti saranno Petrella e Copelli, il quarto uomo Brighi. Queste le altre designazioni: Cagliari-Livorno (sabato, ore 18): Giancola (Galloni-Marzaloni; Damato); Bari-Inter (sabato, ore 20.45): Rosetti (Niccolai-Papi; Ciampi); Atalanta-Lazio: Trefoloni (Giordano-Giachero; Gervasoni); Fiorentina-Bologna (Banti; Viazzi-Liberti; Russo); Milan-Siena: Saccani (De Luca-Lanciani; De Marco); Parma-Udinese: Baracani (Calcagno-Comito; Pinzani) ; Roma-Genoa: Romeo (Ayroldi-Ghiandai; Rizzoli); Sampdoria-Catania: Morganti (Pugiotto-Bianchi G.; Gallione; Napoli-Palermo (domenica, ore 20.45): Orsato (Romagnoli-Di Liberatore; Gava).
CHIUSA LA CURVA JUVENTINA - Il Giudice Sportivo ha comminato come pena per i cori contro Balotelli la chiusura della Curva Sud dell'Olimpico di Torino, per la prossima partita interna dei bianconeri, che sarà Juventus-Roma, sabato 23 gennaio. Nelle motivazioni si legge, con riferimento alla partita di Coppa Italia di mercoledì contro il Napoli, che "al rientro delle squadre negli spogliatoi per l'intervallo, sostenitori della Soc. Juventus, collocati nel settore denominato “Curva-Sud”, indirizzavano ad un calciatore tesserato per altra Società un coro costituente espressione di discriminazione razziale". Nonostante gli elementi esimenti, non reiterazione nel corso della gara del comportamento discriminatorio, sua riferibilità esclusiva ad uno specifico settore dello stadio e concreta cooperazione offerta dalla Società alle forze dell'ordine a fini preventivi e dissuasivi, il giudice sportivo ha però constatato "la specifica e reiterata recidività" dei suddetti cori razzisti, motivo fondamentale della sanzione.
MERCATO: CHI ENTRA A CENTROCAMPO - Dopo l'infortunio di Poulsen, un acquisto nella zona nevralgica del campo è da darsi per scontato nel mercato invernale della Juventus. Se per Ledesma, la Juve rimane alla finestra, in attesa di una pronuncia giudiziaria sul suo caso, un tentativo più serio può essere fatto per Candreva, per cui la concorrenza è forte, ma esiste la disponibilità a cedere da parte del Livorno. Spinelli ha infatti dichiarato: "Noi vorremmo tenerlo ma se dovesse arrivarci un'offerta quantitativamente e qualitativamente convincente lo lasceremo partire, naturalmente con il beneplacito del nostro allenatore, Serse Cosmi", una frase che nel gergo del calciomercato equivale a un cartello "Vendesi". Senza fondamento invece le voci che riguardavano un presunto tentativo per Mesut Ozil, il campione europeo Under 21 del Werder Brema. Il centrocampista di origini turche, nel mercato di gennaio, si muoverebbe solo per cifre importantissime, cifre che, dopo i 50 milioni estivi, la Juve non può certo investire di nuovo. L'offerta di 8 milioni, riportata dai quotidiani italiani, è semplicemente troppo bassa, qualora sia mai stata fatta. Il Werder infatti smentisce decisamente.
VELTRONI CON IL PROGETTO - L'ex candidato premier del PD e famoso tifoso juventino difende con passione il "progetto" oggi, dalle colonne della Gazzetta Dello Sport, in un editoriale intitolato "Che cosa serve alla Signora". "Un bel mercato e un grande progetto" è la risposta del politico romano: a chiarire poi il progetto a cui fa riferimento sono le parole seguenti. "Senza un progetto non nasce nulla. Un progetto da dichiarare lealmente ai tifosi. La Juventus deve confermare, esplicitamente confermare, l'ispirazione che ha mosso John Elkann quando si assunse la responsabilità di far rinascere una società che era finita ingloriosamente per la prima volta in Serie B, e non solo dal punto di vista calcistico." Per quanto concerne il "bel mercato", si permette di suggerire qualche nome, offrendo anche sponda alla riconferma di Ferrara: "La Juve ha bisogno di tornare massicciamente sul mercato. In ogni reparto, presto. Il problema della Juve non è Ferrara, sarebbe troppo facile. Preferisco un anno di sofferenza con l'incubazione del progetto, con il lancio di giocatori come De Ceglie o Giovinco, Rossi o Immobile. Preferisco si facciano sforzi per trovare giocatori come Galloppa, Borriello, Ranocchia, piuttosto che dare sette milioni di euro per sei mesi a Hiddink. Bisogna avere il coraggio di salvaguardare un disegno e di alimentarlo con uno sforzo economico serio. Il progetto Juve, una squadra più giovane, forte e motivata, è quello che i veri tifosi attendono dall'intelligenza, dal senso etico e dallo spirito di innovazione di John Elkann. Perché si apra un ciclo lungo di vittorie, non perché si cerchi un costoso traghettatore".
HIDDINK AL LIVERPOOL? - La voce rimbalza da più parti sulla stampa inglese, che riporta una dichiarazione del tecnico olandese: "La prima cosa che voglio fare prima di prendere una decisione sul mio futuro è parlare con il presidente della Federazione Russa, ma mi piacerebbe allenare in Inghilterra ancora." Questa dichiarazione farebbe pensare a un rinvio della decisione a febbraio quando sarà eletto il nuovo presidente della Federazione Russa: le attenzioni dei tabloid si sono concentrate ad ogni modo sul Liverpool, che tra le top four è quella messa decisamente peggio. Se non centrerà l'obiettivo Champions, Rafa Benitez verrà verosimilmente esonerato, riportano gli inglesi. Certo, il tecnico spagnolo ha rinnovato solo quest'estate il suo contratto e per una cifra molto onerosa: se Benitez non troverà un'altra collocazione, è difficile che il Liverpool, impegnato a ripagare il debito dei suoi proprietari Hicks & Gillett, assommi al suo contratto quello, prevedibilmente altrettanto oneroso, di Guus Hiddink.
COPPA ITALIA VERSO I QUARTI - Con la vittoria della Lazio sul Palermo, si sono conclusi gli ottavi di finale della coppa Italia, e ci si avvia rapidamente alla disputa dei quarti di finale, sempre in gara secca, con questo calendario: mercoledì 20 gennaio, Milan-Udinese; giovedì 21 gennaio, Fiorentina-Lazio; martedì 26 gennaio, Catania-Roma; giovedì 28 gennaio, Inter-Juventus. Le semifinali sono in programma il 3 e il 10 febbraio, con incontri di andata e ritorno. La finale sarà disputata a Roma il 5 maggio 2010.
PORTSMOUTH INSOLVENTE: NIENTE SOLDI DAI DIRITTI TV - La Premier League continua a dimostrare l'effettività e l'efficacia della sua legislazione in ambito finanziario, per evitare squilibri competitivi in favore di chi matura debiti. Il Portsmouth, alle prese con gravi problemi finanziari, non ha ancora pagato ad altri club della massima serie inglese alcune rate dei pagamenti pattuiti per i trasferimenti di alcuni giocatori ai Pompeys. La Premier League ha deciso, pertanto, che la loro quota di diritti tv dell'ultimo periodo, che ammonta a circa 8 milioni di euro, andrà nelle casse di questi club, anzichè in quelle del Portsmouth.
Il Portsmouth vanta ancora debiti nei confronti di alcuni club, della Premier e dell'agenzia delle tasse britannica, e sta continuando a pagare gli stipendi dei giocatori in ritardo: pertanto il blocco ai trasferimenti, deciso qualche mese fa, non è stato cancellato, nonostante l'ulteriore sanzione.
CIFRE RECORD PER LA BUNDESLIGA - La Bundesliga si supera ancora, confermando il suo primato per spettatori allo stadio, anzi incrementandolo ancora rispetto allo stesso periodo della stagione precedente del 5%. Le 153 partite della prima parte della stagione, infatti, hanno avuto in media un pubblico di 42.115 persone. Il direttore generale della DFL, Christian Mueller, ha commentato entusiasta: "La Bundesliga rimane un magnete per i tifosi. Con più di 42.000 spettatori a partita, siamo il primo campionato al mondo per numero di spettatori. I fattori che hanno portato a questo successo sono suspense fino all'ultimissima partita, equilibrio tra le squadre ma anche stadi comodi e moderni e prezzi dei biglietti per venire incontro alle famiglie."

GIOVEDI' 14.01.2010
FALLITO L'ASSALTO A LANZAFAME - Davide Lanzafame, prodotto del vivavio bianconero, in comproprietà col Palermo (era rientrato nell'affare Amauri) e attualmente in prestito al Parma, poteva far comodo all'attuale rosa della Juventus, letteralmente falcidiata da infortuni e partenze e ormai ridotta ad una dozzina di effettivi (portieri esclusi). Ma non rientrerà alla casa madre: è questo l'ennesimo scacco di mercato patito dalla società bianconera. L'affare stanotte sembrava definito e Secco stamane, accompagnato dal notaio della Juve, si è presentato a Parma, dove l'attendevano il presidente Ghirardi, l'ad Leonardi e lo stesso Lanzafame. Ma l'affare è saltato. Secco ha parlato di problemi burocratici, mentre Leonardi ha detto che è stato il Parma a rifiutare l'accordo per il trasferimento, visto anche l'assenso del giocatore: "Noi avevamo promesso ai nostri tifosi - ha dichiarato Leonardi in conferenza stampa - che non avremmo venduto i giocatori migliori, ma che avremmo lasciato partire solo chi aveva giocato meno. Lasciando andare Lanzafame saremmo venuti meno alla nostra promessa. Quindi non potevamo dire sì facilmente. Io ho sempre detto che mi sarei riservato di poarlare col ragazzo e cercare di condividere una scelta. Siamo orgogliosi che il calciatore abbia recepito questo messaggio ed abbia dimostrato grande fedeltà al Parma ed al progetto in essere.I rapporti con la Juve non si sono guastati e non è una rivincita dopo la sconfitta di campionato di una settimana fa. Al tempo stesso vi garantisco che se Lanzafame continuerà così a fine stagione sapremo come riscattarlo. Dobbiamo lanciare un messaggio e fare capire che il Parma è forte. In queste trattative non possiamo chinare il capo". Lanzafame a sua volta si è dimostrato molto felice di essere rimasto a Parma: "Io vorrei spendere due parole dicendo che sono molto contento di continuare ad indossare questa maglia; c’è un girone di ritorno da disputare, e sono orgoglioso della stima da parte della società del Parma. Sono contento che si chiuda questa telenovela, che magari ha fatto passare in secondo piano il Parma stesso. Io ho degli obiettivi prefissati da inizio anno, non è che da oggi mi aspetti qualcosa. Ad inizio stagione ho avuto l’opportunità importante di venire a Parma, società che ha creduto in me, perciò io devo rimboccarmi le maniche per cercare di farmi valere sul campo, perché alla fine le parole se le porta via il vento. Se meriterò di giocare il mister mi farà giocare, in caso contrario mi accomoderò in panchina".
MOMO TORNA PRESTO - Esordio in Coppa d'Africa per Mohammed Sissoko, che era rimasto in panchina all'esordio contro l'Angola, facendo temere per il suo stato fisico. Con l'Algeria, invece, Momo è nell'undici iniziale, pur senza impressionare: la sua prova, infatti, è piuttosto anonima, tanto da venir sostituito al 65' da Fane. Il suo Mali viene sconfitto per 1-0 dall'Algeria, che si rifa dopo il 3-0 subito dal Malawi all'esordio. Con un solo punto in due gare, il Mali si gioca tutto nell'ultima partita proprio contro il Malawi, ma anche vincendo potrebbe non farcela. Come auspicato da molti juventini, in questo caso Sissoko tornerebbe a casa il più presto possibile.
MOGGI "TORNEREI AL NAPOLI" - In un'intervista rilasciata sull'edizione odierna de Il Mattino, l'ex direttore sportivo della Juventus Luciano Moggi, dichiara: “La squalifica termina tra un anno e voglio tornare a lavorare: a Napoli ci tornerei soprattutto per la passione dei tifosi. De Laurentiis è un grande presidente, insieme si potrebbe programmare per vincere. Occorrerebbe una squadra fortissima come il mio Napoli di Maradona”. Effettivamente, il Napoli di De Laurentiis ha per ora operato, similmente a quanto fatto da Moggi alla Juventus, in maniera oculata e con l'obiettivo dell'attivo di bilancio, centrando per tre anni consecutivi l'obiettivo finanziario. I risultati sportivi, dopo la promozione dalla serie B, sono stati altalenanti, ma quest'anno, con l'arrivo di Mazzarri in panchina, gli azzurri lottano stabilmente in zona Champions. Moggi ne valuta la rosa: “Lo slovacco (Hamsik, ndr) è un campione. Quagliarella è un buon giocatore. Lavezzi fuori casa è utile, al San Paolo meglio Denis”.
Infine torna brevemente sul suo rapporto "giudiziario" con Napoli, sede del processo Calciopoli: "Due si sono già conclusi in maniera positiva, finirà così anche a Napoli. Moggiopoli è stata tutta un'invenzione servita alle milanesi per scalzare le altre e alla nuova Juve per scaricare la dirigenza di Umberto Agnelli.”
ANCHE CACERES OUT 20 GIORNI - La Juventus comunica sul suo sito l'ennesimo infortunio: "Questa mattina, Martin Caceres è stato sottoposto ad accertamenti clinici e strumentali del caso a seguito del dolore acuto alla coscia posteriore destra accusato nel finale della partita di ieri contro il Napoli. La diagnosi è di distrazione di primo grado del muscolo semitendinoso. La prognosi per la completa ripresa sportiva è di circa 20 giorni." Una brutta tegola per la difesa juventina che si vede privare di uno dei giocatori più in forma allo stato attuale: un'assenza breve ma che mette in ulteriore difficoltà la squadra. Prima dell'apertura del mercato invernale, l'obiettivo dei bianconeri sembrava proprio un terzino destro: dopo le buone prove di Caceres, però, il proposito era stato accantonato.
IL CASMS SU NAPOLI-JUVE - Dopo gli atti di violenza compiuti dai tifosi del Napoli a Torino in occasione della sfida di Coppa Italia contro la Juventus, il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, ha disposto la chiusura del settore ospiti a Livorno per la gara del 23 gennaio prossimo: niente trasferta dunque per i sostenitori partenopei. Ma anche la tifoseria bianconera è caduta sotto la lente di ingrandimento del Casms; sottolineando i gravi fatti avvenuti, il Casms stesso ha evidenziato che anche i tifosi bianconeri si sono resi protagonisti di atti di violenza: non è quindi esclusa l'adozione di provvedimenti anche a carico della tifoseria juventina. E' stato inoltre deciso che per la partita Juventus-Roma sarà permessa la vendita di un solo tagliando a spettatore.
LA JUVE TORNERA' SUL MERCATO - Subito dopo la gara di coppa Italia, vinta sul Napoli per 3-0, sia Bettega sia Ferrara hanno riferito l'intenzione della società (emersa evidentemente dell'odierno CdA) di tornare sul mercato, soprattutto per far fronte alle voragini aperte nell'organico dalla lunga sequela di infortuni (che pare non finire mai, oggi è stato Caceres ad accusare un problema muscolare alla coscia destra). Queste le parole di Bobby Gol: "Sul mercato qualcosina faremo, anche se la cosa più importante sarà recuperare determinati giocatori". Bettega ha poi detto di tenere molto alla Coppa Italia che, con l'Europa League e la conquista di un piazzamento per la prossima Champions League, è un obiettivo della presente stagione bianconera. Sulla partita e sul momento della squadra osservato: "La squadra ha reagito bene. Il progetto e il nostro lavoro vanno avanti. Veniamo da un momento difficile, ma stiamo lavorando alacremente. Nulla è perduto, bisogna guardare avanti giorno per giorno. Oggi si sono visti segnali positivi come personalità e atteggiamento; è stata una vittoria doi squadra, perché si è squadra sia quando si perde che quando si vince".
LANZAFAME TORNA A CASA - Già da oggi Davide Lanzafame dovrebbe essere a Torino per cominciare ad allenarsi con la Juve ed essere disponibile contro il Chievo. L'appuntamento per Secco a Parma è fissato per le 10.00 per chiudere l'affare, che vedrebbe coinvolto anche il portiere Mirante, in comproprietà tra Juve e Samp, ma in prestito al Parma: alla società emiliana verrebbe data la possibilità di entrare in possesso dell'intero cartellino dell'estremo difensore, versando 1,5 milioni di euro alla Juve e un milione alla Samp. Rientrerebbe così alla base un prodotto del settore giovanile bianconero, senz'altro grado di tornare utile in un momento come questo, con la rosa a disposizione di Ferrara che perde un pezzo a partita per infortunio.
FERRARA E DIEGO SODDISFATTI - E' un Ciro Ferrara, se non proprio felice, quantomeno sereno quello che si presenta ia microfoni della Rai dopo la gara vittoriosa contro il Napoli: "Era una partita molto, molto importante per tutti noi: per me, ma per tutti quanti.Abbiamo giocato con umiltà e determinazione, abbiamo meritato di vincere. Il Napoli ha lottato fino alla fine, ma penso che abbiamo meritato ampiamente questo successo. Sul mercato qualcosa dovremo fare perché sono partiti alcuni giocatori e altri sono infortunati. La mia situazione? E' un momento difficile ma sono sereno. Diego ha fatto vedere molte cose, oltre al goal". E Diego pare d'accordo col mister: "Spero sia l'inizio di una nuova era Juve. Io faccio parte di questa squadra, oggi abbiamo giocato bene e anche io, così come quando perdiamo perdo e gioco male. Tutti noi abbiamo sbagliato tantissimo, non riuscivamo a fare cinque passaggi di seguito. Oggi però abbiamo dimostrato tanta personalità, ci siamo divertiti ed è arrivata la vittoria". E al mister esprime tutta la sua solidarietà: "Avanti con Ferrara, ha dimostrato tante qualità e noi lavoriamo tutti i giorni per aiutarlo. Sbagliamo tutti e insieme dobbiamo uscire da questa situazione. Il mio ruolo? Se non c'è ordine da parte nostra è difficile capire anche il ruolo. Dobbiamo giocare tutti insieme, trovare i giusti automatismi abbiamo giocato molto palla al piede, questo è importante ". Ammette infine che a Vinovo i giocatori si sono confrontati tra loro, senza la presenza del tecnico e dei dirigenti: "Abbiamo parlato di tutto quando ci siamo riuniti, c'è stata l'umiltà di confrontarci ed è stato importante farlo".
SASSAIOLA DEI TIFOSI DEL NAPOLI - Al termine della gara persa dai partenopei all'Olimpico contro la Juve, i tifosi del Napoli hanno sfogato la loro rabbia contro gli stewards in servizio allo stadio; cinque di esse sono stati feriti: tre sono stati portati al pronto soccorso e uno verrà trattenuto tutta la notte in osservazione nell'ospedale. I quasi duemila furenti sostenitori napoletani hanno anche devastato alcune toilettes. Si ha notizia sinora di un fermato da parte della polizia che conduce le prime indagini.
CELLINO INTERESSATO ALL'ACQUISTO DEL WEST HAM - Il West Ham, ultracentenario club londinese in profonda crisi finanziaria e penultimo nella classifica della Premier League, è alla ricerca di un compratore: l'elenco degli aspiranti, dopo gli ex padroni del Birmingham (Gold e Sullivan), la società finanziaria Intermarket e il patron della Lotus Fernandes, si è arricchito del nome di Massimo Cellino, il presidente del Cagliari che è Londra per inserirsi nella trattativa pronto, si dice, ad investire 70 milioni. Cellino, da canto suo, non conferma né smentisce: "Mi dispiace, non vi posso dire niente". Lo stesso dicasi per il West Ham: "Non possiamo fare alcun commento ufficiale, finora abbiamo ricevuto una sola offerta, tutto il resto sono solo speculazioni". Il consorzio bancario formatosi tra i creditori della precedente proprietà (l'esposizione debitoria supera i 45 milioni) sta accelerando i tempi perché la squadra necessita di rinforzi per uscire dai bassifondi della classifica. Cellino, qualora il suo tentativo andasse a buon fine, sarebbe il quarto tassello italiano degli Hammers, dopo il direttore sportivo Gianluca Nani, il tecnico Gianfranco Zola e il trequartista Alessandro Diamanti.
CLASSIFICHE IFHHS: VINCONO CASILLAS E XAVI - L'Ifhhs, l'istituto di storia e statistica del calcio, continua a pubblicare le sue classifiche per l'anno appena conclusasi: miglior portiere è stato votato il madrileno Iker Casillas, seguito dal nostro Gigi Buffon e dall'interista Julio Cesar; curiosa invece la categoria del "playmaker", la cui classifica vede in testa, per altro giustamente, il catalano Xavi. Nello scorrere la classifica scopriamo però che la categoria è assai più ampia di quello che si potrebbe pensare: secondo è Messi e terzo è Kakà. Undicesimo il "nostro" Diego, secondo dietro a Pirlo (9) tra i giocatori della Serie A, che da tutte queste classifiche esce decisamente ridimensionata.

MERCOLEDI' 13.01.2010
RESTA FERRARA - Nel CdA convocato oggi pomeriggio, nel corso del quale è stato ufficialmente presentato a tutti i consiglieri il nuovo Vicedirettore Generale Roberto Bettega, secondo quanto afferma Sky Sport, Blanc avrebbe comunicato la decisione della dirigenza di confermare comunque Ferrara, anche in caso di sconfitta contro il Napoli. Gli esami, si sa, non finiscono mai e per Ciro ci sarebbe un'ulteriore prova d'appello domenica contro il Chievo: qualora la situazione precipitasse ulteriormente, la società rivaluterebbe la situazione. D'altronde, le alternative non sono semplici: i tecnici del livello di Hiddink costano troppo e qualche eventuale possibile traghettatore, come Dino Zoff, si è dichiarato assai poco entusiasta di sedere sulla panchina bianconera, un tempo tanto ambìta.
HIDDINK PUO’ ESSERE LIBERO – Da più fonti giornalistiche è rimbalzata la notizia che Hiddink sia ormai libero in quanto da fonti russe si era appreso che da gennaio la Russian National Academy avrebbe sospeso i pagamenti al tecnico olandese. In realtà la Russian National Academy altro non è se non una fondazione creata da Roman Abramovich, il proprietario del Chelsea, la quale, in base ad un accordo con la Federazione (cui Hiddink era legato contrattualmente), pagava lo stipendio del tecnico. Dichiara infatti Serghey Kapkov, presidente dell’Accademia: “Avevamo un accordo con l'ex presidente federale Vitaly Mutko e l'abbiamo rispettato in pieno. Abbiamo dato a Guus tutti i soldi che gli spettavano fino a questo periodo. Il prossimo bonifico è previsto a febbraio. Il 3 del mese, però, sarà eletto nuovo presidente federale il quale dovrà decidere come comportarsi con il tecnico. La Federazione russa deve decidere se vuole tenere Hiddink, o deve scegliere un altro allenatore. Se hanno ancora bisogno di Guus devono decidere chi lo pagherà. Non so se vorranno ancora lavorare con la nostra Fondazione o se vorranno usare i propri fondi. Potrebbero anche farlo, visto che il contratto è firmato fra Guus e la Federazione”. Sull’ipotesi che Hiddink accetti un altro incarico (Juve o altro) dice: "Hiddink sa tutto e non è preoccupato per niente. L'ho sentito per posta elettronica ed entro fine mese lo vedrò. Riguardo al suo passaggio alla Juve non so niente, però al momento Guus è libero di prendere qualsiasi decisione voglia”.
IL CAMPIONATO SPEZZATINO - E' questa la definizione più consona alla nuova formula del calendario delle gare di serieA, formula attualmente al vaglio della Lega e che dovrebbe andare in vigore dal prossimo campionato. Con un antipasto da consumare venerdì 12 febbraio, Milan-Udinese, visto che martedì 16 i rossoneri affronteranno il Manchester United negli ottavi di Champions League. Ugual trattamento ha richiesto l'Inter quando sarà impegnata a marzo nel ritorno contro il Chelsea. Il nuovo palinsesto prevederà che il turno di campionato inizi al venerdì con due gare (una alle 19 e una alle 21 oppure entrambe alle 21), nelle quali scenderanno in campo le squadre che al martedì disputeranno la Champions, due partite al sabato, e le restanti alla domenica in tre rate: una alle 12.30, una in posticipo serale e le rimanenti alle 15; si sta valutando anche la possibilità di qualche posticipo al lunedì sera, ma non più di 5-6 volte. L aprtita all'ora di pranzo è già stata sperimentata per l'Epifania (con successo di share, dicono i canali a pagamento) e l'esperimento verrà ripetuto la domenica prima di Pasqua. I cambiamenti sono stati annunciati e spiegati da Marco Brunelli, direttore generale della Lega: "Laddove il calendario lo consentirà cercheremo di esaudire le richieste delle società; i cambiamenti di palinsesto sono allo studio.Ci sono, però, due vincoli insormontabili: i format dei campionati 2010-11 e 2011-12 già comunicati al mercato e la compatibilità con il calendario delle manifestazioni nazionali e internazionali che limitano lo spazio di manovra. In un numero limitato di occasioni proveremo a spostare un anticipo del sabato al lunedì sera. Sarà possibile in 5 o 6 casi. E' allo studio una per dare gli stessi giorni di riposo di cui godono le avversarie alle nostre squadre impegnate nelle coppe europee, nell’interesse del sistema che deve difendere il terzo posto nel ranking continentale. In alcune circostanze vedremo di fare anticipare il campionato al venerdì per chi è impegnato di martedì e molti club hanno chiesto di anticipare al sabato anche quando giocano di mercoledì nella fase a gironi".
L'AGENTE ALLONTANA HIDDINK - Cees van Nieuwenhuizen, procuratore di Guus Hiddink, intervistato dal sito russo 'Sport-Express' ha negato di essere in trattativa con i dirigenti della Juve: "Fino a quando non si farà chiarezza sul futuro di Guus in qualità di allenatore nella nazionale russa noi non trattiamo con nessuno. Il tecnico si incontrerà con la federazione russa alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima. E' tutta un’assurdità colossale. Non so da dove i giornalisti prendano queste invenzioni, ma posso garantire che con la dirigenza della Juventus non abbiamo avuto mai nessun contatto"; ed ha ribadito telefonicamente lo stesso concetto a Telelombardia, escludendo assolutamente che il suo assistito possa diventare il nuovo tecnico dei bianconeri: "Non ci sono stati contatti tra Hiddink e la Juve, quindi al 100% non sarà il prossimo allenatore della Juventus. Sono tutte speculazioni dei media".
ALMIRON: 'STO BENE A BARI': Con il centrocampo letteralmente falcidiato da infortuni, partenze e impegni con le Nazionali, la dirigenza, dopo più infruttuosi tentativi di portare a casa qualche centrocampista di scorta, starebbe sondando il terreno anche col Bari per valutare la possibilità di riportare a casa il mediano argentino. Almiron tuttavia preferirebbe rimanere a Bari: "Per ora sto bene qui e voglio restarci. Per me è importante proseguire il campionato in maniera positiva". Anche perché, continuando a far bene, potrebbe aspirare a trovar posto nella Seleccion che disputerà i Mondiali sudafricani: "E' il sogno di ogni calciatore - ammette - e spero un giorno di raggiungere questo traguardo".

MARTEEDI' 12.01.2010 -
DICIANNOVE CONVOCATI CONTRO IL NAPOLI - Ciro Ferrara, per la partita ad eliminazione diretta contro il Napoli valida per gli ottavi di Coppa Italia, ha convocato diciannove giocatori, tra cui, giocoforza, quattro Primavera. Sono stati dunque convocati: Caceres, Chiellini, Felipe Melo, Cannavaro, Grosso, Salihamidzic, Del Piero, Amauri, Chimenti, Manninger, Zebina, Grygera, Diego, De Ceglie, Legrottaglie, più i quattro Primavera: un attaccante, Immobile, e tre centrocampisti, Esposito, Rossi e Giandonato.
TUTTI A VINOVO - La dirigenza al completo, con Blanc, Bettega e Secco, era stamane al centro di allenamento Vinovo. Dopo aver assisitito all'allenamento, i tre hanno avuto un lungo colloquio con la squadra. Il confronto, protrattosi a lungo, ha addirittura provocato lo slittamento della conferenza stampa pre-gara di Ciro Ferrara dalle ore 13 alle ore 15.
FERRARA: 'IO NON ME NE VADO, DECIDA LA SOCIETA' - Ciro Ferrara, nella conferenza stampa, ha affrontato i giornalisti con la determinazione di chi, di suo, non vuol mollare: "Ieri mi facevano notare che sono come Rocky, in questo momento: prendo cazzotti, pieno di sangue ma continuo a dire 'non fermarti' all'avversario, ed è così: non c'è niente che possa buttarmi giù in questo momento". Tuttavia sa benissimo di essere contestato: "La Juve è una cassa di risonanza grandissima. Anche prima, quando non c'erano critiche o contestazioni, io mi sono sentito coinvolto e non posso fare altro che capire lo stato d'animo dei nostri tifosi e comprenderlo, fino a quando resta entro certi limiti. Il tutto però non deve andare oltre. Detto questo mi dispiace per la situazione di delusione che stiamo vivendo". E rimette alla società qualsiasi decisione sulla sua sorte: "Io credo che la società faccia delle valutazioni, e la fretta non è mai produttiva. Conosco il pensiero della società, ma sono altrettanto grande da poter capire che il destino di ogni allenatore è legato ai risultati. Quindi se i risultati non ci sono la società prenderà i provvedimenti che riterrà più giusti e più idonei per cambiare una tendenza negativa. Se questo dovesse passare per l'esonero dell'allenatore non la prenderei come una sconfitta. Assolutamente. La prenderei come una crescita. Quest'anno si è battuto il record di esoneri, trovare una società che mantiene una certa linea non capita spesso". Da parte sua è convinto di avere a disposizione un buon gruppo e non perde la speranza di venir fuori da questa situazione maledettamente complicata: In squadra ho giocatori forti, giocatori con personalità e non credo che si facciano condizionare dalla situazione del proprio allenatore. Loro devono essere certi che il loro tecnico è pienamente consapevole di quello che sta cercando di fare con tanta voglia per cambiare le cose, consapevoli che se continuiamo in questa maniera possiamo venirne fuori. So perfettamente che quando mi sono seduto su questa panchina ho provocato anche parecchia invidia, ma non ho mai pensato minimamente 'Chi me l'ha fatto fare' Stranamente, potrebbe essere proprio il 'suo' Napoli a decretare la fine della sua avventura sulla panchina bianconera: "Napoli? Può capitare che proprio nelle emergenze ci possa essere una reazione. Napoli è la mia città ed è stata la mia squadra per tanti anni, non ho mai pensato che proprio contro il Napoli potrei perdere questa panchina. Penso solo a passare il turno". A centrocampo ci saranno problemi: "Non ho tanta scelta soprattutto a centrocampo dove siamo praticamente contati. In questo momento avremmo preferito avere qualcuno in più, certo Tiago è partito ma non potevamo sapere che Giovinco e Poulsen si sarebbero infortunati". In ogni caso non sarà Diego a tamponare l'emergenza a centrocampo: "Diego a centrocampo? Non l'ho mai visto giocare in quella posizione, né l'ho mai provato, bisognerebbe capire le sue sensazioni ma le sue caratteristiche mi portano a pensare che non sia il suo ruolo, e se non l'ha mai fatto ci sarà un motivo". Preannuncia che Buffon rientrerà col Chievo, mentre per Iaquinta occorrerà attendere ancora un po'; per intanto in attacco confida in Amauri: "In allenamento oggi ne ha fatti quattro di gol, ogni attaccante può incontrare un momento di difficoltà, lui è un giocatore in senso assoluto, ha la mia fiducia e deve stare tranquillo".
MARCHISIO CONTRO IL NAPOLI NON CI SARA' - A complicare i problemi di formazione per la partita di coppa Italia contro il Napoli, soprattutto a centrocampo dove, partito Tiago, infortunatosi Poulsen e con Sissoko in coppa d'Africa, l'organico langue, si aggiunge l'assenza di Claudio Marchisio. Il centrocampista bianconero sarà infatti costretto a saltare la sfida contro gli azzurri partenopei a causa di una squalifica giunta al termine della scorsa edizione. E' squalificato anche Camoranesi, comunque già fuori perché infortunato.
ROMEO ARBITRERA' JUVE-NAPOLI - Sarà Andrea Romeo, coadiuvato dagli assistenti Padovan e Tonolini, quarto uomo Mazzoleni, a dirigere la Juventus- Napoli, in programma mercoledì sera all'Olimpico e valevole per il passaggio ai quarti di finale di Coppa Italia. Queste le altre designazioni per le gare di mercoledì e giovedì: Milan-Novara (mercoledì, ore 16): Candussio (Manzini-Bernardoni P.; Gallione); Genoa-Catania (mercoledì ore 18.30): Velotto (Bernardoni M.-Masotti; Baracani); Fiorentina-Chievo (giovedì ore 16): Trefoloni (Ciancaleoni-Dobosz; Nasca); Udinese-Lumezzane (giovedì ore 18): Tozzi; Segna-Riviello; Gava); Lazio-Palermo (giovedì ore 21): Tagliavento(Ghiandai-Passeri; Celi).
AMAURI SQUALIFICATO E JUVE MULTATA PER CORI RAZZISTI - Amauri è stato squalificato per una giornata dal giudice sportivo in quanto, già diffidato, ha riportato un'ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario. La Juventus è stata inoltre multata di 40.00 euro "per avere suoi sostenitori 1) nel corso del primo tempo, lanciato nel settore occupato dalla tifoseria avversaria alcuni fumogeni e bengala; 2) nel corso del secondo tempo, lanciato sei fumogeni nel recinto di giuoco e acceso sugli spalti vari fuochi, provocando la formazione sullo stadio di una densa coltre di fumo; 3) al 29° del secondo tempo, rivolto un coro costituente espressione di discriminazione razziale nei confronti del portiere avversario; con recidiva ex art. 21 comma 2 CGS, in riferimento al provvedimento sanzionatorio di cui al C.U. n. 261 del 20 aprile 2009; entità della sanzione attenuata in considerazione della concreta cooperazione offerta dalla Società alle forze dell’ordine a fini preventivi ex art. 14 comma 5 in relazione all'art. 13 comma 1 lettera b) CGS, al carattere episodico del comportamento discriminatorio ed alla immediata azione svolta dalla Società, mediante opportune comunicazioni al pubblico, al fine di far cessare tale biasimevole condotta (art. 13 comma 1 lettera c CGS)". Anche il Milan è stato multato di 20.000 euro "per avere suoi sostenitori, nel corso del primo tempo, lanciato ripetutamente nel settore occupato dalla tifoseria avversaria petardi, fumogeni e bengala; entità della sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in relazione all'art. 13 comma 1 lettere a) e b) CGS per avere la Società concretamente operato con le Forze dell'Ordine a fini preventivi e di vigilanza". Sono stati squalificati per una giornata, perché espulsi nel corso delle rispettive gare, Almiron (Bari), Castillo (Fiorentina), Bellusci (Catania), Cribari (Siena), Garics (Atalanta), Marangon Donibier (il portiere Doni della Roma). Oltre ad Amauri altri otto giocatori sono stati squalificati perché, già diffidati, hanno riportato un'ammonizione: Ambrosini (Milan), Campagnaro (Napoli), Carboni (Catania), Donadel (Fiorentina), Inler (Udinese), Kjaer (Palermo), Kolarov (Lazio) e Zauri (Sampdoria). Il calciatore del Siena Reginaldo è stato inoltre squalificato per avere, uscendo dal recinto di gioco, al termine della gara persa contro l'Inter, rivolto agli Ufficiali di gara espressioni insultanti, come rilevato da un Assistente. Christian Panucci del Parma è stato invece squalificato per un turno per avere, al termine della gar, negli spogliatoi, assunto un atteggiamento aggressivo nei confronti di un calciatore avversario afferrandolo per i capelli e spingendolo. Infine Mihajlovic, allenatore del Catania, è stato squalificato per una giornata per avere, al 41' del secondo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale e rivolgendo al Direttore di gara un'espressione ingiuriosa, che reiterava uscendo dal terreno di gioco.
MAN U: 20 MILIONI PER I GLAZER - Un ulteriore elemento del bilancio al giugno 2009 reso pubblico dal Manchester United farà sicuramente discutere i tifosi nei prossimi giorni: dalle casse del club venti milioni di sterline sono finite direttamente alla famiglia Glazer, i proprietari del club che già hanno caricato il club di un debito di 700 milioni per finanziare l'acquisto della squadra. Di questi, dieci milioni sono un prestito effettuato nei confronti di 6 membri della famiglia, mentre gli ulteriori dieci sono compensi verso società dei Glazer per l'amministrazione e la gestione del club. Mentre sui tabloid si rincorrono le voci di una possibile cessione di Rooney in Spagna per poter mantenere l'attivo di bilancio, lo United si prepara al rifinanziamento tramire bond per 500 milioni di sterline, cercando la fiducia del mercato.
IL TORMENTONE HIDDINK - La disfatta della squadra contro il Milan e la notizia comparsa sul sito sports.life.ru, secondo cui l'Unione calcistica russa avrebbe deciso di autorizzare il tecnico olandese a sommare l'incarico di ct con quello di allenatore di una squadra di club, ha ridato fiato alle voci che da dicembre accostano il nome di Guus Hiddink alla Juve, come sostituto di Ferrara. Ora, premesso che l'olandese sembra avere richieste non solo da Torino e che le pretese economiche di Hiddink sono decisamente elevate, il nome è tuttavia tornato di piena attualità, se si decide di non continuare con Ferrara né di pensare all'ipotesi di un traghettatore (come i vari Zoff, Zaccheroni, Gentile...). L'ultima puntata della telenovela racconta di una telefonata tra l'agente di Guus e l'emittente televisiva 'Telelombardia', telefonata in cui lo stesso non ha né confermato né smentito le voci che accostano il suo assitito alla Juve. Si è infatti limitato a dichiarare: "Guus alla Juventus? In questo momento non posso commentare queste voci, Hiddink ieri è tornato dal Kenya, dove era per le ferie natalizie, e per il momento non ho nulla da dire. Forse parlerò verso la fine di questa settimana".
LA SUDDITANZA NON ESISTE, PAROLA DI COLLINA E NICCHI - Il designatore arbitrale Pierluigi Collina e il presidente sell'AIA Marcello Nicchi, nel corso della conferenza stampa alla fine dell'incontro con dirigenti, allenatori e capitani delle società di calcio hanno negato che gli arbitri siano condizionati, nel loro agire, dalla sudditanza psicologica verso determinate società. Particolarmente sicuro di ciò pare Nicchi: "'Questo gruppo di arbitri è in forte crescita e impegnato a vincere il suo campionato. Gli arbitri scendono in campo liberi e sgombri nella testa, senza preoccupazioni e lavorano all'insegna della trasparenza e della libertà. Nonostante questo gli errori ci saranno sempre perché gli arbitri non sono macchine e chi vuole rievocare e vedere dietro a un errore vecchie storie è fuori strada. Per gli arbitri non esistono le grandi e le piccole''. Collina, nel suo bilancio provvisiorio della stagione, afferma di non avere un gruppetto di fischietti fedelissimi a lui: "Io non ho fedelissimi, gli arbitri italiani sono fedelissimi solo al campo. Tutti gli arbitri, dal più vecchio al più giovane, hanno dato dimostrazione di qualità e trasparenza: sentire ancora parlare di sudditanza psicologica non fa piacere". Rileva poi un fattore positivo nella diminuzione degli interventi arbitrali durante le gare, nel distinguere i falli dai normali contatti, al fine di rendere più fluido il gioco (nel girone di andata una media di 33-34 a partita): ''Una sensibile riduzione rispetto al passato: sembra che questa linea di condotta sia apprezzata. Tutto ciò dimostra la nostra volontà di fare sempre meglio''. Collina ha infine chiarito la sua posizione sull'introduzione della moviola in campo: ''E' impensabile poter criticare qualcuno perché non ha visto una cosa che solo una macchina può vedere. Perché solo gli arbitri devono rispondere di un limite umano?" .
AL MANCHESTER I CONTI NON TORNANO SENZA RONALDO - Resi noti i dati del bilancio dei Red Devils al 30 giugno 2009: i profitti, al lordo delle tasse, sono di circa 54 milioni di euro (48,2 milioni di sterline). L'attivo di bilancio è stato però ottenuto nella stagione passata con la cessione del più pregiato dei gioielli di Alex Ferguson, il portoghese Cristiano Ronaldo ceduto per una cifra vicina ai 94 milioni di euro, e questo preoccupa gli analisti che vedono possibili altre cessioni eccellenti da parte dello United, per mantenere il bilancio in attivo. D'altro canto, a pesare in negativo, sono sempre gli interessi sul prestito ottenuto da Glazer per comprare il club: compaiono a bilancio tra le passività circa 47 milioni di euro corrisposti a banche e hedge funds, senza i quali l'attivo del Manchester sarebbe stato superiore ai 100 milioni di euro, e senza i quali, probabilmente, la cessione di Ronaldo sarebbe stata evitata. Le entrate sono aumentate da 256 a 278 milioni di sterline, aumentando in tutti i settori, dai diritti tv, agli incassi da stadio, all'area commerciale, confermando la crescita di un club sempre più forte e solido a livello di gestione, ma messo nei guai dalla politica del proprietario, che ha scelto le floride casse del club per finanziare il debito contratto con le banche e gli hedge funds, ad interessi altissimi, al momento dell'acquisto dei Red Devils.
Proprio in quest'ottica, il club ha inoltre annunciato ufficialmente la volontà, già espressa negli scorsi giorni, di rastrellare 500 milioni di sterline attraverso bond per rifinanziare il debito maturato da Glazer con il leverage buy-out del 2005.

LUNEDI' 11.01.2010
ATMOSFERA TESA A VINOVO - Dopo la débacle, i bianconeri hanno ripreso subìto la preparazione, perché mercoledì sera, all'Olimpico, già li attende il Napoli. Anche se fuori dal centro sportivo non c'erano contestatori, due camionette della polizia sostavano nei pressi per tener comunque sotto controllo la situazione, segno evidente della tensione che pervade l'ambiente. La seduta si è svolta a porte rigorosamente chiuse, sempre sotto la supervisione di Roberto Bettega. Ferrara, dopo aver parlato con i giocatori per una buona mezz'ora dentro lo spogliatoio, ha dato inizio ai lavori sul campo, riservando a chi ha giocato contro il Milan un lavoro defaticante, mentre gli altri svolgevano esercizi di tecnica individuale e disputavano poi una partitella su campo ridotto, cui ha pertecipato anche Vincenzo Iaquinta, che si allena ormai stabilmente col gruppo. Camoranesi invece ha continua il suo programma di recupero personalizzato, prima in palestra, poi in campo.
AL SUMMIT CON GLI ARBITRI FERRARA NON C'ERA - Al tradizionale appuntamento romano di metà campionato tra arbitri, dirigenti, allenatori e capitani Ciro Ferrara non c'era. Erano presenti per la Juve solo Alessio Secco, per la dirigenza, e Claudio Marchisio, per i giocatori. Secco, interrogato su Ferrara ha preferito adottare la tattica del 'no comment': "Ferrara? Nessun commento, questo non è il momento delle parole, ma quello dei fatti". Ma in questo momento critico sono in molti a non voler perdere l'occasione di dire la loro su questa povera Juve in balìa della tempesta. A cominciare da Lippi: "In questo momento si vede che la Juve è condizionata. Patisce diversi infortuni, ma vive anche un momento psicologico di insicurezza, non sono tranquilli. Si vede che commettono degli errori legati a questa situazione. Auguro alla Juve di riprendersi e di tornare al suo livello, più consono al suo nome e al livello tecnico. Come se ne esce? Questo lo sapranno Ferrara, Bettega e la dirigenza. Loro devono trovare la soluzione". Per arrivare a Ventura, il tecnico del Bari: "Quando si passa un periodo così negativo il problema non può essere solo l'allenatore".
DEFERITI MOURINHO E L'INTER - L'allenatore lusitano dell'Inter è stato deferito alla Commissione Disciplinare “per avere espresso, nei confronti del giornalista sportivo Andrea Ramazzotti, frasi ingiuriose nonché per averlo afferrato per gli avambracci, dopo la gara Atalanta - Inter del 13.12.2009”. Il procuratore Palazzi ha inoltre deferito la società Inter per responsabilità oggettiva.
POULSEN FUORI DUE MESI, JUVE SUL MERCATO - Frattura composta del perone della gamba sinistra: questa la diagnosi per lo sfortunato centrocampista danese della Juventus, Christian Poulsen, infortunatosi nel corso del secondo tempo della partita persa contro il Milan. L'infortunio di Poulsen, tra le poche note positive delle ultime uscite, mette in difficoltà estreme il centrocampo della Juve, già privato di Sissoko, impegnato per l'intero mese con la Nazionale, e di Tiago, ceduto in prestito all'Atletico Madrid. Il periodo di recupero è valutato intorno ai 2 mesi, ma potrebbe anche essere superiore. Si rende quindi necessario il ritorno sul mercato, quindi, come già ampiamente preannunciato da Ferrara, nel corso delle interviste di ieri sera.
DEL BOSQUE E' IL MIGLIOR CT DEL 2009 - Vicente del Bosque, commissario tecnico della nazionale spagnola, è stato nel 2009 il miglior ct al mondo, secondo gli esperti dell'Istituto mondiale di storia e statistica del calcio (IFFHS). Il ct della Spagna, con 185 voti, ha preceduto Fabio Capello, ct italiano dell'Inghilterra (151 voti), e il brasiliano Carlos Dunga (149 voti). Marcello Lippi (ct azzurro) nella classifica è solo al tredicesimo posto, ma precede comunque sia Giovanni Trapattoni (ct italiano dell'Eire), diciassettesimo, sia il ct dell'Argentina Diego Armando Maradona, ventiduesimo. Il 59nne ct spagnolo Del Bosque verrà premiato a Londra all'inizio di febbraio in un'apposita cerimonia.
HICKS JR COSTRETTO ALLE DIMISSIONI - Tom Hicks Jr, il figlio di Tom Hicks, uno dei due proprietari del Liverpool , direttore generale dei Reds, ha rassegnato le sue dimissioni dai ruoli occupati nel Liverpool e nella sua controllante Kop Holdings, a seguito di una risposta offensiva inviata via e-mail a un tifoso che aveva scritto al club mostrandosi preoccupato per il ripagamento del debito contratto dai magnati americani, al momento dell'acquisto. Sui forum è subito montata la protesta, figlia di un clima già acceso per la difficile situazione finanziaria del club e i risultati sportivi pessimi di quest'anno, che ha portato in poche ore alla richiesta di dimissioni verso il club.
FERRARA: "IO NON ME NE VADO" - E' scuro in volto, né potrebbe essere altrimenti, Ciro Ferrara, quando si presenta ai microfoni di Sky, ma ribadisce innanzitutto la dua decisione di non deimettersi: "Non penso di rischiare il posto, sono molto concentrato più su quello che c’è da fare per invertire la tendenza negativa, tutto il resto non deve spettare a me non decido io. Le mie forze le impiego con la squadra per superare il momento, qualsiasi decisione da me sarà accettata. Io non lascio la barca: non sono fatto così, io è il mio modo di essere. Farò di tutto per cambiare le cose". Eppure, è consapevole del clima che lo circonda: "C’è sconforto da parte di tutti: molta delusione dei tifosi che ci sta. capisco la delusione, comprensibile e quindi sarà solo il nostro atteggiamento a poter far cambiare lo stato d’animo dei tifosi. Ci dispiace, dobbiamo provare a invertire le cose". Gli obiettivi, ormai, sono svaniti... "Ora non possiamo porci obiettivi, l’obiettivo è ritrovare l’entusiasmo di inizio stagione". E cerca di spiegare l'andamento della gara: " E’ evidente che il punteggio di 0-3 è netto, maturato di sicuro su tre situazioni di palle inattive, che ci sono costate tanto in altre situazioni. A quel punto non avevamo più momento molto difficile in cui venivamo punito alla prima occasione. Eravamo partiti bene senza creare, ma chiudendo bene il Milan. La scelta del 4-4-2 frena la Juve? La Juve ha cercato lanci lunghi per Amauri difficili da giocare, adattando questo sistema ci sarebbe voluta grande spinta dalle fasce, abbiamo rischiato meno anche se non si vede dal risultato e ci dà più difficoltà in fase offensiva. Il cambiamento non è andato bene, evidentemente. Ci hanno pemalizzato tre situazioni di palla inattiva". Sul modulo: "ho cambiato modo di giocare in virtù delle assenze. Per forza dovevo farlo. Non mi ha chiesto la squadra di passare al 4-4-2. Le difficoltà erano evidenti, c’erano assenze importanti che impedivano di giocare col sistema precedente: ho deciso io, il 4-4-2 e mi assumo le responsabilità".
INFORTUNIO A POULSEN - Al peggio non c'è mai fine: non bastava la sconfitta umiliante, oltre il danno c'è stata la beffa, sotto forma dell'ennesimo infortunio di questa disgraziata stagione bianconera: Christian Poulsen, nel secondo tempo di Juve-Milan, ha riportato una contusione profonda al perone, con un taglio che ha richiesto una profonda sutura. Le radiografie potranno dire qualcosa di più preciso sull'entità dell'infortunio. Certo che, con Tiago ormai all'Atletico e Sissoko in Coppa d'Africa, il centrocampo bianconero è in allarme rosso.
CONTESTAZIONE ALL'"OLIMPICO" - Sullo 0-1 i tifosi hanno cominciato a invocare l'ingresso di Del Piero, ma la situazione era ancora tranquilla. La rabbia dei supporters bianconeri è esplosa in occasione del raddoppio milanista, quando gruppi di tifosi hanno iniziato a bruciare striscioni e seggiolini e molti hanno lasciato in anticipo lo stadio, mentre prendevano forza i cori "Andate a lavorare". Cori contro Ferrara, contro la dirigenza e i giocatori, una contestazione totale contro un gruppo che non pare assolutamente in grado di invertire il trend negativo. Dopo la gara fuori dallo stadio vi sono stati tafferugli allorché alcune decine di tifosi si sono scontrati con la polizia, in assetto antisommossa.
SISSOKO INFORTUNATO? - Momo Sissoko era atteso oggi all'esordio in Coppa D'Africa contro i padroni di casa dell'Angola, ma a sorpresa nell'undici iniziale non c'era nè lui nè il blaugrana Keita, i titolari del centrocampo maliano. Per Keita si è parlato di un infortunio muscolare, ma è subentrato già nella prima frazione di gara. Sissoko, invece, la cui assenza è stato comunicato essere dovuta a un non meglio specificato infortunio, non ha preso parte al match, che pur si era messo malissimo per la sua Nazionale. A dodici minuti dalla fine, il Mali era infatti sotto per 4-0, contro i meno valutati angolani. Ma, nel finale, con una doppietta proprio di Keita, un colpo di testa di Kanoutè e il goal al 94' di Yattabare, ha impattato clamorosamente il risultato sul 4-4. Si attendono nuove notizie sulle effettive condizioni di Sissoko.
SUI CORI RAZZISTI ABETE SE LA GIOCA CON MARONI - A Sky TG24 il ministro dell'Interno Roberto Maroni si era espresso sulla tolleranza zero nei confronti dei cori razzisti negli stadi: "Credo che la Figc debba darsi regole molto rigide. Anche al minimo dubbio che ci sia un coro razzista, credo che l'arbitro debba sospendere la partita e prendere provvedimenti conseguenti". Sull'ANSA gli risponde il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, dicendo di restare in attesa che il Viminale cambi le norme vigenti che attibuiscono al responsabile dell'ordine pubblico l'autorità di fermare le partite: solo allora la Federcalcio dare all'arbitro il potere di sospendere le gare: "La circolare del Viminale che ha esteso anche ai cori razzisti, oltre che agli striscioni, la misura dello stop delle partite contiene un'indicazione esplicita: spetta al responsabile dell'ordine pubblico decidere se sospendere o non un incontro di calcio. Nelle nostre noeme antirazzismo, che l'Italia ha introdotto ancor prima delle misure adottate dall'Uefa, non potevamo non tener conto di questo indirizzo normativo. Se ora il Viminale cambierà quella circolare, gli arbitri potranno assumersi la responsabilità di decidere quando va fermata una partita". Sulla questione della sospensione delle gare, il mondo del calcio è comunque diviso: a Stadio Spint, sulla Rai tra i tecnici si è detto nettamente favorevole Guidolin, mentre Del Neri ha sostenuto che occorre valutare caso per caso; tra gli atleti è per la sospensione il ghanese Sulley Muntari, mentre Alberto Gilardino ha avanzato l'ipotesi che il pubblico, più che il colore della pelle, prenda di mira gli atteggiamenti di certi giocatori.
IL TOGO SPERA DI TORNARE - Ha prevalso la volontà del primo ministro Houngbo e i giocatori della Nazionale togolese sono tornati in patria, abbandonando la competizione. C'è però la possibilità che possano tornare: il ministro dello sport Christophe Tchao ha infatti dichiarato che è stata inviata richiesta alla CAF per poter rientrare nel torneo più tardi: "Sono stati ordinati tre giorni di lutto. I giocatori torneranno in Togo con i corpi dei loro fratelli morti e abbiamo chiesto alla CAF di trovare un modo perchè la squadra possa tornare nel torneo più tardi."
AZZURRI AI MONDIALI IN SICUREZZA - Dopo l'attacco alla delegazione togolese da parte di separatisti angolani, si accendono i riflettori sulla sicurezza degli atleti ai prossimi mondiali sudafricani. Il Sudafrica non è l'Angola, ma è comunque una Nazione con un tasso di violenza decisamente alto (criminalità comune e problematiche sociali). Per febbraio gli organizzatori hanno programmato un workshop cui parteciperanno per l'Italia Pietro Ieva, presidente dell'Osservatorio Nazionale delle manifestazioni sportive, e il suo vice Roberto Massucci. L'Italia ha già preso contatto con la polizia e l'intelligence del Sudafrica per garantire una scorta 24 ore su 24 alla Nazionale, con agenti sudafricani supportati da poliziotti che arriveranno da Roma. Anche i turisti al seguito degli azzurri dovranno essere protetti (le agenzie di viaggio si stanno organizzando in merito) e dovranno osservare misure prudenziali quali viaggiare sempre in gruppo ed evitare i quartieri più a rischio.
AL TORINO TORNA COLANTUONO - E' durata solo cinque giornate l'avventura di Mario Beretta sulla panchina del Torino. La sconfitta col Cittadella ha determinato il suo esonero e il ritorno di Stefano Colantuono, esonerato il 29 novembre dopo la sconfitta interna contro il Crotone (ma non nuovo a fare il cavallo di ritorno, gli era già accaduto a Palermo nel 2007/2008). L'annuncio del cambio di guida tecnica è stato dato dal club granata sul sito ufficiale.

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