Volevano offrire loro, ma...

bettega...il barista ha risposto che era tutto gratis.
Proprio così, l’inchiesta che ha portato al processo torinese chiusosi ieri con un'assoluzione piena per "non aver commesso il fatto", per quanto originariamente incentrata su eventuali plusvalenze fittizie, era poi stata "ravvivata" da una denuncia per infedeltà patrimoniale contro ignoti presentata dalla “nuova Juventus”. Ovviamente, gli ignoti erano notissimi, come ha dovuto ammettere, incalzato dagli ju29ri presenti, Cobolli Gigli nell’assemblea azionisti di quest’anno, prima di salutare tutti e togliersi finalmente di torno.
C’era stato un assist dei pm torinesi che indagavano sui bilanci del dodicennio triadesco e la nuova Juve aveva gonfiato la rete: denuncia. Sottolineiamo l’aggettivo che ha usato uno dei difensori degli imputati, riferito alla vicenda giudiziaria chiusa ieri: “dolorosa”. Perché non solo la nuova gestione Juve aveva dato il la a un processo penale contro la gestione finanziariamente più solida e corretta del calcio italiano a cavallo del secolo, ma anche e soprattutto perché, a differenza degli accusati, la nuova Juve aveva proposto al collegio giudicante un infruttuoso patteggiamento pecuniario.
Ma il giudice ha assolto pienamente gli accusati, niente “infedeltà patrimoniale”, niente “falso in bilancio”, niente “ostacolo agli organismi di controllo”, niente “truffa alla Figc”. I dodici anni della Triade, messi alla gogna mediatica nel 2006, dal punto di vista amministrativo furono assolutamente limpidi nei metodi, oltre che trionfali nei risultati.
Questa sentenza zittisce tutti quelli che in questi ultimi anni hanno pateticamente cercato di equiparare, dal punto di vista amministrativo, la Juventus a Inter e Milan, uscite da un procedimento simile in ben altro modo. Nel caso delle milanesi, gli amministratori chiamati in causa per l’accusa di falso in bilancio erano stati prosciolti a inizio 2008 perché “il fatto non costituisce [più ndr] reato”, in virtù di una modifica in corsa della legge sul falso in bilancio del governo Berlusconi, depenalizzato se non vi è dolo per gli azionisti (per forza, Inter e Milan hanno un azionista unico). Questo per quanto riguarda la giustizia penale (chi volesse approfondire, può farlo qui).
Per quanto concerne invece la giustizia sportiva, le milanesi hanno addirittura patteggiato una multarella nell’estate 2008 (ecco forse a chi avevano cercato di ispirarsi i nuovi amministratori bianconeri), sancendo il fatto che, per quanto riguarda loro, le irregolarità c’erano eccome. Tra l’altro, la giustizia sportiva si è pronunciata solo per il periodo sotto inchiesta della procura milanese, e cioè fino al 2003-04, mentre, ad esempio, le grandi irregolarità dell’Inter a quegli anni successive (compravendita del marchio di fine 2005, Inter Capital del 2006; ne parliamo qui e qui) non sono mai passate al vaglio né di Palazzi né di un tribunale (e per quella di Inter Capital Palazzi farebbe ancora in tempo).
Vicenda dolorosa, ha detto l’avvocato Galasso. Lancinante, per noi tifosi. Cosa può pensare un qualsiasi tifoso juventino, anche tra quelli meno informati, anche tra quelli che non sono abituati ad accedere alle notizie e ai punti di vista che si trovano solo sul web, quando la stessa Ansa scrive: “La Juventus aveva proposto di patteggiare una pena pecuniaria ma il giudice, Dante Cibinel, non solo non ha accolto la proposta ma ha assolto la società.”?
Suona così ipocrita la “soddisfazione” che si legge nel comunicato rilasciato dalla Juventus ieri pomeriggio. La coda di paglia traspare chiaramente nella chiusa, quando si sostiene che la Juventus "non si è mai dissociata dall'attività difensiva comune a tutti gli imputati, ma si era limitata a definire con la Procura della Repubblica di Torino un congruo ammontare per le violazioni amministrative che fossero eventualmente state riconosciute a suo carico”. Bel modo di associarsi all’attività difensiva quello di rendere i propri ex amministratori degli imputati e di chiedere un intempestivo patteggiamento.
Altri due passaggi, in quel comunicato, sono da sottolineare. Il primo è l'errata indicazione della motivazione dell'assoluzione: “non aver commesso il fatto”. Mi spiace, signori, ma il fatto proprio “non sussiste”. Non per la Juve, non per la Triade. Sussisteva per altri, che grazie alla vostra remissività hanno avuto la spudoratezza di reclamare i nostri scudetti o addirittura indossarli.
Il secondo non è tanto un "passaggio", quanto un nome e un cognome: Roberto Bettega, che torna a fare capolino in una comunicazione ufficiale della società. Ecco, in attesa dell'esito degli altri procedimenti a carico di Giraudo e Moggi, con questa piena assoluzione Bobby-Gol è definitivamente pulito. Una delle più importanti icone bianconere di sempre, trattato da 3 anni a questa parte come un appestato. Noi l'abbiamo visto, alle ultime assemblee azionisti, immancabile, in fondo alla sala, in ascolto mesto, in silenzio.
Questa sentenza di assoluzione ci rende felici prima di tutto per lui.

{youtube width="360" height="280"}iefUZmsGixE{/youtube}


Foto Gallery