Accuse Milan: Meani e il condizionamento arbitrale - Pagina 3

BERGAMO PAOLO (Designatore arbitrale)

-7332: Bergamo dice di aver urgenza di contattare Galliani
-7343: Meani dà a Bergamo il numero di cellulare di Galliani e si raccomanda di trattare bene Copelli e «un’altra cosa se puoi dare un’occhiata ad Andrea Stefani, quel ragazzo di Milano…».
-7352: Bergamo dice a Meani che ha parlato con Galliani e Meani dice: «Hai capito? È incazzato anche lui adesso». C’è la prova che Bergamo e Galliani si sono sentiti al telefono e che, sicuramente, hanno parlato di arbitri, come dimostra la conversazione («Hai capito? È incazzato anche lui adesso»). Dov’è finita quell’intercettazione?
-7344: 28 aprile 2005, L’addetto agli arbitri del Milan chiama il designatore Paolo Bergamo per sapere chi arbitrerà la domenica successiva Fiorentina-Milan, gara decisiva per il campionato perché precede lo scontro diretto contro la Juventus.

Meani: ma mi diceva Galliani, cosa è che è successo? Ti stanno rompendo i coglioni per che cosa?
Bergamo: Eh, dai non sei troppo intelligente per non capire
M: certo, chi è che ci mandi a Firenze?
B: mah, come griglia?
M: eh?
B: ma te dici come griglia di arbitri? L’abbiamo fatta a tre la griglia perché noi abbiamo… mi fai dire una cosa che con Gigi non ho ancora concordato però, eh. Quindi io ti dico cosa ho in mente. Ho in mente di metterne tre, due… la partita vostra, quella della Juventus e una gara di B… perché non voglio assolutamente che ci siano preclusioni e gli arbitri sono Messina, sono Farina e sono Rodomonti per me. Poi sentiamo un po’ Gigi… perché poi tu immaginerai quelli che i tre che voglio metter per quest’altra domenica
M: tu vuoi mettere… io ho capito, tu vuoi mettere Paparesta, Collina e Trefoloni
B: sissignore… e mi ci gioco la testa
M: Ecco, però, a Trefoloni gli fai un bel discorsetto
B: stai tranquillo, stai tranquillo…
M: perché sennò gli tagliamo la testa, noi…

Lungo tutto l’arco della vicenda Calciopoli sono state spesso citate le molte telefonate intercorse tra Paolo Bergamo e Luciano Moggi. Nessuna di esse però ha i toni di quella appena riportata. Laddove Moggi parla di intrighi di Palazzo e di elezioni, Meani impone direttamente il suo volere («ecco però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto»), addirittura minacciando ritorsioni («perché sennò gli tagliamo la testa, noi»).
Più avanti Meani e Bergamo si risentono e continuano a parlare della prossima giornata di campionato:

Meani: eh, chi è che pensi di mandarmi invece a me, a Firenze?
Bergamo: a Firenze non l’ho ancora studiata, a dire la verità, perché mi ci metto dopo cena
M: ah…
B: stavo guardando, c’ho qui l’elenco di quelli che sono in uscita… Voi con Stagnoli come vi siete trovati ultimamente?
M: bene
B: beh, lui potrebbe essere uno…
M: per noi bene, anche con… anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi, che ci troviamo bene è Ambrosino!
B: eh, potrebbe…
M: è venuto da noi, è venuto da noi due o tre domeniche fa, in casa, però ha fatto solo la partita. Sarebbe la seconda, può anche andar bene, eh! Non so se ce l’hai in griglia o come la pensi, però è uno
B: no, è uno che sta andando bene, è un ragazzo…
M: è un ragazzo sveglio…
B: di cultura
M: esatto…
B: è un avvocato, è uno che sa muoversi
M: eh… a me Stagnoli e Ambrosino vanno anche bene, eh…
B: mentre invece Ayroldi no, eh…
M: no, Ayroldi sì, Ayroldi sì
B: quant’è che non viene Ayroldi?
M: è un po’ che non viene… è un po’ che non viene… Ayroldi può andare bene anche
B: non sarebbe male, eh!
M: No. Stagnoli e Ayroldi…
B: uhm…
M: o Stagnoli-Ayroldi o Stagnoli-Ambrosino puoi mandare
B: sei sicuro che Ayroldi è per lo meno un mese che non viene?
M: sì, sì, sì
B: eh, allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Ayroldi

Stagnoli e Ayroldi saranno poi effettivamente designati per Fiorentina-Milan. Meani non solo chiede ma anche ottiene i guardalinee da lui desiderati ed è addirittura Bergamo stesso a chiedere al suo interlocutore come si siano “trovati” con un certo assistente. Qui non si tratta di griglie ma di decisioni dirette, senza sorteggio. Moggi è mai riuscito a tanto?

Ciò che emerge dalle intercettazioni riportate (Vi sono anche altre telefonate di Meani (ad es. con l’assistente Tito Manlio e gli arbitri Morganti e Nucini) che sono però di scarso interesse, sebbene contribuiscano a dimostrare ulteriormente l’eccessiva promiscuità del milanista con il mondo arbitrale) è un quadro assolutamente preciso ed inquietante della situazione: il Milan, attraverso i buoni uffici dello zelante Meani, punta a condizionare gli arbitri. Basti pensare solo alle gare dirette dagli assistenti filo-milanisti nella stagione 2003/04: Copelli 5, Puglisi 3, Babini 3, Contini 3. Questo non significa, né vi è la prova, che tali gare siano state condizionate ma certamente non si traggono conclusioni confortanti: nel Reggina-Juventus del caso Paparesta è proprio il guardalinee Copelli a “non vedere” il clamoroso rigore a favore dei bianconeri.
I media hanno sempre cercato di sminuire la portata devastante delle conversazioni dell’addetto agli arbitri rossonero. Ma si provi un semplice esperimento: sostituire in quelle telefonate il nome di Meani con quello di Moggi. Se avessero pescato il dg bianconero a parlare in quel modo cosa sarebbe successo?