Il processo illecito - Parte prima sulla Juventus (6)

LECCE – JUVENTUS (pagina 13)
Ad un breve tabellino che riassume l’andamento della gara si fa seguire un serie di commenti tratti dal sito ufficiale della società Lecce in cui ci si lamenta dell’operato dell’arbitro.
Tali commenti vengono forniti come prova del falsato andamento della gara: “…direzione di gara unilaterale a favore della squadra bianconera così come si evince ... dalle dichiarazioni rese dal presidente leccese SEMERARO e dall’allenatore Zeman, il tutto disponibile on-line sul sito ufficiale del Lecce Calcio.”
Crediamo che questo tipo di valutazione delle evidenze non meriti alcun commento, anzi sia piuttosto esplicito sull’attendibilità delle prove accusatorie.
A pagina 15 viene inoltre riportato, tra gli altri commenti, questo frammento di telefonata tra De Santis, arbitro della partita, e l’assistente Ceniccola.
Riferendosi a Moggi (secondo i fantasiosi CC) , l’arbitro dice: “…Per cui m’ha salutato m’ha detto sei stato bravo m’ha detto eeeeeeee anzi sei stato spettacolare m’ha detto, gli ho fatto ma secondo lei posso tornà ad arbitrare la Juve. È s’è messo a ride m’ha fatto voi tornà a fa ha detto non te voi mai annà da qui ha detto…”.
Secondo l’interpretazione dei CC il contenuto di tali frasi fornisce “indubbi e concreti elementi in ordine alla natura del rapporto collusivo... ....importanti elementi sul potere decisionale di Moggi. nell’ambito dei sorteggi arbitrali...”.
Osserviamo:
1. E’ evidente che non si riesce a dare una misura alle frasi di cui sopra. Stanno scherzando? Stanno ironizzando? Stanno parlando seriamente di un aspetto così delicato in un ambiente affatto riservato come quello degli spogliatoi a fine partita? Anche questo non lo sapremo mai perché la Corte non permetterà di sentire le intercettazione alle difese in aula.
2. Ma, soprattutto, va sottolineato che il fatto che stessero parlando di Moggi o di un dirigente juventino è una pura deduzione dei CC.
Ad ogni modo quello che emerge in merito a questa partita è:
A. il sito ufficiale del Lecce si lamenta dell’arbitraggio.
B. l’arbitro di quella partita parlando di qualcuno di cui non si conosce l’identità dice di aver ricevuto i complimenti e di aver chiesto se tornerà ad arbitrare la Juve.

JUVENTUS – LAZIO (pagina 19)
In questo caso la questione risulta piuttosto lineare: la partita Juventus-Lazio si svolge domenica 5 dicembre 2004. Venerdì 3 dicembre Moggi e Giraudo e relative consorti si intrattengono a cena con Bergamo e Pairetto e relative consorti. Il giorno seguente, sabato 4 dicembre, alle 11,53 la segretaria di Moggi telefona allo stesso per comunicargli gli arbitri delle partite, al che il dirigente juventino non si mostra affatto sorpreso facendo intendere di esserne già a conoscenza.
Questa circostanza è sufficiente agli encomiabili tutori dell’ordine per far loro emettere la seguente sentenza: “…fornendo in tal modo la prova oggettiva che nel corso della cena MOGGI ed i designatori hanno concordato il sorteggio dei direttori di gara e le designazioni degli assistenti…”.
Il commento sull’approssimazione dell’indagine è ormai superfluo, vale però la pena sottolineare quanto, ai CC preposti per le indagini, non viene il benché minimo dubbio che possano esserci altre spiegazioni, volendo anche più probabili, ai fatti di cui sopra, ad esempio che la comunicazione potrebbe essere stata fatta a Moggi dal designatore su un’altra utenza durante la mattinata stessa e/o che la segretaria si fosse informata sul sito ufficiale dopo il dirigente.
E anche qualora fosse stata nota la sera prima a Moggi, non vi è alcun elemento per asserire che fu concordata piuttosto che semplicemente comunicata, se non l’esplicita intenzione di caricare responsabilità del tutto ipotizzate.
Sempre in merito a questa partita viene fornita dai CC un’altra prova “inconfutabile”: a fine gara avviene un episodio sospetto in area di rigore a favore della Lazio, uno delle decine che possono capitare, da una parte e dall’altra, in ogni partita. Moggi viene intercettato al telefono con Fabio Baldas, commentatore della moviola del Processo di Biscardi, e chiede all’ex-arbitro di minimizzare l’episodio.
Secondo l’interpretazione dei CC, questo fatto è da considerarsi una prova del reato consumato.

BOLOGNA – JUVENTUS (pagina 23)
In questo caso vengono riportate tre “prove schiaccianti”: i commenti dei giornali e la solita telefonata a Baldas. Ma l’illecito in questo caso si prospetta per le ammonizioni mirate nella precedente disputa Bologna-Fiorentina in cui erano stati ammoniti alcuni giocatori che saranno diffidati nella partita in oggetto.
A sostegno di quest’accusa ecco le tre prove portate dall’accusa: la telefonata tra Meani e Copelli, già illustrata nel capitolo precedente “La prova delle ammonizioni mirate”; la telefonata a seguito riportata: Moggi sta parlando al telefono su un’utenza intercettata, nel frattempo squilla un altro telefono, in sottofondo si può udire quanto segue: “… Fiorentina – Bologna in modo particolare apposta! Il minimo….eh eh quello che mi serve in particolare …. mi serve …. Eh …il….. Milan ….eh …. Di avanzare ehm ehm nelle…. nelle ammonizioni per far fare le diffide, insomma…..”.
Da questo frammentato e incompleto colloquio e senza neanche ipotizzare con chi stesse parlando il dirigente, i CC deducono la richiesta di ammonizioni mirate per favorire la Juventus; la terza “prova” è la telefonata tra Moggi e Damascelli, già illustrata nel capitolo “Le ammonizioni mirate”.

JUVENTUS – UDINESE (pagina 34)
La partita si gioca il 13 febbraio 2005, tre giorni prima si svolge la famosa telefonata delle griglie che abbiamo già illustrato nel capitolo “La telefonata delle griglie”.

ROMA – JUVENTUS (pagina 43)
È la partita che suscita le ire di Carraro che abbiamo già illustrato e nella quale, vale la pena ricordarlo, la conclusione più ovvia è quella che Carraro imponesse a Bergamo il metodo secondo cui qualora ci fosse un dubbio a favore della Juventus, sarebbe stato meglio fischiare contro (vedi “Carraro e l’interpretazione dei CC”).
Invece, con un gran colpo di teatro, Roma-Juventus è considerata una frode sportiva dai CC proprio per quella telefonata tra Carraro e Bergamo.
Riassumendo la situazione delle accuse, le telefonate relative a queste partite saranno quelle prese in esame dal procuratore federale Stefano Palazzi per essere giudicate come illecito sportivo:
  • Bologna – Juventus
  • Juventus – Lazio
  • Juventus – Udinese.
Riguardo a quest’ultima, è bene sottolinearlo, la stessa accusa del procuratore federale chiederà solamente la violazione dell’art. 1.
Quindi la tanto decantata e ignobile telefonata delle griglie sarà per la stessa accusa da considerare un semplice atto di slealtà sportiva, che non prefigura né contempla alcun presunto illecito sportivo.
Vedremo più avanti che cosa ne penseranno i giudici di questi presunti illeciti.

L’ILLECITO SPORTIVO
Dunque, dopo aver esaminato le intercettazioni e le interpretazioni arbitrarie a loro attribuite, viene lecito chiedersi dove stia realmente l’illecito sportivo, visto che in tutte queste pagine non ne abbiamo ancora avuto l’evidenza reale.
A Pagina 222 e successive del “Il libro nero del calcio”, vol. 2 probabilmente possiamo trovare gli elementi per comprendere.
17 aprile 2005: Lo sfogo, la minaccia, la richiesta e l’assenso.
“Alle ore 18.13 Meani chiama il vice commissario nonché designatore degli assistenti, Gennaro MAZZEI, per lamentarsi dell’errore di BAGLIONI nell’incontro perso dal Milan a Siena……..Meani prosegue nelle sue lamentele, non accettando le giustificazioni di Mazzei a cui intima di “…che c…o! Che c…o! io questo proprio non lo voglio no! Questo non lo voglio! Non l’ho mai chiesto né voluto! ….questo è uno….
Oltretutto adesso mi dice di stare molto attenti eh! Di non sbagliare perché Galliani è furibondo!… adesso in poi di non sbagliare più un c…o perché è furibondo! Quindi anche mercoledì cercate di mandare due intelligenti…..”
“Il richiamo di Meani a Mazzei diviene più deciso …alle ore 18.19..."adesso state attenti…..state attenti perché è supervelenoso, mandateci gente perché ormai …..anche perché …. Mandateci anche a noi il CONSOLO della situazione, non è che lo mandi sempre a Torino……mandateci anche a noi quelli che…” e Mazzei alquanto intimorito replica: sì, no, no te lo mando non è che ……. Ci mancherebbe altro….”
“A tal punto Meani intuendo di poter osare qualcosa in più, considerato … l’atteggiamento smarrito del suo interlocutore: “……però se devi far ruotare fa’ ruotare anche Puglisi sul Milan……” ricevendo un’abulica ed inquietante risposta positiva del vice commissario: “Va bene”.
18 aprile 2005: La conferma e le disposizioni.
Ore 10.58 , “a meno di un’ora dall’inizio del sorteggio ………Meani richiama Mazzei raccomandandogli le designazioni dei prossimi incontri del Milan, anche perché la dirigenza milanista è alquanto furibonda….”
“Alle successive ore 11,40 Meani chiama l’assistente Babini e con tono trionfante gli comunica che le sue lamentele hanno sortito l’effetto desiderato….L’assistente nell’apprendere il nominativo dell’arbitro e dell’altro assistente Puglisi si lascia andare ad un breve quanto eloquente commento che fornisce l’idea sulle modalità clientelari con cui vengono eseguite le designazioni “bisognerebbe rifiutarla quella partita lì”.
Ore 11.45 “Meani telefona a Puglisi :”…Se dobbiamo fare la guerra per bene facciamo anche la guerra alla Juve…… e quando è nel dubbio che lì …..nel dubbio sai che nel dubbio stai giù via! Nel dubbio di là stai vai su……finito il gioco!”.
Ore 14.47 “Meani chiama Puglisi……….MEANI ne approfitta per informare Puglisi di avere suggerito anche al Babini …..l’atteggiamento che dovrà assumere durante l’incontro, atteggiamento ovviamente favorevole ai rossoneri…”.
Ore 17.08 “Meani richiama nuovamente l’assistente Babini…..ne approfitta per rammentare di nuovo l’atteggiamento che dovrà tenere…..” 19 aprile 2005: Il coinvolgimento del vertice della società: Meani si muove su disposizione di Galliani e lo tiene informato….
Ore 14,41 “MEANI telefona ad Adriano Galliani il quale ne approfitta per chiedere se ha parlato con i designatori….”.
Il cerchio si chiude.
Ecco servito l'unico vero illecito sportivo di tutta questa squallida faccenda.