Il diritto di sbagliare... e il dovere di scusarsi

StruzzoIn un suo articolo pubblicato su Juworld.net Antonio La Rosa analizza, come molti hanno fatto, l’operazione di normalizzazione e imbavagliamento dell’informazione che hanno portato l'editore di Tuttosport a sostituire Padovan con uno dei vice direttori della Gazzetta, De Paola, salito in pochi giorni alla ribalta non per un "salto di qualità" fatto fare al giornale ma per le critiche, rivolte alla sua linea editoriale, dei lettori juventini.
La Rosa fa notare come "Non c’è più spazio alla voce dei tifosi juventini, non si trovano più interventi controcorrente rispetto a quelli ufficiali e dunque tutto va bene per le milanesi, il calcio è diventato davvero pulito, gli arbitri sbagliano in buona fede, anzi quando ci sono di mezzo le milanesi non sbagliano mai (vergognoso il modo in cui è stato censurato Beretta dopo Siena – Inter)".
Anche La Rosa giunge alla stessa conclusione alla quale siamo arrivati noi: "Quella che mi sorprende è la scelta editoriale della proprietà del giornale, che rimuove un direttore ed uno staff che avevano notevolmente incrementato le vendite di Tuttosport, cosa derivante proprio dal fatto che in questi due anni il quotidiano torinese era stato l’unico ad avere mosso accuse e critiche al calcio post farsopoli. L’unico che aveva attaccato l’Inter e Moratti per i loro misfatti compiuti e mai oggetto di vero approfondimento da parte della stampa sportiva; l’unico ad avere attaccato concretamente la beatificazione di Kollina, nominato capo degli arbitri, pur avendo evidenti scheletri nell’armadio (uno per tutti: il famoso incontro segreto con Galliani nel famoso ristorante di Meani) l’unico ad avere attaccato a chiare lettere il nuovo corso arbitrale, in quanto manifestamente servile verso i nuovi potenti del calcio.L’unico ad essersi indignato per certe vicende di calciomercato coinvolgenti le squadre milanesi e sulle quali assordante è rimasto il silenzio del procuratore sportivo Palazzi.
E si badi, Tuttosport e Padovan non sono mai stati difensori della Triade, di Moggi, di certe vicende passate, cosa questa che dava maggior forza alle loro accuse verso questo novello paese delle meraviglie che i media sportivi vorrebbero farci vedere.
Perché dunque Padovan è stato allontanato, se non per l’unica ragione di essere una nota stonata nel panorama dell’informazione sportiva? Non può che essere questa la spiegazione, e non a caso la linea editoriale è immediatamente cambiata, in peggio, in molto peggio."

L'amico Antonio La Rosa ha anche scritto ed inviato una lettera a De Paola che, possiamo ipotizzare, non sarà certamente pubblicata. La lettera, però, è giusto sia letta dai tifosi juventini e noi siamo lieti di pubblicarla:

Il diritto di sbagliare... e il dovere di scusarsi.

Egregio Direttore,

ho letto con stupore il suo editoriale di martedì 22 gennaio, dal titolo "Il diritto di sbagliare".

Con stupore perchè è un editoriale che nella sostanza condividerei e sottoscriverei, come penso tutti o quasi tutti i tifosi juventini, se non fosse che denota l'ennesima prova di doppiezza ed ipocrisia nel trattare le vicende del nostro calcio.

Io mi rendo conto che il Suo arrivo alla direzione del quotidiano sportivo torinese è gesto che ha un significato ben preciso, ossia normalizzare anche l'informazione sportiva di questo quotidiano, allineandolo a quello che ormai è, o vuole essere, la nuova "eminenza grigia" del calcio italiano, ossia il suo ex quotidiano milanese dal colore rosa.

Per questo ritengo ipocrita il Suo editoriale, perchè è un editoriale che viene scritto oggi, quando nell'occhio del ciclone ci sono l'onesta Inter e l'ex l'arbitro migliore del mondo, mentre mai venne scritto quando invece nell'occhio del ciclone c'erano altri, e per situazioni sicuramente meno gravi o altrettanto "gravi", se vogliamo usare questo termine.

Io mi rendo conto che Vi fa male verificare che quanto accade da due stagioni a questa parte è perfettamente identico, se non peggiore, rispetto a quanto accadeva nell'era pre calciopoli (o "Moggiopoli" per usare un termine ad Ella sicuramente più caro), e Vi fa male perchè adesso siete in difficoltà a spiegare che è solo frutto di errori, di buona fede, ma che il calcio adesso è pulito, quando in passato proprio su episodi, su errori anche meno gravi ed evidenti, avete costruito la teoria della cupola che comanda nel calcio.

Gervasoni ha tutto il diritto di sbagliare, vero, ma perchè lo stesso diritto non ebbe a suo tempo Ceccarini?

Eppure nessun elemento di prova avete mai indicato per dimostrare che Ceccarini fosse asservito ad un sistema marcio creato da Moggi e compagnia bella, nessuno di voi volle vedere quella famigerata e maledetta gara per quello che aveva espresso come dati tecnici, ossia una Juve sicuramente più forte e padrona del campo, ed un'Inter che riuscì ad entrare in area di rigore bianconera solo al 27' della ripresa.

Avete dato di quella gara una descrizione come se fosse l'esempio paradigmatico di intrallazzo nel calcio, per un solo, singolo e peraltro ancora discutibile episodio: ma in quel caso nessuno ebbe a dire che Ceccarini aveva anche il diritto di sbagliare e di ritenere quel famigerato contatto come non punibile con il calcio di rigore.

Lo stesso avete fatto per Juventus - Parma del 7 maggio 2000, un fischio arbitrale arrivato prima di un gol, è diventato prova di asservimento di un arbitro, De Santis, alla cupola bianconera.

Eppure nessun contatto è mai stato accertato tra questo arbitro che avete letteralmente massacrato, e Moggi o altri, neppure una scheda svizzera vera o presunta, una intercettazione o un "pizzino", che potesse dare prova di ciò, ma De Santis non aveva il diritto di sbagliare, come Ceccarini.

Perchè chi sbagliava a favore della Juventus era per voi tutti, nessuno escluso o quasi, un disonesto, un asservito al potere di Moggi, vero?

Avete enfatizzato ogni episodio nel passato che potesse essere utilizzato per quel maledetto teorema, Juve ladrona e Inter povera vittima, cancellando scientificamente quelli opposti, e dunque se tutti si ricordano delle due gare che ho sopra citato, chi si ricorda, al contrario, del lago di Perugia se non noi juventini?

E potrei andare oltre, potrei ricordare che De Santis ha più errori a danno della Juventus, nel suo palmares (Atalanta - Juventus, ultima di andata 2000 - 01; Palermo - Juventus e Juventus - Inter, stagione 2004 - 05; Juventus - Inter, finale di supercoppa italiana 2005), che errori a favore, che in fondo si limitano solo a quel famoso episodio che tante volte ci avete sbattuto in faccia.

Sui centimetri di Turone avete costruito una epopea, sul gol di Bianconi avete fatto dissertazioni di qualunque genere, ignorando invece i gol fantasma assegnati anche dallo stesso arbitro di Empoli (Rodomonti), qualche anno prima a danno della Juventus; avete fatto una prima pagina lo scorso anno, "Juve non così" a proposito del gol di Zalayeta a Bologna, lo stesso non avete fatto per il gol di domenica scorsa contro la Sampdoria.

Nè avete mai scritto "Inter non così", o in passato al quotidiano rosa, o in presente nella Sua nuova veste, quando accadono reiterati episodi a favore dei nerazzurri.

E' questo doppiopesismo che Vi rende poco credibili quando scrivete anche cose legittime, perchè noi juventini siamo i primi a sostenere che gli arbitri hanno il diritto di sbagliare, ma la cosa non inficia le vittorie dei più forti, specie se i più forti forniscono dieci giocatori alla finale dei mondiali di calcio in Germania.

Io invece vedo in Lei e nei "normalizzatori" dell'informazione sportiva in senso filomilanese, la preoccupazione che i fatti di questo campionato, smontino i vostri teoremi del passato.

Avete pubblicato tabelle per dimostrare che negli anni della Triade, la Juventus aveva un rapporto falli fatti -ammonizioni, troppo alto, per dimostrare che gli arbitri erano asserviti ai bianconeri: oggi gli stessi dati ci dicono di un Inter ancor più protetta rispetto alla Juventus degli anni scorsi; avete pubblicato dati su rigori concessi alla Juventus negli anni scorsi, scrivendoci addirittura un libro ("Nostra Signora dei rigori"): bene, questo libro per Voi sta diventando un vero boomerang, dato che, a rileggerlo, non è dato rinvenire una serie impressionante di rigori dubbi, come quelli di cui hanno beneficiato i nerazzurri, nel giro di poche gare consecutive, ben 4 su sei gare, tutti decisivi in quando tre utili a sbloccare il risultato ed il quarto utile per recuperare un risultato sfavorevole.

Ci avete spiegato che c'era un sistema di ammonizioni pilotate, per impedire a campioni del calibro di Petruzzi, Nastase, Simone Inzaghi e Mesto, di giocare contro i bianconeri: perchè non si va a rivedere CHI sono stati gli assenti eccellenti per ammonizioni "mirate", adesso che è l'Inter la squadra diciamo al centro del sistema calcistico?

Sta qui la vostra difficoltà e il vostro essere a corto di argomenti, ossia verificare, giornata dopo giornata, che tutto quanto in passato attribuivate ad una cupola funesta che avvelenava il calcio, adesso accade come e più di prima, e dovere adesso spiegare che mentre ieri si trattava di calcio sporco, oggi siamo di fronte a calcio pulito.

Eppure ne avreste argomenti per mostrare coraggio adesso, quel coraggio che un vero giornalista dovrebbe avere nel parlare chiaro ai propri lettori ed informarli sul serio.

Basta solo porre attenzione che questo calcio è figlio delle decisioni di un ex amministratore dell'Inter, Guido Rossi, che il nostro calcio oggi è sponsorizzato dal gruppo Telecom Italia - Tim, notoriamente vicino all'Inter: che dunque c'è l'interesse di potentati che investono nel calcio, ad avere "ritorni" dai loro investimenti, e dunque se questi investitori hanno la necessità di avere una squadra vincente per avere i loro "ritorni economici", questa squadra è proprio l'Inter, per cui la sponsorizzazione del calcio fatta in questo modo, è alquanto sospetta.

Non lo dite, come non direte queste ed altre cose, le occulterete, come Ella occulterà questa mia lettera, che comunque io pubblicherò in altri siti.

Quindi, egregio Direttore, prima di scrivere "il diritto di sbagliare", Lei avrebbe avuto l'obbligo di scrivere "il dovere di scusarci".

Verso la Juventus e i milioni di tifosi juventini, per tutto quello che avete scritto contro i bianconeri in passato.

Chiudo dicendoLe, che ci creda o no, io non sono stato mai un filo Moggi.

Distinti Saluti

Antonio La Rosa