La Juve mette la freccia, Milan e Lazio rallentano

marchisioTanta Juventus, ma anche gravi errori arbitrali sugli altri campi, nella giornata di calcio in cui è tornato protagonista il campionato dopo la sosta forzata per le partite delle Nazionali. Ora si andrà di corsa fino alla vigilia di Natale con campionato no stop a ogni fine settimana, ma anche recupero della prima giornata da disputare nell’infrasettimanale del 21 dicembre, gli altri recuperi, fra cui Napoli-Juventus, e poi due turni delle coppe europee, nonché la Coppa Italia che vedrà scendere in campo ben 10 squadre di serie A. Un calendario fittissimo di impegni che dovrebbe mettere a dura prova specialmente le squadre impegnate nelle coppe. Il tour de force è iniziato come meglio non si poteva chiedere per la Juventus. I bianconeri sono stati protagonisti di una prova più che convincente contro il malcapitato Palermo, in una giornata di campionato che si è tinta di bianconero anche perché le principali antagoniste, Milan e Lazio, sono inciampate in altrettanti pareggi negli anticipi del sabato, mentre l'Udinese a Parma ha trovato disco rosso uscendo malamente sconfitta.

Una Juventus spettacolare e trascinante quella che ha fatto a pezzi il Palermo. E’ stata proprio una bella Juve, che è riuscita anche ad essere concreta realizzando tre gol. Un tris di reti che è una risposta convincente a chi evidenziava proprio la scarsa vena realizzativa a dispetto della capacità di possesso palla e dell’elevato indice di pericolosità sempre espresso dalla manovra offensiva. Quella che ha schiantato i rosanero siciliani è stata una squadra che ha giocato con grande intensità ed energia e in cui specialmente il triumvirato di centrocampo, Pirlo, Marchisio e Vidal, ha dato un’altra prova della sua forza. Sono tre giocatori così diversi e così complementari da costringere Conte a rivedere i piani tattici di inizio stagione con risultati straordinariamente positivi. Ma contro il Palermo tutta la squadra si è espressa su ottimi livelli, con l'unica nota stonata di Bonucci, dai cui errori in disimpegno sono nati i principali pericoli per la porta difesa da un Buffon tornato finalmente ai suoi livelli.



Le altre rallentano. Per una Juventus che, seppure con una partita da recuperare, corre veloce ritrovando il comando della classifica in coabitazione con la Lazio, le altre rallentano con i risultati ad occhiali di sabato, in partite che forse non sarebbero piaciute nemmeno a Gianni Brera e ad Annibale Frossi, che sostenevano come lo 0-0 fosse il risultato perfetto per una partita di calcio. Non sono state infatti tanto le difese che hanno prevalso sugli attacchi quanto gli errori arbitrali a determinare i pareggi fra Fiorentina e Milan e fra Napoli e Lazio. A Firenze si è visto un Milan giocare ad alto livello almeno per un’ora. Davanti al Diavolo si son messe di traverso la fortuna e un paio di decisioni arbitrali tutt’altro che azzeccate. Un gol valido è stato annullato con la scusante di un’azione particolarmente veloce, ma poi c'è nessun alibi per Mazzoleni che non ha accordato quello che sarebbe stato un giusto rigore per una trattenuta in piena area ai danni del rientrante Pato. Oltre a tutto questo hanno influito sul risultato anche un palo clamoroso colpito dallo stesso Pato e un paio di grandi parate anche un po’ fortunelle di Boruc. Stessa sceneggiatura a Napoli dove questa volta si è giocato regolarmente, con l'insolito fuori programma di un'invasione di campo di un topo che nel prepartita ha scorrazzato lungo il terreno di gioco. Anche qui è stata fermata un'azione da goal del Napoli per fuorigioco inesistente; ma a fermare la squadra di casa è stata anche la prestazione di un Marchetti protagonista di parate assolutamente decisive. Dall’altra parte, poca Lazio, spuntata dall’assenza di Klose e da un claudicante Cissé, ma soprattutto con un Hernanes senz'anima a centrocampo. E’ andata peggio all’Udinese protagonista di una prova incolore e giustamente sconfitta a Parma. Sabato prossimo big match Lazio-Juventus, si sfidano le prime della classe.

Damato è il portafortuna dell’Inter. Un errore decisivo c’è stato anche a San Siro con un gol irregolare che ha agevolato l’Inter in una gara diretta dal portafortuna Damato: risultati alla mano, quando lui arbitra i nerazzurri, sembra quasi che il risultato sia già scritto. Segno che le lamentele di Moratti e Paolillo stanno pagando. Per il Cagliari, che a San Siro era stato penalizzato pure l’anno scorso dalla convalida di un altro gol segnato in fuorigioco da Ranocchia, dice tutto la dichiarazione di Ballardini: "A San Siro succede sempre così. Certe situazioni evidenti diventano dubbie e nel dubbio la decisione arbitrale va a favore del più forte...” Touché! Per quanto visto in campo l’Inter non può essere molto soddisfatta e la rincorsa allo scudetto di cui parla Ranieri, sembra un velleitario tentativo di animare la truppa degli onesti che ha pure perso Sneijder per un infortunio che lo terrà lontano dal campo per 3-4 settimane.

Roma bella e sciupona. Fra l’Udinese, quarta in classifica, e la Roma che segue ci sono 4 punti a dividere il piano nobile dall’ammezzato della classifica. I giallorossi, divertenti ma spreconi, hanno piegato il Lecce più nettamente di quel che dica il punteggio di misura. Anche in questa partita c’è stata una clamorosa topica di un assistente che ha annullato per un fuorigioco inesistente uno spettacolare gol in rovesciata di Osvaldo. A completare il quadro di giornata c’è la vittoria arrivata nel finale di partita del Genoa sul Novara, tre punti preziosi perché ottenuti giocando un tempo in inferiorità numerica. I colpi di giornata li hanno messi a segno il Chievo, che ha espugnato il Massimino di Catania, e il Cesena, che nel finale ha prevalso sul Bologna, mentre Siena e Atalanta, giocando bene, hanno finito per dividersi la posta in palio.


TOP DI GIORNATA

Marchisio (Juventus). E’ l’alfiere di una Juventus che, dopo la lunga sosta, ha ripreso a correre su di giri. La sua partita è stratosferica perché fa ogni cosa e la fa nel migliore dei modi. Recupera palloni, non ne spreca uno quando gli arriva fra i piedi, supera gli avversari con dribbling impossibili, da il la all’azione del terzo gol, si inserisce e lo realizza coronando un’azione corale da manuale del calcio. Siamo vicini al top!

Marchetti (Lazio). Dopo aver trascorso un campionato in naftalina, il portiere della Lazio sta ritrovando la forma dei giorni migliori. Contro il Napoli i suoi interventi sono provvidenziali e servono ai laziali per uscire imbattuti dal San Paolo. Fanno tre partite consecutive in campionato che Marchetti non subisce reti.

Denis (Atalanta). Dopo aver fatto tanta panchina a Napoli e Udine, a Bergamo gioca con continuità e i risultati si vedono. In 11 partite segna 9 reti tanto da balzare al comando della classifica cannonieri. Contro il Siena realizza una doppietta e si procura pure il rigore che realizza con freddezza.

FLOP DI GIORNATA

Damato (arbitro di Inter-Cagliari). Nel disastroso sabato degli arbitri merita la citazione l’arbitro di San Siro perché recidivo. D’accordo che, nel caso del gol segnato in posizione di fuori gioco da Thiago Motta, l’errore è del suo guardalinee, ma quando il fischietto barlettano che tifa Inter incrocia la sua squadra del cuore c’è sempre da discutere. Altro che 4-4-4, con lui la squadra di Moratti, su 10 partite, ha totalizzato 9 vittorie, un pari e nessuna sconfitta. Uno score da Guiness.

Gilardino (Fiorentina). Dopo un infortunio che l’ha tenuto fuori più di un mese il rientro si sta rivelando più difficile del previsto. E’ mal servito dai compagni, ma anche quando sembra avere la palla buona la spreca in modo ignobile. Imbarazzante nell’uno contro uno con Thiago Silva: sembra guadagnare un metro allungandosi la palla, ma il milanista si gira a rincorrerlo e lo recupera in appena due passi.

Hernanes (Lazio). La pausa gli ha fatto male. Torna a indossare la maglia della Lazio dopo aver indossato quella della Nazionale brasiliana e aver anche segnato un gol, ma la sua prova è davvero tanto negativa da costringere Reja a sostituirlo a inizio ripresa.