THE DAY AFTER: Juve KO e recidiva, Inter rediviva al 93°

Felipe MeloAltro che vittoria a Palermo e vetta solitaria in classifica! La Juventus esce da Palermo sconfitta più pesantemente di quanto dica il punteggio (2-0) e in testa alla classifica ci sono l'Inter fortunella che al 93’ batte l'Udinese (2-1) e la squadra con la maglia dei ciclisti, che non va oltre il pareggio casalingo contro il Parma (1-1). I fatti di giornata si concentrano soprattutto sulla prima sconfitta bianconera, ma anche sull'ennesima débacle del Napoli che con ogni probabilità costerà la panchina a Donadoni.

Molte idee ma confuse. Se sbagliare è umano ma perseverare è diabolico, allora sì, questa è una massima perfetta per la Juventus vista stasera. La squadra va sotto di due gol nel primo tempo ed è protagonista di una sterile supremazia nella ripresa, senza che mai il portiere avversario debba impegnarsi in un intervento. Una Juve brutta, disegnata male da Ferrara e corretta in corsa ancor peggio e incomprensibilmente dall'allenatore. Si va sotto con l'ormai consueta amnesia di Felipe Melo che regala palla agli avversari, e non c'è nemmeno il tempo di reagire che i rosanero raddoppiano. La squadra si sbilancia, rischia ripetutamente di naufragare incassando altre reti, mentre sembra non funzionare niente. Felipe Melo si spinge in avanti creando buchi in cui quelli del Palermo si infilano volentieri, Poulsen è inguardabile come sempre, Diego è lontano dal campione che la Juve aspetta, in avanti Amauri e Iaquinta smontonano senza alcun costrutto. Ferrara ci mette un'ora a capire che la squadra non ha un equilibrio e sullo 0-2 stravolge il modulo inserendo De Ceglie per Diego, per un 4-4-2 che non cambia di una virgola l'andamento del gioco. Poi entra Trezeguet per Camoranesi e si passa a un 4-3-3, ma l'esito non cambia. Le idee non mancano insomma, ma la confusione sembra regnare sovrana sulla panca bianconera.

Minuti di recupero e gol fantasma. D'accordo che le partite non durano più 90 minuti, ma vedere l'Inter segnare il gol decisivo al 93’, e pensare che solo una settimana prima la Juventus aveva beccato sempre al 93’ il gol del pareggio dal Bologna, è una cosa che fa rosicare di brutto. Quando pensi che ormai l'Inter con una partita in più rimanga dietro a Sampdoria e Juventus, ecco che si materializza il golletto con cui l'Inter scavalca le avversarie. La Sampdoria non può certo continuare a fare miracoli all'infinito, ed ecco che il pareggio rimediato contro il Parma ci sta, e comunque consente ai blucerchiati di continuare a stare in testa alla classifica. Lassù ci poteva essere anche la Fiorentina bloccata sul pareggio dalla Lazio (0-0) e dalla terna arbitrale che non ha convalidato un gol fantasma proprio nella stessa porta dove, il 9 aprile 2005, ebbe analoga sorte Cannavaro che, in Fiorentina-Juventus 3-3, si vide non convalidato un gol buono.

Sosta o capolinea? Il Milan, che ha giocato per oltre un tempo in 11 contro 10, è riuscito a rimediare appena un pareggio (1-1) a Bergamo contro un'Atalanta ordinata e volenterosa, ma niente di più. E' stato Ronaldinho a riequilibrare il risultato quando, mancavano ormai solo sette minuti alla fine del tempo regolamentare. Un gol comunque pesante che potrebbe congelare la posizione di Leonardo che, in caso di sconfitta, si sarebbe fatta veramente scomoda con un cambio in corsa pressoché scontato. A questa sorte non dovrebbe sottrarsi Donadoni, uscito sconfitto con il suo Napoli dalla trasferta all'Olimpico contro la Roma (2-1). L'avventura dell'ex allenatore della Nazionale si conclude con uno score fallimentare: arrivato sulla panchina del Napoli il 10 marzo di quest'anno, Donadoni ha messo insieme 18 partite, con 4 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte. Roba da retrocessione. I colpi di giornata li mettono a segno il Genoa, che torna alla vittoria espugnando Bologna (1-3), ed il Chievo che vince a Cagliari (1-2). Completano il quadro i due pareggi a reti bianche del Bari che non riesce a battere il Catania fra le mura amiche e di Siena - Livorno.

TOP DI GIORNATA.

Totti. Mette a segno la doppietta decisiva nella partita contro il Napoli ed esce come un gladiatore pure malconcio dal campo di gioco. Con quelli di oggi fanno 184 gol segnati nella massima serie per Totti che raggiunge Batistuta. Adesso c'è da prendere Signori, quattro gol più avanti. Questa la classifica aggiornata dei goleador di sempre in serie A: 1. Silvio Piola 274 reti 2. Gunnar Nordhal 225 3. Giuseppe Meazza 216 3. Josè Altafini 216 5. Roberto Baggio 205 6. Kurt Hamrin 190 7. Giuseppe Signori 188 8. Gabriel Batistuta 184 . Francesco Totti 184 10. Giampiero Boniperti 178.
Voto: 10 (istituzione)

Zenga
. Messo in discussione un po' troppo frettolosamente da qualche addetto ai lavori, si prende una bella soddisfazione maltrattando la Juventus e l'amico Ferrara. Se i rosanero troveranno un po' di continuità di risultati, possono certamente candidarsi a centrare uno dei posti utili per giocare una coppa europea la prossima stagione.
Voto: 8 (tenace)

Marcolini
. Questo centrocampista che il 2 ottobre ha compiuto 34 anni si regala una gran giornata mettendo a segno la doppietta decisiva con cui il Chievo espugna il Sant'Elia. Dopo le prime due giornate di campionato con altrettante sconfitte con Juve e Lazio, il Chievo ha messo insieme 3 vittorie e 2 pareggi, un parziale quindi di 11 punti in 5 giornate, 1 in meno dell'Inter e 3 più della Juventus.
Voto: 7+ (corsaro)

FLOP DI GIORNATA.

La Juventus. Fare delle graduatorie di demerito sarebbe troppo lungo e con troppe sfaccettature. Se proprio si deve allora "il floppone" di giornata lo diamo alla squadra, ma citazioni dovute vanno a Ferrara, che sbaglia molto, Felipe Melo, recidivo ed ingiustificabile ed Amauri, che sembra Ciccio Graziani a fine carriera: non la butta dentro da febbraio!
Voto: 4 (senza giustificazioni)

Donadoni. L'allenatore è arrivato a fine corsa senza un sussulto d'orgoglio, senza riuscire a dare la scossa a una squadra intristita da un allenatore che probabilmente con Napoli ed il Napoli non c'entra nulla.
Voto: 5 (per la partita contro la Roma, 4 per i due scampoli di stagioni napoletani)

Bologna. Paga la sbornia fatta con il pari alla Juventus festeggiando nel peggiore dei modi il proprio centenario. La squadra esce ridimensionata dalla sconfitta interna contro il Genoa, ma, quel che è peggio, esce sempre con le lamentele della presidentessa. Contro la Juventus, non paga del pareggio, se ne era uscita dicendo che gli arbitri a Torino "sono condizionati", oggi, a una settimana di distanza, ha parlato direttamente di "partita falsata". Mah..
Voto: 5 (a squadra e presidentessa).

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