Dodicesima giornata: allungano le grandi

RanieriLa Juventus non si ferma più. Arriva nel particolare anticipo del giovedì, causa impegno della nazionale di rugby contro l’Argentina, la quinta vittoria consecutiva in campionato, la settima tra coppa e campionato. Contro un Genoa che si è presentato a Torino con una forma in crescendo e con il capocannoniere del torneo, Milito, la Juventus ha da subito impresso gran ritmo al match riuscendo a sbloccare il risultato con un gol di Grygera dopo soli sei minuti. Partita subito in discesa per gli uomini di Ranieri che non hanno smesso di giocare, andando a raddoppiare con un gran gol di Amauri, su cross dalla destra di Grygera. Il Genoa, fino a quel momento, non aveva demeritato, mantenendo un maggior possesso palla e sfiorando con l’attaccante argentino il gol del pari quando il risultato era sull’1-0 e andando, sempre con Milito, in gol sul risultato di 2-0. Gol annullato per fuorigioco segnalato da Griselli erroneamente, la posizione era regolare. Nella ripresa la Juventus ha controllato la gara senza soffrire più di tanto, trovando il terzo gol con Iaquinta, appena subentrato in campo. Il Genoa ha trovato su rigore il gol, meritato, della bandiera con il solito Milito, giunto a dieci marcature stagionale. La partita si è chiusa con un autogol di Papastathopoulos a tempo scaduto su cross di Camoranesi.

IBRAHIMOVIC TRASCINA L’INTER – In una gara bruttina sono bastati due lampi ed un secondo tempo mostruoso di Zlatan Ibrahimovic per portare da Palermo tre punti fondamentali per la classifica neroazzurra.
Dopo una prima parte di gara conclusa sullo 0-0, nella ripresa si è scatenato l’attaccante svedese: al primo minuto con un tiro ad incrociare dalla destra ha sbloccato il risultato e dopo quindici minuti ha messo la gara in cassaforte con una punizione dai venti metri. I soliti noti hanno permesso a Mourinho di mantenere la vetta della classifica, aspettando la Juventus tra una settimana a San Siro, per una sfida che promette fin da ora emozioni e spettacolo.

IL MILAN NON MOLLA – Con un rigore inesistente, trasformato dal solito Kakà, il Milan fa suoi i tre punti contro il Chievo e si mantiene ad un solo punto dai neroazzurri.
In una giornata poco ispirata per gli uomini di Ancelotti è bastato un calcio di rigore dopo appena quindici minuti per avere ragione di un Chievo combattivo e mai domo. Solo nella ripresa, e grazie agli spazi lasciati dagli scaligeri, il Milan si è reso ancora pericoloso andando a sfiorare il gol della tranquillità. Gioco ancora poco brillante ed una condizione altalenante hanno tenuto gli spettatori di San Siro con il fiato sospeso fino al fischio finale, questa volta giunto senza l’amara sorpresa di sette giorni fa a Lecce.

NAPOLI E UDINESE RIMANGONO AL PALO – Una splendida, e ritrovata, Atalanta ha fermato la corsa del Napoli con un perentorio 3-1 scaturito nei minuti finali di un match nervoso e condizionato dagli errori arbitrali. In un campo stregato per i partenopei, la sconfitta è giunta meritata, vista la giornata negativa per gli uomini di Reja. Dopo un primo tempo concluso sullo 0-0, la ripresa è stata caratterizzata dalla super prestazione di Ferreira Pinto che, al 62', ha sbloccato il risultato con un gol di pregevole fattura. Ma ad un quarto d’ora dal termine è iniziata la giornata negativa di Brighi e dei suoi assistenti: assegnato un rigore inesistente al Napoli, trasformato da Hamsik. La partita è diventata nervosa e incontrollabile per il giudice di gara che, appena cinque minuti dopo, non ha concesso un rigore solare per i neroazzurri, causando le veementi proteste dei bergamaschi che hanno portato all’espulsione del tecnico Del Neri. Quando la partita sembrava avviarsi al termine in perfetta parità, una punizione dai trenta metri di Manfredini, che aveva causato l’inesistente rigore concesso da Brighi, si è insaccata alle spalle di Iezzo. Con il Napoli ridotto in dieci uomini per l’espulsione di Zalayeta e colpito dal gol allo scadere, Floccari ha chiuso il conto con il gol del 3-1 dopo una sgroppata sulla destra di un sontuoso Ferreira Pinto.
Il risultato che ha destato la sorpresa più grossa della domenica è arrivato da Udine con la vittoria della Reggina sul campo di una delle più belle realtà del campionato. La rete decisiva è arrivata dal talento degli uomini che dovranno trascinare i calabresi ad una difficilissima salvezza: cross di Cozza e grandissima conclusione di Brienza. Oggi è mancata la solita Udinese, insofferente per tutta la gara di fronte all’ottima disposizione in campo dei calabresi.

IN CODA VINCONO SAMPDORIA E CAGLIARI, MASCARA E’ UNO SHOW – Pian piano la Sampdoria sta ritrovando il gioco, anche se in realtà quello lo ha sempre espresso, e i risultati. Con un fantastico Antonio Cassano, da cineteca il suo gol, e un sempre più decisivo Del Vecchio si è sbarazzata per 3-2 di un volenteroso Lecce. Partita rocambolesca che ha visto i doriani andare sul doppio vantaggio con i gol di Del Vecchio e Cassano nel primo tempo; nella ripresa i salentini hanno ridotto lo svantaggio con il solito Tiribocchi salvo ritrovarsi nuovamente sotto di due reti con la segnatura di Stankevicius. A pochi minuti dal termine ancora Tiribocchi ha ridotto lo svantaggio andando a segno dopo aver controllato la sfera con le mani, comportamento non sanzionato dall’arbitro Trefoloni.
Il Cagliari vince ancora in casa, e segna ancora Acquafresca su calcio di rigore, mentre la Fiorentina subisce l’ennesimo stop stagionale che la distanzia ulteriormente dalla vetta della classifica.
A Catania è stata la giornata del Mascara-Show che, con una tripletta, ha battuto un buon Torino che nulla ha potuto contro la giornata di grazia del talentuoso numero 10 siciliano.
Per i granata i gol portano la firma di Colombo e Amoruso su rigore.
Per Siena-Bologna un pari che smuove la classifica per entrambi. I gol nel primo tempo di Ghezzal, dopo venti minuti, e pareggio nei minuti conclusivi della prima parte ad opera di Di Vaio su calcio di rigore. Nella ripresa un penalty assegnato ai toscani avrebbe potuto cambiare le sorti della gara ma l’errore dagli undici metri di Calaiò ha lasciato immutato il risultato finale.

UNA “BESTIA” SI ABBATTE SULLA LAZIO - Con un gol al quinto della ripresa di Batpista la Roma fa suo il derby capitolino. Derby tutto sommato ben giocato da entrambe le compagini, con una Roma più concentrata almeno fino al gol, e una Lazio che, paradossalmente, si è fatta più pericolosa nel momento in cui è rimasta in dieci per l’espulsione di Ledesma. Tre punti fondamentali per gli uomini di Spalletti, non solo per il morale, quanto per una classifica che per i giallorossi si stava facendo davvero complicata.
Per i biancocelesti una sconfitta che lascia comunque inalterata una classifica più che buona e conferma un fenomeno in continua ascesa nel nostro campionato: Zarate, migliore in campo.

FISIONOMIA CRESCENTE – Con la dodicesima giornata di campionato andata in archivio si presenta una classifica che sta evidenziando le vere future protagoniste di questo torneo.
Un’Inter non ancora a pieni giri si ritrova in vetta nonostante un gioco che continua a mancare e un reparto offensivo che si regge sempre e solo sulle giocate di Ibrahimovic, costretto agli straordinari a dispetto della campagna acquisti faraonica neroazzurra proprio nel reparto offensivo.
Il Milan si è confermata la seconda forza del torneo con una vittoria sofferta e discussa contro il Chievo, e domenica potrebbe approfittare del big match tra neroazzurri e bianconeri.
La Juventus continua a vincere denotando uno stato psico-fisico eccellente e con il ritorno di molti campioni, che sono dovuti rimanere al palo per infortuni vari, le prospettive potrebbero farsi ancora più rosee.
Gli stop improvvisi di Napoli, Lazio e Udinese non mettono in discussione l’ottima stagione fin qui disputata, ma altresì ne evidenziano i probabili limiti per continuare a giocare un campionato ad alti livelli.
Nella parte bassa della classifica vittorie importanti per Cagliari e Sampdoria che si tolgono momentaneamente dalla zona “calda”, secondo risultato positivo consecutivo per il Bologna di Mihajlovic e importantissima, e forse insperata, vittoria della Reggina che, in un colpo solo, raggiunge i felsinei e lascia all’ultimo posto un Chievo sempre più in crisi di risultati, malgrado la buona prova disputata a San Siro.
Sabato 22 ne sapremo sicuramente di più, e una prima importante risposta arriverà proprio dalla scala del calcio dove Inter e Juventus si affronteranno per stabilire, quantomeno nel breve periodo, chi è la più forte.

CAPOCANNONIERI – Nelle posizioni di testa si muove ancora Diego Milito che con il rigore realizzato giovedì all’Olimpico di Torino si porta a quota 10, staccando di due segnature Alberto Gilardino, fermo a quota 8 gol.
Zarate, fermo a quota 7 gol, viene raggiunto da Ibrahimovic, autore di una doppietta contro il Palermo, mentre Miccoli, a secco in questa giornata e fermo a quota 6, viene raggiunto da Amauri, Di Vaio, Floccari e Mascara, mattatore di giornata con la tripletta al Torino.

MOVIOLA – Giornata disastrosa per gli arbitri, cominciata nell’anticipo del giovedì tra Juventus e Genoa: inesistente fuorigioco segnalato a Milito che era andato in rete sul risultato di 2-0 per i bianconeri.
In giornata errori macroscopici sono arrivati da tutti i campi. A Bergamo assegnato da Brighi un rigore inesistente per il Napoli sul risultato di 1-0 per i lombardi, e non assegnato un rigore solare per i bergamaschi sul risultato di 1-1.
A Cagliari rigore non assegnato ai toscani per fallo su Gilardino sul risultato di 1-0.
A Milano il fallo che ha portato De Marco ad assegnare il calcio di rigore per il Milan inizia decisamente fuori area, episodio che di fatto è risultato decisivo.
A Genova il secondo gol del Lecce è viziato da un netto fallo di mano di Tiribocchi, che, seppur in maniera casuale, si aggiusta il pallone per poi battere Castellazzi.
A Siena il rigore concesso ai toscani sul risultato di 1-1 è molto generoso, visto che Calaiò cade in area ma senza essere trattenuto.
Un numero impressionante di errori, che in più di un match hanno condizionato, e falsato, il risultato finale.
Numero di errori che coincide con il periodo più importante della stagione, dove la classifica comincia ad avere una sua fisionomia per i valori dimostrati in campo, ma che rischia di essere nuovamente falsata come nella scorsa stagione per l’incapacità delle giacchette nere.