PER COLPIRE GIRAUDO
Il ruolo dell’amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, è un passaggio fondamentale di tutta la vicenda.
Dunque, tra Giraudo e Moggi, l'unico ad avere potere di firma era Giraudo e attenzione non Moggi.
Luciano Moggi, secondo un atto ufficiale presentato dalla difesa al processo e ovviamente non considerato rilevante dagli organi giudicanti, non aveva potere di firma.
Per colpire Moggi, si è ricorsi ad uno stratagemma dialettico, considerando Moggi e Giraudo come un'unica entità. Per la corte esiste dunque “un'entità” che riassume le figure di entrambi, Moggi e Giraudo. Giraudo (che aveva effettivamente potere di firma) è diventato dunque il tramite per giungere all’incolpazione di Moggi e darne responsabilità diretta alla società Juventus. Strabiliante.
Nelle sentenze, ad ogni modo, espletato il suo ruolo di arma per unire le responsabilità di Moggi alla Juventus, le incolpazioni a carico di Giraudo vengono ridimensionate ..."a causa della minor frequenza dei colloqui telefonici"...
Certo, zero (le telefonate di Giraudo) è "minore" di cinque (le telefonate di Moggi). Pare clamoroso un errore del genere in un documento ufficiale. Metaforicamente: io non ho mai ammazzato nessuno, quindi ho commesso "meno" omicidi di un serial killer.
Lo stesso metro di giudizio sembra essere stato usato per discriminare la gravità delle colpe, nel caso ad esempio di Galliani e Facchetti, che essendo coinvolti in poche telefonate non vi è paragone con le più numerose telefonate di Moggi e Giraudo. Ovviamente non ci si è preoccupati dei contenuti di quelle telefonate, ma del numero.
Galliani avalla Meani nel darsi da fare con gli arbitri in merito a Milan-Chievo (illecito riconosciuto come art.6, l’unico di tutti i procedimenti): non è un problema secondo molti organi di stampa perché la telefonata dura solo 55 secondi.
In base a questo criterio, sappiamo d'ora in poi che chi riesce a fare una rapina in meno di un minuto è meno colpevole (anzi proprio non lo è) di chi per NON fare una rapina ci impiega un’ora.
VALIDITÀ DELLE INTERCETTAZIONI
Tutte le intercettazioni presentate sembrano davvero autogol per la tesi accusatoria. Perché servono solo a dimostrare che due amici (da 35 anni, ricordiamolo) erano in contatto. Nient'altro.
Qui qualcuno particolarmente malizioso potrebbe obiettarci che in effetti vi è un'anomalia di fondo nell’amicizia tra un dirigente di una squadra di calcio e un designatore arbitrale.
Con ogni probabilità, comunque, coloro che muovono tale obiezione potrebbero invece non riscontrare alcun conflitto di interessi in un commissario della FIGC, altrettanto amico di un dirigente di una squadra di calcio, di cui lui stesso dirigente, e avvocato, fino a qualche tempo addietro.
E probabilmente, sempre coloro che muovono tale obiezione, non hanno certamente nulla da obiettare sul fatto che il contatto intercorso fra questi due personaggi non ha prodotto l'assegnazione di questo o quel guardalinee, ma uno scudetto intero, senza diritto (poiché la squadra beneficiaria era coinvolta in ben 2 indagini sportive), senza richieste da parte UEFA (altra mistificazione mediatica del Commissario Straordinario) e senza bisogno di tante telefonate...
Il fatto che la "classe arbitrale" non fosse poi così succube di Moggi si dimostra molto facilmente, proprio tramite il caso Paparesta.
Secondo le interpretazioni delle telefonate inerenti quella situazione, fornite dagli organi inquirenti, viene da pensare che se il Direttore Sportivo juventino fosse stato così potente come ipotizzato, l’arbitro Paparesta avrebbe già smesso di arbitrare da un bel pezzo.
Invece che cosa succede? Dovendo stare agli atti, non lo sappiamo. Perché nella migliore delle ipotesi nessuno si prende la briga di andare a verificare se le minacce di Moggi hanno avuto poi un riscontro nella realtà.
E questo, in un processo di indagine è di per sé un gravissimo errore: viene dato credito alle parole e non ai fatti!
Se volessimo comunque verificare che conseguenze ha dovuto sopportare Paparesta, potremo ritrovarci tra le mani qualche sorpresa, e qualche incongruenza. Scopriremmo quindi, forse, qual è il vero motivo per cui non se ne fa cenno: Paparesta per lo scandaloso arbitraggio di Reggina-Juventus non subì nemmeno una giornata di sospensione: venne semplicemente “parcheggiato” ad arbitrare la serie B per un paio di giornate e poi tornò in serie A per il resto della stagione.
Ma non è tutto: Moggi ebbe a dire, nei suoi sfoghi telefonici, le stesse millanterie dell'assistente Copelli, ovvero che lo avrebbe rovinato, che gli avrebbe troncato la carriera, e chi più ne ha più ne metta, ed anche questa intercettazione viene presa come prova processuale per sottolineare il presunto potere di Moggi.
Anche in questo caso non interesserà a nessuno verificare a quali conseguenze sia andato incontro Copelli; e pensare che proprio nel periodo del processo lo stesso godeva di visibilità mondiale... già, perchè era in Germania ad arbitrare i Campionati del Mondo di Calcio.
Tutto quello che viene detto e viene fatto, dai cosiddetti organi inquirenti e dai mass-media nell'ambito dell’evento “Calciopoli” viene in modo arbitrario interpretato al fine di dimostrare l'esistenza di una cupola, di una struttura organizzata.
Queste indagini sembrano però condotte in modo davvero approssimato e spesso incongruente, contro logica.
Vogliamo qui ricordare alcune telefonate e circostanze già illustrate nelle pagine addietro:
Sensi regala orologi agli arbitri, la stampa lo mette in risalto. Senso oggettivo dell'episodio: Sensi commette illecito.
Interpretazione dei CC: Moggi ne trae vantaggio perché la stampa mette in cattiva luce il “comportamento in chiave simpatia” di Sensi.
Carraro si lamenta con Bergamo perché è stato concesso un rigore regolare (ma durante la partita dubbio) alla Juventus; secondo lui questo rigore non andava dato perché in questo modo si alimentano le voci che si voglia favorire la Juventus.
Senso della telefonata: negli episodi dubbi non bisogna fischiare a favore della Juventus (anche se sarebbe giusto).
Interpretazione dei CC (puntualmente ripresa dalla Corte con il "copia e incolla"):
Anche a Carraro è noto che esiste la cupola organizzata.
Il giornalista Damascelli telefona a Moggi per informarlo che nella prossima partita con il Bologna la squadra avversaria avrà tre squalificati; Moggi casca dalle nuvole e manifesta il suo disinteresse per tale argomento.
Senso della telefonata: a Moggi non è interessato il fatto che i tre del Bologna siano squalificati o meno.
Interpretazione dei CC: la telefonata è una prova del disegno criminoso al quale la cupola dava sostanza con ammonizioni mirate.
Moggi al telefono: “COPELLI ne fa di tutti i colori, oh e…. e…. l’hanno preso pure per i campionati del Mondo ma mo lo faccio cancellà io!”.
Senso della telefonata: Moggi racconta una millanteria delle sue (tale è, visto che Copelli ai Mondiali ci è andato).
Interpretazione dei CC (puntualmente ripresa dalla Corte con il "copia e incolla”):
Ulteriore prova del potere di Moggi (senza ovviamente verificare se Copelli sia stato o meno "cancellato" dai Mondiali).
Lanese si lamenta dell'arbitro De Santis perché in Parma-Juventus non sono stati concessi un rigore (per la Juventus) e due ammonizioni (contro la Juventus).
Senso della telefonata: Lanese si lamenta perchè l'arbitro ha commesso degli errori a sfavore di entrambe le squadre.
Interpretazione dei CC: anche Lanese fa parte della cupola; l'arbitro De Santis ha volutamente favorito la Juventus.
Cellino (presidente del Cagliari) si lamenta di De Santis e lo giudica filo-juventino.
Senso della telefonata: Cellino dice quello che gli pare.
Interpretazione dei CC: ulteriore prova che De Santis è asservito a Moggi.
Il sito web del Lecce dopo Lecce-Juventus si lamenta dell'arbitraggio pro-Juventus.
Senso della situazione: sul sito del Lecce viene scritto quello che pare ai tifosi del Lecce. Interpretazione dei CC: Lecce-Juventus è da considerarsi frode sportiva (i CC definiscono così l'illecito).
Il guardalinee Copelli (quello che doveva essere cancellato da Moggi) al termine di Fiorentina-Inter chiama Meani (dirigente Milan) per dirgli che nella prossima partita con la Juventus, la Fiorentina avrà due squalificati; i due giocano su una loro teoria secondo la quale esistono le "ammonizioni mirate".
Senso della telefonata: Come mai un guardalinee alla fine di una partita chiama un dirigente di una squadra (che con quella partita non c'entra niente, oltretutto)?
Interpretazione dei CC: ulteriore prova che esiste il fenomeno delle "ammonizioni mirate".
Il ruolo dell’amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, è un passaggio fondamentale di tutta la vicenda.
Dunque, tra Giraudo e Moggi, l'unico ad avere potere di firma era Giraudo e attenzione non Moggi.
Luciano Moggi, secondo un atto ufficiale presentato dalla difesa al processo e ovviamente non considerato rilevante dagli organi giudicanti, non aveva potere di firma.
Per colpire Moggi, si è ricorsi ad uno stratagemma dialettico, considerando Moggi e Giraudo come un'unica entità. Per la corte esiste dunque “un'entità” che riassume le figure di entrambi, Moggi e Giraudo. Giraudo (che aveva effettivamente potere di firma) è diventato dunque il tramite per giungere all’incolpazione di Moggi e darne responsabilità diretta alla società Juventus. Strabiliante.
Nelle sentenze, ad ogni modo, espletato il suo ruolo di arma per unire le responsabilità di Moggi alla Juventus, le incolpazioni a carico di Giraudo vengono ridimensionate ..."a causa della minor frequenza dei colloqui telefonici"...
Certo, zero (le telefonate di Giraudo) è "minore" di cinque (le telefonate di Moggi). Pare clamoroso un errore del genere in un documento ufficiale. Metaforicamente: io non ho mai ammazzato nessuno, quindi ho commesso "meno" omicidi di un serial killer.
Lo stesso metro di giudizio sembra essere stato usato per discriminare la gravità delle colpe, nel caso ad esempio di Galliani e Facchetti, che essendo coinvolti in poche telefonate non vi è paragone con le più numerose telefonate di Moggi e Giraudo. Ovviamente non ci si è preoccupati dei contenuti di quelle telefonate, ma del numero.
Galliani avalla Meani nel darsi da fare con gli arbitri in merito a Milan-Chievo (illecito riconosciuto come art.6, l’unico di tutti i procedimenti): non è un problema secondo molti organi di stampa perché la telefonata dura solo 55 secondi.
In base a questo criterio, sappiamo d'ora in poi che chi riesce a fare una rapina in meno di un minuto è meno colpevole (anzi proprio non lo è) di chi per NON fare una rapina ci impiega un’ora.
VALIDITÀ DELLE INTERCETTAZIONI
Tutte le intercettazioni presentate sembrano davvero autogol per la tesi accusatoria. Perché servono solo a dimostrare che due amici (da 35 anni, ricordiamolo) erano in contatto. Nient'altro.
Qui qualcuno particolarmente malizioso potrebbe obiettarci che in effetti vi è un'anomalia di fondo nell’amicizia tra un dirigente di una squadra di calcio e un designatore arbitrale.
Con ogni probabilità, comunque, coloro che muovono tale obiezione potrebbero invece non riscontrare alcun conflitto di interessi in un commissario della FIGC, altrettanto amico di un dirigente di una squadra di calcio, di cui lui stesso dirigente, e avvocato, fino a qualche tempo addietro.
E probabilmente, sempre coloro che muovono tale obiezione, non hanno certamente nulla da obiettare sul fatto che il contatto intercorso fra questi due personaggi non ha prodotto l'assegnazione di questo o quel guardalinee, ma uno scudetto intero, senza diritto (poiché la squadra beneficiaria era coinvolta in ben 2 indagini sportive), senza richieste da parte UEFA (altra mistificazione mediatica del Commissario Straordinario) e senza bisogno di tante telefonate...
Il fatto che la "classe arbitrale" non fosse poi così succube di Moggi si dimostra molto facilmente, proprio tramite il caso Paparesta.
Secondo le interpretazioni delle telefonate inerenti quella situazione, fornite dagli organi inquirenti, viene da pensare che se il Direttore Sportivo juventino fosse stato così potente come ipotizzato, l’arbitro Paparesta avrebbe già smesso di arbitrare da un bel pezzo.
Invece che cosa succede? Dovendo stare agli atti, non lo sappiamo. Perché nella migliore delle ipotesi nessuno si prende la briga di andare a verificare se le minacce di Moggi hanno avuto poi un riscontro nella realtà.
E questo, in un processo di indagine è di per sé un gravissimo errore: viene dato credito alle parole e non ai fatti!
Se volessimo comunque verificare che conseguenze ha dovuto sopportare Paparesta, potremo ritrovarci tra le mani qualche sorpresa, e qualche incongruenza. Scopriremmo quindi, forse, qual è il vero motivo per cui non se ne fa cenno: Paparesta per lo scandaloso arbitraggio di Reggina-Juventus non subì nemmeno una giornata di sospensione: venne semplicemente “parcheggiato” ad arbitrare la serie B per un paio di giornate e poi tornò in serie A per il resto della stagione.
Ma non è tutto: Moggi ebbe a dire, nei suoi sfoghi telefonici, le stesse millanterie dell'assistente Copelli, ovvero che lo avrebbe rovinato, che gli avrebbe troncato la carriera, e chi più ne ha più ne metta, ed anche questa intercettazione viene presa come prova processuale per sottolineare il presunto potere di Moggi.
Anche in questo caso non interesserà a nessuno verificare a quali conseguenze sia andato incontro Copelli; e pensare che proprio nel periodo del processo lo stesso godeva di visibilità mondiale... già, perchè era in Germania ad arbitrare i Campionati del Mondo di Calcio.
Tutto quello che viene detto e viene fatto, dai cosiddetti organi inquirenti e dai mass-media nell'ambito dell’evento “Calciopoli” viene in modo arbitrario interpretato al fine di dimostrare l'esistenza di una cupola, di una struttura organizzata.
Queste indagini sembrano però condotte in modo davvero approssimato e spesso incongruente, contro logica.
Vogliamo qui ricordare alcune telefonate e circostanze già illustrate nelle pagine addietro:
Sensi regala orologi agli arbitri, la stampa lo mette in risalto. Senso oggettivo dell'episodio: Sensi commette illecito.
Interpretazione dei CC: Moggi ne trae vantaggio perché la stampa mette in cattiva luce il “comportamento in chiave simpatia” di Sensi.
Carraro si lamenta con Bergamo perché è stato concesso un rigore regolare (ma durante la partita dubbio) alla Juventus; secondo lui questo rigore non andava dato perché in questo modo si alimentano le voci che si voglia favorire la Juventus.
Senso della telefonata: negli episodi dubbi non bisogna fischiare a favore della Juventus (anche se sarebbe giusto).
Interpretazione dei CC (puntualmente ripresa dalla Corte con il "copia e incolla"):
Anche a Carraro è noto che esiste la cupola organizzata.
Il giornalista Damascelli telefona a Moggi per informarlo che nella prossima partita con il Bologna la squadra avversaria avrà tre squalificati; Moggi casca dalle nuvole e manifesta il suo disinteresse per tale argomento.
Senso della telefonata: a Moggi non è interessato il fatto che i tre del Bologna siano squalificati o meno.
Interpretazione dei CC: la telefonata è una prova del disegno criminoso al quale la cupola dava sostanza con ammonizioni mirate.
Moggi al telefono: “COPELLI ne fa di tutti i colori, oh e…. e…. l’hanno preso pure per i campionati del Mondo ma mo lo faccio cancellà io!”.
Senso della telefonata: Moggi racconta una millanteria delle sue (tale è, visto che Copelli ai Mondiali ci è andato).
Interpretazione dei CC (puntualmente ripresa dalla Corte con il "copia e incolla”):
Ulteriore prova del potere di Moggi (senza ovviamente verificare se Copelli sia stato o meno "cancellato" dai Mondiali).
Lanese si lamenta dell'arbitro De Santis perché in Parma-Juventus non sono stati concessi un rigore (per la Juventus) e due ammonizioni (contro la Juventus).
Senso della telefonata: Lanese si lamenta perchè l'arbitro ha commesso degli errori a sfavore di entrambe le squadre.
Interpretazione dei CC: anche Lanese fa parte della cupola; l'arbitro De Santis ha volutamente favorito la Juventus.
Cellino (presidente del Cagliari) si lamenta di De Santis e lo giudica filo-juventino.
Senso della telefonata: Cellino dice quello che gli pare.
Interpretazione dei CC: ulteriore prova che De Santis è asservito a Moggi.
Il sito web del Lecce dopo Lecce-Juventus si lamenta dell'arbitraggio pro-Juventus.
Senso della situazione: sul sito del Lecce viene scritto quello che pare ai tifosi del Lecce. Interpretazione dei CC: Lecce-Juventus è da considerarsi frode sportiva (i CC definiscono così l'illecito).
Il guardalinee Copelli (quello che doveva essere cancellato da Moggi) al termine di Fiorentina-Inter chiama Meani (dirigente Milan) per dirgli che nella prossima partita con la Juventus, la Fiorentina avrà due squalificati; i due giocano su una loro teoria secondo la quale esistono le "ammonizioni mirate".
Senso della telefonata: Come mai un guardalinee alla fine di una partita chiama un dirigente di una squadra (che con quella partita non c'entra niente, oltretutto)?
Interpretazione dei CC: ulteriore prova che esiste il fenomeno delle "ammonizioni mirate".