Dal documento programmatico di Carlo Tavecchio:
- "Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. L'Inghilterra individua dei soggetti che entrano se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che Opti Pobà è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio";
Questo sublime percorso intellettivo poteva proseguire anche così, allora:
- "Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. La Francia individua dei soggetti che entrano se hanno professionalità per farli giocare, noi invece prendiamo gli zingari dai campi nomadi e gli facciamo aggiustare le partite";
- "..La Germania individua dei soggetti che entrano se hanno professionalità per farli giocare, noi invece prendiamo gli ebrei e gli facciamo controllare le banche";
- "...La Spagna individua dei soggetti che entrano se hanno professionalità per farli giocare, noi invece prendiamo i vu' cumprà dal metro e gli facciamo vendere le rose".
Un bel discorso di quasi-insediamento, non c'è che dire, quello di Tavecchio. Potremmo anche discutere di quelle che sono state le proposte concrete dell'ex sindaco di Ponte Lambro, ma la paura che si tratti di sole chiacchiere pre elettorali è tanta. Tavecchio, per esempio, vorrebbe riformare lo statuto eliminando il diritto di veto "occulto" ovvero la mannaia con cui tantissime volte alcune componenti del Consiglio Federale hanno bloccato sul nascere le proposte di riforma portate da altre componenti con cui si era in disaccordo. Strano, però, perché la cronaca di certi Consigli Federali riportava spesso come fosse proprio il dinosauro della LND a fare decisa opposizione verso il cambiamento attraverso questa tagliola che oggi il buon Tavecchio vorrebbe eliminare, ora che costituirebbe il principale ostacolo per le SUE riforme, guarda un po'...
Potremmo parlare degli altri buoni propositi dell'ormai prossimo numero 1 federale, propositi che dovranno fare i conti con le lobbies che lo stanno sedendo su quella poltrona ovvero gli stessi centri di potere che hanno portato il sistema calcio italiano fino a questo punto. Centri di potere che, da anni, sono interessati quasi esclusivamente alla distribuzione dei diritti televisivi fregandosene altamente delle necessarie riforme di cui il giocattolo avrebbe bisogno. In quale consiglio federale sedeva Tavecchio quando fu introdotta la sciagurata regola che imponeva, a sessione di mercato aperta, di non superare il numero di 2 extra-comunitari per squadra? O vogliamo parlare delle sue uscite su Calciopoli?
Potremmo anche trastullarci, non so se le avete lette, con le due missive che il nostro ha mandato a Repubblica e Fatto Quotidiano dopo che questi ne avevano ripreso la fedina penale non sempre immacolata. La loro lettura è illuminante, soprattutto nella parte in cui Tavecchio si difende con argomenti del tipo "ero giovane ed inesperto" e "sono passati tanti anni". Almeno sappiamo fin d'ora che l'etica, per il futuro Presidente, va in prescrizione eccome. Ed è anche interessante il messaggio per tutti quei tifosi colpiti da Daspo e interdizioni varie: la giovane età vale come scusante, fatelo presente nei vostri ricorsi.
A proposito di tifoserie, scommettiamo che le "banane" di Tavecchio non finiranno in bocca a personaggi famosi e indignati quanto piuttosto in "minestroni" insipidi il cui concetto di base sarà "bisogna contestualizzare"? Ricordate gli editoriali indignati la volta che Boateng fece quella sceneggiata, o quando i cori razzisti li fanno i tifosi, se della Juve soprattutto? Bene, dimenticateveli. Oggi per i tre quotidiani sportivi, all'unisono, le parole di Tavecchio di ieri sono "una gaffe". Ovviamente in piccolo, in fondo a destra.
Le curve le chiudono, Tavecchio lo eleggono presidente.
Ricordate, inoltre, le parole di Agnelli sull'importanza di avere dei rappresentanti autorevoli nelle sedi internazionali? Immaginatevi l'italiano Tavecchio arrivare a Losanna per un incontro della Fifa, insieme a tutti quei delegati che da giovani mangiavano banane e ora partecipano insieme a lui alle scelte per il futuro del calcio mondiale. E' giusto far sottostare il nostro maggiore rappresentante a questo sopruso?
 
Piccola ed ultima nota, quasi un Off Topic come si usa dire nei forum. In preparazione a questo articolo ho dato uno sguardo al sito della Lega Nazionale Dilettanti. Nella sezione "Storia" sono riportati brevi riferimenti ai maggiori avvenimenti della storia del calcio italiano. Ad un certo punto si legge: "...Ma il 1985 deve essere ricordato anche per una tragica fatalità quando, a Bruxelles, in occasione della finale della Coppa dei Campioni, il teppistico comportamento dei tifosi inglesi causò la morte di 40 italiani. Non so se il Presidente Tavecchio abbia mai dato una lettura a quella sezione del sito e cosa ne sappia lui dell'Heysel, lo metto qui affinché il nuovo Presidente Federale aggiunga nel suo programma la sensibilizzazione e il rispetto per le tragedie italiane, magari partendo dalle primarie informazioni di base, tipo il numero dei morti e la loro nazionalità. Almeno per chi redige i siti internet ufficiali delle maggiori istituzioni.