TifosiSia lodato Youtube, ma soprattutto sia lodato chi mette online filmati che possono essere utili a raccontare come si sono svolti realmente determinati fatti. A farlo questa volta, più o meno volontariamente, è l’utente Pagno1972, tifoso bianconero che ha l’abitudine di riprendere e mettere online filmati degli eventi cui partecipa (e spesso si tratta di partite della Juventus).

Succede quindi che l’utente in questione abbia postato sul popolare social network anche il video integrale dei calci di rigore del trofeo TIM di Reggio Emilia del 23 luglio scorso, con il relativo audio proveniente direttamente dalla curva occupata dai sostenitori bianconeri verso cui venivano calciati i tiri dal dischetto. 

Perché questo è importante? Perché proprio a seguito di quanto riportato presumibilmente nel referto dell’arbitro dell’incontro Andrea Gervasoni venne comminata alla Juventus la sanzione di 30.000 € con diffida. Il comunicato n°8/2013 redatto dal Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel riportava:

Ammenda di € 30.000,00 con diffida : alla Soc. JUVENTUS per avere suoi sostenitori, nel corso dell’esecuzione di un calcio di rigore al termine del tempo regolamentare, rivolto ad un calciatore della squadra avversaria grida e cori espressivi di discriminazione razziale; sanzione attenuata per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza. (ex art. 11, modificato dal provvedimento federale di cui al CU 189/A del 4 giugno 2013, e art. 13 n. 1 lettere a) e b) CGS)

Il calciatore in questione era Bakaye Traoré, calciatore maliano del Milan. 

Avevo affrontato una prima volta questo discorso proprio un mese fa, insieme al “caso Constant”, riportando anche le parole della Digos di Reggio Emilia che riportava in merito:

“Dall’esame delle riprese audiovisive personale Digos ha accertato che durante l’esecuzione dei rigori tutti i giocatori rossoneri che hanno calciato, prescindendo dal colore della pelle, sono stati fatti oggetto di fischi e urla di disturbo da parte degli spettatori della curva sud, riservata ai sostenitori della compagine bianconera. Infatti anche ai giocatori non di colore come Mexès, Nocerino, Bonera e Zaccardo, sono stati rivolti da parte del pubblico di fede bianconera espressioni di disturbo e fischi“.
Di seguito potrete trovare i quasi 11 minuti integrali del filmato dei rigori e potrete ascoltare quindi con le vostre orecchie, valutando chi abbia raccontato la verità.


Da un attento ascolto si sentono effettivamente cori, urla e “buu” di disturbo non solo per Traoré ma per tutti i calciatori rossoneri, come riportato nella nota della Digos emiliana. 

Una particolare analisi meritano i momenti relativi a Traoré vanno dal minuto 8’14” sino al minuto 9’17”: Traoré parte dal centrocampo, recupera la palla e si avvicina lentamente alla porta mentre i tifosi bianconeri urlano il nome di Storari. Il maliano piazza quindi la palla sul dischetto e prende la rincorsa: e in quel momento si sentono urla di disturbo, fischi e il coro “ooooooh” dei tifosi che si augurano che il loro portiere pari il rigore. Traoré però non si fa distrarre, segna e si avvia verso il centrocampo. Dopo 5/6 passi però si ferma e torna velocemente verso l’arbitro dicendogli qualcosa, gesticolando evindicando la curva: il conciliabolo va avanti circa 15/20 secondi dopo i quali il direttore di gara sembra rincuorare il rossonero con una pacca sulla spalla. In tutto questo periodo però non si sentono né cori, né grida di stampo razzista pur considerando che la posizione centrale di chi ha effettuato le riprese avrebbe permesso di raccoglierle in audio. 

Ha quindi ragione la Digos nel suo comunicato. Appare invece grave, a parere di chi scrive, che, come per il caso Constant, anche in questo caso siano state riportate a referto (presumibilmente in entrambi i casi dal direttore di gara) le parole dei due soli giocatori rossoneri coinvolti e siano state comminate sanzioni molto alte (e sicuramente con più appeal sui media…) senza prima accertarsi di come fossero davvero andate le cose. Non so pertanto se sia più grave il comportamento di Gervasoni, di Tosel o quello dei due giocatori rossoneri. 

Mi auguro pertanto che la Juventus, da sempre impegnata nella lotta al razzismo, possa utilizzare questo filmato nel ricorso presentato alla Corte di Giustizia Federale contro l’ingiusta sanzione. 

Episodi come questi, dove il “caso” è stato invece smentito dai fatti (prima le indagini della Digos reggiana e poi il filmato appena postato), non fanno altro che fare male a chi questa lotta la combatte davvero ogni giorno.

Il razzismo è sicuramente un problema serio, dentro e fuori dagli stadi, ma fa male vedere che viene spesso cavalcato dai media (e non solo) più sull’onda emotiva che per vera volontà di combattere il fenomeno. Il razzismo si combatte con l’educazione, con la prevenzione e l’isolamento di chi si lascia andare in cori ignobili. Il razzismo negli stadi si combatte anche con i mezzi moderni: con telecamere e riconoscimento volti è possibile identificare chi compie questi atti. Dovrebbe essere possibile quindi revocare loro gli abbonamenti e sottoporli a DASPO. Sanzioni mirate, più giuste: perché deve pagare un intero settore se sono pochi deficienti a cercare un po’ di notorietà con la loro stupidità? Paghino loro e non si faccia di tutta un’erba un fascio.

Mi si lasci aggiungere un ultimo pensiero personale: ai comportamenti di Traoré e Constant preferisco quello di Pogba che, relativamente ai cori subìti contro la Lazio afferma: “Li abbiamo sentiti eccome. Sono solo degli ignoranti. È una situazione spiacevole ma io gioco, resto concentrato sull'obiettivo.” Professionale e serio, vero testimonial anti-razzismo, con un messaggio intelligente passato però sotto silenzio. Chissà se l’ONU lo inviterà…

Si vuole lottare davvero contro il razzismo? Si faccia una lotta seria, non di convenienza. Non scherzate con il razzismo.