BilancioL’elemento che contraddistingue, da alcuni anni, il bilancio consolidato del Porto è rappresentato dalla plusvalenze. Dal 2007/08 al 2010/11, sono state realizzate eccedenze di plusvalenze per l’importo di 131,5 milioni di euro. Se considerassimo anche i primi 9 mesi del 2011/12 si supererebbe il tetto dei 150 milioni. E’ bene precisare, da subito, che trattasi di plusvalenze che generano liquidità effettiva, che serve a pagare il debito finanziario del club, anche perché le banche accettano, a garanzia del finanziamento concesso, i diritti economici sulle cessioni dei calciatori. Il realizzo delle plusvalenze, come evidenziato dai revisori contabili, è anche uno degli elementi alla base della continuità aziendale. Il Porto è un “Premiato Plusvalenzificio”, perché ha anche vinto qualcosa in questi anni, come l'Europa League del 2010/11 e il campionato del 2010/11 e 2011/12, oltre a due Coppe del Portogallo (2009/10 e 2010/11).
Il bilancio consolidato 2010/11 si è chiuso positivamente, per il quinto anno consecutivo, con un utile netto di 471 mila euro e con un fatturato di 89,8 milioni senza plusvalenze. Sia il risultato che il fatturato 2010/11 comprendono la penale di 15 milioni relativa alla risoluzione anticipata del contratto dell’allenatore André Villas Boas, passato al Chelsea.
Il Gruppo.
Le società incluse nel bilancio consolidato sono cinque. Futebol Clube do Porto–Futebol, S.A.D. si occupa della partecipazione a competizioni sportive professionistiche e dell’organizzazione di spettacoli sportivi. Tale società controlla le altre quattro.
PortoComercial–Sociedade de Comercialização, Licenciamento e Sponsorização, S.A. (in breve: “PortoComercial”) si occupa della commercializzazione dei diritti di immagine, delle sponsorizzazioni, del merchandising e licensing. Tale società è controllata al 93,5%.
F.C.Porto Multimédia-Edições Multimédia, S.A. (in breve: “PortoMultimédia”) si occupa del settore mass-media. Tale società è controllata al 70%.
PortoEstádio–Gestão e Exploração de Equipamentos Desportivos, S.A. (in breve “PortoEstádio”) si occupa della gestione e del funzionamento degli impianti sportivi. Tale società è controllata al 100%.
PortoSeguro–Sociedade Mediadora de Seguros do Porto, Lda. (“PortoSeguro”) si occupa dell’attività finanziaria. Tale società è controllata al 90%.
La continuità aziendale.
La società Deloitte & Associados, SROC S.A. ha certificato il bilancio e ha rilevato che il patrimonio netto, pari a 23,3 milioni, è giunto ad un livello inferiore alla metà del capitale sociale, pari a 75 milioni, e necessita di adeguamento. Tale decisione, come evidenziato dagli amministratori, è di competenza dell’Assemblea dei soci. Inoltre, i revisori hanno anche rilevato che il capitale circolante netto, ossia la differenza tra crediti e debiti a breve, è negativo.
La continuità aziendale del Porto fa anche affidamento sul mantenimento del sostegno finanziario da parte delle istituzioni finanziarie e sul successo delle future operazioni, come la vendita dei diritti alle prestazioni dei calciatori, da cui derivano le plusvalenze.
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile della rosa è esposto nelle attività non correnti per 89,8 milioni di euro e rappresenta il 40% dell’attivo. Al 30 giugno 2011, risultano 17 giocatori con un valore superiore ai 2 milioni, due calciatori con un valore compreso tra 1 e 2 milioni e 17 calciatori con un valore inferiore al milione di euro. Durante il 2010/11 sono stati effettuati investimenti per € 59.271.824. Nel mese di maggio 2011 è stato acquisito un ulteriore 40% dei “diritti economici” di Hulk, dal Clube Atlético Rentistas per 13,5 milioni di euro, cui bisogna aggiungere € 3.012.011, per oneri accessori (provvigioni). Il 100% di João Moutinho è stato acquistato nel luglio 2010 dallo Sporting Clube de Portugal per € 11.000.000, oltre a € 1.750.000 per oneri accessori.
Una curiosità consiste nel fatto che i calciatori vengono inseriti nel conteggio in base alla percentuale di possesso dei diritti economici sugli stessi, che non sempre coincide col 100%. Ad esempio Hulk figura con una percentuale di possesso dell’85% (45% nel 2009/10); Falcao al 95%; João Moutinho al 62,5%; Fredy Guarin al 100,0% (con scadenza 30/06/2014); Rolando all’85%.
Durante l’anno il 37,5% dei diritti economici sulla futura vendita di João Moutinho, come il 50% di Walter da Silva sono stati ceduti a "terzi", in regime di partecipazione economica. I “terzi” citati nel bilancio sono Mamers B.V. e Pearl Design Holding Ltd.
Altra curiosità è quella di dare i diritti economici sulle cessioni dei calciatori in garanzia alla banca. L’eventuale cessione degli stessi serve a garantire il pagamento nei confronti della Banca. Ad esempio la banca Millenium BCP ha avuto in pegno i diritti sulle cessioni di Sapunaru, Helton e Fucile a garanzia di uno scoperto di 5 milioni. A garanzia di un prestito di 12 milioni, la stessa banca può vantare diritti sulle cessioni di Falcao, Varela e Mariano Gonzalez. Souza è a garanzia di un prestito di 4 milioni, sempre con Millenium BCP. La cessione di Moutinho funge da garanzia per un prestito di 6 milioni con BES e la cessione di Alvaro Pereira è a garanzia di un prestito di 6,5 milioni con BPI.
I calciatori i cui diritti sportivi siano stati ceduti in maniera definitiva, trattenendo una parte dei diritti economici, vengono iscritti nella voce dell’attivo corrente “Altre attività finanziarie”. Il valore di tale voce allocata nell’attivo corrente ammonta a € 3.998.006 e riguarda i diritti economici sulle cessioni di calciatori come Valeri (27%); Helder Postiga (50%); Stepanov (50%) e altri.
I Crediti.
La seconda voce per importanza dell’attivo è rappresentata dai crediti verso i clienti con un valore di 72,1 milioni ed un’incidenza sull’attivo del 32%.
Tali crediti includono anche quelli relativi alle cessioni dei calciatori, che ammontano a 37,1 milioni. I maggiori importi riguardano: Olympique Lyon (Lisandro e Cissokho) per € 12.415.683; Liverpool (Raúl Meireles) per € 9.217.105; Inter (Ricardo Quaresma) per € 6.409.750; Zenit St Petersburg (Bruno Alves) per € 6.000.000.
Lo Stadio.
L’“Estadio do Dragão” è di proprietà di Euroantas. Il 7 luglio 2003 fu raggiunto un accordo tra le società PortoEstádio, Euroantas e Futebol Clube do Porto–Futebol, S.A.D. in relazione alla costruzione, finanziamento e gestione dello stadio, accordo che configurava un contratto di locazione operativa. Nell’ambito dell'accordo stesso era previsto il pagamento anticipato degli ultimi 15 canoni, dal 2018 in poi, per la cifra di € 14,963,937 euro. Tale importo figura in bilancio nella voce "Altre attività non correnti". Per i primi quindici anni, il canone di locazione risultava pari al costo per il servizio del debito annuale che sopporta Euroantas; per i successivi quindici anni era indicato un importo inferiore, indicizzato ad un parametro.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo e ammonta a € 23,3 milioni, comprese le interessenze dei terzi. Essendo non negativo è conforme a quanto stabilito dal Financial Fair Play. Tuttavia il Gruppo è sottocapitalizzato, in quanto il patrimonio netto finanzia solo il 10% dell’attivo e il 26% del valore contabile della rosa dei giocatori. Per finanziare il restante 90% dell’attivo il gruppo ricorre al capitale di terzi.
L’Indebitamento Finanziario.
L’indebitamento finanziario del Porto è notevole. I debiti bancari sono pari a 71,8 milioni (-4,65% sul 2009/10) e finanziano il 32% dell’attivo. I prestiti obbligazionari, pari a 27,1 milioni, finanziano il 12% delle attività e sono in aumento del 55%. Considerando le disponibilità liquide che sono pari a 22,5 milioni, si ottiene un indebitamento finanziario netto pari a 76,4 milioni, in aumento del 19,2%. Tale indebitamento risulta inferiore ai ricavi, che ai fini del Financial Fair Play considerano anche le plusvalenze.
Il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA, che indica in quanto tempo si riesce a pagare il passivo finanziario, migliora del 24%, passando da 2,72 a 2,06 anni.
L’indebitamento ai fini del Financial Fair Play considera anche il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori. I debiti per la compravendita di calciatori ammontano a 33,9 milioni, pertanto il saldo sarebbe positivo. Tuttavia, nella voce “altre passività” sono inclusi debiti per le provvigioni dei procuratori che ammontano a circa 18,4 milioni.
Debiti fiscali e contenziosi.
Per quanto riguarda il Fisco, il club ha ricevuto nel corso degli anni diverse ispezioni fiscali, con relative richieste da parte dell’Amministrazione Tributaria di versamenti aggiuntivi sia per IVA che per imposte sul reddito. A fronte di tali richieste, che sono sfociate in contenziosi, il Porto ha accantonato, nel corso degli anni, in apposito fondo rischi, la cifra di 1,5 milioni di euro.
Esiste anche un contenzioso civile riguardante la controllata PortoEstádio per 400 mila euro, il cui importo risulta accantonato.
I Ricavi.
Il fatturato senza plusvalenze è stato pari a 89,8 milioni, con un incremento del 55,9% rispetto al 2009/10.
I ricavi da Biglietteria ammontano a 11,6 milioni e mostrano un’incidenza del 12,96% sul fatturato ed un incremento del 5,16% rispetto al 2009/10.
I Proventi UEFA, che incidono per il 20,43% sul totale dei ricavi, sono pari a 18,3 milioni e registrano un aumento del 57,72%, dovuto al trionfo in Europa League.
Gli Altri ricavi sportivi ammontano a 2,2 milioni.
I Diritti TV incidono solo per il 12,69% e sono pari a 11,4 milioni, con un incremento del 36,10%.
I ricavi derivanti dalla pubblicità e dalle sponsorizzazioni ammontano a 14,3 milioni (15,76% sul 2009/10) ed incidono per il 15,97%.
I ricavi da Merchandising risultano pari a 3,2 milioni ( 0,46% sul 2009/10) ed incidono per il 3,58% sul fatturato.
I ricavi da Corporate Hospitality aumentano da 4,4 a 9,9 milioni ed incidono per l’11,09%.
I ricavi per altre prestazioni di servizio risultano pari a 3,1 e sono in riduzione del 19,17%.
Gli altri proventi, pari a 15,6 milioni, registrano un incremento esponenziale perché comprendono la penale ricevuta per la risoluzione anticipata del contratto di André Villas Boas per 15 milioni di euro.
I Costi.
Il costo del personale, pari a 50 milioni, risulta in crescita del 27,6% ed incide sul fatturato senza plusvalenze per il 56%. Se non ci fosse stata la rescissione di Villas Boas, tale percentuale salirebbe al 67%. Ai fini del Financial Fair Play siamo ampiamente nei limiti, perché bisogna considerare anche le plusvalenze.
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a 28,4 milioni e risulta in aumento del 4,7%.
Le spese per servizi ammontano a 30,8 milioni e risultano in aumento di 11,1 milioni, soprattutto per le spese per Corporate Hospitality ammontanti a 8,6 milioni.
Come già ampiamente detto, la gestione economica relativa alla cessione dei calciatori espone un saldo positivo dovuto all’eccedenza di plusvalenze per 31,9 milioni, mentre la gestione finanziaria è negativa per 6 milioni. Infatti essa evidenzia oneri finanziari per 7,4 milioni ( 37%), proventi finanziari per 2,3 milioni oltre a una perdita relativa agli investimenti per 912 mila euro.
Il “Breakeven”.
Il risultato prima delle imposte è positivo per 975 mila euro e migliora quello dell’esercizio precedente positivo per 343 mila euro.
Dal punto di vista del Financial Fair Play, il Porto raggiunge, soprattutto grazie alle plusvalenze, l’obiettivo di avere un bilancio in pareggio. L’ultimo esercizio che esponeva una perdita risale al 2005/06.
Conclusioni.
La terza trimestrale 2011/12 ha evidenziato una perdita notevole di circa 22,2 milioni, con un’eccedenza di plusvalenze, al 31/03/2012, pari a 19,6 milioni. Tale ultimo importo già comprende la plusvalenza relativa alla cessione di Falcao all’Atletico Madrid, perché realizzata il 18 agosto 2011. Il prezzo di Radamel Falcao è stato di 40 milioni di euro e può arrivare con i bonus fino a 47 milioni. Insieme a Falcao è stato ceduto Ruben Micael per 5 milioni. Dopo la chiusura della terza trimestrale 2011/12 è stato ceduto definitivamente all’Inter Fredy Guarin per 11 milioni di euro e a Maicon Pereira Roque è stato prolungato il contratto fino al 2016/17, con una clausola rescissoria di 40 milioni.
A sostegno della tesi dell’importanza delle plusvalenze per il Porto si può argomentare che l’ultimo esercizio chiuso in perdita (2005/06) è coinciso con il realizzo della cifra più bassa di plusvalenze negli ultimi anni.