BilanciIl bilancio 2011 di Genoa Cricket and Football Club Spa,dimostra che tale società è molto attiva nel “player trading”, da cui dipende molto; infatti, sono state esposte plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per 62,2 milioni.
Il “Player trading”.
Nell’attivo di bilancio figurano diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per 123,1 milioni, diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori delle giovanili per 2,3 milioni e compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F. per 30,8 milioni, che equivalgono alla metà del valore dei calciatori ceduti in compartecipazione, mentre la metà del valore dei calciatori acquisiti in compartecipazione è iscritta nel passivo per 25,1 milioni. Pertanto il saldo netto potenziale della rosa calciatori del Genoa ammonterebbe a circa 131 milioni di euro, che è una cifra che non sfigurerebbe davanti ai top club.
Per quanto riguarda i giocatori ceduti in compartecipazione, che vengono esposti per metà del loro valore tra i crediti, troviamo, al 31/12/2011, tre giocatori ceduti al Milan: El Shaarawy per 10 milioni, Matteo Chinellato per € 1.750.000 e Tuncara Pelé per 950 mila euro. Mentre tra i calciatori ceduti in compartecipazione all’Inter figurano Natalino per 75 mila euro e Kucka per 8 milioni. La metà di Federico Rodriguez (Bologna) è stata valutata 3 milioni e la metà di Acerbi (Chievo) 2 milioni.
Per quanto riguarda i giocatori acquisiti in compartecipazione, allocati per il 50% del valore tra i debiti, al 31/12/2011, figurano quattro calciatori acquisiti dal Milan: Merkel per 5 milioni, Beretta per 4 milioni, Pasini per € 1.650.000 e Mario Sampirisi per un milione. Mentre tra i calciatori acquisiti in compartecipazione dall’Inter figurano Emiliano Viviano per 5 milioni e Samuele Longo per 500 mila euro. La comproprietà di Caracciolo figura tra i debiti per 1,5 milioni. Andrea Esposito risulta acquisito in compartecipazione dal Lecce per 2,8 milioni.
Rilevante è anche il dato relativo alla capitalizzazione dei costi del vivaio, allocata tra le immobilizzazioni immateriali per 8,4 milioni, che significa che il Genoa spende molti soldi per il settore giovanile.
Nel conto economico sono evidenziate plusvalenze da cessione diritti pluriennali per 62, 2 milioni (+60% sul 2010), che rappresentano il 52% del valore della produzione, che è pari a 118,8 milioni (+24% sul 2010).
Le plusvalenze realizzate col Milan ammontano a 32,7 milioni (più di quelle realizzate dal Porto nel 2010/11) e riguardano: Oduamadi per 1,6 milioni, ceduto per 7 milioni; Strasser per 1,1 milioni, ceduto per 4,5 milioni; Zigoni per 1,8 milioni, ceduto per 7,5 milioni; Amelia per € 946.807, ceduto per 3,5 milioni; Paloschi per 2,3 milioni, ceduto per 10 milioni; El Shaarawy per € 19.776.640; ceduto per 20 milioni; Chinellato per 3,5 milioni, ceduto per lo stesso importo; Tuncara Pelé per 1,7 milioni, ceduto per 1,9 milioni. L’importo totale delle cessioni al Milan è stato di € 57.900.000.
I ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori ammontano a 3,2 milioni e l’importo maggiore riguarda Acquafresca. prestato al Cagliari per un milione, seguito da Destro, prestato al Siena per 750 mila euro.
I costi da acquisizione temporanea prestazioni calciatori ammontano a € 2.454.000 e l’importo maggiore riguarda Antonio Floro Flores, 1,5 milioni.
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali sono state pari a 3,4 milioni. L’importo maggiore riguarda la risoluzione di Vandenborre per circa 1,5 milioni. Sculli è stato ceduto alla Lazio per soli mille euro con una minusvalenza di € 88.999.
Gli altri oneri di gestione calciatori ammontano a 2,1 milioni e comprendono i premi di valorizzazione calciatori per 1,8 milioni. Ad esempio il Padova per la valorizzazione di El Shaarawy ha avuto 500 mila euro.
Dal punto di vista finanziario, nel caso di risoluzione della comproprietà, l’importo incassato in più rispetto al credito o pagato in meno rispetto al debito determina un provento, nel caso contrario determina un onere. I proventi da compartecipazione ex art 102 bis Noif dell’anno 2011 sono stati pari a 17 milioni, mentre gli oneri da compartecipazione ex art 102 bis Noif risultano pari a 3,2 milioni.
La risoluzione della compartecipazione di Ranocchia con l’Inter ha comportato un provento finanziario di 6 milioni, quella di Jankovic col Palermo 3,5 milioni, quella di Sculli con la Lazio circa 3 milioni, quella di Palladino con la Juve 2 milioni e quella di Boateng col Milan € 1.750.000.
Tra gli oneri da compartecipazione spiccano Forestieri (Udinese) per € 1.380.000; Acerbi (Reggina) per 1,2 milioni e Paloschi (Milan) per 650 mila euro.
Gli altri ricavi.
A parte gli effetti del “player trading”, sul bilancio del Genoa esercitano una notevole influenza i proventi televisivi, pari a 31,9 milioni, con un’incidenza del 37% sul valore della produzione. I proventi da sponsorizzazioni ammontano a 3,8 milioni, quelli pubblicitari a 1,8 milioni e i proventi commerciali e da royalties a un milione. Notevole è l’importo evidenziato nel valore della produzione che riguarda l’incremento delle immobilizzazioni per capitalizzazione dei costi del vivaio, che ammonta a 4,5 milioni. I ricavi da gare sono stati pare a circa 5,8 milioni, in calo di 540 mila euro e con un incidenza del 4,9% sul valore della produzione.
Gli altri costi.
Il totale dei costi della produzione ammonta a 126,9 milioni. I costi del personale pari a 52,3 milioni, rappresentano il 44% del valore della produzione, ma se escludessimo le plusvalenze tale percentuale salirebbe al 92%.
Gli ammortamenti sono pari a 44,2 milioni. Quelli riguardanti la rosa dei calciatori ammontano a 40,8 milioni.
Il costo complessivo di gestione dei calciatori incide sul valore della produzione per il 78%.
La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per 8,1 milioni. Il risultato di sostanziale pareggio del bilancio 2011 è dovuto ad una gestione finanziaria positiva, grazie alle compartecipazioni, per 9,9 milioni.
Il risultato prima delle imposte è positivo per circa 1,8 milioni, mentre nel 2010 era negativo per 15,9 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è pari a circa un milione e rappresenta solo lo 0,33% delle fonti di finanziamento dell’attivo. Tale indicatore è sintomo di sottocapitalizzazione.
La perdita 2011 è stata pari a € 67.494, mentre nel 2010 era di € 16.964.706. Tale perdita, insieme a quelle degli esercizi precedenti portate a nuovo, pari a € 5.553.596, ha contribuito al verificarsi della situazione prevista dall’articolo 2446 del codice civile (capitale diminuito di oltre un terzo), che ha indotto, nel gennaio 2012, l’azionista di maggioranza a convertire 8 milioni di finanziamento in copertura perdite.
L’indebitamento finanziario.
I debiti finanziari sono aumentati da 78,5 milioni a 109,1 milioni e rappresentano il 36% delle fonti di finanziamento. I debiti verso i soci sono aumentati da 13 a 27,3 milioni. I debiti verso le banche si incrementano di 9,2 milioni, assestandosi a 22 milioni. Le banche con cui lavora il Genoa sono Unicredit e Banca Carige. I debiti verso altri finanziatori sono rilevanti essendo pari a 59,5 milioni e registrano un incremento di 6,8 milioni. Tale voce riguarda debiti per operazioni di factoring con Banca Carige e l’Istituto per il Credito Sportivo.
L’indebitamento finanziario netto ammonta a 105,1 milioni, considerando le disponibilità liquide pari a circa 4 milioni.
Il Margine Operativo Lordo è positivo per 31,6 milioni e il rapporto tra indebitamento finanziario netto e MOL è 2,9. Di solito tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito.
I crediti verso Enti-settore specifico risultano pari a 118,6 milioni, mentre i debiti verso Enti-settore specifico, pari a 97,9 milioni, finanziano il 32% dell’attivo. Se considerassimo anche i debiti e i crediti da compartecipazione, il saldo, che essenzialmente dipende dall’attività di calciomercato, sarebbe positivo per 26,5 milioni e ridurrebbe l’indebitamento considerato ai fini del Financial Fair Play.
I debiti verso l’Erario.
I debiti verso l’Erario sono pari a 24,9 milioni e rappresentano l’8% delle fonti di finanziamento dell’attivo. Il maggior importo riguarda l’IVA per 8 milioni, mentre le ritenute Irpef per retribuzioni tesserati ammontano a 4,9 milioni e riguardano le mensilità dal mese di ottobre 2011. Risultano altri debiti verso l’erario per 7,2 milioni.
Il Genoa, come molti altri club, ha contenziosi in corso con l’Agenzia dell’Entrate riguardanti l’applicazione dell’Irap sulle plusvalenze.
La continuità aziendale.
Il collegio sindacale ha preso atto del supporto finanziario garantito dal socio di maggioranza durante l’anno, pari a circa 14,3 milioni, e da ultimo della parziale conversione di 8 milioni a copertura delle perdite. Vi è da dire che il socio di maggioranza si è reso disponibile a nuovi interventi a tutela dell’integrità del patrimonio netto, ma il collegio sindacale ha rilevato la necessità di “preservare un monitoraggio particolarmente attento sulla situazione economica e patrimoniale”.
Conclusioni.
All’elevato valore contabile della rosa calciatori, non è corrisposto, sul piano sportivo, un elevato rendimento nel campionato 2011/12.
Rispetto all’Udinese, il Genoa ha realizzato il 48% in più di plusvalenze, avendo una rosa che in bilancio vale 2,6 volte in più. Ma anche rispetto ad un altro “plusvalenzificio” importante come il Porto, le plusvalenze realizzate sono esattamente il doppio; tuttavia l’indebitamento finanziario resta importante.
Sarebbe interessante, dal punto visto statistico, magari per gli studenti che vogliano scrivere una tesi di laurea, studiare l’esistenza di una correlazione tra il valore contabile e il numero delle compartecipazioni con l’importo delle plusvalenze, magari arricchendo lo studio con il numero dei falli commessi durante le partite tra le squadre che hanno delle compartecipazioni.