stampaLo spunto è il ritiro della denuncia presentata dalla Juve contro Giraudo-Moggi-Bettega per infedeltà patrimoniale, ma l'articolo di Roberto Perrone sul Corriere della Sera di ieri del sembra andare oltre già dal titolo ("Agnelli non rinnega la Juventus della Triade" ) per arrivare alla conclusione, assai significativa, che "la nuova Juve non c'entra nulla con quella uscita dallo scandalo e dalla retrocessione, con quella 2006-10. Il passato che la nuova Juve vuole rimuovere è questo, non quello pre-2006".
Parole chiare, niente di sconvolgente per i nostri lettori che hanno mostrato di aver capito subito il significato del ritorno di un Agnelli alla presidenza della società, ma parole nuove per i lettori del Corriere della Sera, perché sinora i giornali del gruppo RCS (Corriere e Gazzetta) si erano limitati a scrivere che Agnelli parlava "alla pancia dei tifosi" per far ritrovare loro l'entusiasmo perduto (stranamente è un concetto che ha detto tante volte anche il presidente Moratti); da oggi la questione viene posta diversamente e l'articolista (Roberto Perrone, che segue spesso le partite della Juve) la precisa meglio nel passaggio finale.
La nuova Juve, la Juventus di Andrea Agnelli, scrive Perrone, "rivuole i due scudetti (2005 e 2006), non ha niente da rimproverarsi. Andrea Agnelli la pensa come 14 milioni di tifosi bianconeri: Madama non fu colpevole, ma vittima".
Sembra il manifesto di quanti pensano che nel 2006 sia stata messa in atto una farsa, potrebbe essere il manifesto di tutti i veri juventini e sarà il caso di ripetere che Andrea Agnelli, rispettoso della giustizia sia ordinaria che sportiva, ha detto a chiare lettere all'ultima assemblea societaria, presente anche John Elkann, che bisogna aspettare le risultanze finali del processo in corso a Napoli: certo è che sembrano lontani anni luce i tempi in cui proprio il Corriere scriveva (per mano di Mario Sconcerti) che se la Juve era andata in B la colpa era un po' anche dei suoi proprietari.
E invece, come segnalammo sul nostro giornale, l'incidente diplomatico del Corriere con l'intervento di Mario Sconcerti e la risposta risentita di John Elkann è di appena otto mesi fa; otto mesi durante i quali di novità in casa Juve, evidentemente, ce ne sono state tante.
Questa del ritiro della denuncia non sarà la più importante ma è comunque per noi di ju29ro.com assai significativa, perché chiama in causa la regolarità dei bilanci (argomento al quale il giornale dedica la sezione Bilanciopoli) e l'operato del dott. Giraudo. Abbiamo fin da subito e documentatamente difeso l'operato di Antonio Giraudo e non possiamo che prendere atto con soddisfazione della parole dell'avvocato Zaccone quando dice, per conto della Juve, "Le carte dimostrano che i timori su eventuali irregolarità si sono rivelati infondati" (sempre dall'articolo del Corriere).
Alla stesso tempo ci sembrano importanti e beneauguranti anche le parole degli avvocati di Giraudo quando affermano che "il tempo è galantuomo" per poi ricordare "la correttezza che ha caratterizzato l'operato di Antonio Giraudo nel conseguire degli indiscutibili vantaggi non solo economici realizzati dalla Juventus sotto la sua gestione".
Tante novità, dicevamo, e adesso possiamo aggiungere l'ultima: che c'è una nuova Juventus e dei suoi propositi ha preso atto, magari abbozzando, anche il Corriere.