palazziNe parlano i giornali sportivi, ad eccezione della Gazzetta, e impazzano le discussioni sui forum via web: Moratti e l'Inter sono stati deferiti, gli acquisti di Milito e Motta non sono validi perché concordati con Preziosi che era inibito: adesso cosa potrà succedere?
La prima cosa che colpisce è quello che è successo, e cioè che una ipotesi di deferimento avviata nel maggio 2009 sia stata chiusa addirittura un anno dopo (il 31 maggio 2010, con i deferimenti protocollati n 8430/139pf09-10/SP/blp). Un anno per acquisire e valutare le testimonianze di due tesserati, mentre nell'estate 2006 erano bastati due mesi per aprire, dibattere e arrivare a chiudere Calciopoli, dove gli indagati si contavano a decine. Come è possibile, com'è accettabile un tale funzionamento della giustizia sportiva? Cosa sarebbe successo se il deferimento fosse arrivato a novembre-dicembre? Poteva succedere, magari, che le avversarie dell'Inter, nel campionato e in Champions, avrebbero potuto avanzare riserva sulla regolarità dei risultato?
La vicenda Moratti-Preziosi ripropone, quindi, l'inquietante interrogativo dell'anomalo funzionamento della giustizia sportiva. Ancora più inquietante perché va a sommarsi ad altri misteri (intercettazioni ignorate dalla Procura Federale a distanza di quattro anni dall'acquisizione; materiale importante relativo allo scandalo dello spionaggio e pedinamenti che scompare e riappare in Procura); e tutti insieme, chissà come mai, chiamano in causa pesantemente l'Inter e il suo stimato presidente. Tanto stimato che qualcuno potrebbe anche pensare che metta in soggezione la Federazione; altrimenti non si riuscirebbe a capire come mai un'indagine come questa, conclusa sicuramente nell'arco di qualche mese, sia rimasta nei cassetti del procuratore Palazzi, così a lungo, per essere poi tirata fuori solo dopo la conclusione del campionato, quando le avversarie non possono più contestare niente (a meno di non andare per Tribunali).
Per quanto ci riguarda stiamo ai fatti e, senza soggezione alcuna, ribadiamo che quanto è successo in passato e sta succedendo col caso Moratti-Preziosi è di una gravità estrema. Stentiamo a credere che in Figc non si faccia carico degli stessi interrogativi chi ha ruoli di responsabilità e intanto ci sentiamo di prevedere che, se prima l'argomento inquietava solo i tifosi juventini, adesso, col deferimento tardivo dell'Inter che intanto con i gol di Milito ha vinto lo scudetto, sulla stessa lunghezza d'onda potrebbero ritrovarsi i tifosi della Roma (e tante radio romane).
Infatti, se ci si chiede adesso cosa potrà succedere alla Disciplinare, bisognerebbe rispondere, Codice alla mano, che lo scudetto 2009-10 va scucito dalle maglie dell'Inter e assegnato alla Roma. Non che questa sia la nostra previsione, è solo il risultato di un ragionamento.
Premesso che il caso Moratti-Preziosi è il primo che ricade sotto il nuovo Codice di Giustizia Sportiva e che lo stesso ha innovato la normativa precedente rendendola più stringente con lo stabilire che gli atti conclusi dopo contatti con tesserati inibiti sono privi di effetto, va da sé che non è più possibile arrampicarsi sugli specchi dei casi precedenti, ma bisogna stare alla lettera dell'articolo 10 e quindi revocare i tesseramenti di Milito e Motta per il comportamento irregolare di Moratti. Con una conseguenza, però: l'articolo 17 (Sanzioni inerenti alla disputa delle gare) al comma 8 richiama proprio revoche della specie addebitabile a Moratti fissando una penalizzazione di un punto per ogni partita irregolare. Milito e Motta ne hanno disputate 36 e il conto si fa presto a farlo: l'Inter, Codice alla mano e concludendo il ragionamento, nel campionato 2009-10 ha conquistato in maniera regolare non 82 punti, come dice la Gazzetta nel suo materiale celebrativo, ma solo 46, come la Lazio.
Adesso incuriosiscono, e tanto, il prossimo dibattimento e le decisioni della Disciplinare ed, eventualmente, della Commissione d'Appello. Il tema del funzionamento della giustizia sportiva. insieme con quanto sta succedendo al processo in corso a Napoli, è spesso oggetto di nostri articoli e inchieste, potremmo dire di essere diventati degli specialisti: adesso avremo modo di metter a frutto la nostra specializzazione valutando a fondo quanto accadrà a Roma durante l'estate; per molti versi potrebbe essere un test sulla credibilità del "sistema" calcio.
A proposito di credibilità, come si legge nel deferimento, non è elevata quella del presidente dell'Inter, pudicamente tacciato dal dottor Palazzi di non essere attendibile, in altre parole accusato di aver reso falsa testimonianza. Lo rimarchiamo perché c'è un'altra vicenda molto più grave (quella dello spionaggio e pedinamenti) per la quale è sempre più evidente che il numero uno dell'Inter ha reso alla Procura Federale una testimonianza che ha la stessa attendibilità pudicamente riconosciutagli per il caso Milito-Motta.
Due considerazioni, infine, sulla stampa sportiva.
Stavolta lo scoop sul deferimento non l'hanno fatto la Gazzetta e Ruggiero Palombo, come nell'aprile 2006, ma Tuttosport e Alvaro Moretti in data 8 giugno. Il 9 giugno al giornale torinese s'è aggiunto il Corriere dello Sport con quasi un'intera pagina di cronaca e analisi, a conferma che non solo a Torino, ma anche e forse di più a Roma, c'è una certa attesa sull'argomento. Sulla Gazzetta del 9 giugno del deferimento di Moratti non c'è traccia, neppure una riga; in compenso nelle prime sei pagine del piccolo giornale di Milano viene sviluppato un altro interrogativo: se Benitez non valga più di Mourinho e quanti titoli l'Inter potrebbe vincere adesso. Il giornale che vede tutto rosa non scrive più per gli appassionati di calcio, ma per gli agenti della pubblicità RCS che devono vendere il marchio dell'Internazionale.
Ju29ro.com ha denunciato al dottor Palazzi l'irregolare tesseramento di Milito e Motta il 23 maggio 2009. Ci piace ricordare che dopo la nostra denuncia Roberto Beccantini della Stampa ha telefonato direttamente al dottor Palazzi per chiedere spiegazioni, restando molto sorpreso della risposta. Quella sorpresa era ed è anche nostra e siamo veramente curiosi di vedere cosa succederà adesso.