Cesena-Juve 2012: quando il Cesena non pareggiò!

Era il 25 aprile 2012 quando Juve e Cesena si affrontarono alle 18  in un incontro valido per la quattordicesima giornata di ritorno del campionato 2011-2012. La sfida proponeva un testacoda che sulla carta non lasciava speranza alcuna ai romagnoli che invece, sul campo, si sarebbero rivelati avversario tostissimo, determinato a ben figurare contro la prima della classe che in quel momento viaggiava a vele spiegate. Dopo il periodo di appannamento tra febbraio e i primi di marzo, conclusosi con ben 6 pareggi in 7 sfide, gli uomini di Conte avevano inanellato una striscia di sei vittorie consecutive che li aveva fatti passare da uno svantaggio in classifica di quattro punti dal Milan di Allegri ad un quasi rassicurante più 3  a cinque giornate dalla fine. Proprio la domenica precedente i nostri si erano facilmente sbarazzati della Roma di Luis Enrique con un netto 4-0 allo Stadium, mentre solo al minuto 89  il “Diavolo” era riuscito a riacciuffare il pareggio in casa contro il Bologna, con un gol del solito Ibrahimovic.
Le due antagoniste del campionato proseguivano il loro duello a distanza, in contemporanea: detto dei nostri in trasferta al Manuzzi, Ibra e compagni attendevano ancora a San Siro un’altra squadra rossoblu: il Genoa. Antonio Conte schierò quel giorno un 3-5-2 con una difesa composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini. Sugli esterni, Caceres a destra al posto di Lichtsteiner e De Ceglie a sinistra. Attacco affidato a Matri e Vucinic. Beretta, un po’ a sorpresa,  rispose  con un 5-3-2 quasi a specchio, nel tentativo d’intasare la zona centrale del campo, evitando così che fosse territorio di conquista per gli inserimenti di Vidal e Marchisio.  
I primi minuti di match furono equilibrati: la Juventus conquistò subito due corner, ma fece la stessa cosa il Cesena sul fronte opposto. La possibile svolta alla gara arriva al minuto 8: Moras tocca la palla con la mano impedendo a Vucinic di sfondare in area. Il fallo sembrava di pochissimo fuori area, ma la terna arbitrale decise per il calcio di rigore, tra le proteste dei romagnoli. Dagli undici metri andò Pirlo che, come tre giorni fa contro la Roma, sbagliò,  prendendo  il palo alla destra di Antonioli, senza la possibilità di ribadire in rete la palla che era schizzata lontano dall’area.  In un primo momento la Juve sembrò accusare il colpo, ma dopo pochi minuti ricominciò a macinare gioco andando più volte vicina al vantaggio. Al 24' Marchisio calciò da fuori, sparando la palla sopra la traversa. Al 27', dopo un angolo, Vucinic andò di testa sul primo palo: sfera di poco alta. Al minuto 38 l'occasione più ghiotta per la Juventus: punizione dalla destra di Pirlo sul secondo palo dove De Ceglie con un colpo di testa mandava la palla sul palo, con la complicità di Antonioli. Il Cesena, oltre che per il suo portiere, si segnalò solo per la sostituzione tra Guana e Colucci.
Il secondo tempo fu un dominio juventino. Il Cesena, contrariamente a spezzoni vissuti nei primi 45', non riuscì più a ripartire e Buffon fece da spettatore non pagante. Al 5’ l’occasione più ghiotta con Matri che, solo davanti ad Antonioli, riuscì a superarlo, con una conclusione sotto il corpo, ma il portiere fu bravissimo a scattare e smanacciare lontano la palla sulla linea di porta. Serviva una svolta e  a trovarla fu Antonio Conte che al 29' fece un doppio cambio: fuori De Ceglie e Matri e dentro Borriello e Del Piero per una Juve a trazione anteriore, con una disposizione molto vicina a quel 4-2-4 di “barese” memoria. I frutti arrivarono quasi subito: al 34' una punizione di Del Piero venne miracolosamente salvata da Antonioli. Ma il portiere del Cesena nulla poté un minuto dopo: cross di Del Piero dalla fascia destra, sponda aerea di Vucinic e sinistro in controbalzo di Borriello che firmò la sua prima rete con la Juventus.  A quel punto, ad una manciata di minuti dalla fine, per la Juve sembrava possibile scattare a più 5 ma, quando a San Siro mancavano solo quattro minuti, ci pensò Boateng a sbloccare la partita contro il Genoa. Poi il “fattaccio”: al minuto 43’ del secondo tempo di Milan-Genoa dagli spalti di San Siro si alzò un boato: i 50mila spettatori festeggiavano il pareggio del Cesena contro la Juventus. La notizia si diffuse velocemente in tutti i settori ed i tifosi rossoneri si convinsero che a Cesena i romagnoli stessero festeggiando come loro. Il boato assordante ed improvviso non passò inosservato  a Mauro Suma e  Carlo Pellegatti che in tribuna stampa stavano raccontando il match ai telespettatori di Milan Channel e Mediaset Premium. Entrambi esultarono in diretta ponendo l’enfasi sulle simpatie rossonere di Mario Beretta, allora allenatore dei romagnoli. Una roba che neanche scherzi a parte, peccato per loro.