Juve-Parma 2002: il pari di Del Piero al 95’ e “l’indovino” Sacchi

Era il 28 settembre 2002 quando Juve e Parma si trovarono di fronte nell’anticipo delle 18 della quarta giornata della stagione 2002/03. Il campionato era però partito solo dalla seconda giornata, la prima infatti era stata rinviata a causa di una bagarre sui diritti televisivi delle società.
Del Piero e compagni si presentavano alla sfida contro i ducali in forma smagliante: il martedì di Coppa aveva visto trionfare i campioni d’Italia per ben 5-0 contro la Dinamo Kiev, con una prestazione a tratti così esaltante da rimandare alla memoria le tante belle serate europee della prima Juve di Lippi. Anche in campionato, nelle precedenti due partite, contro Atalanta ed Empoli erano arrivati altrettanti successi targati Alessandro Del Piero: in entrambi gli incontri il numero 10 bianconero era stato mattatore assoluto con una doppietta, così come era accaduto nel primo appuntamento dell’anno: la Supercoppa italiana a Tripoli. La stagione 2002/03 si era infatti aperta poco più di un mese prima, con la conquista del trofeo proprio contro il Parma, e sempre con una doppietta di Del Piero.
Rispetto alla sfida di Tripoli, però, c’era stato qualche cambiamento: Marco Di Vaio (autore del momentaneo 1-1) era infatti stato acquistato dalla Juve, e nell’ambito dell’operazione il giovane Brighi era passato invece in prestito agli emiliani, che avevano poi reinvestito parte dei soldi incassati acquisendo dal Verona Adrian Mutu. Il compito del Parma sembrava così molto arduo, considerando inoltre che, tra la fine della stagione 2001-2002 e l’inizio di quella 2002-03, Buffon aveva alzato un muro quasi inviolabile: non incassava gol da sette partite. I gialloblu, reduci da un’annata travagliata, avevano deciso di ripartire affidandosi alla linea verde, con tanti giovani agli ordini di Prandelli: oltre ai già citati Brighi e Mutu, il tecnico dei ducali poteva contare su elementi come Frey, Nakata, Adriano, Bonera, Ferrari; e la partita fu da subito molto difficile.
Il Parma infatti aggrediva a tutto campo, non lasciando ai nostri il tempo di ragionare ed ogni volta che ripartiva riusciva a mettere in difficoltà la retroguardia bianconera: Mutu sulla destra faceva impazzire Birindelli, mentre il solo Adriano bastava per mettere in continua apprensione Iuliano e Ferrara, tanto che al 20’, su un suo tiro ravvicinato, Buffon fu costretto al miracolo per mantenere inviolata la porta.
Nel secondo tempo, proprio quando Camoranesi e Nedved sembravano trovare una maggiore ispirazione, col ceco andato vicinissimo al gol al 60’, arrivò l’1-0 di Nakata. Il giapponese, per il terzo anno consecutivo, segnava sotto la curva nord del Delle Alpi: pochi mesi prima infatti aveva marcato al 90’ della finale d’andata di Coppa Italia il gol dell’1-2 (risultato ribaltato poi al Tardini per 1-0), mentre nel 2001 il suo ingresso in campo a 15’ minuti dalla fine di Juve-Roma aveva permesso ai giallorossi di uscire da Torino con un preziosissimo 2-2 in ottica scudetto. Ancora Nakata, all’81', fu bravo a strappare palla a Tudor e dar vita ad un contropiede concluso poi  a rete da Adriano. La Juve era a terra e il Parma pareva destinato ad espugnare il “Delle Alpi”, ma i nostri riuscirono a rialzare la testa grazie all’1-2 di Tudor all’87, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Poi l’espulsione di Lamouchi lasciò il Parma in 10 uomini, negli ultimi concitatissimi minuti di recupero.
Nell’ultimo di questi, lancio lungo di Tudor per Del Piero che, autore fino a quel momento di una prova incolore, fu bravissimo a rimanere in piedi nonostante un intervento poco pulito di Ferrari: l’impatto col pallone avvenne tuttavia con le mani, probabilmente in modo involontario, vista la  dinamica dell’azione che portò il capitano di fronte a Frey, mettendolo in condizione di scartarlo per realizzare il gol del 2-2. Tanto bastò per accendere gli animi di Arrigo Sacchi, che s’infuriò prima con Bettega in tribuna vip, e successivamente con Giraudo, al rientro negli spogliatoi, tanto che l’allora direttore tecnico dei ducali si rivolse così all’Ad bianconero. “Antonio, mi auguro a te che capiti così e poi vediamo come va a finire”.
Davvero un cattivo augurio quello di Sacchi; e si sarebbe poi concretizzato da lì a poche settimane: nel sesto turno di campionato, in vantaggio 1-0 a San Siro contro l’Inter, la Juve venne ripresa proprio al 95’, grazie ad un gol di Vieri (passato però alla storia per la decisiva collaborazione di Toldo) in mischia da calcio d’angolo, sui cui sviluppi ci furono vivaci proteste dei nostri  contro Collina, per una presunta carica a Buffon.