Luci, Ombre e Penombre al Bernabeu

LUCI:
Quando nei discorsi di calcio sento frasi che includono 3 o 4 numeri separati dal trattino, metto mano alla pistola. Mi annoiano a morte le disquisizioni sui moduli, che senza considerare gli interpreti non hanno alcun senso, e dopo questi ultimi due anni mi sono convertito al fondamentalismo contiano, che prevede che se il mio mullah salentino decreta (meglio se con fatwa) che con i giocatori che ha si deve giocare così, io gli credo ciecamente. Lo schieramento difensivo a 4 visto al Bernabeu non è dunque un cedimento del mullah al volere delle piazze web, ma un'impostazione logica, fondata su valutazioni che includono le caratteristiche e lo stato di forma degli uomini disponibili, dell'avversario e del contesto. Detto questo, mi è piaciuto e spero si veda anche in Italia, magari, quando tornerà Lichtsteiner, sfruttando la versatilità di Caceres in grado di fare anche la fascia sinistra.
Il mio mullah ieri nel post partita, a domanda precisa, ha spiegato che tutte le sue scelte sono frutto di attente analisi non solo degli avversari, ma anche del contesto internazionale globale, di come evolve il calcio. Tra le altre cose, ho apprezzato molto quando ha evidenziato il vero tratto distintivo del calcio internazionale degli anni '10 del terzo millennio: l'evoluzione del ruolo dell'attaccante, ormai non più terminale che si innesca solo per concludere a rete, o per fare "sponda" per gli inserimenti, o per "tenere palla" in avanti per alleggerire la pressione avversaria. Negli anni '10 del terzo millennio l'attaccante è anche il primo difensore della sua squadra. Ne considero il prototipo Mandzukic, straordinario in tutte le fasi, sia offensiva che difensiva. Di certo non avrete dimenticato (purtroppo) il modo in cui la scorsa primavera scorrazzava su tutto il fronte difensivo e mediano bianconero azzannando, intimidendo e restringendo spazi. Quello del Bayern e di altri protagonisti di questi anni è un calcio totale versione 2.0. I numeri 4-2-3-1 invece non mi dicono niente, a meno di aggiungere qualche figura e scriverci sopra "rebus".
 
 
OMBRE:
Oltre all'ennesima amnesia iniziale (primo gol, vabbè, era Ronaldo, mica Pellissier), all'ennesimo stolido regalo (sì, arbitraggio killer, ma il rigore di Chiellini purtroppo c'era), nelle prestazioni dei singoli a me non è piaciuto Llorente, che pure ha avuto per lo meno il merito di buttarla dentro. Non mi è piaciuto perché non mi sembra (ancora?) all'altezza di svolgere un ruolo come quello descritto sopra. Ha sbagliato assist elementari (vedi colpo di testa che avrebbe messo Tevez davanti a Casillas) e controlli basilari (più di una volta ho rivisto in lui l'inettitudine di Matri nel tenere palla e dialogare coi compagni), però ha segnato e per ora il resto passa in secondo piano. Sarei meno severo di altri correligionari bianconeri con Ogbonna (non è esattamente un terzino, mi pare, e non ha fatto danni a differenza di altri compagni di reparto), Giovinco (dopo la partita col Milan ha riguadagnato un certo credito in me, speriamo non lo dilapidi alla svelta come la stagione scorsa) e Marchisio (a tutti è rimasto impresso un controllo sbagliato a fine di una partita giocata per metà in 10, nessuno ricorda ad esempio il gran tiro che impegna Casillas pochi minuti dopo il fischio d'inzio).
 
 
PENOMBRE:
Inutile pensare a quel che avrebbe dovuto essere e non è stato. La realtà è che dopo 3 partite abbiamo 2 punti. Ieri siamo tornati a vedere una Juve nella quale possiamo almeno identificarci, ci è piaciuta, anche se non siamo ancora al "ci ha entusiasmato". A Torino bisogna vincere a tutti i costi, e forse in questa ottica è meglio che il Real sia andato a quota 9, a distanza siderale, con la qualificazione da prima classificata a un passo (gli basta vincere una partita delle 3 che mancano, di cui una con i danesi). In realtà temo che non verranno a Torino a fare proprio una scampagnata, e sarebbe letale che nel nostro spogliatoio si facessero di questi ragionamenti; resta il fatto che ad oggi non siamo affatto fuori e abbiamo tutte le potenzialità per raddrizzare la baracca nelle ultime 3 gare. Dipende solo da noi.
C'è poi la corrente di pensiero: ma che ci andiamo a fare agli ottavi, quando tanto appena sbattiamo contro Bayern et similia torniamo a casa? Pensiamo al campionato, alla Roma che corre; nel girone è meglio arrivar terzi e puntare all'Europa League, che almeno si può vincere, festeggiando a Torino.
Col cazzo. Scusate il tecnicismo.