Juventus-Milan: greatest hits

Juventus-Milan rappresenta molto più di una semplice partita, si tratta infatti di una vera e propria sfida tra le due squadre più vincenti del calcio italiano, al cui vertice hanno saputo alternarsi con precisione quasi chirurgica: se gli anni ’60 furono ad appannaggio dei rossoneri, il predominio della Juve andò avanti dagli anni ’70 fino alla prima metà degli anni ’80. Successivamente sarebbe stato il Milan prima di Sacchi e poi di Capello a conquistare tutto in Italia, in Europa e nel mondo fino all’arrivo di Moggi-Giraudo e Bettega sotto la Mole nell’estate del 1994. Unico punto di contatto ci fu negli anni 2000 con il Milan di Ancelotti a battagliare prima con la Juve del “Lippi-bis” e poi con quella di Capello fino allo scoppio di Farsopoli.
Tante sfide dunque nel corso di più 100 anni di storia calcistica italiana, ben 156 nella Serie A a girone unico; vista l’impossibilità di poterle ricordare tutte, ho deciso di stilare una classifica di quegli incontri che meglio rappresentano l’essenza di questo duello: sia per quel che concerne le vittorie, sia per quel che riguarda, ahimè,  le sconfitte.


3) 29 novembre 1992: Juventus-Milan 0-1. Le due squadre erano separate da due punti (gli attuali tre di oggi) e una vittoria bianconera avrebbe consentito agli uomini del Trap di agganciare la vetta e di dare realtà alle ambizioni di tricolore. La Juve provò più volte nel primo tempo a passare in vantaggio, ma il Milan seppe resistere, per poi affondare Madama al 69’ con un gol di Marco Simone. Gli attacchi più di cuore che di cervello della Juve negli ultimi venti minuti,  si concretizzarono in un rigore al 90’ fallito da Gianluca Vialli. Partita spartiacque non solo perché il Milan distanziò la Juve di 4 punti, ma anche per le “ferite” che lasciò al morale della truppa del Trap, capace di realizzare una sola vittoria da lì alla fine del girone d’andata.



2) 5 febbraio 1950: Juventus-Milan 1-7. Quest’incontro di oltre 60 anni fa rappresenta ancora oggi la peggiore sconfitta casalinga della Juve in Serie A. Le due squadre, ai primi due posti in classifica, erano distanziate di soli tre punti e la netta vittoria dei rossoneri li avvicinò pericolosamente alla Juve: passata in vantaggio, subì poi ben 4 gol dal 15’ al 26’ . L’espulsione di Parola a 3 minuti dalla fine del primo tempo lasciò i bianconeri  in dieci e permise al Milan di arrotondare ulteriormente il risultato, realizzando sette reti di cui tre per opera dello svedese Nordhal. Da questa gara la Juve riuscì però a ricompattarsi e ad inanellare le otto vittorie consecutive che le avrebbero poi permesso di conquistare l’ottavo scudetto.




1)  14 marzo 2004: Juventus-Milan 1-3. Veramente frustrante questa vittoria del Milan al “Delle Alpi”, in virtù del fatto che le due squadre che solo pochi mesi prima si erano contese Champions League e Supercoppa italiana con gare contraddistinte da un grande equilibrio. Quella sera di fine inverno, invece, sembravano distanti anni luce. La Juve dei Ferrara, dei Montero, dei Tacchinardi, dei Conte, contraddistinta dalla solita grande volontà che non le consentì però quella volta di fornire una prestazione degna nota, raggiunse definitivamente il capolinea al termine di una gara dominata dal Milan che seppe colpire con Shevchenko e con una doppietta di Seedorf (due abituati a far male alla Vecchia Signora) e andare così  praticamente a scucire lo scudetto dalle maglie bianconere.



3) 10 novembre 2002: Juventus-Milan 2-1. Un vero capolavoro tattico di Lippi, il quale seppe contrapporre alla filosofia berlusconiana del bel gioco con Pirlo, Seedorf, Rui Costa, Rivaldo in campo contemporaneamente, una squadra ben organizzata e contraddistinta da grande ferocia agonistica. Pressing asfissiante sui portatori di palla, in special modo su Pirlo (alla prima stagione in una grande squadra ad interpretare il ruolo di regista davanti alla difesa, dopo le esperienze a Brescia e Reggina) e grandi ripartenze che permisero a Del Piero e compagni di andare in rete due volte nel giro di 20 minuti: prima con Di Vaio e poi con Thuram, al suo primo e unico gol in maglia bianconera. Il gol di Pirlo su rigore riuscì a limitare il passivo che avrebbe potuto (e dovuto) essere più ampio per la grande prova espressa dai Campioni d’Italia che scavalcarono così in classifica la squadra di Ancelotti.



2) 30 ottobre 1994: Juventus-Milan 1-0 . Prima vittoria della Juve sul Milan allo stadio “Delle Alpi” e primo grande mattoncino per la costruzione della Juve che avrebbe vinto tutto. La svolta tattica arrivata la settimana prima a Cremona, con il tridente Vialli-Baggio e Ravanelli dopo la sconfitta di Foggia, venne riproposta senza indugio nella sfida a chi solo pochi mesi prima aveva vinto scudetto (il terzo consecutivo) e Champions League. Fu un colpo di testa di Baggio in anticipo su Costacurta a sancire la vittoria, meritatissima, della Juve, che venne accolta da un vero e proprio tripudio dei tifosi presenti allo stadio, quasi a presagire che quella partita avrebbe potuto costituire una sorta di passaggio di consegne ideali tra chi aveva vinto tutto e chi si sarebbe apprestato a farlo.



1) 20 aprile 1986: Juventus-Milan 1-0. A due giornate dal termine la Roma era riuscita ad agganciare gli uomini del Trap dopo un lungo inseguimento durato tutto il girone di ritorno. I giallorossi apparivano più  freschi e pimpanti  e si apprestavano ad affrontare un Lecce già retrocesso in uno stadio  e in una città pronti a scoppiare per uno scudetto che avrebbe avuto dell’incredibile. La Juve, ormai stanca e giunta al crepuscolo di 10 anni di gestione Trapattoni, attendeva al “Comunale” un Milan alla ricerca di punti per la qualificazione in Coppa Uefa. Mentre la Roma affondava incredibilmente sotto i colpi di Di Chiara e Barbas (doppietta) la Juve faticò non poco contro il Diavolo ed ebbe la meglio solo grazie ad una giocata di Briaschi che mise Laudrup solo davanti a Terraneo per il più facile dei gol. La vittoria a Lecce della settimana successiva consegnò ufficialmente il 22simo scudetto alla Juve.