Benvenuto Llorente

Quando la testa era la croce
Fernando Llorente non è adatto al gioco della Juventus, dicevano in tanti. Tanto da alimentare la bufala che Conte non l'avesse mai voluto, proprio perché inadatto a interpretare il suo sistema di gioco. Perché è alto e grosso e ha segnato metà dei suoi goal totali in carriera su colpo di testa. E la Juve, invece, gioca palla a terra. Vero, per carità. Ma si commettono, a mio avviso, due errori: primo che Llorente, checché se ne dica, non è solo un abile colpitore di testa ma sa anche giocare la palla educatamente coi piedi.

Lo ha dimostrato anche ieri contro l'Hellas, alla sua prima apparizione da titolare. Brutto fare questo tipo di paragoni, ma rispetto alle doti tecniche di Matri c'è un abisso. Secondo errore, quello di prospettiva: Llorente non è adatto al gioco della Juve perché il gioco non prevede cross alti in mezzo, oppure la Juve di Conte nei due anni precedenti ha giocato prevalentemente palla a terra perché non aveva un attaccante con le caratteristiche specifiche di Fernando Llorente?

Facciamo parlare i numeri, che sono impietosi. Nella prima stagione di Conte, 2011/2012, su 77 goal realizzati complessivamente nelle 43 partite ufficiali solo 9 sono arrivati su colpo di testa, l'11.69%. Questi, però, vanno divisi in due categorie: quelli scaturiti da un'azione manovrata conclusasi con un colpo di testa vincente e quelli susseguenti ad azione da palla ferma o ad una giocata casuale.
Del primo tipo (goal di testa su azione manovrata) ne contiamo solo tre:

1) Pepe su cross di Chiellini in Juventus-Palermo 3-0;
2) Lichtsteiner su cross di Pirlo in Atalanta-Juventus 0-2;
3) Borriello su cross di Giaccherini in Novara-Juventus 0-4.
In seguito ad azione casuale o da palla ferma, invece, i restanti sei:
4) Chiellini su tiro sbagliato di Estigarribia che diventa "assist" in Roma-Juventus 1-1;
5) Quagliarella su angolo di Pepe in Juventus-Novara 2-0;
6) Chiellini su punizione di Pirlo in Juventus-Catania 3-1;
7) De Ceglie su punizione di Pirlo e doppio colpo di testa dopo la respinta del palo in Juventus-Chievo 1-1;
8) Caceres su angolo di Pirlo in Juventus-Inter 2-0;
9) Bonucci su angolo di Pirlo in Palermo-Juventus 0-2.

L'anno scorso invece i goal di testa sono stati ancora di meno, nonostante la Juventus abbia disputato 10 gare ufficiali in più: solo sei sui 97 goal realizzati in 53 partite, il 6.19%. Di questi, solo due in seguito ad azione manovrata e cross (in entrambi i casi da parte di Giovinco):

1) Pogba in Juventus-Bologna 2-1;
2) Marchisio in Juventus-Torino 3-0.
Su azione da palla ferma, invece, gli altri quattro:
3) Caceres in Juventus-Napoli 2-0 su angolo di Pirlo;
4) Quagliarella in Juventus-Nordsjælland 4-0 su angolo di Pirlo e prima deviazione di Matri;
5) Peluso in Juventus-Lazio 1-1 di Coppa Italia su angolo corto di Giaccherini, che riceve l'uno-due da Marchisio e crossa;
6) Chiellini in Napoli-Juventus 1-1 su angolo corto di Pirlo, che riceve l'uno-due da Vucinic e crossa.

Tirando le somme, in due anni di gestione Conte solo 5 goal su 174 (in 96 partite ufficiali) sono stati realizzati su colpo di testa in seguito ad azione manovrata e cross; il 2.87%. Marcatori: Pepe, Lichtsteiner, Borriello, Pogba, Marchisio. A parte Borriello, nessun giocatore con caratteristiche fisiche e tattiche assimilabili a quelle di Llorente. Ieri, alla prima prima partita da titolare di Llorente, subito un goal di testa su azione manovrata e cross dopo soli 48 minuti di gioco: è il primo (e sinora unico) goal di testa su 13 marcature stagionali in 6 gare ufficiali. Credo sia quindi da respingere l'ipotesi secondo la quale Llorente non sia adatto al modo di giocare della Juventus e constatare come, se in due anni i goal di testa e i cross alti su azione manovrata sono stati così pochi, il motivo vada ricercato nelle caratteristiche degli attaccanti che Conte ha avuto a disposizione.

L'acquisto del centravanti spagnolo costituisce una validissima soluzione alternativa, che in passato il Mister non aveva, per scardinare le difese avversarie arroccate. Se il basco continuerà nel suo processo di inserimento nei meccanismi della squadra e Conte saprà utilizzarlo nella giusta maniera, potrà rivelarsi un'arma preziosissima per risolvere il problema più grosso che ci portiamo dietro da due anni, quello di riuscire a far crollare i muri che gli avversari spesso costruiscono a difesa della propria area di rigore. Sinora siamo sempre stati costretti a farlo con azioni manovrate che alla lunga possono diventare anche prevedibili e di facile lettura per le difese avversarie, da quest'anno c'è un doppio elemento di imprevedibilità: le giocate di un fuoriclasse come Tevez e l'alternativa rappresentata dal cross per la testa di Llorente. Bisognerà però lavorare, e molto, per migliorare la qualità con la quale gli esterni eseguono questo tipo di giocata. Non a caso, stavolta il pallone pennellato da destra non lo ha messo Isla ma Arturo Vidal.


Twitter: @EpyAle