Quando a Lilliput ci fecero il mazzo

MINISTORIA ILLUSTRATA DELLE DELUSIONI DA CHAMPIONS

Ci sono le sconfitte tragiche, come l'Amburgo che ci batte ad Atene o il BVB degli ex che c'impedisce la doppietta a Monaco. Partite che evocano ricordi di pianti e quarantene dal calcio, tanto segnano la nostra memoria da tifosi. Negatività epica. Ci sono le delusioni piene di rancore, come l'Arsenal di Brady che in semifinale di Coppa delle Coppe punisce all'ultimo minuto il catenaccio del Trap che voleva la finale puntando sullo 0-0 a Torino; o il Barcellona "minore" anni '80 che con un assurdo colpo di testa di Archibald punisce gli incredibili errori di Marco Pacione e ci sbatte fuori dalla Coppa dei Campioni. Ci sono le umiliazioni inattese, come il Feyenoord minore di Julio Cruz che ci schiaffeggia a Rotterdam o un Amburgo che nessuno ricorderà che riesce a passare 1-3 a Torino grazie ai suicidi nervosi di gente che di nome fa Zidane o Davids. Ma nel curriculum delle delusioni bianconere in Europa ci sono anche partite come quella di ieri, e cioè ingiustificabili mancate vittorie contro avversari di scarso livello. Per esorcizzare la negatività del post Copenaghen, vi riproponiamo una classifica delle peggiori partite della Juve quando la Juve è Golia e l'avversario è Davide.

5) JUVENTUS-DJURGARDEN 2-2 Turno preliminare - Stagione 2004-05
"Oh, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?" E' la prima partita intercettata della storia di Calciopoli, quindi sappiamo tutto. Moggi recrimina con Pairetto per un rigore non concesso a Miccoli. Al telefono con Giraudo, invece, riporta le lamentele di Capello per i giocatori della rosa, che ha avuto pochi innesti dopo una stagione deludente. Se osservate le immagini, capirete meglio lo stato d'animo del mister. La Juve va sotto 2-0 contro i carneadi svedesi, infatti, soprattutto per demeriti propri. L'entrata sconsiderata con cui Tacchinardi causa il rigore del vantaggio svedese e lo sguardo smarrito con cui Legrottaglie segue Hysen in occasione del raddoppio valgono ad entrambi un anno in tribuna. Trezeguet ed Emerson riportano in pari la partita, ma per il tecnico bisiaco, spiega Moggi, anche l'attacco è troppo leggero. Fu insomma grazie a questa partita che Miccoli e Legrottaglie furono sostituiti da Ibrahimovic e Cannavaro. Non tutto il male vien per nuocere. E a Stoccolma, tutto filò liscio.

4) ROSENBORG-JUVENTUS 1-1 Fase a gironi - Stagione 1998-99
Scandinava privilegiata dai sorteggi Champions a cavallo del secolo, ci ha spesso messo in grossa difficoltà. Forse la più inquietante fu la sfida in Norvegia ad inizio della stagione '98-'99. La Juve di Zidane, Del Piero, Davids, Inzaghi, Deschamps e Montero riporta a Torino uno stiracchiato 1-1. Vantaggio di Inzaghi alla mezz'ora e una sporta di occasione sprecate, tra cui tre pali. Nel secondo tempo, il pareggio norvegese su rigore e la beffa finale miracolosamente sventata da Rampulla a 5 minuti dalla fine, che al secondo tentativo blocca il tiro dal dischetto di tal Skammelsrud.




3) BATE BORISOV-JUVENTUS 2-2 Fase a gironi - Stagione 2008-09
La Juve ridens di Cobolli e Blanc, sotto la guida tecnica di Ranieri, sfiora il tracollo in Bielorussia, sotto i colpi del Bate Borisov, misconosciuta compagine di Minsk. I primi 25 minuti sono da incubo, dato che finiamo sotto di due goal a firma niente meno che Kryvets e Stasevich. Prima dello scadere del primo tempo riusciamo a raddrizzare la partita con doppietta di Iaquinta, andando negli spogliatoi con l'illusione di aver ripreso in mano la gara. Invece non solo la ripresa non vedrà la Juve prendersi i 3 punti, ma saranno i padroni di casa a sfiorare la vittoria con i carneade Nechiajchik e Volodko.



2) GLASGOW RANGERS-JUVENTUS 2-0 Primo turno di Coppa dei Campioni Stagione 1978-79 (Andata 0-1)
Ok, il blasone dei Rangers non è paragonabile a quello di un Copenhagen, di un Nordsjaelland o ad altre squadrette che ritroverete in questo piccolo "museo degli orrori europei" bianconeri. Permetteteci però di elencare la formazione di quei Rangers:
McCloy, Jardine, Forsyth A., McDonald, Jackson, Forsyth T., McLean, Russel, Parlane, Johnston, Smith - Allenatore Greig
Alcune celebri omonimie in campo artistico, imprenditoriale e persino sportivo, ma col calcio nulla a che fare. Aggravante: la Juventus tutta italiana di quegli anni veniva da due scudetti, una Coppa UEFA e una semifinale di Coppa dei Campioni persa col Bruges. E in più, rappresentava l'ossatura (9 su 11, tranne Virdis e Morini) della Nazionale italiana che aveva strabiliato al Mondiale argentino solo pochi mesi prima. Niente da fare, la sindrome da difensivismo acuto di Trapattoni colpì anche quella volta, quando si presentò a Glasgow con Cuccureddu, Gentile, Morini, Scirea, Furino, Cabrini e Tardelli ("Schizzo" vantava trascorsi da terzino destro), lasciando il compito di ripartire a Causio, Bettega e Virdis. Inutile dire che i generosi scozzesi rimontarono, e al minuto 74, cinque minuti dopo il 2-0 avversario, Trap "reagì" inserendo Benetti (un mediano) al posto di Furino (un altro mediano) e, prendendo il coraggio a due mani, osò togliere Tardelli per inserire Fanna (un ala d'attacco, ma pur sempre un'ala). Risultato: nessuna occasione ed eliminazione ingloriosa ad opera dei mediocri eredi di William Wallace.



1) PANATHINAIKOS-JUVENTUS 3-1 Primo girone eliminatorio - Stagione 2000-01
La Juve di Ancelotti, infarcita di campioni, riesce nella clamorosa impresa di farsi eliminare nel girone. In casa contro l'Amburgo, capitola, ritrovandosi in nove a metà primo tempo per le espulsioni dei suoi migliori giocatori: una pioneristica testata di Zidane e un classico doppio giallo per Davids. L'impresa viene ripetuta ad Atene, dove i greci, guidati dall'ex Paulo Sousa, che uccella Van der Sar da 20 metri, passeggiano su una Juve ridotta di nuovo in nove (sempre a voler considerare le presenze di Zanchi e O'Neill). La disfatta non è completa: sul 3-1, mentre la Juve esce a testa bassa dalla Champions League, le telecamere riprendono lo squalificato Zidane in tribuna, intento a ridere di gusto al telefono. I tifosi sono imbestialiti con il francese e Montero, accusato per le sue amicizie granata. Al ritorno a Caselle, è rissa. Leggenda narra che dopo un vittorioso primo round, il focoso Paolo si premurò di lasciare l'indirizzo di casa per disputarne un secondo.