Al via la nuova Champions League

Riparte la Champions League, il torneo più affascinante ma anche più bizzarro e volubile d'Europa. Affascinante perché il risalto mediatico che offre la manifestazione non conosce paragoni a livello mondiale; bizzarro e volubile perché molto spesso la “Coppa dalla grandi orecchie” si è concessa ad outsiders attraverso dinamiche poco logiche e totalmente estranee ai pronostici della vigilia.

Da quando esiste la formula a gironi (la prima edizione risale al 1991/92) mai nessuno è riuscito ad iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro per due stagioni consecutive. Questa volta toccherà al Bayern che, forte di una struttura consolidata da un quinquennio ad alto livello, proverà dove hanno fallito le altre squadre-guida di questi vent'anni: il Barcellona di Cruijff, il Milan di Capello (e poi di Ancelotti), la Juventus di Lippi, il Real Madrid - prima di Sanz e poi di Perez -, il Barcellona di Guardiola e il Manchester United di Ferguson.

Solo il Milan capelliano, la Juventus e il Manchester United hanno avuto la concreta possibilità di confermare il successo dell'anno precedente, vedendo però infrangersi le rispettive ambizioni contro Ajax, Borussia Dortmund e Barcellona. Ecco il primo dei tanti interrogativi che accompagneranno le “magnifiche 32” nel loro cammino verso Lisbona, sede della prossima finale di Champions League: riuscirà il Bayern di Guardiola a ripetere la stagione trionfale targata Jupp Heynckes? Oppure il Dortmund consumerà la sua vendetta sportiva? Il Barcellona si riprenderà lo scettro di club guida del vecchio Continente? O sarà il Real Madrid, finalmente, a ritrovare la strada verso la Decima? Le inglesi, dopo una stagione deludente, torneranno protagoniste? E quale ruolo si ritaglieranno le italiane, che dopo tre anni ripresentano il loro intero contingente, che nel frattempo si è ridotto a tre squadre?

Analizziamo brevemente l'esito del sorteggio di Nyon, favoriti e probabili outsiders, gironi (sulla carta) semplici e altri più complicati, partendo dal presupposto che il solo essere fra le 32 partecipanti rappresenta per ogni club un grande successo economico prima ancora che tecnico.

GIRONE A:
Al Manchester United orfano di Sir Alex e guidato da un altro scozzese, David Moyes, l'urna ha riservato un compito apparentemente complicato. Un girone con lo Shakhtar sempre più brasiliano (senza Willian e Mkhitaryan, Lucescu ha rilanciato incrementando la colonia verdeoro, con Fred e Bernard su tutti), l'emergente Real Sociedad - che ha fatto fuori il Lione - e il Bayer Leverkusen non è uno scherzo. Tre rappresentanti delle prime tre nazioni nel ranking UEFA più gli ucraini. I Red Devils, col solo arrivo di Fellaini - pupillo di Moyes - e reduce dal “mal di pancia” estivo di Rooney, non potranno sottovalutare il girone. Pronostico aperto, con lo United favorito più per esperienza che per reale divario tecnico.

GIRONE B:

Real Madrid logico favorito per blasone, caratura tecnica e profondità di rosa. Ancelotti è chiamato a confermare il suo curriculum europeo milanista, in verità non altrettanto brillante una volta accasatosi altrove. La Juventus sulla carta resta la seconda forza, dopo un anno di (proficua) esperienza internazionale e gli innesti di qualità apportati in estate. Del Galatasaray saranno temibili l'ambiente e le individualità, un po' logore ma sempre in grado di decidere in un torneo del genere. Il Copenhagen dovrebbe limitarsi alla comparsata ma, visti i precedenti, saranno soprattutto gli uomini di Conte a non dover sottovalutare i danesi. Favorito Real Madrid, poi Juventus e Galatasaray.

GIRONE C:
Benfica e Paris S.G. nettamente favorite per il passaggio del turno, con i francesi preferibili per individualità e i portoghesi per qualità del collettivo. Cavani-Ibrahimovic rappresentano un potenziale immenso, se Blanc trova la quadra potrebbero essere dolori per tutti. Olympiacos e Anderlecht dovrebbero contendersi il piazzamento in Europa League. Qualificazione in cassaforte per Benfica e Psg.

GIRONE D:
Campioni in carica del Bayern favoriti d'obbligo, Manchester City chiamato a riscattare le ultime due ingloriose esibizioni in Champions League, CSKA Mosca outsider. Ma sembra tutto delineato con il Viktoria Plzen destinato all'impresa di limitare i danni. Da vedere fino a quando il Bayern convertito al “tikitaka” rinnegherà se stesso nella versione più tradizionale e redditizia vista anche nel secondo tempo della finale di Supercoppa Europea. Bayern e City uber alles.

GIRONE E:
Il ritorno di Mourinho al Chelsea è stato benedetto da un sorteggio benevolo che più benevolo era difficile immaginarlo. Lo Schalke 04 è la più debole fra le tedesche qualificate, il Basilea è solo una buona squadra, mentre la Steaua è solo il ricordo della squadra che negli anni Ottanta si laureò campione d'Europa. A Stamford Bridge sono arrivati Willian, Eto'o, alcuni giovani interessanti tipo De Bruyne, Van Ginkel e Schurrle; la qualità a disposizione di Mourinho è altissima: riuscirà finalmente il portoghese a farci vedere qualcosa di degno? Chelsea facile e Schalke 04 con pochi patemi, a meno di cataclismi.

GIRONE F:
Al Napoli, partito in quarta fascia, tutto sommato è andata bene. Sorteggiato con l'Arsenal (club più inconcludente d'Inghilterra), il Dortmund (logico favorito del gruppo, e non solo) e il Marsiglia, il  club partenopeo potrebbe legittimamente aspirare alla qualificazione. Ha un tecnico che di Europa se ne intende, alcuni giocatori di spessore internazionale, e a parte il BVB non vedo questa gran superiorità da parte delle altre concorrenti sugli azzurri. Se la giocano, Hamsik e soci, e secondo me con buone speranze. “Banda dell'oro” di Klopp per distacco; Arsenal e Napoli per la seconda piazza.

GIRONE G:
Il Porto, conservato il sogno napoletano Jackson Martinez, è la solita squadra rognosa che di solito non fallisce il passaggio del turno a gironi, anche se l'Atletico Madrid del neo arrivato David Villa potrebbe essere la reale favorita del gruppo. Terzo incomodo lo Zenit di Spalletti anche se, risultati alla mano, questi club russi deludono quasi sempre. L'Austria Vienna prenota il ruolo di squadra materasso del gruppo. Simeone-boys e Porto nettamente favoriti.

GIRONE H:
Barcellona con un Neymar in più in campo e un “Tata” Martino in panchina, si spera stabilmente.
Messi sarà ancora una volta l'uomo sul quale saranno puntati i fari di tutta Europa, mentre a Balotelli si chiede di diventare decisivo anche fuori dai confini italiani e - possibilmente - non solo su rigore. Dovrebbero essere catalani e rossoneri a passare il turno, perché sia Ajax che Celtic sembrano davvero poca cosa e appaiono destinate a giocarsi l'ingresso nell'Europa dei poveri.
Barcellona e Milan senza problemi.

 

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