Juve-Atalanta all'ultima giornata anche nel 2001: con tre addii

zidane

Come nella stagione 2000-2001, il calendario propone, all’ultima giornata, Juventus-Atalanta. Domenica alle 15 per Conte e i suoi ragazzi sarà una vera e propria esibizione di fronte al pubblico della Juventus Stadium, in virtù del fatto che entrambe le squadre non hanno più importanti obiettivi stagionali, se non la soddisfazione che proverebbero i neo-campioni d’Italia se riuscissero a chiudere il torneo imbattuti. Grande euforia ed entusiasmo intorno ad una squadra che in pochi avevano pronosticato vincente ad inizio stagione.
Tutt’altro era invece il clima che si respirava alla vigilia della sfida contro i bergamaschi del 17 giugno 2001. La squadra di Ancelotti si giocava infatti le ultimissime possibilità di agguantare o addirittura superare la Roma di Capello in testa al campionato, ma in pochi ci credevano veramente, considerando che i giallorossi avrebbero giocato, in un Olimpico da settimane ormai in piena febbre scudetto, contro un Parma già matematicamente sicuro del quarto posto, anche se Totti e compagni apparivano un po’ col fiato corto dopo i pareggi contro Napoli e Milan nelle due precedenti giornate. La Juventus, reduce da quattro vittorie consecutive, era comunque ben motivata dalla visita di Umberto Agnelli nel giorno precedente al match; di fronte contro un’Atalanta priva di quasi tutti i titolari e con la salvezza in tasca.
Sotto un cielo grigio, nonostante il pomeriggio di un giugno inoltrato, i bianconeri passarono in vantaggio al 6’ con un colpo di testa di Trezeguet su traversone di Tudor; per il francese si trattava del settimo gol nelle ultime cinque giornate. I due gol della Roma contro il Parma tolsero ogni dubbio sul discorso scudetto e rallentarono il ritmo della Juventus, costretta a rinunciare anche a Zidane per un problema al piede sinistro, e così fu l’Atalanta ad andare vicina al gol con una conclusione di Bellini ben parata da Van Der Sar.
Nella ripresa Trezeguet e Del Piero provarono subito a realizzare il secondo gol: il francese con una volée di destro che sfiorò il palo, il numero 10 con un pallonetto di poco alto. Fu invece Tacchinardi a trovare il 2-0 con uno spettacolare bolide dai trenta metri, su assist di Del Piero direttamente da calcio d’angolo: un goal che avrebbe avuto un singolare futuro, quello di entrare a far parte del film Santa Maradona, nella scena in cui appunto i protagonisti vanno allo stadio a vedere questa Juve-Atalanta. Al 73’ arrivò invece un'inopinata invasione di campo: migliaia di tifosi entrarono nel rettangolo di gioco mettendo a repentaglio la regolarità del match, con la prospettiva di una sconfitta a “tavolino”. Fu necessario l’intervento di Moggi, Giraudo e Bettega: quest’ultimo arrivò addirittura, con un microfono, ad intimare a gran voce ai tifosi di tornare sugli spalti per non mettere a rischio “il lavoro di un intero anno”. Nonostante la situazione difficile, si riprese in qualche modo a giocare un match che di agonistico aveva ormai ben poco, anche se Nappi riuscì a trovare il 2-1 a tempo ormai scaduto, sfruttando la scarsa concentrazione della difesa bianconera.
Il triplice fischio di Bolognino non pose fine solo alla partita, ma anche all’avventura di Ancelotti a Torino; non sarebbe infatti bastato il secondo posto rimediato in due anni per salvare la panchina: la “Triade” decise infatti aveva già deciso di richiamare sotto la Mole Marcello Lippi, confidando nella speranza di riaprire un altro grande ciclo. Con Ancelotti, sarebbero partiti anche Pippo Inzaghi e Zinedine Zidane, entrambi dunque all’ultima partita in bianconero. I tifosi invece, al termine del match, invasero nuovamente il campo alla ricerca di qualche “souvenir” da portare a casa, anche se non c'era nessuna festa scudetto da celebrare; quella impazzerà invece domenica pomeriggio allo Juventus Stadium e poi per le vie e le piazze di Torino.