Aumento di capitale Juventus: un nuovo socio in arrivo?

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Nella serata di lunedì è stato diramato dalla Juventus il comunicato stampa definitivo con riferimento all'aumento di capitale.
Dalla lettura del comunicato si evincono alcune interessanti informazioni circa la composizione della nuova compagine sociale di Juventus F.C. Alla fine delle operazioni di aumento Exor detiene infatti il 63,8% del capitale, pari a 642.611.698 azioni su un totale di 1.007.766.660 in circolazione. Il dato fine a se stesso può sembrare privo di significato, in realtà nasconde una circostanza molto particolare. Exor infatti, come ricorderete, prima dell'avvio dell'aumento di capitale aveva dato la propria disponibilità a sottoscrivere, oltre ai suoi diritti di opzione, tutti quelli inoptati relativi al 7,5% del capitale in mano ai libici di LA.FI.CO, pari a 15.121.352 diritti per complessive 60.485.408 azioni di nuova emissione. Successivamente, nell'ambito del comunicato stampa del 18 gennaio 2012, che sanciva la conclusione della prima fase dell'aumento di capitale, Exor aveva rincarato la dose, dichiarandosi disponibile a sottoscrivere non solo l'inoptato LA.FI.CO bensì l'intero stock di diritti inoptati dopo la prima fase, pari a 25.429.225 diritti d'opzione per complessive 101.716.900 azioni di nuova emissione, pari a un controvalore di 15,1 mln di Eur. Come previsto dalla normativa vigente i diritti inoptati sono stati offerti in Borsa dal 23 al 27 gennaio e sono stati tutti venduti e sottoscritti, garantendo l'intero incasso dell'aumento di capitale.

Secondo i nostri calcoli, nel caso in cui Exor avesse dato seguito ai suoi propositi, si sarebbe trovata con 706.387.730 azioni, pari a circa il 70,1% del capitale sociale. In realtà, dal comunicato di lunedì sera si evince che Exor ha in mano, post aumento, solo 642.611.298 azioni, pari a circa il 63,8% del capitale sociale. La notizia è quindi che, durante l'offerta in Borsa dei diritti inoptati qualcuno (diverso da Exor) ha comprato 15.944.108 diritti e ha sottoscritto 63.776.432 azioni di nuova emissione, pari al 6,3% del capitale della società Juventus. Chi ha comprato questi diritti e sottoscritto le azioni? E perché? E' evidente che a fare questa operazione potrebbe essere stata una pluralità di piccoli azionisti, che peraltro avrebbero potuto farlo anche durante gli ultimi giorni della trattazione regolare in Borsa dei diritti stessi. Ma è altrettanto verosimile (anzi probabile) che, viste le circostanze e il momento del passaggio di mano, questi diritti siano stati intermediati e rastrellati da qualche investitore istituzionale. Uno o più fondi d'investimento, ad esempio, oppure un privato, magari un nuovo socio che nel medio periodo possa affiancarsi ad Exor e sostituire LA.FI.CO come secondo azionista.

Il mistero però verrà presto risolto. Se per effetto dell'operazione di rastrellamento dei diritti e della relativa sottoscrizione delle nuove azioni ci dovesse essere qualche azionista (persona fisica o giuridica) che ha superato la soglia del 2% del capitale circolante, questi dovrà darne comunicazione tempestiva alla Consob e alla società Juventus, ai sensi dell'art. 120 del Testo Unico della Finanza. Nei prossimi giorni quindi dovremmo capire chi, e a che titolo, ha comprato quel 6,3% del capitale. E' evidente però che tale comunicazione alla Consob potrebbe anche non esserci, qualora le azioni sottoscritte siano state divise su più intermediari in modo da non superare la soglia tecnica del 2% ed eludere in questo modo gli obblighi informativi. Resta comunque alta la possibilità che qualcuno, allettato dai prezzi bassi e da una società con un rilevante patrimonio immobiliare (stadio, nuova sede, Vinovo) e un marchio in forte ripresa, possa aver deciso di entrare nella compagine sociale per un investimento di lungo periodo. Nei prossimi mesi ne capiremo certamente di più.