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Giraudo e MoggiSono giorni questi in cui l'Europa respinge Blatter, mentre a suo tempo l'Italia si prodigò ad assecondare Guido Rossi, clausole compromissorie e anticostituzionalità varie. Tanto basterebbe per uno juventino serio, non per forza vero, per cominciare a riconsiderare la propria identità in senso sovranazionale.
Sono giorni questi in cui l'Inter rimedia una bella scoppola a Liverpool, il Milan soffre a Londra, in Uefa si prendono bastonate anche dai bulgari e sono giorni in cui si dicono tante boiate. Ho pensato allora di metterci qualche numero, per mostrare quanto la Juve fosse "europea".
Le boiate, di cui vi dicevo. Giornalisti di area interista e milanista, dai tempi di Calciopoli, hanno messo a punto una vulgata che più falsa non si può. E oggi per giustificare da una parte il consueto scarso rendimento in Europa, dall'altra lo scarso rendimento in Italia, la rinnovano compiaciuti.
Sosterrebbero costoro che la Juventus andasse a gonfie vele in Italia grazie agli arbitri, mentre in Europa pagasse lo scotto di arbitri imparziali, con risultati inferiori. Risultati che sarebbero stati inferiori, segnatamente, al Milan.
I numeri dicono esattamente il contrario.
L'era Moggi inizia nell'anno di grazia 1994 e termina, come tutti sappiamo, nell'estate del 2006. Dodici anni. Non considereremo il primo, in quanto la Juve non disputava la Champions League per demeriti non certo di Moggi che ancora non era giunto a Torino. Per essere precisi, in quell'anno la Juve raggiunse la finale di Coppa Uefa, torneo allora molto prestigioso e disputato dalle squadre giunte dal secondo al quinto posto dei maggiori campionati nazionali.
Undici stagioni quindi: dal 1995/1996 al 2005/2006.
Una Champions League vinta. Esattamente come il Milan. E come altre sei squadre. Unica squadra nel periodo a vincere più volte la Champions League è il Real Madrid, che ne vince tre. Naturalmente nell'elenco non figura l'Inter.
Quattro finali. E qui il primato è assoluto. Nell'era Moggi, nessun'altra squadra in Europa ha fatto meglio. Tre il Real, due per Bayern Monaco, Valencia e Milan (potremmo considerare una terza nella stagione 1994/95 non presa in esame). Non risulta nulla per l'Inter.
Cinque volte giunge in semifinale. Primato condiviso con il Real Madrid. Tre volte il traguardo è raggiunto da Bayern, Barcellona, Manchester United e Milan. Crème de la crème. Con due semifinali, mostrano una seppur minimamente significativa continuità Ajax, Monaco, Valencia, Chelsea e Borussia Dortmund. Una semifinale per l'Inter di Moratti (il cui ciclo fino al 2006 è temporalmente quasi identico a quello di Moggi), traguardo che la mette al pari di Leeds, Dinamo Kiev, Nantes e Panathinaikos.
Ultimo traguardo ad avere un minimo di significato è quello di entrare nelle prime otto, ossia di accedere ai quarti di finale. Traguardo che attesta, se non altro, una certa continuità di risultati. Il Real Madrid ci riesce 8 volte. Una sola in più di Juventus e Manchester United. Quindi il Bayern con 6, il Milan con 5 e Barcellona e Inter con 4.
Da queste cifre prese in assoluto si desumono quindi due dati, non equivocabili.
La miglior squadra europea nel periodo è il Real Madrid.
La seconda, e prima squadra italiana in Europa, è la Juventus.
E non il Milan, come saremmo portati a credere dal rincoglionamento mediatico generale, che alimenta la vulgata di cui sopra.
Durante il periodo in cui Luciano Moggi fu direttore generale della Juventus, la Vecchia Signora è stata non solo la migliore squadra italiana in Italia, ma anche in Europa.
Tanto che i suoi successi e le sue tre finali consecutive, mai più centrate da nessuno e che avevano un precedente nel Milan di un certo Fabio Capello (anche per lui gira la stessa vulgata), fruttarono all'Italia in generale un peso maggiore nelle scelte Uefa sul numero di squadre da assegnare ad ogni nazione per la competizione, in un periodo in cui la Germania poteva iscriverne un numero maggiore.
Dite grazie.
Gli argomenti nerazzuri effettivamente sono pochi, anche tenendo conto del fatto che non una singola volta nel periodo l'Inter ha raggiunto un risultato migliore di quello della Juventus in Champions League.
Anche quelli milanisti sono, comunque, sconfessati.
Ma siccome ai teorici del nulla, non bastano nemmeno le sentenze sportive (le sentenze non le condanne), potranno obiettare che il sistema di Moggi, precludendo la possibilità all'Inter di disputare la CL in quanto penalizzata in campionato, e spesso quindi quinta se non ottava, alterava la bilancia di queste prestazioni.
Andremo allora ad analizzare i numeri in maniera relativa. Ossia collegando le prestazioni al numero di volte in cui si è disputata la competizione.
Per la Juve sono 10. Nel 40% dei casi arriva in finale, nel 50% in semifinale, nel 70% tra le migliori otto.
Non solo. Considerando il 60% dei casi in cui non arriva in finale, 4 volte su 6 è eliminata da una finalista del torneo (Man U e Liverpool campioni, Bayer L e Arsenal finalisti, tralasciando il Depor semifinalista che però spara 4 pappine al Milan).
L'Inter partecipa 6 volte. Nello 0% dei casi raggiunge la finale, nel 16% le semifinali, nel 66% tra le migliori otto. Risultato di gran lunga inferiore a quello juventino e con l'onore di uscire dal torneo a opera di Helsingborgs, Lokomotiv Mosca e Villareal.
7 le partecipazioni del Milan. Nel 28% dei casi in finale, nel 42% in semifinale, nel 71% tra le migliori otto. Risultato anche questo inferiore a quello juventino.
Dieci le partecipazioni per Real e Manchester, e qui i calcoli sono facili e ve li lascio.
I risultati non cambiano quindi, neanche con i calcoli relativi: il Real la squadra migliore in Europa, seguita dalla Juventus.
Perciò, se le cose dovessero continuare ad andare male come ora, non vi vergognate: telefonate a Moggi.