Juve-Cagliari '79: un gol del Barone per battere il Cagliari

causioJuventus-Cagliari del 25 novembre 1979 non poteva essere una gara qualunque per Antonello Cuccureddu, che avrebbe festeggiato il traguardo delle 250 partite in Serie A, tutte con quella maglia bianconera che avrebbe vestito 434 volte (coppe comprese), conquistando così la top 10 di tutti i tempi per numero di presenze. La ricorrenza era poi impreziosita dalla circostanza che, sempre contro i rossoblu, il “tamburino sardo” aveva esordito in Serie A realizzando tra l’altro anche un gol. E tanti ancora ne avrebbe segnati di gol quel ragazzo nato ad Alghero: ben 39 alla corte di Madama, tra i quali spicca senz’ombra di dubbio quello realizzato all’Olimpico il 20 maggio del 1973, che consentì alla Juve di battere la Roma e di vincere lo scudetto in virtù della contemporanea sconfitta del Milan a Verona e della Lazio a Napoli.
La Juventus dal canto suo aveva ben poco da festeggiare, visto il momento non particolarmente brillante che stava attraversando in campionato: nei due precedenti incontri erano arrivate altrettante sconfitte che l'avevano mandata a cinque punti dall’Inter capolista, da cui era stata battuta con un sonoro 4-0 a San Siro proprio la settimana precedente la sfida con i sardi. C’era bisogno di una grande reazione per dimostrare che il campionato era ancora aperto e che la Juventus di Zoff, Scirea, Gentile, Causio, Tardelli e Bettega non aveva di certo finito un ciclo; ma a Torino arrivava un Cagliari ancora imbattuto in campionato e desideroso di far bene. E chissà se domenica, allo Juventus Stadium, si riproporrà il tema tattico andato in scena al Comunale in quel pomeriggio autunnale, con i bianconeri subito frizzanti capaci di gettarsi in attacco alla ricerca di un gol difficile da trovare a causa di un avversario completamente votato alla fase difensiva, condotta però con cura e dedizione. Pronti via, la squadra del Trap costruì due nitide occasioni per andare in vantaggio: al 3’ con una staffilata di Causio ben respinta dal portiere Corti e al 6’ con Tardelli che provò a superare l’estremo difensore cagliaritano con un pallonetto finito di poco sopra la traversa; e qualche minuto dopo fu il turno di Marocchino a impegnare Corti con un bel destro bloccato a terra. Il Cagliari si fece vivo dalle parti di Zoff solo al 20’, con un’azione corale che portò al tiro Selvaggi, il cui tiro terminava di poco a lato. Bianconeri ancora vicini al gol con Bettega che prima si fece respingere una conclusione centrale da Corti e poi, al 32’, mancò il tocco finale su assist rasoterra di Tardelli. Fu di nuovo il portiere del Cagliari a salvare il risultato poco prima della fine del primo tempo sul tiro di Cuccureddu. La squadra di Trapattoni appariva dunque in ripresa atletica e di gioco rispetto alle ultime uscite, anche se le mancava ancora il gol: Bettega, appena tornato da un infortunio alla caviglia, era l’unico giocatore della rosa in grado di garantire gol con una continuità tale da fargli conquistare, a fine stagione, il titolo di capocannoniere con 16 reti all’attivo. Problema, quello dell’attaccante, sottolineato anche da Gianni Agnelli nell’intervallo: “Mancano un paio d’attaccanti che facciano gol, diciamo che mancano due Krankl. Da anni vado ripetendo che bisogna riaprire agli stranieri”. Nel secondo tempo fu ancora la Signora a buttarsi a capofitto in avanti, andando vicina al gol in più di un’occasione: ci provò subito Marocchino su assist di Gentile, ma il suo tiro venne respinto da Corti, il quale poi deviò di piede un destro di Bettega, nato da una combinazione con Tardelli e Marocchino. Proprio quando gli uomini del Trap potevano pensare che la partita fosse stregata, visti i ripetuti attacchi senza esito, arrivò il gol del vantaggio grazie ad una rabbiosa conclusione sotto porta di Causio, che sfruttava un cross di Fanna spizzato da Bettega proprio in direzione del Barone. Svanito così l’incubo dello 0-0, la Juventus e tutto il Comunale caddero in preda del timore del pareggio, visto che i cagliaritani abbandonarono il loro atteggiamento attendista riversandosi in avanti e sfiorando il pari con un tiro a botta sicura di Selvaggi, sul quale si distese provvidenzialmente Zoff.
Anche la Juventus 2011-12 ha spesso manifestato grande difficoltà nello sbloccare il match con le squadre che si chiudono a riccio: anche una vittoria di misura, nonostante possa far storcere il naso a qualcuno, non sarebbe da disdegnare, in attesa di mettersi seduti sul divano per gustarsi le milanesi farsi “male” nel derby della Madunina.