Ho preso il caffè con il mio Presidente

allegra umbertoTutto ha inizio alla presentazione del libro "La Juventus del Dottore" a Torino, a fine maggio, al Circolo dei Lettori, dove peraltro ho occasione di conoscere di persona l’amico Nino Ori e alcuni altri esponenti di Ju29ro.com.
Durante i vari interventi che, in compagnia del cugino Darione, seguiamo e commentiamo, di fronte a me appare una foto (o meglio, il soggetto per una foto), scatto e mi rendo conto di aver catturato un momento che non si ripeterà più. Infatti, l’immagine del Dottore sullo schermo è di fronte a Donna Allegra, e sembra che lo sguardo di entrambi si incroci... poesia.
Posto la foto su Facebook, ed ha un successo strepitoso... la vedono anche Andrea Agnelli e la mamma. Tramite Nino, gli amici di Ju29ro mi contattano via mail, chiedendomi la disponibilità della foto, per inviarla in originale a Donna Allegra, che l’ha apprezzata molto: non ci penso su un attimo e gliela mando.
Tutto finirebbe qui, se mia madre, Gobba come me, non decidesse di combinare un incontro. Invia un fax in sede, si presenta... e dopo pochi giorni viene invitata per incontrare il Presidente Agnelli. Purtroppo, per la data scelta non è possibile incontrarsi, e si rimanda tutto a dopo le ferie. Passa il tempo e, come promesso, verso fine ottobre ecco un altro appuntamento: 16 novembre, ore 10... in sede.
Il 16 novembre, preceduto dagli avvenimenti che conosciamo, arriva. Ci presentiamo in sede, in corso Galileo Ferraris, siamo attesi, ci accomodiamo nel salottino al secondo piano, ci viene offerto un caffè e dopo qualche minuto ecco Andrea Agnelli, il mio Presidente.
Ci accoglie in una maniera così calorosa da farmi sembrare di aver a che fare con una persona che conosco da sempre. Mi ringrazia per la foto, che anche lui trova molto bella e incomincia a discorrere con mia madre... che intanto ha le pulsazioni a 180, ma che, come me, si trova di fronte una persona che ti mette a tuo agio per la tranquillità con la quale discorre.
La discussione si sposta sul terreno stadio, e mi chiede: "Come ti trovi nel nuovo stadio, e cosa ne pensi?". Io rispondo che, essendo abbonato in Sud primo anello, trovo che è fantastico avere i giocatori a così poca distanza. Poi, mi dice che "è come aver ristrutturato casa: poi, quando ci vai a vivere, ti accorgi che la presa andava messa più a destra o l’antenna andava nell’altra parete... insomma, i lavori non sono finiti e gli aggiustamenti del caso continueranno".
Sul tema sicurezza è fermamente convinto che ci voglia responsabilità, mi dice del tifoso che cercò di colpire Di Vaio... e, sue parole, "preso e 'daspato': 5 anni, nel giro di 24 ore". Parliamo della curva: conosce perfettamente la situazione venutasi a creare, si rammarica che non ci sia la possibilità di essere tutti Gobbi uniti, e che l’appartenenza a gruppi diversi possa far nascere tensioni interne, mi nomina tutti i gruppi della curva.
Ritorna a parlare con mia madre, che ha settant'anni, e tifa Juve da sessanta... e, di rimando, le chiede: "Ma, nei primi 10 anni, chi tifava???".
Insomma, nel giro di tre minuti ci siamo sentiti estremamente a nostro agio. Il tutto si conclude in poco più di un quarto d'ora: Andrea deve prepararsi per la conferenza stampa con cui rispondere a Petrucci. Arrivano le dediche: sul libro di Nicola Negro e sulla bandiera del ventinovesimo scudetto. Poi, la foto di rito. I saluti, la stretta di mano e... prima di andare, mi giro e gli dico: "Presidente, mi raccomando di non mollare sugli scudetti..." Mi guarda e mi risponde tranquillo: "Non molliamo".
Usciamo contenti, con la certezza di aver incontrato una persona affabile, concreta e di una gentilezza squisita, un Agnelli.
Poi, penso... io tifo per una squadra che, se non vado errato, è la seconda al mondo come numero di tifosi, e il Presidente di questa società ha accettato di ricevermi in maniera del tutto informale, facendo una bellissima chiacchierata e discorrendo del più e del meno con mia madre...
"Sono fiero di te, Andrea: così come Il Dottore aveva creato una corazzata invincibile, sono sicuro che sotto la tua presidenza torneremo al posto che ci spetta, faremo valere le nostre ragioni fino in fondo e finalmente anche il campo tornerà a darci ragione. Grazie per il caffè, Presidente, e ricorda di cercare la bandiera del ventinovesimo nel primo anello della Sud, come ti ho detto: dietro ci sarò io".
Non un passo indietro, Gobbi.