Quando la Juve di Zoff distrusse il Milan di Sacchi

zoffJuventus-Milan rappresenta, con buona pace dei farsopolari, la sfida tra le due squadre italiane più vincenti di sempre, anche se è curioso notare come, spesso, ad un periodo pieno di successi per una delle due corrispondesse una fase non proprio felice per l’altra. La fine degli anni Ottanta, per esempio, vedeva, il Milan di Sacchi vincere Scudetto e Coppa Campioni, dopo aver passato la prima metà di quel decennio a guardare la Juve di Trapattoni fare incetta di trofei in Italia e in Europa, e la Juve di Zoff tentare di ricostruire una squadra in linea con la tradizione dopo la fine di un ciclo straordinario. Entrambe le squadre arrivarono al match dell’11 marzo 1990 dopo un mercoledì di Coppa contraddistinto da destini diversi: la Juve in Uefa ad espugnare il campo dell’Amburgo mostrando una grande condizione atletica e un’ottima organizzazione di gioco, mentre i rossoneri pareggiavano a reti bianche contro il Malines in Coppa Campioni evidenziando un calo fisico notevole. Identica invece appariva la situazione degli indisponibili, con Casiraghi, Fortunato e Tricella out per la Juve, Rijkaard e Gullit per il Milan che poteva però contare anche sul recupero di Donadoni e su una rosa talmente ampia da far apparire del tutto ingiustificate le lamentele di Sacchi sull’indisponibilità dei due olandesi e sullo scadimento di forma evidenziato da alcuni giocatori scesi in campo in Coppa. Un nervosismo dettato sicuramente dalla posizione di classifica, visto che il Milan era sì primo, ma aveva solo due punti di vantaggio sul Napoli, che avrebbe affrontato il Lecce. Più staccata la Juventus, che era invece praticamente fuori da qualsiasi discorso per la lotta scudetto.

Fu però proprio la Juventus, in un pomeriggio dal clima da primavera inoltrata e davanti a circa 50.000 spettatori (l’incontro fece registrare il record d’incassi per l’epoca), a condurre una partita splendida, colpendo ripetutamente il Milan grazie ad una serie micidiale di contropiedi, tutti ottimamente orchestrati da Zavarov: fu proprio l'ucraino, al 7’, a servire Alejnikov, il quale dopo aver superato l’altissima difesa rossonera, fornì sulla sinistra un assist d’oro per Schillaci che, praticamente indisturbato, sbloccò la partita con un diagonale rasoterra. Al 18’ fu ancora Zavarov a far partire l’azione che avrebbe portato i bianconeri sul 2-0: apertura sulla sinistra per De Agostini che, superato in velocità Tassotti, crossò al centro dove l’accorrente Schillaci fece una sponda perfetta per Galia, il cui tiro rimbalzò su Galli. Fu poi Rui Barros ad anticipare Baresi e a ribadire in rete il pallone che lentamente rotolava verso la linea di porta. La reazione del Milan fu molle e Tacconi assistette praticamente inoperoso al resto del primo tempo, d’altronde la perdita di condizione dell’undici di Sacchi causava parecchi problemi nello sviluppo del gioco basato su un pressing alto e su ritmi velocissimi. Nella ripresa i rossoneri si riversarono nella metà campo bianconera, guidati da Evani, Massaro e Van Basten, ma questo atteggiamento finì per esporre la difesa a nuove ripartenze dell’undici di Zoff: al 58’ Zavarov, con una mezza giravolta, su passaggio corto di Alejnikov, servì in profondità Rui Barros che s’involò verso la porta di Galli, trafiggendolo per la terza volta e facendo scorrere i titoli di coda sul match.

In quel pomeriggio salì alla ribalta Zoff, protagonista di un lavoro davvero superlativo, visto che era riuscito a plasmare come meglio non si poteva un organico non più composto da Scirea, Tardelli, Cabrini, Platini come qualche anno prima, bensì da Tricella, Bruno, Rui Barros e Alejnikov, guadagnandosi meirtati elogi da parte di critica, addetti ai lavori e tifoseria. Prima, durante e dopo la gara, a sostegno del tecnico friulano partirono cori da parte di quasi tutto il Comunale, visto che le voci di un suo addio alla panchina e dell’ingaggio di Maifredi si facevano sempre più insistenti tanto da costituire grande motivo di dibattito. L’Avvocato Agnelli, durante l’intervallo ebbe a dichiarare: “Dovete sentire Chiusano, da me non sentirete mai parlare di Zoff… come persona è eccezionale”. L’allora Presidente bianconero a fine match avrebbe dichiarato: “Ho detto e ripeto che ne riparleremo a fine stagione, ora ci sono molti impegni da affrontare e dobbiamo farlo con la massima serenità”. Impegni che i ragazzi di Zoff avrebbero da lì alla fine della stagione affrontato e onorato alla grandissima con la conquista del terzo posto in campionato (a pari punti con l’Inter e dietro Milan e Napoli), della Coppa Uefa e della Coppa Italia, quest’ultima proprio a discapito dei rossoneri con una vittoria a San Siro in finale: 1-0 con rete di Galia. Ma questi risultati non furono sufficienti ad evitare a Zoff l’allontanamento da Torino, col conseguente arrivo di Gigi Maifredi e del suo calcio champagne che avrebbero portato la Vecchia Signora ad una delle stagioni più disastrose della sua storia.

 

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