Dossier "Tiranti"

stadio03Il termine tirante, in architettura, indica un elemento strutturale, spesso di metallo, utile a contrastare le forze spingenti laterali dovute al peso, ad esempio, di una copertura. Lo si ritrova spesso in associazione con archi o volte. Dal punto di vista strutturale viene chiamato tirante un elemento che lavora, come si intuisce dal termine, a trazione semplice, a differenza del puntone che invece lavora a compressione semplice. (wikipedia)

Si tratta della grande macchia nel nuovo Stadio della Juventus, della quale si parla ormai in quasi tutte le sedi bianconere del web. Mentre i progettisti, Francesco Ossola e Massimo Majowiecki, sul tema tacciono, i tifosi tentano ricerche, ipotesi e teorie, a volte anche molto fantasiose.
Va ricordato che la copertura del nuovo Stadio è “sospesa”, dunque, in buona sostanza, sono i tiranti esterni, agganciati ai due grandi pennoni, che sorreggono l’intera struttura rettangolare. Quantomeno in linea teorica, in caso di forte vento, l’intera copertura potrebbe oscillare, e le oscillazioni potrebbero stravolgere le forze in gioco, nel senso che i tiranti esterni sopraccitati potrebbero subire degli strattoni e delle torsioni pericolose. A questo potrebbero aggiungersi anche altri fenomeni "fisici" poco piacevoli. Il motivo della presenza dei tiranti interni è chiaro e intuitivo: pur garantendo alla copertura un certo margine di movimento, è stato necessario ancorarla/bloccarla al terreno, in modo che le eventuali oscillazioni, in particolare quelle più pericolose provocate dal vento forte, vengano limitate, affinché l’intero complesso non subisca danni. Come già ricordato in più occasioni, poco dietro le quattro bandierine dei calci d’angolo, dunque, ci sono in totale ben otto cavi d’acciaio che, partendo da terra, arrivano fino al “tetto” dello stadio, e saranno degli ostacoli visivi per tutti coloro che guarderanno la partita dai settori angolari del complesso.
Circa 15 centimetri di diametro per ogni cavo, posti uno dietro all’altro, che da alcuni punti con una visuale appena appena obliqua, forse potrebbero diventare 30 centimetri totali, perché potrebbero vedersi entrambi, affiancati uno all’altro. La prima cosa che sembra abbastanza certa e che può essere utile precisare è che certamente coloro che siederanno più in alto avranno una visuale migliore, perché tanto maggiore è la distanza tra lo spettatore e il tirante, tanto minore è il disturbo visivo. E con la stessa logica, l’impatto su chi siederà più in basso sarà sicuramente maggiore. Certo, sembra abbastanza chiaro che il disturbo varierà anche in base alla posizione dello spettatore sugli spalti e anche in base all’azione di gioco. Infatti, con una visuale divisa in due parti, quando un lancio parte da un lato del “quadrante visivo” e finisce abbondantemente nell’altro lato, il disturbo, provando a misurarlo essenzialmente solo in termini di tempo, probabilmente è nell’ordine dei millesimi di secondo. Ma proviamo ad immaginare un’azione di gioco dove c'è un batti e ribatti proprio nella traiettoria dei tiranti che alcuni spettatori hanno davanti agli occhi. In questo caso non diventano forse un fastidio notevole? E sapete qual è il paradosso? Che forse è un fastidio notevole anche se si riesce benissimo a vedere l’azione. E' un po’ come quando una mosca si appoggia sullo schermo di un televisore acceso: innervosisce lo spettatore a prescindere.
Ora, non è ancora chiaro se questa soluzione costruttiva sia stata adottata dopo l’inizio dei lavori, magari dopo aver realizzato alcuni test su un modello in scala, o se, invece, il progetto la prevedesse fin dall’inizio e la Juventus di Blanc e Cobolli abbia ugualmente approvato il progetto stesso.
Di certo c’è che più si scava per capirci qualcosa, più ci si rende conto che i tiranti non sono stati adottati a metà dell’opera, ma probabilmente in una fase quasi embrionale dell’inizio dei lavori. A questo punto, dunque, ci sembrano plausibili due sole possibilità: il progetto è nato così, oppure ha subito una modifica poche settimane dopo l’approvazione. Sinceramente noi non siamo in grado di dire quale delle due opzioni corrisponda alla verità. Quello che ormai è assodato è che, in uno stadio inaugurato nel 2011, qualche tifoso potrebbe anche ritrovarsi a pagare un biglietto, non proprio a buon mercato, ed avere la propria visuale divisa a metà. Delle risposte ufficiali o ufficiose del club parleremo in un altro momento, per ora ciò che ci interessa è puntualizzare alcuni specifici aspetti.
Cominciamo dalla realtà attuale dei fatti pubblicando, "a tema", alcune foto scattate nel mese di maggio e linkando alcuni video pescati da Youtube.

Foto 1 - Interno del Catino, Tiranti
Foto 2 - Interno del Catino, Tiranti
Foto 3 - Interno del Catino, Tiranti
Foto 4 - Interno del Catino, Tiranti
Foto 5 - Interno del Catino, Ancoraggio dei Tiranti a terra
Foto 6 - Interno del Catino, Tiranti

Video 1 - Stadio e Tiranti
Video 2 - Stadio e Tiranti
Video 3 - Stadio e Tiranti

E poi linkiamo uno schema pescato in rete, realizzato da uno dei tifosi più informati e attivi sul progetto Stadio (Delsa), per avere un'idea più chiara delle aree che saranno interessate grossomodo dal problema.

Foto 7 - Schema della posizione angolare dei Tiranti

Da questo schema si capisce benissimo che potrebbero essere addirittura migliaia gli spettatori che dovranno cimentarsi con vere e proprie acrobazie oculari e non solo poche decine. Facciamo ancora un altro passo avanti. A questo punto, soprattutto dopo aver scavato nel passato professionale dei progettisti, e soprattutto in quello del Prof. Massimo Majowiecki, potrebbe essere utile linkare alcune altre foto pescate dal web, senza nessun tipo di commento nel merito delle soluzioni progettuali proposte, ma notando però che l'idea del "Tirante" in generale si è presentata con una discreta frequenza.

Foto 8 - Stadio delle Alpi
Foto 9 - Torre di Pisa (Fonte)
Foto 10 - Ponte Pedonale di Bologna
Foto 11 - Ippodromo di Modena (Fonte)
Foto 12 - Ippodromo di Modena

Le Foto 11 e 12, bisogna ammetterlo, creano qualche perplessità, per via della sospetta similitudine tra la copertura dell'Ippodromo e la copertura del nuovo Stadio della Juventus. Ma queste immagini possono voler dire tutto e possono voler dire niente, dunque è bene andare ancora oltre.
Ora, andiamo a cercare qualche risposta nelle pagine del sito internet dell'Architetto Gino Zavanella, capo progettista che aveva supervisionato sia il primo progetto di Giraudo, sia il secondo (ossia, quello quasi identico a quello realizzato):

Link - Prima versione del progetto
Link - Seconda versione del progetto
Video 4- Seconda versione del progetto

In entrambi i progetti di tiranti non se ne vedono, proprio come non se ne vedono nei "rendering" successivi. Insomma, il mistero resta insoluto. O meglio, quasi insoluto. Infatti, noi della Redazione di ju29ro.com, non possiamo nascondere che su questa scelta progettuale abbiamo cercato delle risposte contestualizzate interpellando alcuni professionisti (ingegneri e architetti). E 'interessante notare che ci hanno dato tutti la stessa spiegazione. Pur senza avere dei documenti ufficiali in mano, e pur senza la pretesa di dare una risposta “definitiva”, secondo costoro la soluzione tecnica adottata è molto probabilmente figlia di un difetto di progettazione della copertura. E’ molto probabile che il difetto sia stato riscontrato durante dei test nella galleria del vento. A questo punto, riscontrato il problema, le soluzioni attuabili erano solo due. O si riprogettava l'intera copertura (scelta decisamente molto costosa) o si trovava un altro sistema per risolvere la questione. L’unico sistema possibile, con costi sostenibili e senza grandi stravolgimenti del progetto complessivo, consisteva nel contrastare la "portanza" della copertura con una “strallatura” verso il campo da gioco. E’ stata quindi attuata la seconda. Sembra questa, dunque, la ricostruzione più verosimile.

Veniamo, infine, alle ultime notizie sul tema.
Il 21-05-2011 il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un articolo riguardante il nuovo stadio della Juventus (leggilo qui): in esso si fornisce una ricostruzione dei fatti secondo la quale il progetto sarebbe nato così, e sarebbe stato avallato sia dalla gestione Giraudo sia dalla gestione Blanc. In pratica ci sarebbe stato solo un semplice passaggio del testimone tra le due dirigenze senza particolari modifiche rispetto all'idea originale. Il 22-05-2011, il Tuttosport, in un trafiletto non firmato a pagina 3, ha riportato le dichiarazioni dell'avvocato di Antonio Giraudo, Andrea Galasso, che ha rispedito al mittente l'ipotesi che i tiranti fossero presenti già nel progetto dell'ex a.d. della Juventus. Riportiamo testualmente: "La progettazione del nuovo "Delle Alpi" affidata all'epoca dal dott. Antonio Giraudo, seppure non ancora nella fase esecutiva, escludeva i tiranti di qualsivoglia natura e spessore. La conclusione ineludibile è che se la Juventus ha potuto coltivare l'idea di uno Stadio di sua proprietà lo deve ad Antonio Giraudo, se questo Stadio ha i tiranti lo deve a Jean-Claude Blanc".
La domanda sorge spontanea: Giraudo, dunque, darà mandato di querelare il giornalista de La Repubblica in merito all'articolo in questione? Lo scopriremo presto.
Come ultimo dato, solo a scopo di curiosità e per stimolare qualche riflessione, segnaliamo le parole dette da uno dei celebri ospiti, l'8 settembre 2007 sul palco del "V-Day" di Bologna (il famoso evento organizzato da Beppe Grillo):

"Adesso si progettano gli edifici così... Non è più Architettura, è Industrial Design. Si dimenticano le funzioni che ci sono dentro, che ci vivono le persone. Basta fare scenografia, perché si vende solo il fumo ormai".

Provate un po' ad indovinare chi ha parlato in questi termini... Esatto, proprio lui, uno dei progettisti, il Prof. Majowiecki.
Per correttezza, linkiamo direttamente il video per capire meglio il senso di tutto il discorso fatto quel giorno in quella sede.

Video 5 - Massimo Majowiecki al V-Day 2007

Chissà perché, ma mentre i progettisti restano silenti, e le due dirigenze bianconere si rimbalzano le accuse, per molti tifosi le parole del professore, risentite ad alcuni anni di distanza, suonano come una beffa, perché ormai è chiaro che anche per il nuovo Stadio della Juventus qualcuno si è dimenticato "le funzioni che ci sono dentro e che ci vivono le persone".
I tiranti ci sono, le colpe di qualcuno anche, ma per conoscere il nome del responsabile bisognerà aspettare ancora.
Nel frattempo la società Juventus FC ha dato alcune risposte ufficiali sul tema, e anche sul costo dei biglietti per i settori interessati, ma ne riparleremo presto.

(una versione più stringata di questo articolo è stata pubblicata nel n°396 del 17-06-2011 di StadioGoal)