Glory glory Gary Neville

neivilleLa notizia è di quelle che danno al contempo piacere ma anche tanta malinconia: il grande difensore del Manchester United Gary Neville, ritiratosi dal calcio lo scorso febbraio, ha scelto la Juventus come avversaria per la sua partita di addio al calcio, che si terrà il prossimo 24 maggio all'Old Trafford. E' un piacere perché sappiamo che questa scelta è l'ultimo riconoscimento ad una grande squadra, la prima Juventus lippiana, che Neville e i suoi compagni stimavano e consideravano l'esempio da raggiungere e imitare, come lo stesso difensore e altri suoi compagni di allora hanno spesso ricordato. Le parole di sir Alex Ferguson sono un grande attestato di stima: "We have had many great games against Juventus in the past and I am sure this will be another memorable night". Certo, la differenza tecnica esistente oggi tra le due squadre renderà la partita magari memorabile più per l'occasione celebrativa che non per i valori complessivi in campo, ma non stiamo più di tanto a sottilizzare.

Sprofondiamo nell'amarcord ripescando questo video che risale alla stagione 1998-99: in esso Neville fa una smorfia di disappunto nel momento in cui apprende che la Juventus aveva superato, in extremis, il girone di qualificazione. In quella smorfia c'è tutta la considerazione e il rispetto di cui godeva quella grande squadra, che diventava timore di potersela ritrovare di fronte nelle partite successive. E infatti fu proprio così: in semifinale il Manchester trovò di nuovo la Juve sul suo cammino, una Juve disastrata nell'anno in cui finì per dover rincorrere l'Europa tramite l'Intertoto, una Juve che aveva chiuso da un paio di mesi l'era Lippi affidando la panchina a Carlo Ancelotti. Una Juve che riuscì ugualmente a strappare un importantissimo pareggio a Old Trafford (per altro raggiunto all'ultimo secondo grazie a quell'altro highlander eccezionale di nome Ryan Giggs), per poi sprecare tutto nella gara di ritorno al Delle Alpi quando, avanti di due goal dopo pochi minuti, si sciolse improvvisamente di fronte ai colpi dei "calypso boys" Dwight Yorke e Andy Cole, finendo per perdere per 2-3 e rischiando un passivo anche più pesante.

Ci piace pensare che quella partita abbia segnato una sorta di passaggio di consegne tra un maestro e il suo allievo migliore, tra quella Juve straordinaria che aveva insegnato calcio in giro per l'Europa per quattro anni e la squadra che diverse volte l'aveva incontrata e l'aveva eletta a punto di riferimento, a modello da raggiungere. Il ciclo di Lippi si era appena concluso e quella partita non poteva che esserne il giusto epilogo: fu l'ultima di una serie di 43 partite consecutive in Champions League passate attraverso tre finali di cui una vinta. Contando anche la Coppa Uefa del 1994-95, primo anno dell'era Lippi, fanno 55 partite consecutive in Europa, record difficilissimo da eguagliare.

Sarà quindi un onore per la Juventus e anche per noi tifosi rendere omaggio a un così grande campione e ad una squadra che da quella Coppa dei Campioni poi vinta ha aperto un ciclo che deve ancora chiudersi, ciclo segnato come sempre dalla presenza in panchina di sir Alex Ferguson (che di quel giovane Lippi fu modello stimato e dopo anche ricambiato), e da quella sul campo di grandi campioni come per l'appunto Gary Neville, ma anche Ryan Giggs e Paul Scholes che sono ancora in attività. Parafrasando l'inno dei Red Devils: Glory glory Gary Neville.