No ad un altro projettò!

blancA margine della sua partecipazione, in qualità di docente, al corso “Stadium Management “, promosso dalla Figc, l’Ad bianconero Jean-Claude Blanc, l'ideatore del “projettò” che tanto ha nuociuto ai fegati dei tifosi, ha dichiarato: “Prevediamo di passare da 15 milioni di ricavi da stadio a 40 milioni. Fra tre anni il nostro gap da Inter e Milan sarà colmato, anzi ci troveremo più avanti. Questo ci permetterà di essere più forti sul mercato proprio nel momento in cui il fair play finanziario imporrà di spendere solo quanto incassato.”
Dalle parole di Monsieur Blanc si può capire che siamo di fronte all’inizio di un projettò nuovo ed innovativo che non ha come obiettivo quello di successi sportivi nel medio-lungo periodo, bensì quello di colmare il gap da Inter e Milan! Blanc dovrebbe ricordarsi che siamo ormai alla fine dei cinque anni che lui stesso ha indicato, a più riprese, come orizzonte temporale necessario per ricostruire una Juve forte come quella del 2006. In particolare ricordiamo tre occasioni: la prima, in un’intervista alla Gazzetta comparsa il giorno della trasferta di Rimini in serie B, il 31 ottobre 2006 in occasione della presentazione di Juventus Channel, e nell’estate 2008 quando a Vinovo cercava di spacciare Poulsen per un centrocampista in grado di fare la differenza e aiutare la Juventus a vincere non solo in Italia, ma anche in Europa!
Al termine dei cinque anni avremmo dovuto avere una squadra forte come quella smembrata dallo stesso Blanc nell’estate 2006 (con l’ausilio di Cobolli e Secco) e invece ci ritroviamo di fronte ad una società depauperata finanziariamente, come mostrato da Salvatore Cozzolino nel suo articolo sulla semestrale, e tecnicamente: la Juventus del 2011 non solo è lontanissima parente di quella capace di vincere sul campo il 29esimo scudetto con 91 punti in classifica, ma è anche molto più debole di quella che affrontò il campionato di Serie B. E’ evidente che al dirigente francese non rimane altro che aggrapparsi a nuove promesse e previsioni future, perché i fatti attuali mostrano che negli ultimi cinque anni in Corso Galileo Ferraris la confusione gestionale e l’incapacità di operare sul mercato l’hanno fatta da padrone, ottenendo come unico risultato la distruzione definitiva di quel poco che rimaneva della Juventus dopo la farsa di Calciopoli: Tiago, Andrade, Almiron, Iaquinta, Amauri, Diego, Melo, Sissoko sono costati oltre 100 milioni di euro, anche più dell’aumento di capitale varato nel 2007 (circa 105 milioni), che è volato via molto facilmente anche grazie all’acquisto dei bidoni sopra elencati; d’altronde Cobolli l’aveva detto: “I bidoni di benzina costano un sacco di soldi”. Queste parole arrivano a pochi giorni da quelle rilasciate dallo stesso Blanc a margine della presentazione del corso di Sport Business Academy, lo scorso 23 marzo a Milano quando, tra le altre cose, ha affermato: “Di sicuro il tifoso della Juve è fiducioso delle capacità della proprietà di guardare avanti". Ci permetterà, Monsieur Blanc, di contestare queste sue parole, visto che i riscontri delle ultime settimane sono opposti a quello che Lei sostiene: nell’ultimo Juventus-Brescia di campionato uno striscione apparso in curva sud è stato chiaro: "Ranieri, Ferrara, Zaccheroni, Del Neri, oggi come ieri, dirigenza incompetente, PROPRIETA’ ASSENTE". Basterebbe farsi un giro nei forum e blog dell’universo bianconero per capire lo scoramento del tifoso, che non vede nelle figure degli attuali proprietari l’amore, la passione e la voglia di vedere la Juve sempre trionfante che avevano i compianti e sempre più rimpianti Gianni e Umberto Agnelli: più precisamente oggi il tifoso juventino ha paura di vedere la propria squadra diventare una delle tante partecipanti al campionato, in uno stato d’anonimato assoluto che oramai persiste da almeno due anni, ed è quantomeno "imbufalito": ad oggi la Juventus è staccata di 11 punti dal quarto posto dell’Udinese, quel quarto posto che è stato definito a fasi alterne dall’altro Ad (Marotta) obiettivo minimo e obiettivo massimo di quest’ennesima disastrosa stagione post-Calciopoli, e di 17 dal primo posto occupato dal Milan.
In fondo, come dare torto a quei tifosi che non sono fiduciosi nella capacità di guardare avanti se ciò consiste nel voltare “pagina dopo quello che abbiamo appreso nelle scorse settimane e che rappresenta un capitolo triste nella storia della Juventus” (cit. John Elkann 14 giugno 2006 ) e aprirne un altro per accettare la serie B e la revoca dei due scudetti, rinunciare al Tar, patteggiare nella cosiddetta Calciopoli 2 e nell’inchiesta per falsi in bilancio (nella quale il giudice Dante Cibinel ha addirittura assolto direttamente la società) e continuare a tenere a libro paga il maggiore responsabile dei fallimenti sportivi degli ultimi cinque anni?