Che vergogna!

Quando Luciano Moggi diceva che i suoi comportamenti servivano a difendere la Juventus, ai più scappò di sorridere.
Difendere la Juventus? E da cosa? Una squadra costruita benissimo con una rosa mai eccessivamente ampia ma ben equilibrata, piena di fuoriclasse in tutti i reparti, con i migliori allenatori al mondo a guidarla (Lippi, Capello, Ancelotti), ed una società stabile che ha sempre ben svolto il proprio lavoro. Che bisogno c'è di difendersi? Da chi? Eppure Luciano aveva proprio ragione.
Quello che si è visto a Reggio Calabria è peggio di ciò che è accaduto a Napoli. Commentare la prestazione della squadra ha poco senso, alla luce di quello che è successo. Un semplice grazie ad i giocatori, ed in particolare a Pavel Nedved, il cui applauso ha fatto letteralmente venire i brividi.

Errori o favori arbitrali, dunque ?
Di certo, le “sviste” che stanno di fatto impedendo alla Juventus di competere per il primo posto in classifica non sono frutto del caso.
Potrebbe trattarsi semplicemente di contro sudditanza, termine del quale si è già parlato a lungo: per dimostrare che oggi il calcio è pulito, e prima non lo era, basta fischiare contro la Juventus in maniera scientifica per distinguersi dal periodo precedente.
Oppure potrebbe trattarsi del vero sistema che sta alle basi del calcio italiano: quale miglior modo per allontanare i sospetti se non quello di far scoppiare uno scandalo basato su intercettazioni telefoniche poco rilevanti dal punto di vista della legge, nel quale, giornali e televisioni indicano chiaramente squadre e personalità colpevoli, il cui seguito è stato quello di dover sottolineare a tutti i costi che il calcio adesso è pulito? Morale della favola? Adesso tutto è permesso!
In verità, una ulteriore interpretazione potrebbe essere la seguente: qualora la Juventus, nonostante la perdita tecnica causata dalla retrocessione, avesse vinto il campionato al primo tentativo, vi sarebbe stato, almeno dal punto di vista pratico, il crollo completo delle fragili fondamenta su cui si fonda il castello di Calciopoli.

Si sono mai visti tutti questi errori arbitrali?
Durante gli anni della triade, i campionati contestati alla Juventus furono sostanzialmente due, più un terzo che alla fine non fu vinto dalla Vecchia Signora. Innanzitutto il famoso 1997/98, quello del rigore negato a Ronaldo, dei gol fantasma e della famosa canzone di Elio e le storie tese, “Ti amo campionato”. Un torneo indubbiamente funestato da parecchie sviste, fermo restando che il confronto delle rose delle due principali contendenti non lasciava dubbi su quale fosse la squadra più forte. Per i curiosi, provare a leggere i nomi che componevano la difesa dell'Inter di allora.
Il 1999/00, torneo vinto dalla Lazio,e culminato con la famosa pioggia di Perugia una settimana dopo il gol annullato a Fabio Cannavaro (il calcio d’angolo da cui scaturisce l’azione non c'era), in un famoso Juve-Parma arbitrata proprio da Massimo de Santis, l' arbitro “cupolaro” per eccellenza. Infine il 2001/02, ovvero l'anno del 5 maggio. Non un giorno qualunque, ma “il” giorno, la data che rappresenta senza alcun ulteriori chiarimenti che cosa sia l'Inter e cosa sia la Juventus.

Provando a fare un bilancio sommario degli errori arbitrali di quest'anno, ad occhio e croce, le cose stanno così:
alla Juventus, oltre i tre punti di Reggio Calabria, mancano rispettivamente almeno altri sette punti: Udinese (-1), Roma (-2), Fiorentina (+1), Napoli (-1), Parma (-2), Sampdoria (-2) per un totale di 10. C'è chi parla addirittura di 16 punti in meno, considerando qualche altro episodio, in merito ad esempio alle partite contro Catania ed Inter.
Proprio l'Inter in questo momento sta usufruendo di aiuti arbitrali che le hanno fruttato sette punti in più in classifica: Siena (+2), Parma (+3), Udinese (-2), Empoli (+2), Catania (+2), volendo omettere le partite sbloccate dai rigorini, come per esempio Lazio e Torino.
Insomma, nonostante la campagna acquisti (in gran parte sbagliata) e una rosa complessivamente non all'altezza, con arbitri imparziali la Juventus sarebbe stata in testa alla classifica.

A margine di tutto, almeno tre considerazioni appaiono utili per completare il discorso.
La prima è che la designazione di Dondarini per Reggina Juventus ha dello scellerato, innanzitutto perché Dondarini è un arbitro coinvolto nel presunto scandalo di due estati fa. Si ricorda però che dalle telefonate intercorse tra questi e Pairetto prima e dopo Sampdoria-Juventus 0-3 è facile capire che non solo non è stata falsata alcuna partita, ma che è stato lo stesso arbitro a dichiarare di non aver voluto sanzionare il comportamento dei sampdoriani, i quali protestavano per un rigore - oltretutto inesistente - a pochi minuti dalla fine. Rigore che, senza l'intervento del guardalinee, sarebbe stato ugualmente assegnato.
La seconda considerazione si lega invece all'episodio della presunta chiusura negli spogliatoi dell'arbitro Paparesta. Vi è una deposizione datata 7 Giugno del 2006 alla presenza dei vice capi della Figc, Dott. De Feo e Dott. D’Andrea e al collaboratore Dott. Quartarone che smentisce categoricamente questo fatto.
Perché nei vari programmi televisivi sportivi si deve continuare ad ironizzare su questa leggenda popolare? Perché il signor Francesco Totti, tanto per fare un nome, è libero di dichiarare un qualcosa che è l'esatto contrario di ciò che è regolarmente documentato agli atti?
La terza considerazione, infine, verte sulla lettera aperta che Cobolli Gigli e Blanc hanno inviato alla Federcalcio. Il teatrino teso a dimostrare la solarità della nuova Juventus a discapito di quella vecchia sta lentamente distruggendo quanto di buono fatto in precedenza dalla vecchia gestione societaria. Dall'attuale dirigenza c'è poco da aspettarsi, anche se al peggio non c'è mai fine.
L'appello è quindi rivolto direttamente alla proprietà, senza particolari giri di parole: vendeteci! Senza temer alcun complicato controsenso, la cessione rappresenterebbe il miglior acquisto possibile.