Le fastidiose domande degli analisti finanziari

blancSi è svolto il 17 marzo a Milano, presso la Borsa Italiana, il consueto incontro con gli analisti finanziari per la presentazione dei risultati del semestre che si è chiuso al 31 dicembre 2009. Presso la Sala ORO 2 della Star Conference 2010 erano presenti per Juventus F.C. il Presidente/AD/DG, Jean-Claude Blanc, il direttore finanziario Michele Bergero, l’investor relator Marco Re e il direttore della comunicazione Giuseppe Gattino. In platea, oltre a una folta schiera di analisti finanziari (tra cui il vostro cronista), anche un discreto numero di giornalisti e qualche curioso, voglioso di farsi suggestionare dagli effetti speciali e dai colori ultravivaci delle presentazioni in power point e dall’ennesima proiezione del video sullo stadio che ormai abbiamo imparato a memoria.

Difficilmente troverete sui giornali il resoconto dettagliato dell’incontro. Quelli che ne scriveranno lo faranno per infilare ancora una volta la testa nella sabbia e ripetere ai quattro venti che tutto va bene. Meglio tenersi buoni questi della Juventus. Servirà ad avere l'intervista del giocatore di turno oppure la solita notizia di fantamercato.

L’incontro comincia con Blanc che snocciola le slides: "Juventus leggenda", "vogliamo essere tra i primi in Europa", "vogliamo essere il benchmark per le altre squadre", "vogliamo gestire la società con grande professionalità" e altre mattonelle di questo tipo sulla strada delle buone intenzioni.
Inoltre, strangolato dall’entusiasmo, si lancia: "Il nostro è un progetto con una visione di lungo termine, la nostra è un'organizzazione professionale e motivata, la nostra è una squadra competitiva, con grandi campioni e giovani di prima fascia” E, dulcis in fundo, l'immancabile “il nostro è un settore scouting efficiente”.

Dopo i complimenti a Castagnini, Blanc parla di fair play finanziario, ma non dice perché la Juventus, cotanto esempio di sostenibilità, non rappresenterà i club, per scrivere le regole insieme all'Uefa. Non contiamo una mazza? Probabilmente Paolillo, quello dell’Inter e dei 400 milioni di debiti, è più funzionale a trovare il rimedio prima dell’applicazione della regola. Ancora una volta, semplicemente, lo prendiamo in quel posto. Ma Blanc sorride, Platini ha detto che è un suo carissimo amico, ma che non capisce una mazza di calcio. Beh, pazienza, come disse Claudio Ranieri.

“Less is more”, meno è meglio, recita a memoria Monsignor Baguette, mentre tutti lo guardano basiti. Lui parla di pubblicità, di sponsor. Ma tutti gli analisti lo irridono, ghignano sussurrando “meno vittorie, meno punti”, ridendo sotto i baffi. Saranno interisti? No, sono solo analisti, che si interrogano perché il titolo abbia perso circa il 40% dal giorno dell’aumento di capitale del 2007.

Capitolo diritti TV: nel 2009/2010 percepiremo circa 100 mln. L’anno prossimo circa sette di meno. Però Blanc è contento ugualmente perché dice che le altre più o meno prenderanno lo stesso. Mal comune mezzo gaudio, peccato che noi abbiamo da soli lo stesso numero di tifosi di Inter e Milan messe assieme. Almeno finché il bacino di utenza non verrà definitivamente affossato dalle scelte e dai risultati di questi personaggi. E allora i dati vengono proposti senza confronti con il passato. Meglio così, lo sporco è meglio nasconderlo sotto al tappeto.
Recupereremo con lo stadio. Ed ecco che parte il fantasmagorico video istituzionale, quello che mostra uno stadio pienissimo, festante e colorato, pronto ad applaudire la Juventus. Ma quale Juventus? Se oggi non riusciamo a riempire quella bagnarola dell’Olimpico, cosa fa pensare che riusciremo a riempire uno stadio con circa 15.000 posti in più? Soprattutto, chi andrà allo stadio se continueranno a comprare bidoni e a proporre una squadra da centro classifica?

Ed inoltre il calcolo è presto fatto. Anche se lo stadio fosse sempre pieno, una parte dei maggiori ricavi previsti saranno assorbiti dai minori introiti sul fronte diritti TV, e soprattutto dai costi per l'ammortamento dell'impianto, che durerà circa 12 anni, fino al 2023. Senza considerare che presto si dovranno ridiscutere i contratti di importanti sponsor, desiderosi di sapere perché questa squadra e questa società da circa quattro anni girino l'Italia e l'Europa facendo, tranne rare occasioni, solo figure mediocri.

A questo punto la palla passa a Michele Bergero, che illustra i dati di bilancio. I ricavi sul semestre aumentano, ma per motivi “tecnici” dovuti all’anticipo di alcune partite e all’incasso del market pool Uefa liquidato subito dopo l'eliminazione alla prima fase della Champions. Come previsto dalla nostra redazione qualche settimana fa, i ricavi stimati a fine esercizio dovrebbero essere di poco inferiori a quelli dello scorso anno, salvo sorprese in Europa League.

Costi, ricavi, debiti, crediti, ammortamenti: Bergero racconta tutto fin nei minimi dettagli, il tempo scorre e Blanc comincia a sudare freddo. Ci sarà il solito rompiballe che farà domande scomode, meglio allungare il brodo, così avrà meno tempo per farle. Ed infatti, appena la palla passa al pubblico, il sottoscritto si impossessa del microfono, tra il silenzio della sala. Dopo avergli fatto i complimenti per la qualificazione ai quarti di Champions contro il Chelsea, complimenti da estendere anche al suo padrone, ho snocciolato le domande, incalzato dal cerimoniere di Borsa Italiana che aveva percepito il fastidio e la preoccupazione dei dirigenti della Newventus e mi intimava di essere "sintetico".

PRIMA DOMANDA: Recentemente, sull'inserto torinese di Repubblica, è stato pubblicato un articolo in cui si parla di una trattativa in corso con il Comune di Torino per la concessione di circa 112 mila mq di aree adiacenti al nuovo stadio su cui edificare un centro benessere, un acquapark e in particolare, nell'area della Cascina Continassa, che a noi risulta sottoposta a vincoli ambientali, addirittura la nuova sede. Se fosse vera questa notizia sarebbe l'esatto contrario di quanto avete fatto finora e cioè vendere (o svendere) tutto ciò che non è "core business sportivo". Inoltre se la notizia è vera, chi mette i soldi?

RISPOSTA DI BLANC (molto frettolosa): Sì, in effetti abbiamo avuto qualche contatto con il Comune che vuole riqualificare l'area e anche a noi fa piacere farlo, visto che non ha senso avere un bello stadio con un'area degradata nelle immediate vicinanze.

"Sì, dott. Blanc, ma i soldi chi li mette? Fate un aumento di capitale?" Nessuna risposta.

SECONDA DOMANDA: E' evidente che questa società ha un grave problema di comunicazione. La prova inconfutabile ci viene data dall'analisi del sito portoghese futebolfinance.com, che riporta i dati dei contatti annui dei siti Internet ufficiali delle principali squadre europee. Si passa dai 452 milioni di contatti del Manchester, ai 15 milioni dell'Inter, ai 12,5 milioni del Milan. Per la Juventus solo 5,5 milioni di contatti. Come è possibile che la Juventus con 14 milioni di tifosi stimati sia così indietro? Cosa ne pensa? (Giuseppe Gattino osserva nervoso.....)

RISPOSTA: Effettivamente stiamo lavorando per migliorare i contenuti e per fare tutto il possibile per colmare questa lacuna.

In pratica il dott. Blanc ha confermato che il sito ufficiale è uno schifo (e meno male che non ho avuto il tempo di chiedergli di JuveChannel)

TERZA DOMANDA: Il primo luglio sulla maglia della Juventus dovrebbe esserci un nuovo main sponsor. La trattativa dovrebbe essere portata a termine entro fine marzo, come da accordi con la Nike per la preparazione delle maglie. A che punto siete? A quanto ammonta la penale se non riuscirete a rispettare la scadenza? Oppure alla fine saremo costretti a rivolgerci nuovamente alla FIAT?

RISPOSTA: Non ci sono problemi, le trattative sono a buon punto ed entro fine marzo/inizio aprile comunicheremo il main sponsor nei tempi previsti.

QUARTA DOMANDA: Sì, ma a quanto ammonta l'eventuale penale se non riuscirete a trovare lo sponsor? Perchè qui mi sembra che andiamo avanti a effetti speciali, video etc. ma gli azionisti ancora non hanno visto nulla.....

Nessuna risposta.

Blanc si spazientisce e mi dà appuntamento all'Assemblea di ottobre dove mi conferma che potrò fare tutte le domande e avere tutte le risposte. Sottovoce sussurro: "Ottobre? Spero prima". I più svegli avranno capito l'antifona.

A questo punto il cerimoniere della Borsa taglia corto, dicendo che il tempo stringe. Blanc si alza e se ne va, lasciando gli altri analisti presenti, che avevano altre domande da fare, con un palmo di naso. Qualcuno dal fondo accenna ad un applauso. Nessuno si accoda e l'applauso si spegne. In un silenzio gelido Blanc si rifugia fuori dalla sala, tra le braccia dei giornalisti, quelli che gli fanno le domande comode, quelli che, docilmente, si prestano a descrivere l'odore della merda come due gocce di Chanel numero 5.

Alcuni colleghi analisti mi guardano esterrefatti. La domanda serpeggia spontanea. Ma questo che è venuto a fare?