Verso i mondiali /5

La Svizzera - Guardando gli albi d’oro delle tante manifestazioni calcistiche degli ultimi trenta/quaranta anni, a pochi verrebbe in mente di citare la Svizzera tra i paesi con la maggiore tradizione calcistica del mondo. Eppure, dopo il Regno Unito, paese inventore del calcio moderno, fu proprio la Svizzera, in particolare la zona attorno al lago di Ginevra molto frequentata a quei tempi da studenti britannici, il primo paese dell’Europa continentale in cui venne praticato diffusamente il gioco del pallone. Già nel 1860 studenti inglesi fondarono il Lausanne Football and Cricket Club. È del 1879 invece il club più antico tra quelli ancora esistenti, il San Gallo Football Club. La Federazione svizzera, nata nel 1895, è una delle sette fondatrici della Fifa nel 1904.
Il calcio svizzero in quegli anni godeva di una certa notorietà. Diversi personaggi elvetici, o che, pur di altre nazioni, durante i loro soggiorni formativi nella terra di Guglielmo Tell avevano conosciuto questo sport, parteciparono allo sviluppo del fenomeno calcistico anche nei paesi circostanti: la più famosa di queste iniziative è certamente quella nata nel 1899 quando lo svizzero Hans Gamper fondò il Barcellona FC. Ma già nel 1889 il tedesco W. Bensemann, di ritorno dalla terra rossocrociata, fondò il primo club della Germania meridionale, il Karlsruher FC. L’insegnante di educazione fisica svizzero, Georges de Rebius, introdusse il gioco del calcio in terra bulgara nel 1893. Vittorio Pozzo, l’allenatore che portò l’Italia sul tetto del mondo per ben due volte, prima di trasferirsi a Torino aveva giocato per una stagione (1905/06) in terra elvetica nel Grasshoppers di Zurigo. Per rimanere in Italia, i fondatori della squadra che dal 2006 in bacheca mette in bella mostra uno scudetto di cartone, erano in maggioranza svizzeri. Così anche quelli del Club Stade Helvetique Marseille che tra il 1909 ed il 1913 vinse tre scudetti in Francia (Federazione USFSA).

Lunga è dunque la tradizione calcistica in terra svizzera, ma lungo è anche il periodo trascorso dall’ultima medaglia conquistata dalla sua nazionale maggiore. L‘apice del successo sportivo del movimento calcistico elvetico è ancora oggi rappresentato dall’argento alle Olimpiadi del 1924, sconfitta 0-3 in finale dall’Uruguay, dopo aver eliminato per 2-1 nei Quarti l’Italia di Pozzo.
Nelle precedenti nove partecipazioni alle fasi finali dei Mondiali la Nazionale rossocrociata invece non ha mai superato i quarti di finale. L’ultima delle tre in cui si è giocata l’accesso alle semifinali è stata in casa propria nel 1954. Soltanto tre le partecipazioni agli Europei, mai oltre il primo turno e l’ultima volta nel 2008 qualificato di diritto quale paese organizzatore della manifestazione.
Proprio in vista di quell'avvenimento sportivo e ben prima di ottenerne l‘assegnazione, la federazione svizzera investì molto nei settori giovanili e i  frutti non tardarono ad arrivare: nel 2002, con la U17, la Svizzera ottenne la prima vittoria in una massima manifestazione continentale a livello giovanile, seguita nel 2009 addirittura dalla vittoria ai Mondiali U17, battendo in finale la Nigeria. La medaglia d’argento agli Europei U21 nel 2011, finale persa 0-2 contro la Spagna di Juan Mata, Thiago Alcantara, De Gea e Xavi Martinez, completa il quadro di un trittico di recenti successi notevoli a livello juniores.
Risultati che fanno della Svizzera una squadra da tenere d’occhio, al di là dell’attuale ottavo posto del ranking Fifa. Infatti lo zoccolo duro della rosa che parteciperà ai mondiali in Brasile è formata proprio dalla U21 vice-campione d'Europa (ben otto giocatori, tra i quali il portiere Sommer, il difensore Klose, i centrocampisti e attaccanti Shaqiri, Mehmedi, Xhaka, Frei, Kasami e Gavranovic). Ossatura alla quale si aggiungono un paio di elementi che nel 2009 portarono a casa la vittoria mondiale U17, Seferovic e Rodriguez (oltre ai già citati Xhaka e Kasami), e tre vincitori del 2002, Barnetta, Senderos e Ziegler. E attenzione a Josip Drmic, classe '92, 17 gol nel suo primo anno in Bundesliga. Talento escluso dalla Nazionale campione del mondo del 2009 soltanto per questioni di passaporto.
Oltre a quelli già nominati ci sono anche alcuni giocatori di esperienza come l'ottimo trenino svizzero della Juve, Stephan Lichtsteiner, l’ex difensore del Palermo, Von Bergen, il portiere del VFL Wolfsburg, Benaglio, il trio di centrocampisti del Napoli, Behrami-Inler-Dzemaili, Djourou del HSV e Schär e Stocker del Basilea. Senza dimenticare che il gruppo è gestito da un allenatore vincitore, nostro malgrado, di un paio di Champions League, il tedesco Ottmar Hitzfeld.

Svizzera
Calciatori famosi: Lichtsteiner (Juventus), Shaqiri (Bayern Monaco), Senderos (Valencia)
Possibili sorprese: Sommer (Basilea, acquistato dal Borussia Mönchengladbach), Drmic (Norimberga, acquistato dal Bayer Leverkusen)
Miglior piazzamento ai Mondiali: Quarti di Finale '34, '38, '54
Obiettivo massimo ai Mondiali: passare il primo turno, poi giocarsi partita per partita
Girone e avversari: Gruppo E con Francia, Ecuador e Honduras