LISTE DI MOriBILITÀ /3

Chievo-Juventus 1-2

BUFFON: 4. Se in occasione del primo gol si limita a giocarla di piede poco peggio di come la giochi di solito Peluso (che però non è un portiere), merita una super slow-motion sul secondo gol del Chievo, e non tanto per la mancata presa con respinta involontaria da scapoli-ammogliati sul tiro da fuori di Bentivoglio, quanto sulla dinamica del tentativo di parata sul tap-in di Paloschi. Riguardatelo bene: prima cade faccia in avanti sul prato come un vietcong giustiziato con un colpo alla nuca, poi si rialza con la rapidità di un'otaria con la labirintite e tenta una parata con le mani in alto che manco i banditi quando arrivava lo sceriffo Pat Garrett. Per fortuna che il guardalinee è uno bravo.

ISLA: 4,5. Altra prestazione di spessore del cileno dai piedi di ghiaccio. E se è vero com'è vero che a pallone fa cagare, dicono che nell'imitazione degli Inti Illimani sia un vero fenomeno. Lo so, è una cazzata. Era solo per dimostrare che non sono prevenuto.

PELUSO: 4,5. Ammetto che dare la pagella a Peluso è un gran casino, perché sono arrivato al punto che quando gli arriva la palla distolgo lo sguardo dal televisore e vado in cucina a fare qualcosa per distrarmi. Caso ha voluto che però, ieri sera, mi sia finito il prezzemolo proprio mentre lui cercava di domare un pallone che scendeva innocuo dall'alto manco fosse una tigre siberiana ferita. Rigorosamente voltato al contrario di come avrebbe fatto uno bravo, ha sciorinato una sequenza stop di petto/palla che scappa via/scarponata in fallo laterale a limitare i danni che sono tornato in cucina come una saetta e pur di non pensarci mi sono messo ad affilare le posate di plastica con la pietra pomice.

OGBONNA: 5. Più lo guardo e più mi ricorda una donnina in ceramica ricevuta in regalo da una lontana parente per il mio matrimonio. Per anni è rimasta su una mensola senza una vera ragione, spolverata e rimessa a posto ogni settimana che Dio mandava in Terra. Poi un bel giorno io e mia moglie l'abbiamo guardata, ci siamo guardati, e la donnina in ceramica è finita nell'indifferenziata. Credo che comunque fosse costata meno di quindici milioni di euro.

QUAGLIARELLA: 5. Mezzo voto per il gol. Ma se avete visto la slow motion di Buffon, beh, non potete perdervi quella del pareggio di Quaglia. La capocciata da cecchino a colpire in pieno il portiere è niente, in confronto al successivo tap-in (a un metro dalla porta) con il quale riesce a colpire di nuovo il portiere, la traversa, il palo e la parte del mio sistema nervoso deputata a regolare il livello di trivialità del linguaggio. Una roba che, se De Marco avesse un minimo di carattere, il gol lo avrebbe dovuto annullare per oltraggio al pudore.

LLORENTE: 4,5. Credo sia la cosa che, in natura, più si avvicina a Giampiero Galeazzi a un corso di rock'n'roll acrobatico. Agile come parcheggiare il Millenium Falcon a Famagosta, rapido come raddrizzare la Costa Concordia. Siccome quelli alti in genere sono forti di testa e lui, con la testa, ha bagnato l'esordio in bianconero, ormai ci dà di testa sempre, anche quando le leggi della fisica renderebbero impossibile centrare la porta o dare al pallone la forza necessaria persino ai disegnatori di Shingo Tamai. In più, commette fallo ogni due per tre. Uno mi fa: "È il destino di quelli grandi e grossi, vedi che succede spesso anche a Ibrahimovic". Erano le dieci e un quarto. Ho smesso di mandarlo affanculo che su Raitre stava per cominciare Fuori Orario.

VUCINIC: 7,5. Senti questa, Mister. Un giorno esco da Vinovo e uno tipo rompe mi coglioni con autografo e maglietta, e mi segue come ombra che non mi lascia andare casa e bla, bla, bla. Alòra io cammina verso parcheggio e lui sempre segue me. A un certo punto arrivo a machìna e gli faccio: "Béla Ferrari, cazzo! Ma è tua?", e lui fa: "No, no, scherzi? Magari...". E io: "Per forza che no è tua, scimunìto. È mia!". Ah ah ah ah... ti giuro, Mister, tipo è rimasto di merda. Vabbè, io desso dorme un poco. Comunque forte quello coso, lì, Iorénte. Se segna tu sveglia me. Ah ah ah ah...

CONTE: 5,5. Voto alla conferenza stampa pre-partita, più che alla partita. Se per la questione Pirlo condivido in pieno la sostanza ma non troppo la forma, le considerazioni su Tevez ("Non siamo Tevez-dipendenti, abbiamo vinto due scudetti senza di lui") poteva di sicuro evitarle. Perché la differenza tra averli e non averli, certi giocatori, s'è vista bene ieri sera. E non solo ieri sera, se vogliamo dirla tutta.