Banane in Pretura

BananasTanto tempo fa mi è capitato di lavorare nel reparto "ortofrutta" di un grande supermercato.
Ho pochi ricordi di quel periodo perché fu davvero breve, pochi giorni se non ricordo male.
Mi ricordo che il dipendente, che avevo sostituito per causa malattia, tornò molto in fretta.
Mi ricordo quelle mattine in cui mi alzavo alle cinque e alle sei ero già al lavoro con il muletto, tra gli ortaggi e la frutta.
Mi ricordo la differenza di temperatura tra la cella frigorifero e il reparto dove portavo e disponevo le cassette.
Mi ricordo anche della gente che aspettava fuori l'apertura del centro commerciale, mentre io pensavo che erano dei rincoglioniti.
Mi ricordo anche della stessa gente che, con un'avidità incredibile, alle otto e mezza del mattino, sceglieva la frutta guardando male gli altri clienti nello stesso reparto.
Mi ricordo che li guardavo con stupore tutti quei rincoglioniti che a quell'ora erano già concentrati, massicci e incazzati, solo per scegliere la lattuga migliore, che però era tutta uguale.
Mi ricordo di aver pensato qualche volta che, prima o poi, avrebbe potuto anche esserci una rissa, e nel caso me la sarei goduta col sorriso.
E poi.... Ah si.... tra le tante c'è anche un'altra cosa che ricordo.
Il profumo delle banane.
No, vi prego, non facciamo battute scontate e volgari. Io non sono mai stato un amante delle banane, perché trovo che siano frutti molto pesanti da digerire.
Forse neanche troppo, ma ogni volta che le mangio mi sembrano nauseanti e poco appetibili. Addirittura certi giorni mi può dare fastidio anche solo l'odore.
Ma in quel periodo della mia vita, in quella mia attività lavorativa, aprivo tutti i giorni delle scatole appena arrivate in aereo dal Sudamerica.
Erano piene di piccoli caschi di banane raccolti da poche ore, e tutti appositamente imbustati.
All'apertura il profumo si estendeva per il supermercato, e tutti i clienti si guardavano con aria esterefatta e compravano banane d'istinto. Anche io rimanevo di sasso. Quel profumo mi inebriava al punto di togliermi il fiato, e se lo dico io che non amo quel frutto, allora vi potete fidare.
Finita quell'attività lavorativa, mai più avrei pensato di poter provare ancora una sensazione così.
Il destino però a volte ci sorride, e infatti è cominciato il processo Gea.
Signori miei, che banane che abbiamo annusato finora al processo Gea! Sono settimane di estasi queste.
I gobbacci come al solito si lamentano, senza rendersi conto di tutto quel ben di Dio che il fato gli offre gratuitamente su un piatto d'argento.

Io l'ho capito subito, già il 7 gennaio 2008.
"Ma d'un tratto è andata via la luce e i riscaldamenti si sono bloccati", si legge su radiocarcere.com.
"Impossibile andare avanti con l'udienza. Senza luce, sono fuori uso i microfoni. Sono fuori uso i registratori per le trascrizioni delle testimonianze. Senza corrente non funziona più il riscaldamento dell'aula, che in pochi minuti diventa gelida.
Il Presidente Fiasconaro, ha sospeso l'udienza in attesa per il black out. E' stato poi accertato che si è verificato un guasto alla centralina elettrica che produce energia per la palazzina A del tribunale di Roma, e tutto il palazzo è rimasto senza energia elettrica".

Ma il casco di banane è enorme e c'è ancora tantissimo da sbucciare.


Franco Zavaglia, stava annunciando il deposito di nuovi documenti fra i quali uno che dimostrerebbe a suo parere che un comportamento che viene imputato alla Gea sarebbe invece di prassi. «Quando nell'agosto 2006 è stato rinnovato il contratto di Materazzi - ha detto Prioreschi - l'Inter, una società che sarebbe dura e pura, ha direttamente pagato il procuratore, prassi che invece si imputa al mio assistito come se fosse chissà cosa».

08 gennaio 2008
Terza udienza del processo GEA, interrotta ieri per assenza di luce. Cambia il collegio giudicante: tra i nuovi giudici c'è Felicia Genovese, procuratore di Potenza trasferito dal CSM perchè indagato a Catanzaro dal pm De Magistris.

15 febbraio 2008
Il pm napoletano Narducci: "Basti pensare che i membri della Covisoc, per esempio, vengono eletti dal Consiglio federale che è composto da dirigenti delle società di calcio: questo significa che l'organo controllante viene nominato dai soggetti controllati. E' una ambiguità che bisogna superare".

Scusi Narducci, mi sembra che anche nel suo settore ci siano queste "ambiguità che bisogna superare".

26 febbraio 2008
Moggi: "Se è così divertente, ritorno anche la prossima volta. Ma non chiedetemi un'opinione, non sono un avvocato, anche se la materia mi appassiona. Per alcune mie battute sono gia' finito nei casini, casini per modo di dire".
Lunga, e anche contradditoria in alcuni punti, la testimonianza dell’ex calciatore Salvatore Fresi.

29 febbraio 2008

Trezeguet: "Mai minacciato dalla Gea"
Moggi: "David mi fai un autografo?"

3 marzo 2008
Amoruso: «Moggi mi minacciava»
Moggi: «Amoruso parla di minacce da parte mia. - afferma Moggi - Gli ricordo che lui, pur facendo pochi gol, ha guadagnato molto. Fece 14 partite con 0 gol nella Juve e un giocatore così a Torino non ci può stare. Quando io l’ho costretto ad andare a Perugia, quella era la volontà della Juventus. Io le pressioni non le ho fatte con la pistola. Altri che hanno rifiutato il trasferimento sono rimasti alla Juve. Poi non hanno giocato, ma questo per scelta dell’allenatore».

Minacciato per andare a Perugia a prendere 3 miliardi e mezzo d'ingaggio?

Antonio Caliendo dopo molte contraddizioni è stato ripreso.
L'udienza è stata interrotta per l'ammonizione formale del presidente Luigi Fiasconaro a Caliendo, minacciato di incriminazione per falsa testimonianza.

Grabbi: "Nel 2000, dopo aver avuto garanzie che sarei rimasto alla Juventus come quarta punta, fui improvvisamente ceduto alla Ternana per un niente - ha detto davanti alla decima sessione del Tribunale di Roma -. Suppongo che ciò avvenne perché non diedi la mia procura ad Alessandro Moggi e a Franco Zavaglia. I miei rapporti con Luciano Moggi non sono mai stati buoni proprio per questo motivo".

Moggi: "Gli ho detto di andare via perché l’allenatore non lo voleva far giocare, non era un consiglio anche perché lui poteva rifiutare...per tutta la durata del contratto poteva restare tranquillamente alla Juve perché il giocatore può anche rifiutare il trasferimento".

Zeman.
Zeman che attualmente non ha alcun ingaggio, ha detto in sostanza, anche leggendo i giornali di aver saputo che la Gea non agiva correttamente sul mercato dalle confidenze di alcuni procuratori, come Dario Canovi.

27 marzo 2008

Il procuratore Paolo Bordonaro ha escluso che la Gea sia ricorsa a minacce. Anzi, "la società - ha detto - aveva un'influenza assai rilevante nel settore del calcio e l'80% dei calciatori ambiva farsi assistere dalla Gea. Perciò era semplice per quest'ultima non avere concorrenza perchè a questa società i calciatori andavano spontaneamente".

31 marzo 2008
Baldini da oltre un'ora stava parlando dei suoi non ideali rapporti con Moggi e con la Gea quando ha percepito nelle espressioni e nei gesti di Moggi dei "segnali di minaccia". "Luciano hai 18 avvocati - ha detto ad un certo punto il testimone - Se mi lasci in pace...Con te ho già dato". Fiasconaro a questo punto ha chiesto a Baldini ragioni della sua reazione. E il testimone ha detto di aver percepito segnali di minacce. Da qui l'ammonizione a Moggi estesa anche ad eventuali gesti da parte dei suoi difensori.
Baldini, fuori dall'aula, al termine della sua deposizione, ha riferito: "Moggi mi ha rivolto contro la mano destra. Una cosa tipo stai in campana? Sì, certamente, si può tradurre così. Ho inteso il suo gesto come intimidatorio".
Riferendosi a Moggi, Baldini aveva ricordato che nel 2001-2002 in occasione di una cena organizzata dalla federazione italiana Gioco Calcio, Moggi lo aveva avvicinato chiamandolo da parte e rimproverandogli, in sostanza, di aver creato difficoltà a suo figlio Alessandro (uno dei titolari della Gea), tanto che questi non poteva più trattare i calciatori del settore giovanile della squadra giallorossa.
«Sai - ha ricordato il testimone - devi darci una mano, disse Moggi. Un anno si lavora da una parte, uno dall’altra e un altro anno non si lavora. Gli risposi che era uno sfigato perchè io non vedevo l’ora di andarmene. Presi questa frase come una minaccia».

Moggi, che ha chiesto e ottenuto di fare dichiarazioni spontanee, è poi passato al contrattacco e ha ricordato il caso del passaporto falso al calciatore Alvaro Recoba che aveva come procuratore, prima del suo incarico alla Roma, lo stesso Baldini. «La procura federale - ha detto Moggi - lo ha deferito perchè Recoba fu trovato in possesso di un passaporto falso. Il 25 maggio del 2006 l'Inter è stata condannata, e anche il dirigente Gabriele Oriali, a sei mesi e poi la pena è stata mutata in sanzione pecuniaria».

Giraudo: "È inevitabile che società di primo piano abbiano rapporti con procuratori e intermediari". L'ha detto l'ex a.d. della Juve, Antonio Giraudo, sentito come testimone al tribunale di Roma per il processo Gea. «Con la Gea - ha detto Giraudo - i rapporti sono sempre stati buoni. Era una società nuova, composta da giovani, laureati, seri, che volevano portare un cambio generazionale nel mondo del calcio. Li conoscevo un po' tutti, perché tutti figli di persone o del mondo del calcio o di altri ambienti nei quali ho operato". "Quando fu introdotta la normativa sul conflitto d'interessi, decidemmo di seguire o io o Bettega la conclusione di tutti i contratti, anche se Moggi come dg partecipava alle strategie di mercato. A me aveva fatto piacere che Alessandro Moggi entrasse nel mondo del calcio, perché era uno preparato. Sapevo che l'obiettivo della Gea non era solo fare da agenti, ma lavorare a 360 gradi con i calciatori, come fanno alcune agenzie negli Usa che curano il patrimonio e l'immagine degli atleti". "Suggerii ad Alessandro Moggi - ha continuato Giraudo - di andare a fare il d.s., ma solo perché vedevo l'invidia che girava intorno alla Gea."

La Procura di Roma intende procedere nei confronti di Fabio Capello a dell' ex-dirigente della Juventus Antonio Giraudo per il reato di falsa testimonianza.

Pieroni. Rispetto ad un suo confronto con Alessandro Moggi lo stesso Pieroni ha detto: "Gli dissi che nell'Ancona avevo investito 40 anni di carriera, ma non lo feci in risposta ad un qualche tipo di minaccia, solo per sottolineare che agivo in modo limpido".

Un legale di Moggi (Avvocato Melandri): "Iniziativa pm presa per motivi mediatici"

1 aprile 2008

Lippi: «Escludo di aver subito pressioni da parte di Luciano Moggi sulla scelta dei giocatori della Nazionale, è accaduto che io chiedessi a Moggi come stavano alcuni giocatori come Miccoli o Del Piero per convocarli e tanti altri. Comunque ho chiamato i giocatori in via del tutto autonoma e non perchè me lo ha detto qualcuno».
A Lippi poi vengono fatti leggere i verbali di intercettazioni della procura di Torino e una telefonata tra Moggi e Giraudo dove i due non esprimono giudizi proprio lusinghieri sul suo conto: «Sono convinto - dice l'ex ct azzurro ora in forza a Sky Sport - che loro abbiano una stima sicuramente diversa e tuttora positiva rispetto a quella che appare quando si parla di barche, donne e motori, tra di noi c'è un ottimo rapporto».

Baiocco: "Non ero soddisfatto della procura sportiva affidata a Giovanni Allegrini. Mi presentai in sede accompagnato dal mio nuovo procuratore. Erano presenti Bettega, Giraudo e Luciano Moggi. Alessandro mi fece presente che esisteva il problema del conflitto di interessi e mi fece firmare un documento in cui dichiaravo di essere informato della questione".
Con i bianconeri, Baiocco firmò un quadriennale che prevedeva un fisso annuo di 700 milioni di lire, più una serie di benefit legati al raggiungimento di certi obiettivi.
"Decisi di tornare alle origini per mia scelta personale. Alla Juve non avevo spazio e l'unica prospettiva offertami da Alessandro Moggi era il Piacenza che rifiutai".

Attilio Auricchio, ex ufficiale del reparto operativo di via in Selci a Roma:
"Nel 2004, anno dell'inizio delle indagini della procura di Roma e di Napoli su Calciopoli, facevano capo alla Gea 154 calciatori, di cui 99 di serie A e B, e cinque allenatori".
Durante il controesame degli avvocati difensori, Auricchio ha ricordato i suoi rapporti con l’ex ds della Roma Franco Baldini. Rapporti che datavano da una denuncia fatta dalla As Roma e da Baldini per un presunto ricatto dopo la vicenda delle false fidejussioni.
Alla fine Auricchio ha detto di aver avuto rapporti di amicizia con l’ex ds della Roma.

3 aprile 2008
Fabrizio Miccoli: "Con lui ho avuto parecchi problemi sin dall'inizio - ha rivelato -. Per esempio mi fece togliere gli orecchini, che da regolamento interno non potevano essere portati, ma che furono fatti togliere solo a me e non ad altri compagni. Mi emarginava e non mi faceva parlare, mentre con i compagni ho sempre avuto un ottimo rapporto".

Balzaretti: "So di andare un po’ controcorrente ma io con Moggi mi sono sempre trovato bene. E’ stato il direttore a portarmi a Torino e, per questo, gli sono grato. Moggi mi ha sempre trattato molto bene, con grande affetto".

Francesco Caliandro, procuratore di Miccoli, ha concluso il suo intervento negando un'ipotesi di mobbing per i problemi causati a Miccoli da Luciano e Alessandro Moggi durante la sua permanenza alla Juventus.

Zamparini: "Miccoli poteva pure risparmiarsele quelle frasi su Moggi – dice il numero uno rosanero – nel calcio queste cose succedono ovunque e da sempre. Piccole minacce, come quelle che si fanno in famiglia alla moglie quando si litiga. Anche io quando i fratelli Filippini non volevano andarsene da Palermo gli risposi che se non accettavano la decisione della società non avrebbero giocato più a calcio, sono cose che si dicono in momenti di rabbia".

De Canio: "Le voci che sono circolate non mi hanno mai interessato. Io non ho trovato la panchina per una scelta mia personale. Le offerte non mi sono mancate, come negli anni precedenti. Però questa volta avevo fatto delle altre valutazioni. Insomma, se ti offrono una panchina soltanto in base ai soldi che richiedi non e` una cosa seria. Mi spiego meglio. Se mi offrono una cifra bassa perche` tanto c’è chi si accontenta non va bene. Possono anche non darmi nulla, ma farmi sentire importante. C’è una differenza sottile tra le due cose, eppure è una questione importante per me. Di fare l’allenatore non me l’ha ordinato il medico. Devo farlo in certe condizioni. Ed è per questo che sono qui. Il contratto è biennale, ma economicamente non e` nulla di eccezionale. Sono venuto all’estero, ho firmato per una squadra che era ultima in Serie B. E l’ho fatto perchè c’è una società con motivazioni importanti, c’è l’idea di partecipare a un progetto e un’esperienza di vita diversa. Per imparare la lingua, le abitudini e tante altre cose. Poi, certo, anche la possibilità di trasmettere delle esperienze personali agli altri. Di tutte quelle voci sono stanco di parlare. Sono luoghi comuni. Basta leggere la mia storia. Io con certe persone non c’entro quasi nulla. Ho soltanto avuto un’assistenza legale nella stesura dei contratti. E poi basta, senza alcune pressioni durante l’anno. Quelle persone con me si sono comportate sempre in maniera limpida, abbiamo avuto soltanto un rapporto di natura economica. Dopo aver steso i contratti, non abbiamo piu` avuto contatti. Basta leggere la mia storia per capirlo, non ci vuole tanto".

28 aprile 2008
Chiellini: «Non ho mai avuto né promesse, né assicurazioni riguardo alla Nazionale».

Blasi: "Mai state pressioni"
Il giocatore del Napoli ha infatti detto che nelle telefonate di cui sopra si era inventato tutto pur di "liberarsi" del suo agente: "Le pressioni da parte della Gea sono tutte mie invenzioni. Ho pensato che fosse l’unico modo per liberarmi di Antonelli, con cui non avrei mai rinnovato il contratto con la Juve. In realtà, io non ero contento del suo lavoro e avevo preso contatti con Davide Lippi dicendogli che avrei dato a lui la procura se mi avesse consentito di rinnovare con la Juve a cifre maggiori".
PM Palamara: atti su Blasi per falsa testimonianza e calunnia.

Insomma, ogni udienza è una scorpacciata gratuita di ghignate. Basta con le lamentele cari Juventini.
Apprezziamolo questo profumo inebriante di banane che si diffonde su tutto lo stivale.
Non importa cosa capiterà ancora nelle prossime udienze, tanto l'andazzo sarà sempre lo stesso, e il succo non cambierà.
Io so già dirvi cosa succederà nella prossima. Tenetevi pronti a delle grosse sorprese.
Ci sarà la testimonianza di Ferdinando Mericoni detto "l'americano".

Mericoni piangendo: "Io sò stato male, sò stato .... Io ciò avuto una malattia ciò avuto ... che m'ha bloccato m'ha ... m'ha inchiodato m'ha ... io campavo sà vostro onore .... ciò avuto una malattia ciò avuto ... se nò ciavevo una posizione a quest'ora io ... io stavo in America stavo ..."
E forse è vero. Senza Moggi forse avrebbe fatto anche lui carriera.
Magari a quest'ora stava anche lui nel "Kansas City" stava, ne sono sicuro.
"Ahiuanaghein!?!
Hiiiiiiiiiii, ammmmmazza che fusto aò!"