Spirito Olimpico/2 Go ahead... Make my day!

TavaroliLo spirito olimpico che permea questa rubrica mi suggerisce di felicitarmi con i tifosi interisti per la soddisfazione di aver assistito, domenica sera, alla vittoria dell'icona del calcio pulito alla Scala del Calcio. Lo striscione che hanno esposto è certamente uno dei più ispirati esempi di quello spirito che tutti noi, sinceri amanti dei valori della lealtà sportiva, vorremmo che informasse i sentimenti di chiunque, in tutti gli stadi d'Italia, in tutti gli studi televisivi, su tutti i divani domestici. Davvero fuori luogo il commento al proposito di Mario Sconcerti su Sky, che ha meschinamente attribuito il gesto a presunti sentimenti anti-juventini dei tifosi nerazzurri. Una medaglia di diamante per lui (ndr: secondo Greci e Romani il diamante ha la proprietà di sciogliere incantesimi e rivelare verità, curiosa la scelta dell'autore).
E' stato un weekend complicato, denso di slealtà e veleno, non solo in ambito sportivo. Molto grave l'esternazione di Paolo Villaggio che trova tristi le paraolimpiadi: per fortuna è stato censurato da molti sportivi civili e appassionati che sicuramente hanno poi passato l'intero weekend incollati su Sky, nessuno escluso, a divertirsi scanalando fra le varie specialità paralimpiche e a rassicurare i parenti che passavano per il salotto che no, i tizi che bastonano i nuotatori all’arrivo non sono nazisti. Una medaglia di corniola (ndr: secondo tradizione, pietra che dà coraggio; anche qui curiosa scelta dell'autore) per l'inventore della più importante maschera italiana del '900, e cioè Ugo Fantozzi.
Un altro grande artista cinematografico, Clint Eastwood, durante una convention Repubblicana ha attaccato Obama usando citazioni poliziesche. Si sa, quando un uomo con un leggio incontra una sedia vuota, la sedia vuota è spacciata. Comunque la si pensi politicamente, una medaglia di piombo per il vecchio Clint, che è stato subissato di ululati in ogni forma per il suo intervento, dai 10000 ai 140 caratteri, non si sa bene se per i contenuti o se per l'obiettivo, e che in virtù di alcune sue vecchie maschere di celluloide mi richiama alla mente lo spirito olimpico con cui Carrera affronta nel dopo partita di Udine le domande sul rigore su Giovinco, pietra dello scandalo della seconda giornata di campionato e pure pietra di paragone del vero e unico tema che costituisce da sempre l'essenza dello spirito olimpico che permea il campionato di calcio di Serie A, pre e post Calciopoli, altro che calcio nuovo e pulito: la Juve che vince e i fegati che esplodono.
Una medaglia di ematite (ndr: conferirebbe vigore mentale e fisico) per Carrera, il cui sguardo e il tono di voce, più ancora delle parole, possono essere riassunti nel motto immortale: “Go ahead... make my day!”.
Quanto alla medaglia d'oro, quella la terrei da parte per il primo operatore dell'informazione sportiva che invece che dibattere su chi tra Brkic e Danilo abbia commesso un fallo da rigore, come se la cosa dovesse gettare chissà quale ombra sulla vittoria della Juve, si degnasse magari di porre alla pubblica attenzione il dibattito su chi nel decennio scorso ha spiato chi, con quali complicità, con quali omissioni di ufficio a livello istituzionale, e con quali devastanti risultati a livello sportivo.
Per ora il premio è tristemente vacante.