Pio Albergo Milan

galliani berlusconi

Delle cose che non capisco potrei fare una lista lunga un chilometro, ma a chi importerebbe? Però almeno una spiegatemela: perché i quaranta infortuni della Juve di Ranieri venivano classificati sotto la voce Vinovo maledetta (tradotto: preparazione atletica scadente) mentre i seimila infortuni del Milan vengono classificati sotto la voce sorte-canaglia-con-la-rosa-al-completo-la-storia-cambiava? Il mio amico Emilio Cambiaghi direbbe "potenza dei media di famiglia": io, che del Dr. Zoidberg non valgo un'unghia, adeguo la lettura dei fatti al mio rango di bifolco: "cazzi loro".

Perché in quel "siamo tornati", che in queste ore si legge un po' ovunque, inutile negarlo, ci sono racchiuse due verità. Quella dei tifosi bianconeri, che vedono in questo scudetto numero trenta la chiusura del cerchio iniziato nel 2006 dalla sapiente mano di Giotto Guido Rossi; ma anche e soprattutto quella dei non juventini, i quali vedono in questo scudetto numero ventotto (per non contare quelli rubati ma mai tolti, sennò sarebbero sì e no dieci) la riapertura del cerchio iniziato ai primi del Novecento dalla mano borsaiola della famiglia Agnelli e dei suoi sgherri. Il che, detto sinceramente, mi mancava almeno quanto lo scudetto.

Il gol di Muntari, la verve atletica quantomeno sospetta degli uomini di Conte (Guariniello che fa, dorme?), l'arroganza di Andrea Agnelli di voler dire la propria su tutto, venendo meno a quei princìpi di etica, trasparenza e fair play che la breve parentesi di Jean-Claude Blanc e Jean Cobolli Gigli aveva illusoriamente inaugurato nel lustro più bello e pulito che il calcio italiano abbia mai vissuto. Tutta roba da scappare schifati in cima alla montagna a preparare un'altra resistenza, altro che balle. Sono tornati, certo, potete dirlo forte. Sono tornati e si vede.

Ed è pure facile per noi fare dell'ironia quando sul telefonino, invece del gol di Muntari, ci si può permettere di avere il nuovo disco di Emma, cinque porno e le foto della spaghettata di quella volta a casa della Berta. Bella forza, a voi i gol mica li annullano. I gol dentro mica ve li tolgono. I rigori mica ve li negano. Ha pareggiato il Cesena, Mario Beretta cuore rossonero. Godo se segna Obodo. Governo ladro. Cogito ergo Suma. Cose così.

Io lo so che ha ragione Emilio, ma è più forte di me.