Un immaginario troppo collettivo

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Carosio, Martellini, Pizzul ...

Lontanissimi e vaghi i ricordi per il primo, c'era già la televisione ma Nicolò tra una rigida telecronaca e un buon wiskaccio preferiva il secondo e la fantasia continuava a farla da padrona, come ai tempi delle radiocronache.
Eppure la fantasia volava sopra i fatti del campo senza stravolgere questi ultimi: la categoria del "quasi gol" era una entità filosofica, non una semplice rete sfumata di poco, per non parlare del futurista "Tiro, rete! ... parata di Buffon" senza null'altro aggiungere a commento, quasi a negare la contraddizione e a celebrare il connubio perfetto tra tesi e antitesi.
Più vivi, ma meno vivaci i ricordi sui secondi: venire dopo Carosio era come cantare subito dopo Caruso, però la loro onesta e professionale parte l'hanno fatta, neppure mistificando le proprie simpatie di tifo. Ma non ricordo essere loro mai venuti meno il rispetto dell'equidistanza tra le parti in gioco e l'approccio comunque bonario verso tutti i protagonisti.
Arrivò poi Biscardi col suo Processo del Lunedì, all'inizio strutturato come un processo vero e tutto sommato volto al sensazionalismo solo per prendere la scena ai programmi di calcio maggiori. Ben presto però diventò ricettacolo di un giornalismo tifoso, l'apprendista stregone Biscardi perse il controllo del giocattolo e la trasmissione divenne la sagra del livore militante.
La caciara a più voci soppiantò il telecronista solitario e da allora sentire uno solo commentare le partite cominciò a sembrare noioso.
E venne infine l'era delle tv commerciali, con la moltiplicazione dei telecronisti e la necessità di attingere personale presso le radio libere, che già trasmettevano bercianti radiocronache da tutti i campi della sconfinata provincia italiana.
L'onda della faziosità aprofessionale era così giunta alle orecchie di tutta la tifoseria italiana.
Ci voleva una svolta e non poteva che darla la PayTv.
Selezionando i migliori e i più presentabili tra questa nouvelle vague di telecronisti, curandone l'aspetto e l'abbigliamento secondo i canoni via via di moda ... cerone, luci, scrivanie per il pre e post partita, mezzi tecnici all'avanguardia, computergrafica, HD, 3D ... così nacque e si consolidò il cronista telefighetto.
La partita diventa la parte centrale dell'evento, l'evento inizia il lunedì precedente e prosegue fino al sabato successivo, due settimane di chiacchiere, pascolo di ogni genere di addetto ai lavori.
Su tutti svetta la figura dell'opinionista, ossia colui che riporta la sua opinione: unico requisito è che non abbia timore a dire quel che gli passa per la testa; non gli si richiedono competenze specifiche, altrimenti sarebbe uno specialista in qualche settore dello scibile umano o sportivo. No, lui è un opinionista e basta. La concorrenza in questo settore è vastissima. Salvo marginali eccezioni, statisticamente insignificanti, chiunque può fare l'opinionista. E per rendersene conto basta accendere la televisione.
Pur con il fiorire di tutto questo ben di dio paragiornalistico, tuttavia mantiene ancora intatto il suo fascino la figura del telecronista in senso stretto, quello che racconta e analizza la partita dall'inizio al triplice fischio finale.
Soltanto che il telecronista solitario, intristito dal clamore plurale circostante, ha ceduto il passo "ai" telecronisti, al momento in numero di due. Uno da solo non ce la fa più a reggere l'evento. In due si fanno in sostanza compagnia nella postazione, riempiendosi vicendevolmente i vuoti di cronaca, ora con il racconto dell'azione, ora con l'analisi tecnica - la buona volontà non manca -, alcuni sostengono il ritmo della prestazione con il cazzeggio, altri raccontando i fatti propri.
Il fischio arbitrale o il mancato fischio li richiama immediatamente all'ordine: era rigore? era fuorigioco? l'ha toccato o no? ha enfatizzato la caduta? non pare che stesse per tuffarsi, quando è stato atterrato? il calcagno del difensore teneva in gioco il naso dell'attaccante? i capelli contano ai fini del fuorigioco?
Il dibattito si infittisce quando il moviolista, oscura figura professionale quasi sempre fuori campo, fa vedere o non fa vedere l'episodio da tutte le angolazioni: eccolollà, l'ha tenuto per la maglia! peccato l'immagine e l'angolazione scadenti!
E quindi, mentre rivediamo le immagini, abbiamo anche il piacere di scoprire l'evoluzione delle opinioni dei due telecronisti, dal vivo fino all'ultima moviolata. Nel frattempo la partita è ripresa e ci verrà mostrata solo in un secondo momento una ghiotta occasione da gol, appena buttata al vento da Milito da favorevolissima posizione.

Pizzul, Martellini, Carosio ... E se ci facessimo noi un buon wiskaccio e spegnessimo il televisore?