Sostegno a Conte, ora più che mai

conteNei giorni scorsi diverse entità del web bianconero hanno elaborato un comunicato firmato da rappresentanti di siti, clubs, tifosi e ultras, per manifestare pieno sostegno ad Antonio Conte che aveva sottolineato la disparità con la quale continuano ad essere enfatizzate dai media le decisioni arbitrali favorevoli alla Juve, a fronte di quelle contrarie, che vengono minimizzate. Anche Ju29ro si riconosce nel cuore dell'iniziativa e ripropone il testo del comunicato:


Nella conferenza stampa successiva a Parma-Juventus, il nostro allenatore Antonio Conte ha esternato ai giornalisti presenti in conferenza stampa il suo disappunto per una situazione che rischia alla lunga di condizionare il campionato dei bianconeri e, di conseguenza, l’enorme lavoro quotidiano che c’è dietro. Secondo il mister, gli arbitri non sono sereni quando arbitrano la Juventus, poiché hanno notato – ed è in realtà evidente – come se si sbaglia contro la Juventus comunque va bene, mentre in caso contrario si viene sottoposti a gogna mediatica e a punizioni esemplari dai “vertici arbitrali”.

Unendoci a quanto già fatto con nota ufficiale dalla Società, anche noi tifosi bianconeri, (popolo del web, tifosi e ultras) sottoscriviamo dalla prima all’ultima parola quanto espresso in maniera chiara ed inequivocabile (nonostante i tentativi di strumentalizzazioni varie) in quel di Parma.

Riteniamo, probabilmente in contrasto con quanto pensa una fetta rilevante di giornalisti e dirigenti federali, che la nostra dignità non sia calpestabile e che, al contrario, siamo proprio noi tifosi la benzina che fa muovere l’intero motore del gioco del calcio. Siamo noi che lo alimentiamo con i nostri soldi, con la nostra passione e con i nostri sacrifici, e non può più starci bene questa situazione che in realtà va avanti dal 2006 in poi.

Già l’ex presidente Cobolli Gigli (quello che chiede più gol e meno polemiche) e Didier Deschamps, nel purgatorio della B, iniziarono a denunciare una situazione insostenibile e resa palese dai numeri (3 soli rigori fischiati in 42 partite: nessuno peggio di noi, nonostante i 94 punti e gli 83 gol messi a segno), proseguita poi col ritorno in A con Claudio Ranieri, (lo stesso tecnico che vuole dare lezioni di stile), che nell’ottobre del 2007 denunciò come «nel dubbio ci penalizzano. Forse stiamo pagando noi lo scandalo di Calciopoli. Non vogliamo aiuti, ma essere trattati come tutti gli altri». Fu un campionato, il primo in A, talmente compromesso da errori arbitrali a nostro sfavore da spingere Cobolli Gigli (sempre quello che chiede più gol e meno polemiche) e Jean-Claude Blanc a scrivere una lettera aperta di protesta a FIGC ed AIA, nella quale si denunciava come «alcune decisioni dei direttori di gara stanno confermando un dubbio sollevato da più parti: e cioè, che nei confronti della Juventus non vi sia un atteggiamento sereno e adeguato alla serietà con la quale la Società e la squadra affrontano i propri impegni. [..] La Juventus non può continuare a pagare colpe per le quali ha già scontato una pena estremamente severa e dalla quale si sta risollevando anche grazie alla passione dei propri tifosi, che legittimamente chiedono rispetto». Sospetti che sono tornati fortissimi, guarda caso, dopo che da Napoli uscivano fuori le intercettazioni “irrilevanti” e dove la Juventus cominciava con forza a rivendicare – grazie alla presidenza Andrea Agnelli – la vittoria di 29 Scudetti, regolarmente vinti sul campo. Si arrivò allo sfogo di mister Delneri il 2 febbraio 2011, quando davanti alle telecamere Mediaset disse che «Vogliamo rispetto, vogliamo che ci venga dato quello che ci va dato. Perchè Calciopoli è finita. Cinque anni fa. Se c’era, poi». Un attacco diretto «perché a stare zitti non si ottiene nulla», cui fecero seguito le parole dell’amministratore delegato Marotta: «Non sono qui ad accampare delle scuse ma voglio esprimere una critica molto decisa nei confronti della classe arbitrale e dell’atteggiamento verso la Juventus. Non vorrei che le nostre valutazioni su Calciopoli siano intervenute in questo tipo di comportamenti. Non vorrei che quella che prima si definiva sudditanza ora diventi arroganza, che superi l’oggettività degli episodi in questione».

Condanniamo in maniera netta e ferma le istituzioni che dal 2006 ad oggi non sono state in grado di garantire – forse perché controparti in tribunale contro la Juventus? – quelle necessarie e fondamentali serenità nei giudizi e trasparenza nelle scelte che sono alla base della credibilità dell’intero gioco del calcio.

Vogliamo sapere perché dal 2006 ad oggi siamo la squadra – tra quelle sempre presenti da allora in A più Napoli e Genoa che salirono assieme a noi dalla B – che si è vista fischiare meno rigori di tutti (26) e con un saldo di 1 assolutamente statisticamente irrituale per una “big” (basta controllare qualche statistica).

Vogliamo sapere perché se Doveri assegna un rigore alla Juventus all’88' di una partita già sull’1-0, viene assalito dai media, si sollevano sospetti di combine sui rigori e l’arbitro viene fermato per quattro turni, senza essere difeso da nessuno, ma anzi venendo dato in pasto a chi altro non aspettava per aprire bocca.

Vogliamo sapere perché uguale trattamento non viene riservato a chi sbaglia, anche molto più clamorosamente, a favore di altre squadre (che casualmente sono divise da pochi punti in classifica da noi).

Vogliamo sapere perché, se un arbitro sbaglia danneggiando la Juventus, la sua prestazione viene giudicata “positiva” e nessuno si sogna minimamente di riservargli lo stesso trattamento ricevuto da Doveri.

Siamo 14 milioni, con tutto quello che ciò rappresenta, (e qualche media, visto i cali d’ascolto e delle vendite se ne è già accorto) e pretendiamo – visto che come detto siamo la benzina di questo calcio – che si chiariscano questi sospetti che riteniamo ormai inaccettabili, perché durano da troppo tempo e non si riferiscono ad una singola partita, ma ormai a sei lunghi anni.

Antonio Conte ha detto di non riuscire a spiegare a noi e ai suoi giocatori il perché tutto questo accada. Chiediamo a chi di dovere di farlo per lui, in maniera chiara e non superficiale, perché siamo stanchi di essere trattati come se nulla fosse.

Nel 2006, chi ha messo in piedi la farsa di Calciopoli, lo ha inteso fare – parole sue – per “ripulire il calcio da ogni sospetto”. Oggi, nel 2012, ci pare che si sia solamente ottenuto l’effetto contrario, in quanto i sospetti sono solo raddoppiati da parte di tutti i protagonisti del sistema calcio, senza in realtà dare una vera idea di trasparenza. E gli scandali che riempiono i giornali, ne sono solo l’esempio. In compenso si è ottenuto l’effetto di penalizzare la Juventus e noi tifosi, che continuiamo a pagare e ad essere trattati senza rispetto. Non è che forse il vero obiettivo fosse solo quest’ultimo?

Noi pretendiamo rispetto e pretendiamo delle risposte da chi rappresenta il sistema calcio, e abbiamo il diritto di averle. Da oggi non ci fermeremo fino a quando queste risposte non ci verranno date. Con civiltà ma con fermezza, noi diciamo basta. Non siamo più disposti ad accettare questa disparità di trattamento evidente a tutti gli uomini e le donne che abbiano un minimo di onestà intellettuale (merce rara ormai) e attueremo ogni forma di protesta percorribile che la legge ci concede.