Il più grande spettacolo dopo Zidane siamo noi /16

tifosiIl romanzo autoerotico delle nostre vite

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

"E così, come la Juve, anche l'Italia è retrocessa in BBB. Nemesi, amici." Il Direttore fa il gesto che invita a salutare in sua vece le sorelle di tutti i presenti e si posiziona al bancone. Il bar poi non così distante da Torino è già strapieno in-ogni-ordine-di-posti, ma nessuno dei presenti ha nel cervello una battuta altrettanto brillante da opporre. Tutti che ci pensano su, ansiosi della prestazione, che cercano il gioco di parole con Standard&Poor's, rating, debito, ma niente da fare: il prezioso tacco del Direttore non libera al tiro nessuno. E per raccontarvi una storia molto triste e che probabilmente conoscerete tutti sin troppo bene, succede anche che, siccome tutti strapensano, ma a nessuno passa per la testa che se è bella bisogna ridere, il povero Direttore si convince pure che la battuta sia una cagata. Con troppi "numeri 10" non si va da nessuna parte. Il solipsismo genera mostri.

§ il titolare della rubrica sceglie di cavarsela così, non avendo un'altra battuta brillante sullo stesso tema §

Oggi è il giorno della Svolta. Juve vince o Juve perde, non ce n'è di altre. Farla finita con questo limbo, basta incertezze, vogliamo sapere chi siamo. Oggi il campo ce lo dirà. Vincere o perdere. Carne o pesce. De Falco o Schettino.
La battaglia contro il pareggio - L'Ignominia del Pareggio - ha ormai assunto toni da Anni Venti. La vittoria mutilata, chi osa vince, me ne frego. Il pareggio è compromesso e compromissione. Il pareggio è viltà dell'animo. Non pareggio, son pronto al peggio. L'orribile e spaventoso suono della ics. Vincere la paura e affrontare l'ignoto. Orbene. Coprire il Cagliari di sangue e cenere.
Menti raffinate e razionali si dichiarano convinte che il pareggio sia espressione di una Volontà. Con la v maiuscola, porcogiuda. Il Pareggio, sentenziano, è Paura della Sconfitta. E noi non abbiamo paura di niente! Con l'occhio liquido dell' agitatore politico, gridano alla rivoluzione tradita e additano Conte come "cane liberale". E' lui, il grande Demiurgo del Pareggio. Membro del Bilderberg, massone e anche terrone.
Capopopolo, avete indovinato, Gino L'Incazzoso. Che, giusto per non trarvi in inganno, è uno di sinistra moderata.
Le relazioni tra umani generano mostri.

§ il titolare della rubrica è consapevole della discronia della metafora nautica ma voleva usarla a tutti i costi per darsi un tono da "contemporaneo" §

Freddo del cazzo, anche questo lo sapete. Roba che per scaldarsi i muscoli serve l'olio della frittura. Nessuna empatia con l'atleta che affronta le avverse condizioni meteorologiche in mutande, ma gran sfregamenti di mani che vogliono dire: sì-freddo-ma-vediamo-di-vincere. Il Rozzangelo, sempre a fare l'esagerato, veste un giubbotto di kevlar. Non tiene neanche così caldo, dice, ma ieri sera ha litigato alla Shell in tangenziale con un certo Vito. Mò vi racconto. Dopo dai, che sta iniziando la partita. E' breve, guarda. L'Angelo è uno che comincia a scriverti l'sms, ma quando in un amen arriva a 3000 caratteri, sfancula il Nokia e ti chiama. Non è logorrea, è che si è trasferito a vivere in campagna. I suoi racconti sono enciclociclici e procedendo per libere dissociazioni, il rischio è che possa arrivare ovunque. Nel 90% dei casi però, che ci arrivi da destra o da sinistra, il pezzo forte è la festa di compleanno di Mitch Richmond, quando il nostro viveva a Sacramento. C'è sempre qualcosa che finisce per ricordargliela. Una canzone, un profumo, uno sparo. E quando la storia, come in questo caso, sa di GoodFellas, è tanto più facile.

§ il titolare della rubrica sa che il Rozzangelo potrebbe scrivere da sé la sua storia, però 3000 caratteri chiude word e vi chiama a casa uno a uno §

Lichtsteiner sulla destra appoggia in avanti. Tacco di Pepe che smarca Marchisio che trova nello spazio Lichtsteiner che elude l'intervento del portiere appoggiando a Vucinic che segna. Uno a zero talmente veloce che l'Angelo non ha ancora preso la tangenziale. Il goal più bello della stagione. Diciassette replay consecutivi. Altro che vincere, oggi si stravince. Gino e la sua claque gonfiano i petti, rivendicano Nizza e Savoia, e annunciano l'avvento della Terza Torino. "Gran goal di Ducinic" li sfotte il Direttore. Scoperchiamento di tombe e ostensione di decine e decine di parenti partigiani uccisi dal regggime. "Si faceva per ridere, dai."
Dopo cosa succede. Che qualche volta ci andiamo vicino noi, ma mai troppo vicino. E qualche volta il Cagliari. Ci sarebbe un rigore per loro, ma è dismesso con fastidio. Che se continuano a dare rigori al Milan e scioperano i tassisti, allora vale tutto. Si soffre sì, ma su siamo uomini. Il Presidente prende il comando: li guarda uno per uno negli occhi, chiude le palpebre, annuisce grave e con il suo tono più dolce li rassicura: "Tranquilli".
A fine primo tempo, l'Angelo finalmente si incontra con Vito. Problema. Non è che l'Angelo sia fastidioso, è solo pericoloso. Di scuola neorealista, feroce adepto dello "Stanislavskij", il Rozzangelo con la tecnica riesce a risentire pienamente le stesse emozioni vissute, quando racconta. Perciò ti piglia per il bavero, ti grida in faccia, ti schiaccia i piedi, ti mette il dito sulla fronte. E ti viene la paura che, da un momento all'altro, ti stenda con un montante al fegato. El Borchoké, che ha costretto nella parte di Vito, gli sta chiedendo scusa con la voce rotta dal pianto.

"Quanto stiamo? La sento troppo questa partita..."

Secondo tempo. Quarto minuto. Mentre il Rozzangelo prende a calci il portaombrelli, che poi sarebbe il Booster di Vito, il Cagliari segna. Goal di Cossu, che raccomanda il silenzio a tutto lo Juventus Stadium. Il bar poi non così distante da Torino invece echeggia di bestemmie taglia-margherite. Il Direttore saluta la nascita del "movimento dei porconi". Il popolo delle partite rende conto all'Angelo del gesto disdegnoso di Cossu. Lui si fa serio e comincia una pippica tutta rispetto-civiltà-educazione all'indirizzo del fantasista sardo, che si conclude con il precetto all'indirizzo dei giocatori della Juve di tirargli uno schiaffazzo sul coppino. Ma dai, Angelo: metti che lo faceva Vidal a San Siro, diventava il tuo idolo. Il Rozzangelo valuta che gli si stia dando ragione. Infatti, dice. Poi c'è Vito che scappa e gli promette tremenda vendetta.

La Juve attacca, ma ha poche idee. Troppi "numeri 4". Conte inserisce Del Piero, Krasic e Borriello. Gino e i suoi le considerano sostituzioni volte a coprirsi dietro per mantenere il risultato di pareggio. Infamia. Tradimento. E infatti, guarda un po', si pareggia. Giusto il tempo per Krasic di fallire un'occasione clamorosa e far precipitare i nostri dove nessuna parola ha mai avuto accesso. Disillusione e revisionismo. Parte il Gino: "Otto pareggi in diciotto partite non li ha fatti neanche la prima Inter di Mancini". Il Dottore: "Del Piero è entrato per cercare le punizioni dal limite e poter andare a casa a segnare sul diario segreto - quello col lucchettino e le chiavine che nascondi nel portafoglio di Poochie - che ha segnato nel nuovo stadio." Il Gino, sempre più razionalista: "Comunque con le squadre rossoblu non vinciamo mai". Lo Schizzato su Krasic e Marotta: "Ma quando se ne va il serbo? Bruttogiuda, Marotta non è capace di vendere neanche un cazzo di Minipimer su Ebay!"
Il Grande Diagnosta AKA Presidente li commisera: "Ma c'era qualcuno di voi che pensava davvero che vincessimo il campionato?" Ma se sei stato tu a dire "tranquilli"! Mica ho detto tranquilli "che vinciamo" io, anzi intendevo tranquilli che non vinciamo. Si vedeva chiaramente.

E così, asciugandomi il sangue con la sua camicia, gli ho detto: "Non sapevo che era la tua fidanzata, Mitch".

18^ giornata - domenica, 15 gennaio 2012, ore 15.00
Juventus-Cagliari 1-1
JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe (63' Del Piero), Matri (71' Krasic), Vucinic (82' Borriello). All.: Conte.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Dessena, Nainggolan, Ekdal; Cossu (74' El Kabir); Larrivey (71' Ariaudo), Ibarbo. All.: Ballardini.
Arbitro: Guida
Marcatori: 7' Vucinic (J), 49' Cossu (C)
Ammoniti: Cossu (C), Matri (J), Barzagli (J), Dessena (C)