Il più grande spettacolo dopo Zidane siamo noi /13

tifosiIl romanzo emo delle nostre vite

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

"E tu dove cavolo eri?"
"Oh, io il lunedì sera ci ho 'danze africane'. Per la Juve mi tengo libero il sabato, la domenica, pure il venerdì che sai mai. Martedì, mercoledì e giovedì per gufare le italiane nelle Coppe. Ma il lunedì! Oh uno può mica vivere di sola Juve... Quanto abbiamo fatto?"
si presenta El Borchoké in tuta da ginnastica metrosexual, con borsone della Fulgor Marengana a tracolla.
"Uno schifo. Ma ci vai vestito così?"
"Ma va', ci ho il costume in borsa. Quanto abbiamo fatto?"

"Una tragedia, guarda. Ma figa ce n'è?"
"Robaccia etno-chic, sai quelle scimmiate con l'incenso, i campanellini, il cotone biologico... Quanto abbiamo fatto?"

"Una merda, lascia perdere. Ma tipo suonate anche i bonghi?"
"Se ne abbiamo presi più di tre, non dirmelo neanche che ci sto male..."
"... Che poi, africane di dove? Nord, sud, est, ovest, centro?"
"Porca troia, quattro a zero! Non dirmi che ha segnato anche Totti, magari una doppietta..."

"No, tranquillo, Totti ha sbagliato il rigore. Ma anche tipo la danza della pioggia?"
"Quattro a zero e hanno pure sbagliato un rigore! Io lo dicevo che bisognava registrare la difesa. Chiellini è fuori forma!"

"Lascia stare il Chiello: ha segnato il goal della bandiera."
"E vabbè, quattro a uno! E' pagato per difendere non per segnare!"


El Borchoké la partita l'ha vista a casa, ma - vergogna - non lo può dire, ché le partite, da che calcio è calcio, si guardano al bar. C'è che gli occupa il divano un cugino appena divorziato e da sempre romanista, e mica lo poteva portare qui, ti immagini che figura. Al fischio finale, però, è precipitato in crisi di astinenza: si è quindi acchittato da "sportivo e dinamico" e ha annunciato che sarebbe andato "a danze africane". Machessonatelibbonghi? Africadersudoddernord? Cestàafregna?
Per lui, che ha subìto un romanista in casa, questo è più di un punto guadagnato, è un punto d'onore. Ma nel bar poi non così distante da Torino si respira la crisi. C'è persino chi lo dice: "crisi". Uno a uno. E' finita uno a uno. Per i tanti malati, affetti dalla "sindrome di Iva Zanicchi", però, è un altro anno da buttare: neanche questa volta faremo 100 punti. Due punti persi, dice quello che al goal di De Rossi aveva previsto il cappotto.
Il Direttore prova ad insinuare il dubbio: "Ma almeno vogliamo aspettare una misera sconfitta prima di chiamare Mario Monti al posto di Conte?" Sembra una domanda intelligente, ma Gino L'Incazzoso gli spiega algebricamente che se invece di 6 pareggi, fai 3 vittorie e 3 sconfitte fai 3 punti in più. E quindi, cazzo, vediamo di perdere ogni tanto!
Come abbiamo giocato? Ributtanti, sintetizza il Gino, secondo cui l'eufemismo è una forma di dislessia.
Comincia ufficialmente la MMMDCCCLXIV edizione delle Geremiadi. Come da antica tradizione, i migliori sono quelli che non hanno giocato, i cambi tutti sbagliati e la preparazione atletica ci taglia le gambe a dicembre. E gennaio, gennaio sarà peggio ancora. Quindi a gennaio dobbiamo comprare Quiunque. Pepe ha finito la benzina. E Monti ha aumentato la benzina. Pirlo è vecchio. Ma Monti ha aumentato l'età pensionabile. Giaccherini, infine, qualcuno lo dovrà pur dire, è irrimediabilmente basso.
Il bar è da sempre nella storia il laboratorio politico degli scontenti. Qui il problema delle pensioni si risolve legalizzando l'eutanasia, e il problema della disoccupazione legalizzando l'eroina. Davanti a una situazione che si presenta come un problema, insomma, si cerca di trovare una soluzione che cambi il problema, se possibile rendendolo più complicato. Qui vale la regola del Gattopardo-che-si-mangia-la-coda: "Bisogna cambiare tutto affinché bisogna cambiare tutto perché bisogna cambiare tutto". E già che Conte cambia modulo, perché non posso farlo anch'io? Senti questo: il 3-0-3-1-2-1. Tre difensori, nessuno davanti alla difesa, che tanto davanti alla difesa c'è il centrocampo, poi tre centrocampisti che stanno davanti alla difesa, e infine attacco a rombo. Non ti era mai venuto in mente l'attacco a rombo, eh? Ma siamo scoperti sulle fasce così! Che ti frega, tanto la palla la teniamo noi. Che se ce l'hanno gli altri, oramai, sembra che non vale.

Onore alla Roma, comunque, che per tutti è una squadraccia da retrocessione. Lo Schizzato, solo, tesse le lodi dello "spagnolo col mento a spicchio d'aglio" che, secondo lui, ha impostato la squadra come si deve e ricorda quell'aneddoto da anni del boom economico per cui il giornalista chiede al mister di turno dopo una sconfitta: "Aveva detto che avreste affrontato la partita aggredendo gli avversari dal primo minuto senza farli respirare. Cosa non ha funzionato?". Risposta: "Che l'hanno pensato anche loro".
Un momento oramai topico del dopopartita sono le sue pagelle:
Vidal 10 - - - - - - - - - - Stratosferico, a parte che ha fatto il loro gol e provocato il rigore a un quarto d'ora dalla fine dopo un minuto che avevamo faticosamente raggiunto il pareggio. La quantità non si discute, ma ricordatevi sempre che quando la quantità trascende in ignoranza da un tanto al metro cubo, si finisce dalla parte di quelli che "bastarda troia quella sera ad Amsterdam nel '92, che ce l'hanno rubata ma moralmente la Coppa l'abbiamo vinta noi".
Marchisio 2 Continuino a pomparlo come il nuovo Tardelli misto a Gerrard con aromi di Rijkaard e sfumature di Xavi e Iniesta, e nel giro di un paio di mesi ci ritroveremo la brutta copia di Nando De Napoli versione milanista incrociata con Jonathan Bachini versione SERT.
Quagliarella Senza Voto e Mezzo Sembra Tommasino Panarito, il bomber del Casale fine anni '70-primi '80, ma negli anni '90, quando aveva smesso e chiavava come Rocco Siffredi andando a allenamento mezz'ora al mese.

Infine, per non dimenticare:
In Giappone, nel 1970, dopo un pareggio del F.C Tokyo in casa della Roma, il tifoso Yukio Mishima non riuscì a reggere all'onta e praticò l'harakiri.
In Virginia, nel 1993, la casalinga Loretta Gobbitt tagliò il pene del marito, come psicotica reazione al sesto pareggio stagionale degli amati Richmond Zebras.
Esattamente cento anni fa, nel 1913, Roald Amundsen raggiunse per primo il Polo Sud, battendo nell'impresa l'inglese Robert Scott, che arrivò qualche settimana più tardi. Prima di partire, ricordò al mondo intero: "Veniamo da due settimi posti."

ROMA-JUVENTUS 1-1
ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Taddei, De Rossi, Heinze, José Angel; Greco, Viviani (58' Simplicio), Pjanic (77' Perrotta); Lamela; Totti, Osvaldo (87' Borriello). (Lobont, Cicinho, Rosi, Caprari). All.: Luis Enrique.
JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe (86' Elia), Matri (67' Quagliarella), Estigarribia (71' Giaccherini). (Storari, De Ceglie, Pazienza, Del Piero). All.: Conte.
ARBITRO: Orsato.
RETI: De Rossi (R) al 5'; Chiellini (J) al 61'
AMMONITI: Pjanic, Vidal, Greco, Bonucci, Quagliarella, De Rossi.