Il più grande spettacolo dopo Zidane siamo noi /4

del pieroIl romanzo eroico della vostra vita

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

Fattoide: il bar poi non così distante da Torino fu aperto nel 1897 dal Leggenda che, nonostante abbia qui visto passare una dozzina di generazioni di rompicoglioni con deliri di onnipotenza e persecuzione, è ancora vivo e vegeto, e comanda nel suo regno. La gestione del bar, però, da qualche anno a questa parte, è stata affidata all'infaticabile amico Dante, per tutti Danton, ché assomiglia vagamente a Depardieu, uno che al bar fa tutto, dai panini alla pulizia dei cessi.
Fatto: sono entrambi pugliesi e, senza che questo sia di pregiudizio, sono entrambi tipi estremamente pazienti. D'altronde, il Leggenda ha seppellito gente che "come Combi-Rosetta-Caligarisss non ce ne saranno più", figurati se si scompone con i gerontofili del "Del Piero per sempre" che stasera si agitano inconsolabili tra i tavoli in formica del bar, dopo l'annuncio della sua dipartita a fine anno.
Lo scontro generazionale, anno 2011, è quadripartito: ci sono quelli, come il Presidente, Gino e il Danton, che hanno l'età di Platini e sono venuti su con il mito di Sivori e Charles, quelli come lo Schizzato, il Killer e il Dottore, coetanei di Zidane e cresciuti con il mito di Platini, quelli come l'Epifanio e El Borchokè, pari età di Ibra e diventati grandi con il mito di Zidane, e poi ci sono i giovani, come il Krist e il Dodo: nati insieme a Giovinco, hanno conosciuto il mondo con la farsa di Calciopoli. Trasversali allo schieramento anagrafico, ci sono quelli che "minchia solo il Capitano", il cui Capitano è, senza fallo, il sanguigno Rozzangelo. Sono tantissimi.
Secondo fattoide: il culto della personalità venne ufficialmente bandito durante il XX Congresso del Bar, convocato il 6 aprile 1991, quando Baggio raccolse la sciarpa della Fiorentina, dopo essersi rifiutato di calciare il rigore. La furia iconoclasta si riversò sui poster che allora il Leggenda teneva attaccati alle pareti in legno del bar non così distante da Torino. Nell'occasione, un giovane Schizzato svuotò la vescica sull'effigie del Codino nel piazzale antistante, richiamando l'attenzione della Buoncostume. Te l'ho detto che il Leggenda ha una pazienza biblica.
Da quel giorno, l'unico residuo di adorazione pagana è il panino del campione: quando un grande campione se ne va gli si intitola un panino, un po' come ritirare la maglietta.
Secondo fatto: il culto della personalità è sopravvissuto clandestinamente fino ai nostri giorni. Il primo a tenerlo vivo è stato - nemesi - lo Schizzato, che giunse a radersi regolarmente la "fontanella" per assomigliare al suo idolo marsigliese. E poi, numerosi, timorosi e insospettabili come elettori della Democrazia Cristiana, gli adoratori di Adipì. Gente che un 9-0 al Real non è festa se non segna anche lui, magari su punizione. Sono decine i DC, anzi i DP. Tutti che "nessuno pretende di vederlo titolare, anche se, però, insomma, con questa gente qua, è ancora il migliore, né?" E vai col dodicesimo governo Andreotti. La maggioranza di loro, però, evita accuratamente ogni genere di discussione a riguardo, mostrando noncuranza e "sarà quel che Dio Vorrà", e rendendosi riconoscibili soltanto quando, al goal del beniamino, erompono in urla più simili a orgasmi preistorici che a normali grida di felicità.

Dorotei
E' addentando un Nedved (praga, scamorza e tartara - 4,40 euro) che lo Schizzato* inizia a provocare: "Uno un po' più forte di Del Piero, tal Roberto Baggio, fu allontanato dalla Juventus a 28 anni per fare spazio allo stesso Del Piero da quella dirigenza che nel 2004 prese Ibrahimovic e, con l'aiuto di un certo Fabio Capello, iniziò a preparare lo scivolo per levarselo dalle palle quando di anni ne aveva una trentina e magari ci si facevano ancora due soldini. Idem per Zidane, che fu ceduto per una cifra che manco riesco a pronunciare, figurati a immaginarla. Da cinque anni Del Piero è un miracolato di Farsopoli, altro che balle."
Ahia. I delpieristi vengono fuori tutti, e sono molti di più di quelli che si aspettava, come in una fabbrica abusiva cinese. L'Ingegnere, ebbene sì, vota DP, ed è addirittura della corrente Dorotea, come il nome della figlia, quelli che Adipì è come un padre: "Del Piero è stato il simbolo dell'unica Juventus vincente che abbia mai visto. E non parlatemi di Nedved, Zidane, Davids, Conte stesso. Sono ad un livello sotto. Tutto questo astio nei confronti di Adipì è assolutamente ingiustificato, oltre che profondamente autolesionista: avessimo Dzeko e Aguero capirei, ma esultare perché se ne va l'unico giocatore di caratura mondiale che si ha in squadra è veramente roba da pazzi. Ha un contratto annuale a 1 milione di euro, mi fa ridere chi dice che è una lezione per lo spogliatoio. La lezione per lo spogliatoio sarebbe Amauri e Iaquinta in miniera. Ma quelli se ne stanno lì tranquilli, a mangiare pane a tradimento. Tra l'altro, se si parla di Adipì con un tifoso del Maniù quasi si butta per terra, lo paragona alle leggende dei Red Devils, stesso discorso per i tifosi del Barça e del Real."
Lo Svizzero, anche lui, è delpieristiano: "Cari i miei professori, anche sui mercati finanziari ci sono quelli che cercano di indovinare la tempistica perfetta per vendere un titolo ai massimi. Solo che non è così facile: per ogni anno che sbagli ti perdi giusto giusto quei 20-25 gol (e pure pesanti) che Del Piero regolarmente segna da seconda punta e che non mi pare che i suoi sostituti cannibalizzati abbiano mai garantito. Andate in pace."
Il Medico parte con l'album dei ricordi: "Quando lascerà il calcio piangerò come un bambino al solo rivedere tutto quello che ha fatto: il goal di tacco contro il Toro, il goal in spaccata volante dopo la morte dell'avvocato, la rinascita di Bari dopo la morte del padre, le standing ovation al Bernabeu, all'Old Trafford, i trofei alzati, i dribbling a Materazzi, i gol contro l'Inter, quello della Iuliano-Ronaldo, l'assist più bello della storia del calcio, i goal à la Del Piero, il titolo di capocannoniere, il Mondiale, la partita da terzino contro l'Olanda, le zero espulsioni (mica è vero, nda), la semifinale col Real, l'Intercontinentale, la lettera a Trezeguet... oh se ce n'è!"
Sono tantissimi.

Lo Schizzato vince sempre
El Borchoké è il più subdolo degli apostati. Abbandonò la religione all'arrivo di Ibra, ma in seguito sentì forte il pentimento per il tradimento da ultimo cerchio dell'Inferno. Oggi, senza il coraggio di dirlo a nessuno, cerca il perdono di Alex e anche stasera prova a buttarla lì allo Schizzato.

EBK: "Beh, però è sempre un arma in più. Nell'emergenza, lo metti dentro gli ultimi 10 minuti e come tira le punizioni lui..."
SCZ: "Ascolta, giovane, chi è il più bravo a tirare le punizioni?"
EBK: "Al mondo?"
SCZ: "No, del tuo palazzo. Al mondo, chiaro. Chi è?"
EBK: "Oggi come oggi?"
SCZ: "Oggi come oggi."
EBK: "Mah, fammi pensare... Cristiano Ronaldo! Tira di quelle sabbonge..."
SCZ: "Cristiano Ronaldo! Ma non farmi ridere!"
EBK: "Ah beh sì, hai ragione: Messi! E' talmente completo e segna così tanti goal che uno non si accorge nemmeno di che formidabile tiratore di pu..."
SCZ: "Ma non dire cazzate!"
EBK: "E allora chi é?"
SCZ: "Maradona."
EBK: "Ma avevi detto al giorno d'oggi..."
SCZ: "Al giorno d'oggi. Nessuno tira le punizioni come Maradona. Non ce l'hai YouTube? Vatti a vedere ancora oggi come calcia le punizioni agli incontri di beneficenza. Non ce n'è un altro. Potenti, precise, con il giro giusto."
EBK: "Ho capito, ma..."
SCZ: "E invece non capisci un cazzo. Vogliamo comprare 300 chili di Maradona da mettere dentro gli ultimi 10 minuti per tirare le punizioni?"

El Borchokè avvampa di vergogna e, ostentando accidentalità, ordina uno Zoff (crudo, montasio e crema di asparagi - 4,40 euro).
"Te lo scaldo?" chiede con un sorriso paterno il Danton. "Non ci provare!" intima il poveretto che, a passo spedito, si dirige verso il cesso per una sessione di auto-incoraggiamento allo specchio.

Cazzo, cazzo!
Il Rozzangelo si riprende la leadership del suo partito, arringando la folla: "Stasera Del Piero passa la lingua in faccia a tutti quelli che gli danno del vecchio."
Si parte. Del Piero in panchina. Caressa annuncia una speciale Alex-Cam che lo seguirà ovunque, per capire se gufa, in buona sostanza.
"Danton, devi dire al Leggenda di mettere Mediaset Premium! Cos'è, comunista?" Il Rozzangelo promette il decoder in tempo zero e a prezzo stracciato, fornisce un amico "che li tratta all'ingrosso".
Uno a zero, segna Matri. Uno con la faccia pulita, che piace a Del Piero e ai delpieristiani, moderatamente felici. La partita, però, si mette in discesa e non ci sarà bisogno di Alex che la risolve. Uhm uhm. Certo c'è quel Vucinic, che non ha la faccia pulita, che sta giocando proprio male.
Uno a uno, pareggia il Genoa. "Cazzo, cazzo!" dice Alex. "Cazzo, cazzo!" echeggiano i delpieristiani, moderatamente delusi. La partita, però, si mette in salita, e forse ci sarà bisogno che Alex la risolva. Uhm Uhm.
I DP, come i DC, di meschinità ne pensano tantissime, ma non ne dicono neanche una. Sempre politicamente corretti, ti fanno morire pazzo. Tutti che "Matri è un gran bell'attaccante", "è mancata anche un po' di fortuna", "speriamo nel secondo tempo". Cambi nell'intervallo? "Aspettiamo a vedere come si mette", che vuol dire "speriamo di andar sotto 4-1, e poi poker di Alex: punizione à la Del Piero, rovesciata à la Del Piero, goal su calcio d'angolo à la Del Piero e tacco à la Bettega, anzi, un cazzo, à la Del Piero. E gran finale: salvataggio sulla linea a portiere battuto à la Del Piero." Il tutto, augurando a Vucinic un infortunio à la Del Piero.

Ti ricordi di Rotterdam?
Queste cose non te le diranno mai, però, loro sono fatti così: sussiegosi sì, ma sempre rispettosi, bonari, ammansiscono. Non per niente sono la classe politica di governo al bar da vent'anni.
Due a uno per la Juve, ancora Matri. I muscoli facciali dei delpieristiani fanno il tiro alla fune per cacciar fuori un sorriso che si accende tremolante solo all'angolo del labbro superiore. Elogi per il lodigiano che "si vede che è uno come Alex, con la testa sulle spalle. E poi di testa è fortissimo." A questo punto, però, è meglio che Alex non entri. Doveva essere la giornata della sua rivincita, mica che finisce come la finale degli Europei.
Esce Vucinic, entra Krasic. "Qui si sta esagerando", sbotta l'Ingegnere. Il Genoa pareggia a cinque dalla fine, e qui si incazzano tutti come bisce. "E anche quest'anno..." Gente che prende su e se ne va. "E anche quest'anno..." Bestemmie roboanti. "E anche quest'anno..." Calci alle sedie. "E anche quest'anno..."Il Dante si copre gli occhi. "E anche quest'anno..." Tutti insieme, delpieristiani e opposizione. Che entra anche Del Piero, ma non se ne accorge nessuno. "E anche quest'anno..." Compromesso storico, uniti dalla rabbia.
A farsi interprete del sentimento popolare, come sempre in questi casi, è Gino L'Incazzoso che dà in escandescenze e piazza una scenata della Madonna al Danton per un Anastasi (panpizza con salame piccante e mozzarella - 4,40 euro) ordinato sulle ali dell'entusiasmo al momento della doppietta di Matri e mai arrivato: "Ma si può sapere che cazzo stai facendo, Dante? Io, in questo bar di merda, non ci metto più piede!"
Come no...

7^ Giornata - Sabato, 22 ottobre 2011, Ore 20.45
JUVENTUS-GENOA 2-2
JUVENTUS (4-2-4): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Marchisio; Pepe (90' Del Piero), Vucinic (84' Krasic), Matri, Estigarribbia (67' Pazienza). (Manninger, De Ceglie, Elia, Quagliarella). All.: Conte.
GENOA (4-4-1-1): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Rossi (82' Jorquera), Veloso, Seymour (72' Kucka), Jankovic (62' Caracciolo); Merkel; Palacio. (Lupatelli, Bovo, Granqvist, Pratto). All.: Malesani.
Arbitro: Romeo.
Reti: 6' Matri (J), 31' Rossi (G), 58' Matri (J), 85' Caracciolo (G)
Ammoniti: Seymour, Mesto, Palacio, Pirlo, Dainelli, Veloso, Marchisio.

* Lo Zidane contiene funghetti sott'olio, a cui lo Schizzato è allergico. Tipica infamata del Danton, che sa essere una canaglia quando vuole.