Il più grande spettacolo dopo Zidane siamo noi /2

tifosiIl romanzo erotico delle vostre vite

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

"Non capisci un cazzo"
C'è stato un periodo in cui, nel bar poi non così distante da Torino, qualcuno propose di cambiare il nome in Amsterdam Café. Tale è infatti l'atmosfera di ossessiva tolleranza che vi si respira: qui, molto semplicemente, tutto è tollerato. Tollerate e incoraggiate le bestemmie, le scommesse, il gioco delle carte; ammesse senza scrupolo alcuno le risse verbali, le minacce, le umiliazioni più dolorose; qui si sfotte, si percula, si mandano a morire anche i migliori; il rispetto per gli anziani e le donne incinte non esiste e se c'è una frase che ritorna, un tormentone, beh è che "non capisci un cazzo"; rifiuto totale per il culto degli eroi: dice male a Del Piero, a Buffon, a Nedved, anche a Moggi delle volte. E' capitato persino che Il Rozzangelo, uno che adesso si è trasferito in campagna, difendesse a spada tratta (per dire la verità, a serramanico) Materazzi contro Zidane. E' un patriota, che ci volete fare?
Poi però, proprio come ad Amsterdam, che se attraversi col rosso rischi la punizione corporale, succede che scattano, improvvisi, i divieti assoluti. Ora: non provare a parlar bene di Krasic, non ci provare proprio.
Un pirla, però, lo trovi sempre. E chi meglio de El Borchoké che, vacca se bestemmia, ma è devotissimo a San Giuda Taddeo, il patrono delle cause perse. Quello che, per paura che poi ti risponda l'Iscariota e mandi tutto a puttane, chiami solo in casi disperatissimi. Dev'essere una sorta di esercizio intellettuale, ma il poveretto non si rende conto che finisce con l'assomigliare in modo inquietante all'Avvocato Taormina. E così, dopo averlo insultato per mesi, ora Krasic è senza dubbio "l'unica vera ala", e "a Catania le uniche azioni pericolose le ha portate lui". E "state a vedere che Conte la pensa come me". E "se la pensa come te, non capisce un cazzo".
Poi entra Il Dottore di Novara, e come al solito El Borchoké va in iperventilazione: speriamo che mi dia ragione, speriamo che mi dia ragione. Non proprio, diciamo: "Non me lo vedrei nemmeno in atletica. Ha una progressione ideale per i 200 metri, ma in pista devi anche fare una curva. Roba che sarebbe fin troppo tecnica e raffinata per uno come lui. Davvero non so a quale sport potrebbe dedicarsi questo piccolo Lord stirato come un torinese (inteso come grissino). O forse sì: ecco, facessero le gare dei dragster a piedi, lui sarebbe perfetto. Non devi far altro che correre e andare dritto. Punto. Poi alla fine apre il paracadute, o meglio, glielo apre un tizio a bordo pista con un telecomando, e lui rallenta. Poi, una volta fermo, si gira a cercare la faccia di Conte per chiedergli dove andare, ma non si accorge che è nel West Virginia e a vederlo ci sono Cotton Eye Joe e una dozzina di mangiapannocchie gonfi di Miller, metà dei quali con giù i calzoni che pisciano sull'erba."

Vassili Zaitsev
Stasera è Juve-Milan. Nell'immediata vigilia si scontrano i tre schieramenti: gli arroganti, come Il Rozzangelo, che anche ai tempi di Melo (il suo idolo) "portami il Barcellona"; i prudenti, quelli che l'insidia si nasconde dappertutto e ancora ti ricordano un pareggio in Coppa Italia col Brescello; gli apotropaici, quelli che non sanno cosa vuol dire, ma appena dici Juve si toccano dentro i pantaloni. I primi indossano spavaldi pettorina arancione dell'ANAS con motto "Li asfaltiamo", i secondi si dicono convinti che il guardalinee Copelli segnerà per il Milan su rigore da lui stesso assegnato e subdolamente esagerano con i mismatch: "Buffon è una merda e Abbiati lo subissa.... non per niente Moggi aveva già preparato lo scambio", spara l'improvvido Giulietto. E allora anche Moggi "non capisce un cazzo".
Poi ci sono quelli che commentano le partite del pomeriggio. Gino L'Incazzoso comanda il gruppo dei "ma come cazzo si fa a vendere Giovinco?" La discussione, invariabilmente, procede allo stesso modo: gara di insulto creativo tra contendenti con variazioni sul tema "nano" e "guercio"; confronto tra Giovinco e Giaccherini con il fantasma di Rui Barros sghignazzante che fa cadere le birre; "Giovinco ce l'avevamo in casa" "Anche quel drogato di mio nipote ce l'avevamo in casa."; battaglia a colpi di decimali sull'operazione di comproprietà; chiusura drastica con "Ma ve lo ricordate Camoranesi?"
Segue un minuto di silenzio in cui tutti gli juventini di questo bar poi non così distante da Torino pensano sinceramente preoccupati a che fine abbia fatto Camoranesi. Qualcuno chiede, con reale apprensione, come convinto che si sia cacciato nei guai, se stia bene.
Si parte. I pronostici di Sky: Mauro 3-1 per la Juve, Costacurta e Vialli 1-1, Marchegiani 2-1 per il Milan. "Granata di merda" sibila il killer della Lomellina. Peppe Il Sardo, ringalluzzito dalla scoperta che nel Napoli gioca un certo Chavez, comincia a sbraitare il Gimn Sovietskogo Sojuza, che preferisce all'Internazionale, per evidenti ragioni, e incita all'eroica impresa i due slavi, novelli Vassili Zaitsev. L' IPhone dell'amico di Massimo ci rivela che è quello de "Il nemico alle porte". Il Presidente, attempato gentiluomo brianzolo, boccia la formazione scelta dal Mister: "Vinciamo solo se fa entrare Quaglia". Neanche questa volta il rispetto per gli anziani ha la meglio, e subito gli si fa notare, tra grida di scherno, che Quaglia siede in tribuna.

"L'avevo detto io"
La prima mezz'ora viene sprecata nel cercare di capire se Copelli è l'assistente di destra o di sinistra, dopodiché gli schieramenti si ricompattano. I "prudenti" indulgono: "Vedrete, vedrete: la Juve gioca e il Milan vince", cui segue il cicaleccio di kyrie eleison degli "apotropaici". Krasic diventa il bersaglio mobile di tanti piccoli Vassili Zaitsev da bar e Peppe parte con una clamorosa intemerata contro la NATO.
La pausa. "Noi giochiamo e alla fine il Milan ci fotte, vedrete", insiste un profetico Presidente. Il Direttore provoca gli animi: "Copelli molto buono". Irrefrenabile Peppe: "La teoria delle onde di Kondratiev dice che nel secondo tempo la differenza dovrebbe essere ancora più netta". Socialismo scientifico, altroché. E il secondo tempo lo passa a insultare Giaccherini, che ha sostituito il serbo.
Intanto è assedio, come neanche a Stalingrado. I "prudenti" non mollano, però: "Occhio al fattore Ambrosini di testa in mischione". Poi i due goal e, a quel punto, tutti "l'avevano detto". Ma tutti tutti.
Il Killer della Lomellina, va detto, l'aveva detto per davvero, e ora vola sulle ali dell'entusiasmo: "Marchisio è il nostro Gerrard, meno potente ma con un piede mooooooooolto più educato". Anche l'Ingegnere, un lombardo che parla poco, si sbilancia: "E' la dimostrazione che quando l'ambiente è marcio - come l'anno scorso - affondano tutti, chi più chi meno, e nessuno rende per quello che vale. Solo Krasic l'anno scorso ha fatto qualcosa, forse perché è talmente sprovveduto da non capire che era una squadra di merda". E vai così. Buffon è sempre più Gigi, Chiellini è sempre più Chiello, Bonucci è sempre più Leo. E Pirlo è Pirlo, ragazzi.
E Lichtsteiner: tutti sanno pronunciare Lichtsteiner, stasera.
L'amico di Massimo dice quella epocale, quella che domani tutti si rivenderanno in ufficio: "Stasera, per spirito e furore, è la prima volta che vedo la Juventus dopo Calciopoli. Sarà un caso ma ieri è stato l'ultimo giorno di Blanc." Verso mezzanotte già si accende una rissa per rivendicarne la paternità.

Il grillo parlante
Lo Schizzato dell'Oltregiogo entra in gioco solo verso l'una e lo fa come se gliel'avesse suggerito il padrone del bar non poi così distante da Torino, con l'intento di mandare tutti a casa. Apologia della prudenza: "La realtà invece è, secondo me, che quel 'se la mettiamo sul ritmo li asfaltiamo' è stato vero solo grazie a un gol di rimpallo a cinque minuti dalla fine. Questo significa che se non le giochi tutte a mille all'ora (ma forse nemmeno così), rischi di sentirti dire "bravo" ma senza vincere un cazzo. Il motivo è sempre quello, c'è troppa gente scarsa che con la sola abnegazione non può sopperire alle carenze tecniche. Per vincere lo scopo è fare gol, e se Vidal, per dire, la porta non la becca mai manco andasse al tiro dieci volte, lui in pagella prende 7 ma la partita finisce 0-0." Diavolo di uno Schizzato, questa non la potevi dire domenica prossima, quando gioca la Nazionale?