Vedi Torino e poi.. vattene!

abete morattiIl giorno dopo il mio compleanno la Juventus mi regala il nuovo stadio, tutto nostro, tutto loro. L'otto di settembre 2011 assisteremo in pompa magna all'inaugurazione del nuovo cuore pulsante della Vecchia Signora, dopo un secolo abbondante ringrazieremo finalmente i nostri ispiratori cromatici d'oltremanica e oltre ad 11 calciatori britannici daremo il benvenuto anche ad un centinaio di loro supporters. Personalmente trovo non ci fosse modo migliore per presentare la nostra nuova casa al mondo, far vedere a tutti in quanti saremo e come accoglieremo avversari ed amici a Torino. Siamo i primi a poterlo fare, siamo i primi in Italia a poterci fregiare di un impianto sportivo di proprietà, rispetto ad altri sport e rispetto ad altri paesi siamo sicuramente in ritardo, certo, ma in Italia siamo avanti di almeno 10 anni rispetto ai competitors. Siamo avanti sia nella realizzazione ma soprattutto nelle idee se consideriamo che il nuovo monumento bianconero, e quanto intorno, è stato progettato nei dettagli almeno 15 anni fa dalla gestione precedente, in particolare da Antonio Giraudo, che pensava molto più in grande di Blanc. Il Manager francese in effetti ha solo messo in opera e portato a termine il progetto stadio e, una volta inaugurato, non avrà più motivo di svernare a Torino ma potrà comodamente ritornare a fare quello che gli viene meglio. Non perdo la speranza di assistere, oltre all'inaugurazione, ad un colpo teatrale nello scoprire quale sarà il nome scelto all'apertura dei cancelli, perché uno stadio senza nome è come una squadra senza colori sociali.

Chissà chi sarà convocato, oltre alla squadra, a partecipare a questo storico evento per i colori bianconeri? Nonostante i recenti avvenimenti e l'attuale situazione tra la Juventus, la F.I.G.C. e l'Inter, l'etichetta e la portata nazionale ed internazionale dell'inaugurazione consiglia a tutti di chiudere gli occhi almeno per un giorno e di far buon viso a cattiva sorte. Tutte le cariche nazionali delle Federazioni e alcune cariche del panorama calcistico internazionale sono state invitate a presenziare, oltre a tutti i Presidenti delle società calcistiche di serie A. I nomi che, per un evidente contradditorio, al momento fanno più scalpore, sono senz'altro quelli di Giancarlo "non dico nulla ma parlo" Abete e Massimo Moratti, altri invece più graditi sono quelli di Michel "Le Roi" Platini, indimenticato 10 bianconero oggi Presidente dell'UEFA e, per autorità conferita, Joseph "Sepp" Blatter, il Presidentissimo della FIFA.

Ma la domanda che più mi interessa è chi non ci sarà a godersi lo spettacolo? E' l'ennesimo argomento a contendere tra una parte della tifoseria, forse quella più numerosa, e la società. Da un lato il formale invito a rappresentanti che invece di tutelare il calcio Italiano si rendono incompetenti peggio delle tre scimmiette, dall'altro la prudenza, chiamiamola così, a non invitare ufficialmente, ma a quanto sappiamo nemmeno a titolo privato, chi questo stadio lo ha pensato, ideato e regalato a chi oggi lo sfoggia come se fosse concettualmente proprio e anche chi ha contribuito agli ultimi, riconosciuti e non riconosciuti, trofei ufficiali della Juventus, oltre ad aver di fatto scoperchiato, grazie alla propria personale difesa, il pentolone di Calciopoli, costringendo il Procuratore Federale a dichiarare prescritti i campioni dell'onestà. Per logica conseguenza, oggi Andrea Agnelli è fiero Presidente di una squadra con uno stadio di proprietà ed è oltremodo in grado di adire a vie legali per richiedere la revoca all'Inter del nostro scudetto, mentre John Elkann rischia, fino a qualche tempo fa anche contro la propria volontà, di vedersi risarcito di parecchi quattrini sempre grazie alle stesse persone. Moggi e Giraudo non ci saranno, Abete, Petrucci e Tavecchio però sì, qualcuno in tribuna d'onore forse si tapperà il naso, altri invece dovranno tapparsi le orecchie, questo di sicuro.

Chi altro mancherà al debutto dell'arena bianconera? Di certo non la stampa, di certo non "La Stampa" che dal 2006 non scrive un rigo che sia uno per dipanare i dubbi di Calciopoli; non mancherà la Gazzetta, una volta sempre presente ad occupare i seggiolini del vecchio Olimpico, oggi invece con i suoi rappresentanti entra dalla porta principale nel nuovo impianto di quella società che ha mediaticamente processato a suon di titoloni per 5 anni. Tralasciamo le altre testate che hanno cavalcato a pelo e a convenienza Calciopoli. ma non ci dimentichiamo di Tuttosport, unico organo di informazione sportiva nazionale che si è occupato a tempo pieno di uno dei più grandi scandali del calcio italiano ricevendo in cambio dalla Juventus un cazziatone per le troppe voci non confermate di mercato!!

E il web? E le associazioni? E i forum? Poca roba il Web, niente di importante, quasi da non accreditare. Cosa vuoi che siano cinque anni di ricerche, di articoli, di sollecitazioni, di udienze, di informative, di mal di stomaco, di notti insonni. Sì è vero, lo si fa con passione, con orgoglio e la giusta sana cattiveria e cocciutaggine seguendo l'esempio dei nostri campioni in campo fino a qualche anno fa. Cinque anni di insistenza che, senza il web, sarebbero passati senza una voce, senza un urlo, senza una protesta, considerati da tutti oltre che dopati anche ladri e con le orecchie basse. Ma quale inaugurazione, noi vogliamo ben altro.

Per sfiga o per il destino, infine, non ci saranno purtroppo, uomini e campioni come Gaetano Scirea, almeno fisicamente. Non sappiamo se in qualche maniera parteciperà, magari darà uno sguardo appena prima o appena dopo, con discrezione e educazione, al solito, per non disturbare, per non dover incontrare nessuno, per ascoltare il silenzio, per non dover ricordare persone che con la Juventus nulla hanno a che fare, persone che entreranno una sola ed unica volta nel nuovo stadio a Torino per capire, una buona volta, che non dovranno tornarci più.