Grazie Andrea, mi hai restituito la Juve

Andrea e la mamma AllegaEro in giro per lavoro ma non ho resistito.
Mi sono letteralmente "fiondato" a casa dei miei genitori, e ci sono arrivato in tempo utile, mancavano 5 minuti alle 15:00.
Vedo mia madre intenta ad inseguire per il cortile il micino che le ho regalato da poche settimane, e mentre insegue il vivacissimo Tito la sento urlare qualcosa verso di me.
Non le presto attenzione, piuttosto rivolgo il mio interesse verso mio padre, intento a godersi la scena.
Lo "sequestro"- mio padre - con un'efficacia che in confronto il tanto millantato (e chiariamolo una volta di più: mai avvenuto) episodio Moggi-Paparesta in confronto è una barzelletta.
"Vieni Cesco (Francesco, ndr), andiamo a sentire che dice il Presidente".
Lui mi segue: se sono nato e cresciuto "gobbo" è "colpa" sua.
Andiamo in salotto, accendo il computer e mi collego al sito che trasmette la conferenza stampa in diretta.
Mi siedo, mio padre si siede al mio fianco, e nel frattempo apro il nostro forum Ju29ro.com.
Voglio vedere e sentire Andrea e il team di legali che lo affiancano, ma voglio anche condividere le sensazioni, capire in tempo reale le reazioni di chi, in questi anni, ha vissuto il mio stesso percorso, con le stesse amarezze e le stesse frustrazioni.
Ripenso a quanta strada abbiamo fatto, ripenso alle piccole/grandi scoperte e alle piccolissime rivincite (per ora solo morali) che ci siamo presi.
E spero con tutto il cuore, prima che il presidente inizi a parlare, di non venir disilluso per l'ennesima volta.
Ma Andrea parte bene, anzi benissimo, e dopo di lui è tutto un crescendo di frasi che risuonano alle mie orecchie come musica.
Dal professor Landi agli avvocati Briamonte e Chiappero, nessuna risposta ambigua, nessun imbarazzo di fronte alle domande dei presenti in sala, famigerati gazzettari compresi.
Una linea decisa, dura, concetti chiari e trasparenti, tutto ciò che speravo di sentire da un dirigente della Juventus dall'estate del 2006 lo sento oggi.
Ogni tanto guardo mio padre e sorrido, lui risponde annuendo compiaciuto.
Sento che sto per commuovermi.
Penso che non so cosa accadrà e dove porterà questa strada che la Juventus ha deciso di intraprendere.
La mente va all'attuale establishment calcistico, forte e compatto nel perorare la causa del "guardiamo avanti", due parole che nei quattro anni successivi a Farsopoli sono state usate anche da alcuni - sciagurati - dirigenti della Newventus.
Mi viene in mente Cobolli, mi viene in mente Blanc, ripenso ai valori altrui cui avremmo dovuto ispirarci secondo loro.
Sento Chiappero dire che "abbiamo scelto il TNAS perché, se vuole, l'Inter può partecipare" e non posso fare a meno di sussultare.
Ripenso all'immobilismo juventino di questi anni, una Juve che le prendeva dentro e fuori dal campo da avversari e istituzioni, e tutti, semplici avversari e nemici storici, la elogiavano (in realtà la deridevano) per la signorilità con la quale - perdonatemi il termine - se lo faceva mettere in ...
Mentre si susseguono gli interventi e le risposte dei rappresentanti juventini sento che la Juve è tornata ad essere quella che conoscevo e amavo, unica e sola contro tutti, e per la prima volta in cinque anni mi sento nuovamente rappresentato da qualcuno che ne regge le sorti.
Finisce la conferenza stampa, Andrea e i suoi collaboratori se ne vanno dalla sala, Cesco guarda lo schermo del computer e fa una smorfia: "Forse ag suma (forse ci siamo: dialetto pavese...)".
Grazie, Andrea.